torinesearoma ha scritto:Scusatemi ma sono lontano da casa e dalla biblioteca. Al ritorno verificherò, ma penso che il riferimento dle 1949 sia quello esatto.
Ludwig ha scritto:
a tutti.
Sono alla ricerca di informazioni sui bolli
conalbi:
-perché conalbi (è un nome di fantasia, abbreviazione di una ditta o altro?)
-perché quel particolare tipo di lettere
-quando e come l'incarico all'incisore e da chi
Rispondo agli amici interessati ai bolli Conalbi per aggiungere alle notizie che si trovano su Internet qualche nota per esperienza personale e per quel che la memoria mi consente.
Come sapete la ditta Conalbi nasce come "officina meccanica d'incisioni" e passando di generazione in generazione si chiamerà Conalbi Pietro. Nel secondo dopoguerra il titolare è Piero Conalbi che nel 1968 si associa per un breve periodo con Rampini.
Subito dopo viene assorbita al 90% dal gruppo francese Megras. La nuova ditta prende il nome "Conalbi spa" con il sig. Piero impegnato a dirigerla per dieci anni.
La nuova situazione permette alla Conalbi che già disponeva di una vastissima gamma di propri prodotti per marcatura di aggiungere quelli della casa madre alla quale, a sua volta, fornisce alcuni dei propri. Usufruisce di altre licenze di produzione
ed allarga i contatti con enti postali all' estero.
Proprio nel campo postale aveva prodotto un bollo in metallico il " Primus " con dicitura tonda fissa e data intercambiabile per
mezzo di tre elementi giorno-mese-anno disposti in verticale. Sebbene il cambio data fosse scomodo e con rischio di perdita di
qualche pezzo, ebbe un grande successo anche fuori dal campo postale e rimase in produzione fino agli anni '70.
Nel frattempo aveva messo a punto un modello che superava il Guller, di cui conservava il datario a ruote, per il vantaggio della
piastrina incisa intercambiabile. La sua impronta standard era di diametro 30 mm e quando le Poste Italiane adottarono il 28 mm
altre ditte ne avevano cominciato la produzione. Fra queste a Firenze la " Michelassi Emanuele - officina meccanica di incisioni " con il Postale Michelassi PM20 completando la gamma con il PM28 a martello per i pacchi, con un PM35 a data e ora adatto anche per annulli filatelici e con un PM20 unico al mondo.
I rapporti già amichevoli fra il sig. Piero che non aveva figli, con mio padre Emanuele, si strinsero ancor più col sottoscritto quando nel 68 ereditai l' azienda per la perdita di mio padre e dettero vita ad una collaborazione tecnica.
Infatti la Conalbi pur chiamandosi Officina Meccanica d' Incisioni non aveva sviluppato questa parte di lavorazione fermandosi all' incisione bidimensionale. La Michelassi invece aveva perfezionato fin dal '39 quella tridimensionale e su superfici curve.
Inoltre fino dai '60 aveva sviluppato anche tecniche di fotoincisione. Questa sinergia permise di produrre in serie bolli metallici con
qualsiasi carattere, fra cui l' arabo, quando ancora le incisioni computerizzate non esistevano.
L' avvento dell' informatica ha influenzato enormemente il mondo della marcatura facilitando alcuni settori ma facendone quasi scomparire altri. Si pensi solo ai numeratori metallici usciti completamente dal settore "ufficio" e rimasti solo in quello tipografico.
I produttori di questi articoli in Italia ( ma anche in molti paesi esteri ) hanno tutti chiuso o sono diventati distributori.
Per la Conalbi questo declino cominciò con la definitiva uscita del sig. Piero, anche per lo scarso sostegno della casa madre, e si concluse con la chiusura di entrambe.
Se può interessare al Forum : L' annullo del 1931 è ottenuto con un bollo meccanico manuale rotante, mentre quello con impronta
-3 8.01-08 non è fatto da un conalbi ma da una macchina bollatrice. Chiedo scusa a mia volta per eventuali imprecisioni.