


Saluti, Carlo.


Mah, vorrei proprio capire come facciano a certificare un qualcosa, la stampa storta, che è impossible da realizzarevikingo68 ha scritto:Sono appena stato contattato telefonicamente da un collaboratore del dott. Ferrario, al quale avevo mandato un messaggio prospettando la probabile riparazione del 10 gr acquistato, ebbene dopo attenta verifica controluce e con benzina, il francobollo non mostra segni di riparazione o di altre manipolazioni, su mia richiesta rilasceranno apposita certificazione del difetto naturale.
Anch'io!sergio de villagomez ha scritto:Mah, vorrei proprio capire come facciano a certificare un qualcosa, la stampa storta, che è impossible da realizzare
Su questo non ci sono assolutamente dubbi e dispiace che sia stato costretto a reiterare ciò così tante volte.filippo ferrario ha scritto: credo sia il mio ventesimo, o giù di lì, intervento che faccio con la medesima massima.
LE PERIZIE SI FANNO SOLO DAL VIVO!!
E in che modo in "fase di stampa" la piega visibile in alto avrebbe deformato la stampa in basso? I francobolli di Napoli erano stampati da lastre piane e suppongo, vista la tecnologia dell'epoca, con un torchio a stella: se la piega era preesistente alla stampa e si è stirata mentre la carta passava sotto il cilinrdro pressore, la stampa successiva non avrebbe potuto che essere rettangolare, senza curvature. Se la piega non si è stirata durante la stampa ma è rimasta o addirittura si è formata, una sua stiratura successiva, fatta lavorando solo sul lato interessato dalla piega, può aver comportato la deformazione della parte inferiore ma dovrebbe aver creato qualche discontinuità della stampa, che non mi sembra di vedere (salvo ridipinture sulla cui presenza, va da sé, ci si può pronunciare solo con un esame dal vivo).filippo ferrario ha scritto: la curvatura, oltre che il taglio "storto", è dovuta a plì d'accordeon in alto a sinistra, visibile ed analizzabile da un quasi neofita filatelico, tale da provocare una lieve deformazione inferiore in fase di stampa.
Quest'affermazione mi sorprende da parte di una persona che maneggia migliaia di francobolli l'anno.Non si può tra l'altro assolutamente paragonare un francobollo di Lombardo Veneto con uno di Napoli, avendo una carta spessa il triplo di uno di Napoli!!
E' vero che la colla molto tenace della prima emissione non va praticamente più via, anche dopo ripetuti lavaggi, ma essa non è presente in più del 2 o 3% degli esemplari giunti fino ai giorni nostri.Soprattutto essendo cosa nota a tutti, quanto la colla al verso dei francobolli di L.V. resti sempre presente anche dopo vari lavaggi.
Quest'affermazione non sta in piedi. Come giustamente notato sopra, la lastra calcografica non poteva deformarsi. Rilasciò un immagine perfettamente quadrata della vignetta.e, la curvatura, oltre che il taglio "storto", è dovuta a plì d'accordeon in alto a sinistra, visibile ed analizzabile da un quasi neofita filatelico, tale da provocare una lieve deformazione inferiore in fase di stampa.
Non so cosa la sua azienda sia in grado di distinguere o meno, ma tante sono le segnalazioni di esemplari falsi, riparati o mal classificati firmati o/e classificati da Lei su questo Forum ed altrove.Se la nostra azienda non sa distinguere tutto ciò, allora, va beh, chiudiamo domani e ci dedichiamo alla pelota basca...
Io non so se fu Lei od un Suo collaboratore a porre in vendita questo pezzo, che recava la Sua firma. Lo acquistai per circa 5€ (compresi gli interventi esterni volti a garantire il Suo giusto margine di guadagno), insieme ad un n°6b del Lombardo Veneto, sempre annullato a Chiari.visibile ed analizzabile da un quasi neofita filatelico