9 ottobre 1826 - Da Savignano a Roma

[Fagios]

Ciao a tutti,
recentemente ho acquistato questa prefilatelica - anno 1816, ma ho un dubbio sul tragitto.
E' indirizzata a Roma, ma sul fronte ha bollo lineare RIMINO, mentre sul retro (che potrebbe essere il bollo di arrivo o di transito) quello di SAVIGNANO con datario lineare 14 OTTOBRE.
Bolli di Roma non ce ne sono....
Qualcuno potrebbe aiutarmi a capire che tragitto ha fatto?

Nell'interno, tra le altre cose, c'è pure un "elenco delle requisizioni forzate fatte dalla Truppa Napoletana in Longiano a danno dè sottonotati. Lì 25 aprile 1815".
Segue poi la lista delle persone, con cognomi molto comuni in zona anche oggi.

sav_fronte.jpg

sav_retro.jpg

Grazie a tutti quelli che mi saranno di aiuto!!

P.S. Ho perso anche il mio bel prospetto con tutti i segni di tassa....

[Erik]

Ciao Marco,
la lettera è partita da Savignano, è giunta a Rimini e da lì a Fano e poi per la Via Flaminia fino a Roma (in alternativa: da Fano ad Ancona, Loreto, Macerata Foligno e di nuovo Via Flaminia fino a Roma).

Nello Stato Pontificio il regolamento stabiliva che solo le Direzioni Postali dovevano timbrare le lettere sul fronte. Le Distribuzioni (come era Savignano, e si riconosce anche dal fatto che il timbro è in stampatello inclinato, mentre quello delle Direzioni era in stampatello diritto, come quello di Rimini) dovevano timbrare al verso. Quindi in molti casi nel Pontificio ci troviamo in una situazione inversa rispetto a quella usuale in tutti gli altri stati: il bollo dell'ufficio di partenza è applicato al verso e quello dell'ufficio di transito è applicato sul fronte.
Quindi riepilogando: dalla Distribuzione (timbro al verso) la lettera veniva inviata alla Direzione corrispondente (timbro al recto) e da lì inoltrata a destinazione (timbro datario di arrivo al verso). Nel caso la lettera partisse da una località sede di Direzione Postale, ovviamente, c'era solo il timbro al recto.
Nel caso specifico che mostri, Savignano ha applicato anche l'AFFRANCATA in stampatello inclinato. L'altro è di Rimini. Il bollo di Roma è quello che dice 14OTTOBRE.
La tariffa pagata dal mittente è segnata al verso (8 baj) ma non riesco a capirla. Secondo la Notificazione del Cardinale Pacca del 24.8.1816, infatti, una lettera da Rimini (terza distanza) a Roma (prima distanza) avrebbe dovuto pagare 6 baj




P.S.: questo?

modelli tassazioni.jpg

[Fagios]

Ciao Eric,
che dire.... più che esauriente!!
Esatto è proprio questo prospetto!!
Veramente grazie di cuore!!

[Erik]

Ciao Eric,
che dire.... più che esauriente!!
Esatto è proprio questo prospetto!!
Veramente grazie di cuore!!

Di niente, è un piacere
Resta da capire la tariffa.
La data è sicuramente ottobre 1816?

[Fagios]

Ciao, scusami, ho guardato per bene ed effettivamente la data è del 9 ottobre 1826.
Grazie ancora!!

[Erik]

Ciao, scusami, ho guardato per bene ed effettivamente la data è del 9 ottobre 1826.

Aaahh!
Stando così le cose, non bisogna prendere in considerazione la tariffa "Pacca" del 1816, ma la tariffa "Galeffi", in vigore dal 1° luglio 1826.
In questo caso la tariffa corrisponde a quella di una lettera di due porti da 4 baj dalla terza alla prima distanza.
Per chiarire il concetto, nel caso ce ne fosse bisogno: il territorio dello Stato Pontificio, ai fini postali, era diviso in tre "distanze":
Prima distanza: comprendeva il territorio corrispondente al Lazio e a parte dell'Umbria, fino a Foligno;
Seconda distanza: la restante parte dell'Umbria e tutte le Marche;
Terza distanza: le Romagne.
Le tariffe erano differenziate a seconda del luogo di partenza e di arrivo delle lettere.
Una lettera dalla terza distanza alla prima (o viceversa) pagava appunto 4 baj per ogni porto di 6 denari di peso (corrispondenti a circa 7,1 grammi)

Aggiungo anche che si tratta di una lettera abbastanza interessante: le lettere spedite con porto pagato in partenza, prima dell'introduzione dei francobolli, non sono comunissime

[Fagios]

Grazie ancora di questa precisazione!!



Revised by Lucky Boldrini - April 2017