L'instradamento della posta diretta verso la Francia

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paolo.lepore
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L'instradamento della posta diretta verso la Francia

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera,

sapete qual'era la via normale Milano-Parigi nella primavera del 1854 ?


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Era la VIA DI CHIASSO che poi raggiungeva Parigi passando dal San Gottardo e da Basilea.

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paolo.lepore
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Grazie Francesco :abb:

Scusa, ma che motivo c'era di passare dalla Svizzera ?

Non era più comoda la via di Sardegna (Torino) ?

Forse era una questione tariffaria o di convenzioni postali?

Scusa le troppe domande :-)

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Non ne ho idea.

Tra le mie cose ho trovato alcune lettere dirette a Parigi nella primavera-estate del 1854 (anche una del 1851 in porto assegnato) e tutte passano da Chiasso. Però se guardiamo le lettere del 1855 sempre dirette a Parigi hanno invece seguito la via della Sardegna.

La tariffa per un porto semplice da Milano era data da:

- 3 kr come competenze austriaca
- 4 kr come competenza sarda/svizzera
- 12 Kr come competenza francese

E infatti la tariffa era di 95/100 (19 kr).

Però poi ho trovato questo dato in una guida del 1855:


"… con l’avvertenza che per le lettere destinate a transitare per la Svizzera, sia dietro espressa norma di istradamento, sia dietro volontà del mittente, dev’essere soddisfatto anche il porto di transito svizzero in carantani 3 per lotto "

Premettendo che questa non era una guida postale, e quindi può essere sbagliata, mi sono poi chiesto:

Ma il transito svizzero non era già compreso nella tariffa di 19 kr, che tra l’altro era di 4 kr e non 3 ??? :mmm:

Forse qualcosa è cambiato tra il 1854 ed il 1855. Bisognerebbe quindi trovare qualche lettera post 1854 sicuramente passata per la Svizzera e controllare quale tariffa venne applicata.

Veramente ostiche le tariffe internazionali !!!

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fildoc
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da fildoc »

le mie sono tutte affrancate per 25 soldi e passano la frontiera a Culoz
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

OK, grazie!

La questione rimane tuttavia aperta dato che nel timetable di Milano del 1855 l'orario massimo di impostazione era:

- per la Francia meridionale: 8 pm

- per la Francia settentrionale: 1 3/4 pm

Per Lione l'orario era le 8, per Chiasso, Basilea e Parigi la 1 3/4.

Sembra quindi che fosse possibile ancora usufruire della via della Svizzera.

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paolo.lepore
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buongiorno,
ho controllato le mie lettere.

Dal 1851 al 1854 (aprile) per Parigi, sia da Milano sia da Treviso passano per la via di Svizzera (Basilea).

Sul fronte il lineare rosso VIA DI/CHIASSO ed il cerchio rosso di entrata francese AUTRICHE/Beau FR.2 DE BALE

In porto assegnato il mittente pagava 1 franco (tassa tampone 10 decimi).

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Trovato il VIA DI CHIASSO post 1854. Non è proprio Parigi ...

Effettivamente l'istradamento è stato richiesto: "par Bale"

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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera Francesco,
bella lettera di 2 porti... credo.

Tassata 2 franchi. Non capisco il segno in basso a destra... sembra un 4.

Come riportato nella citata guida postale, nel tuo caso post 54 l'instradamento per Basilea era stato richiesto dal mittente.

Nelle mie lettere dal 51 al 54 l'instradamento per Basilea NON era richiesto: era automatico.

Guarda anche la lettera n.121 del Mentaschi-Mathà... è per Lione, via Pont de Beauvoisin, Gennaio 52

Alcune potesi:

1- Strasburgo e Parigi sono più a nord di Lione - quindi via Svizzera
2- A Gennaio alcuni passi svizzeri rimanevano chiusi
3- non saprei...


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Buongiorno Paolo,

le lettere per Lione solitamente passano per la Sardegna. Ne sono note molte degli archivi Palluat e Guerin.

Nel frattempo ho trovato altre lettere:

- gennaio 1850 MI- Bordeaux VIA DI CHIASSO

- agosto 1850 VR - Besançon VIA DI CHIASSO

- ottobre 1855 MI - Edimburgo VIA DEGLI STATI SARDI


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ziopino
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da ziopino »

paolo.lepore ha scritto:Buongiorno,
ho controllato le mie lettere.

