Ti sembrerà incredibile, ma la risposta è... dalla presenza o meno dell'etichetta prioritariathiswas ha scritto:Tecnicamente, come avrebbero potuto fare a distinguere la posta raccolta nelle cassette postali in ordinaria e prioritaria (scartando per ragioni di volume la via manuale)?
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In questo, e divago un poco, le Poste sono state abbastanza contradditorie.
Vediamo un po':
1) Con l'abolizione della posta ordinaria (con la conseguenza che tutta la posta sarebbe stata trattata come prioritaria) venne detto che l'etichetta prioritaria restava obbligatoria solo per la corrispondenza diretta all'estero, dove in molti paesi esisteva (ed esiste) ancora la differenza tra le due classi di corrispondenza. Nell'estate 2006 ho visto con i miei occhi le impiegate di un ufficio postale appiccicare, a tempo perso, le ormai "inutili" etichette prioritarie sulle cartoline di avviso di ricevimento che avevano in giacenza «per non buttarle via».
2) Poi le Poste dissero «Fermi tutti, non è vero niente, le etichette prioritarie sono obbligatorie». Non lo dissero per un sentito dire, ma con una circolare che fece il giro di tutti gli italici uffici postali. La corrispondenza senza etichetta avrebbe viaggiato come ordinaria. Un po' di imbarazzo tra gli utenti/clienti: «Ma come, se l'ordinaria non esiste più?»
3) Le Poste ordinano al Poligrafico nuove tirature di francobolli prioritari autoadesivi (quelli con la «P») senza la bandella dell'etichetta prioritaia. Decisione che non sembra coerente con la precedente circolare, ma intanto gli uffici hanno fogli di etichette prioritarie da distribuire separatamente a richiesta.
4) Gli impiegati confermano: con l'etichetta la posta viaggia più veloce. E' sempre meglio metterla.
In tutto questo "tira e molla", assistiamo ad un fenomeno reale: tanta posta non viene più timbrata: e non parlo del timbro d'arrivo, ormai usato solo sulle assicurate (sulle raccomandate è assolutamente un optional, potrei mostrarvi pacchi di raccomandate senza timbro d'arrivo), parlo del timbro in partenza (per la maggior parte dei casi applicato dai CMP). Certo, la mole di posta è tanta, si "tira" sui tempi, sul personale, e forse la timbratura fa perdere tempo (annullo e applicazione del codice a barre d'instradamento sono due operazioni separate).
Però lasciatemi dire che il sospetto che ho (solo un sospetto

Le Poste si sono impegnate a mantenere certi standard qualitativi. Hanno un contratto di servizio. Certi parametri sui tempi di consegna vanno rispettati.
E se non si riescono a rispettare?
Se non si timbra, non c'è nemmeno data, così nessuno può provare che la consegna sia avvenuta fuori dei tempi che si sono prefissate Poste Italiane (e che devono rispettare con il contratto di servizio).
E "tirano la coperta" anche dalla parte degli utenti/clienti che adesso di fa più corta.
Non riusciamo ad assicurare i tempi di consegna?
Prendiamoci più tempo.
E siccome la giornata resta sempre di 24 ore, si anticipa "l'ora limite" di qualche ora.
A Venezia, ad esempio, le cassette postali sono con due tipi di "ora limite".
Naturalmente senza la distinzione tra posta ordinaria e posta prioritaria.
A proposito, vi ricordate quando dissero che tutta la posta era diventata prioritaria?
E quando qualcuno sommessamente disse, quasi sottovoce, che questo significava che tutta la posta era diventata ordinaria, in quanto la prioritaria avrebbe avuto senso solo se fosse stata prioritaria rispetto a qualcosa di "secondario", questo si prese anche di aver detto delle falsità.
Così, zitte zitte, le Poste fanno marcia indietro.
Le cassette perdono, come detto sopra, la distinzione tra posta ordinaria e posta prioritaria (ora non avendo indicazione contraria è confermato che tutta la posta è ordinaria), e "rubano" agli utenti/clienti qualche ora di tempo per spedire la loro corrispondenza (tempo che va a vantaggio delle Poste per cercare di rispettare i "loro" tempi di consegna).
Le cassette postali presso gli uffici postali o nelle posizioni più strategiche della città, vengono ora svuotate alle ore 14.00 (lun-ven) o alle 12.00 (sabato): quindi anticipo dell'ora limite.
Tutte le altre cassette postali (non necessariamente "periferiche") hanno l'ora limite addirittura alle ore 12.00 (lun-sab).
Ed intanto leggiamo che Milano Roserio ha avviato un po' di corrispondenza al macero.
D'accordo, hanno detto che si tratta di «corrispondenza inesitata», ma il buon senso (e l'opportunità) avrebbero consigliato di tenersi ancora per un po' la corrispondenza inesitata in casa e magari spedirla al macero dopo che la situazione di Milano Roserio si fosse normalizzata.
Altrimenti la gente potrebbe «pensar male».
Ed a volte ci si azzecca

Ciao
