Ciao francy.
Molto probabilmente il Filanci-Angelieri - I servizi postali in Italia - Storia e tariffe 1861-1985
potrebbe rispondere in maniera esauriente al tuo quesito.
Sull'
Annuario AICPM del 2008, al momento unica mia fonte di informazione sul problema tariffario che poni,
alla voce Città del Vaticano, dalla premessa:
....Per il Vaticano, all'atto della firma del Concordato, fu presa una decisione particolare. Infatti, probabilmente la nostra amministrazione postale pensò che se le tariffe per l'Italia fossero state uguali a quelle nazionali, molti utenti romani (per svariate ragioni) avrebbero preferito rivolgersi agli uffici di Piazza S.Pietro, piuttosto che a quelli italiani.
Venne allora deciso che le tariffe fra Vaticano e Italia (e viceversa) sarebbero state leggermente superiori a quelle interne italiane. O se si preferisce, leggermente inferiori a quelle estere italiane.
La cosa andò, però, avanti solo per due decenni. Infatti, agli inizi degli anni '50 si decise di abbandonare tale anomalia e di usare, in questi rapporti, le tariffe interne nazionali. .............
Poi segue il tariffario per il servizio interno Della
Città del Vaticano e quello per l'Italia. I periodi tariffari sono otto. Dal 1.8.1929 al 30.1.1952.
Se entri nel dettaglio di qualche oggetto postale del REGNO - diretto alla Città del VATICANO
possiamo verificare, (mi pare di aver capito che la tariffa fosse la stessa nei due sensi),
la correttezza della affrancatura applicata.
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