Dal 1851 al 1854 (aprile) per Parigi, sia da Milano sia da Treviso passano per la via di Svizzera (Basilea).

Sul fronte il lineare rosso VIA DI/CHIASSO ed il cerchio rosso di entrata francese AUTRICHE/Beau FR.2 DE BALE

In porto assegnato il mittente pagava 1 franco (tassa tampone 10 decimi).

Cordiali saluti

Paolo Lepore

Ciao a tutti!

Questa, identico percorso e tassazione, è del 1 agosto 1854.


Ciao
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ziopino

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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco il bollo VIA DEGLI STATI SARDI da Venezia a Bordeaux con porto pagato in contanti per 37 carantani. Tariffa non assolvibile con francobolli.

Ciao: Francesco
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera Francesco,

molto bella !!!

Quindi:

gennaio 1850 MI- Bordeaux VIA DI CHIASSO
marzo 1855 VE - Bordeaux VIA DEGLI STATI SARDI


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Sì Paolo,

qualcosa deve essere cambiato a cavallo tra il 1854 ed 1855. Questa è una raccomandata di peso inferiore al 1/2 lotto: 9 carantani per il porto austriaco + 4 per il porto sardo + 12 per il porto francese raddoppiati in quanto raccomandata.

Inoltre mi è venuta in mente una combinazione bicolore adatta per affrancare la spedizione con francobolli anziché in denaro: (cent.45 X4) + (cent. 5 X 1)= 185/100 =37 carantani. Non sarebbe male, vero? :oo:

Ciao: Francesco
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera Francesco,

scusami per le domande banali sulla tua raccomandata... :pray:

Perchè calcolano il porto in carantani (9+28=37) se parte dell'affrancatura è (giustamente) in cent ?
Perchè raddoppiano solo le spettanze francesi e non anche le sarde e austriache ?

La combinazione bicolore che hai trovato è giusta, ma nella raccomandata hanno affrancato solo per 6 carantani... e gli altri 31 pagati in contanti ?

Non mi dire che calcolavano in carantani e convertivano in cent !!! :ko:
In questo caso il pagamento in contanti sarebbe stato di 155 cent.

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Paolo,

la tariffa di una raccomandata era la somma del diritto di raccomandazione e della tassa di porto. Il diritto di raccomandazione di 6 carantani andava obbligatoriamente pagato dal mittente e doveva essere assolto con uno o più francobolli. Nel LV si usavano francobolli in centesimi e per questo trovi francobolli per un totale di centesimi 30.

Il porto poteva essere prepagato dal mittente o assegnato al destinatario. Inoltre nel primo caso poteva essere assolto in contanti o con francobolli.

Qui la tariffa al verso pagata dal mittente è espressa come di solito in carantani separando porto interno e porto estero (9 28/37). Per convertire la somma in centesimi basta moltiplicarla per cinque. Infatti 1 carantano = 5 centesimi. Il mittente ha pagato 185 + 30 centesimi= 215 centesimi (ha pagato anche il francobollo).

Non ti so però dire perché i sardi al contrario dei francesi non raddoppiavano le competenze in caso di spedizione registrata: forse perché era solo un diritto di transito?

Ciao: Francesco
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera Francesco.

Se il totale (porto + raccomandata) = 37 carantani ed il mittente ne ha pagati 6 (30 cent) per la raccomandazione, ha pagato 155 centesimi in contanti.

6 car = 6x5= 30 cent (francobllo)
31 car = 31x5= 155 cent (contanti)

Interessante la tua idea del transito che non faceva raddoppiare le competenze sarde per la raccomandazione, ma per quelle francesi ?


Il porto poteva essere assolto in contanti anche per le spedizioni ordinarie ?
Se si, si usava un bollo tipo PD o FRANCA sul fronte e la cifra pagata veniva annotata al verso ?


