Buongiorno a tutti,
stavo risistemando alcune lettere per risistemare un prologo a Trieste, tra le varie missive mi è capitata tra le mani questa.
Si tratta di una lettera spedita da Trieste nel marzo 1930 e diretta a Milano (l'indirizzo era esistente già nel 1930), ma se osserviamo il retro l'annullo di arrivo a targhetta è di Roma, coincidente come data.
Ora la spiegazione più curiosa è che a Milano avessero una bollatrice con corona dataria di Roma, ma mi pare assai improbabile, data anche la precisione degli addetti postali di quel periodo.
Ho cercato tra tutta la mia documentazione ma.... nulla!
La spiegazione più fantascientifica potrebbe essere che in quei giorni erano in corso a Trieste (siamo in pieno periodo antislavo e di fascismo di confine) le serrate indagini per due attentati ad opera di esponenti del TIGR dell’Istria, uno di questi a febbraio contro la redazione de «Il Popolo di Trieste», l’organo del partito fascista locale, che era stato individuato come obiettivo politicamente rilevante per il sostegno che sulle sue pagine forniva all’azione snazionalizzatrice del regime. Nell’attentato perse la vita il giornalista Guido Neri e vi furono altri tre feriti.
Ora, potrebbe essere accaduto che nelle imponenti operazioni di polizia in corso in quel mese la posta "sospetta" da Trieste sia stata deviata a Roma dove si trovavano gli uffici di polizia politica e censura del regime?
Ma non c'è traccia di timbri di censura! Tenuto conto che l'OVRA spesso non segnalava la corrispondenza privata controllata. E se fosse plausibile come è stata poi inoltrata a Milano ? (ammesso che vi sia mai arrivata).
Ma forse qualcuno ha la spiegazione più ovvia che esista e che mi è sfuggita tanto era evidente...
Grazie in anticipo per ogni aiuto!
La mia collezione
http://www.territoridicarta.com
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