Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale delle Colonie italiane, degli Uffici all'estero, di Fiume, delle Occupazioni italiane della I e della II Guerra mondiale e delle Occupazioni straniere di territori italiani
e' che son poi testardo... comunque, ho replicato il miracolo con un altro da 1 piastra in basso, comune e piu difficilmente falsificato. dovrebbe essere la gamba della A. dovrebbe essere stato stampato dalla stessa tipografia, una mesata dopo quello in questione, quindi anche l'inchiostro dovrebbe essere lui.
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La presenza di foulage al verso e' una buona indicazione di autenticità' ma non decisiva visto che esistono imitazioni anche in questo senso. Come sempre mi sembra importante l'analisi del carattere, la precisione di stampa, i caratteri non disallineati, la spaziatura fra essi, il fatto che le lettere o i numeri siano con tratti decisi dritti ed angoli certi, senza protuberanze od altro. Anche la omogeneità nella distribuzione dell'inchiostro e' un altro elemento importante. Credo che piccole differenze nello spessore e negli angoli dei caratteri siano poco importanti dipendendo dal tipo di inchiostrazione più' o meno abbondante o più o meno liquida (cosi' da non fare sempre la caccia alle streghe).
A titolo di esempio mostro dei pezzi di Costantinopoli con foulage al verso (4 PIASTRE su 1 Lira n 16 e 18) a confronto, a seguire, con altri 1,5 PIASTRE e 3,75 PIASTRE in cui furono usati gli stessi caratteri per le lettere. Questi ultimi sono senza foulage e chiaramente contraffatti.
Che ne pensate?
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Giampiero
Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
tornando al confronto tra le due sovrastampe 1 PIASTRE
a) il carattere del numero 1 ha lunghezze diverse (ho messo io un trattino rosso dove finisce il primo numero 1)
b) la distanza tra il numero 1 e la lettera P .... beh! lo si vede chiaramente
bisognerebbe sapere se esistevano due tipi diversi di sovrastampe
queste due, indipendentemente da inchiostrazioni più o meno dense
sono certamente diverse tra loro
si ingrandisce ancora
piastre confronto.JPG
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?" "È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti." "Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
maupoz ha scritto:a) il carattere del numero 1 ha lunghezze diverse (ho messo io un trattino rosso dove finisce il primo numero 1)
b) la distanza tra il numero 1 e la lettera P .... beh! lo si vede chiaramente
Queste sono differenze indubbie e discriminanti come avevo notato anch'io. Il problema più' importante mi sembra la variabilità' più' o meno grande (e se significativa) fra i pezzi di Tazzio, Pino , Diena e Raybaudi che mostrano dimensione e distanze dei caratteri corrette. Sono tutti e 4 originali? Se no, quale lo e'?
La mia impressione, con ripensamento, e' che la qualità' in origine della sovrastampa tipografica non sia stata granché'. Forse abbiamo un concetto alto di questa tecnica che ci deriva dall'analisi di stampe tipografiche tipo DLR vs Torino! Invece in questo caso la funzione era di rendere estremamente visibili sovrastampe con caratteri qualche volta di piccolo formato su un fondo colorato spesso scuro. Questo lo si otteneva sovraccaricando di inchiostro molto coprente e denso. Chiaro che la qualità della stampa ne risentisse.
Revised by Lucky Boldrini - July 2018
Giampiero
Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.