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

Paolo,

facciamo in questa maniera, forse ci capiamo. Il costo di quella spedizione era 43 carantani dati da:

6 di diritto di raccomandazione
9 di porto interno
28 di porto estero sardo+francese

Non sappiamo se il cliente abbia lasciato allo sportello 43 carantani oppure 37 dato che il francobollo lo aveva già messo in precedenza, lui stesso o qualcun altro. Solitamente quando si scrive di porto pagato in contanti si intende quanto scritto al verso dall’impiegato e in questo caso sono proprio 37 carantani (c’è scritto).

Pure le lettere semplici, intendo quelle non raccomandate, potevano essere pagate in contanti. Ne esistono tante: io ne ho 1 o 2 di Milano ma ci sono anche provenienti da altre località. Questa era la forma di pagamento prevista in origine per le lettere estere dato che i francobolli vennero ideati per le spedizioni interne: con un francobollo solo era infatti possibile spedire una lettera semplice verso ogni distanza, cosa non possibile per la Francia dove ne servivano molti viste le tariffe particolari. Bisognava quindi conoscere la tariffa e per questo ci si recava all’ufficio postale pagando in contanti, cioè con la mediazione di un impiegato.

Parentesi: ho il sospetto che in fase di stesura delle dispo relative all’uso dei francobolli le autorità asburgiche auspicassero l’uso di un solo valore per ogni lettera: l’uso di 3X15 al posto di un cent.45 era semplicemente “concesso”.

In linea di massima il bollo sul frontespizio previsto dalla convenzione era il PD, però per esempio ne ho una con i bolli FRANCA e PD abbinati: penso che i due bolli avessero funzioni diverse ma accontentati di questo accenno.

Tariffa doppia francese per le raccomandate: non so da dove derivi, immagino risalga almeno al ‘700. Se guardi le leggi napoleoniche a cavallo del XVIII e XIX secolo noti che per le lettere raccomandate era previsto un surplus di tassa a carico sia del mittente sia del destinatario, quindi pagavano due volte. Forse da questo è nata la doppia tariffa, ma è una mia idea. Bisognerebbe consultare i regolamenti francesi.

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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera Francesco,

grazie per le belle spiegazioni.

Quindi, nel dettaglio:

9 = porto interno austriaco
4 = porto sardo
12 x 2 = 24 = porto francese raddoppiato perchè raccomandata
-----------
37 carantani = 185 cent = pagati in contanti e segnati al verso
+
6 carantani per raccomandazione = 30 cent = affrancatura al verso

Il porto sardo non raddoppia perchè in transito.


Che tu sappia, anche nel Granducato di Toscana e nel Pontificio era possibile pagare in contanti le lettere in PD per l'estero e per l'interno ?

Oppure c'era solo la scelta tra PD o PP (PP solo con francobolli) ?


L'usanza francese di raddoppiare il porto per le raccomandate credo finì verso la fine degli anni 50.
Dal 1.1.58 dal LV = diritto fisso di 60 cent.
Dal 1.1.61 da Sardegna e Toscana = diritto fisso di 50 cent.
Dal 1.9.66 dal Pontificio = diritto fisso di 10 baj/50 cent.

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Milano-Parigi 1854

Messaggio da francesco luraschi »

E' una domanda a cui non so rispondere con precisione.

In Toscana ritengo che le lettere per l'interno potessero essere prepagate indistintamente con francobolli o con contanti, non so fino a quando. Per l'estero bisogna fare la distinzione tra i Paesi della Lega Postale e gli altri: per le lettere verso i primi il pagamento in contanti non era previsto, bisognava per forza usare i francobolli, mentre per gli altri Stati immagino fosse indifferente. Infatti al contrario dell'Austria, in cui i francobolli vennero introdotti per la corrispondenza interna, in Toscana vennero emessi per ottemperare al regolamento della Lega che escludeva il porto pagato in contanti. Quindi per le lettere estere anche se fin da subito furono usati per la corrispondenza interna prepagata.

Per il Pontificio: mi sembra di capire che per l'interno fosse ammessa anche l'affrancatura in contanti. Non so però se solo in casi estremi come nel LV di cui si conoscono pochi casi e qualcuno addirittura inspiegabile. Per l'estero dovrebbe valere la stessa regola della Toscana.

Però ti confermo di conoscere poco le modalità di affrancatura di questi due Paesi e... non ho molta voglia di approfondire.

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