Salve a tutti !
Sperando di fare piacere, ecco una pagina della mia collezione.
L’invasione del Regno di Napoli - le operazioni militari nel Volturno e la conquista di Napoli
Dopo avere abbandonato Napoli, Francesco II di Borbone concentrò le truppe rimastegli fedeli, circa 50'000 uomini, nella valle del Volturno sulla riva destra del fiume. L’intenzione era di opporre resistenza ai Garibaldini prima dell’arrivo delle truppe Sarde. A Cajazzo, in assenza di Garibaldi, i garibaldini furono costretti a ripiegare il 1° Ottobre. Il 2, le truppe si scontrarono in una sanguinosa battaglia, dove le truppe borboniche vennero sconfitte da circa 20'000 Garibaldini. Il 4 Ottobre, alla resa della fortezza di Ancona, Vittorio Emanuele assume il comando delle truppe, che si stavano riorganizzando dopo le operazioni nello Stato Pontificio. Le varie formazioni si attestarono nella regione, mentre il 2° reggimento sbarcò a Napoli il 9 Ottobre, e libero' la citta'.
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1860, 12 Ottobre. Da Napoli per Commessaggio. Affidata alla posta civile napoletana non affrancata.
Tassata in arrivo per 20 centesimi. Al retro annullo civile borbonico “Partenza da Napoli”. Il milite fu ferito durante la battaglia del Volturno, probabilmente nelle operazioni sul monte San Michele presso Maddaloni / Villa Gualtieri, e fu ospedalizzato a Napoli.
Il testo : “Pregiatissimo signor Dottore, io mi trovo nell’ospedale ferito, ma di ferite grave. Le ferite sono tre una palla nella coscia destra, una palla nel membro, un pezzo di mitraglia nell’intesticolo si può bene immaginare ne dolori atroci che soffro e dodici giorni che sono a letto che non mi posso muovere che le braccia, fa niente tutto soffro in onore alla patria. Io fui ferito nella battaglia che diedino sul monte di san michele il giorno 1 d’ottobre. Mio signor mi deve scusare della lettera che ci mandai del clarino, dopo lo rimandai a casa per mezzo di quel giovane di Rivarolo del Re, che si chiama Favagrossa Giovanni. Io l’avrei venduto dal bisogno che avevo del denaro ma non ho voluto fare un’azione a lei. Allora mi trovavo senza denaro, ed ora che sono ferito che ne ho di bisogno non ho nemmeno un centesimo. Si puo’ bene immaginare. La paga ora che sono all’ospedale non me la danno e quando me al dava era venti centesimi a giorno. E se ci fosse qualche signore che mi mandasse un po’ di soldi da poter prendere il caffè la mattina e un po’ di frutta. E se mi facesse lei una grande carità di madarmelo un poco di denaro, e me lo manda, me lo manda in posta ferma, insomma io qui termino. Mi faccia il favore a fare i miei doveri alla famiglia sua a suo figlio alla signora Cattina al mio angiolino Gieppino o quando sarà venuto grande quel caro bimbo. E salutandolo di vero onore e mi dichiaro il suo servo Finardi Antonio del 2° battaglione nella 2da Brigata Bixio, nell’Ospedale dei Gesuiti in Napoli. E viva il Ciel di patria … “
Antonio Finardi risulta menzionato negli "Archivi Garibaldini", presso l'Archivio di Stato di Torino. per chi fosse interessato all'argomento, si trova qui :
http://archiviodistatotorino.benicultur ... b_id=30098
Cordiali saluti
F
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