
desidero condividere questa triste esperienza che ieri nel tardo pomeriggio mi ha davvero fatto male, mi ha molto amareggiato e che molti di voi hanno purtroppo già vissuto.
Come potete vedere dalle fotografie accluse, si tratta di un atto incredibile, inaspettato, impensabile, inaccettabile e, penso di non esagerare nel definirlo terribile!
Ieri alle 18:30 circa, uscendo di casa ho visto la busta inserita “a forza” nella cassetta delle lettere, ben incastrata, con evidenti lacerazioni e strappi, fracassata e, posso dire, senza esagerare, “violentata”? Estrarla è stata un’impresa non facile, cercando di non “ferirla” ulteriormente nel contenuto e nell'affrancatura!
Ho già tollerato altre esperienze molto sgradevoli negli anni scorsi, lungaggini, ritardi, soprusi, meschinità, furbizie e sopportato anche individui grevi, insulsi, faciloni ed impreparati, ma mai avrei pensato di dover subire questo che considero un vero affronto postale!
Mille sono state le giustificazioni e le scuse “ufficiali” per i fatti del passato:
• raccomandata dalla Turchia, ricevuta con un mese di ritardo, (dopo 3, dico tre giorni era già in Italia!) ed ho chiesto conto del ritardo perfino all’associazione filatelica turca, chissà che risate!)
• raccomandate dalla Repubblica Ceca, dalla Serbia e dalla Polonia, ricevute dopo oltre un mese (l’impiegato postale non si preoccupa di controllare neanche il numero della RR e ti guarda con sufficienza, ammiccando alla collega, come se avessi fatto una richiesta quasi assurda)
• acquisto tramite e-bay dagli USA, bloccato a Lonate Pozzolo oltre 20 giorni (tralascio di dettagliare la difficoltà di comunicazione a causa di orari, telefoni occupati e fax malfunzionanti)
• modeste acquisizioni alle aste da Feldmann dalla Svizzera e da Postiljonen dalla Svezia non solo bloccate alla dogana oltre un mese, ma consegnate solo dopo la compilazione di varie dichiarazioni…ed il pagamento di un chiamiamolo “pedaggio”
• numerose affrancature “filateliche” multiple con foglietti dall’Ungheria, (meravigliose buste da 30x20), rovinate irrimediabilmente, con francobolli raschiati e spiegazzati e dentelli rotti.
• Il mancato recapito di una lettera con riconsegna (per fortuna) al mittente per un inesistente “trasferimento”.
• Alcuni avvisi per ritirare delle raccomandate perché assente, nonostante fossimo tutti a casa.
Tralascio poi di commentare gli interventi di DSA o i piccoli pacchi provenienti dalla Germania! (Per un Michel Austria, circa 2 mesi).
L’episodio di ieri sera, comunque, secondo me, supera in gravità, tutti i precedenti.
Come in tutte le attività professionali (e qui sto già abusando di un aggettivo importante) per poter accedere a fare il portalettere o postino, pensavo fossero previsti, (come nel passato), oltre che alcune caratteristiche psico-fisiche attitudinali, dei titoli di studio, la partecipazione ad un concorso per accertarne il possesso, numerosi corsi di aggiornamento…o, in questi tempi più moderni, in caso anche (e giù una bella risata) di eventuale “chiamata diretta”, la rilevazione di queste teoriche caratteristiche di riferimento anche sommariamente (o almeno somariamente).
Il portalettere?
Il portalettere non so chi sia, se abbia ancora una zona ben delimitata, se sia sempre lo stesso individuo, se condivida saltuariamente o sistematicamente la zona con altri colleghi (cioè della stessa tipologia), se abbia degli orari e dei giorni prestabiliti di attività o possa liberamente improvvisare a suo piacimento e, se provveda sempre direttamente alle consegne. Cioè mi chiedo se ad esempio, in caso di partite della nazionale di calcio, di feste e ricorrenze familiari e di sagre particolarmente sentite, sia esonerato e possa demandare a qualche ragazzotto od amico le consegne…
Concretamente qualcuno suona sempre, ed in orari diversi, alcuni campanelli a casaccio, compreso il mio, per farsi aprire il cancelletto d’acceso e poi, sistematicamente non risponde; lascia tutto aperto oppure sbatte il cancelletto, così come scendo, mi rendo conto che non c’è posta per me.
Le consegne avvengono non solo saltuariamente e ad orari diversi, ma talvolta la mattino, spesso al pomeriggio, più spesso alla sera.
Talvolta la corrispondenza di dimensioni vicine ad A4 viene lasciata sopra il gruppo delle cassette per la posta, (meno male) altre appena inserita e piegata nell’imboccatura della cassetta, (soprattutto se c’è scritto di “non piegare” e, pazienza).
Ieri finalmente, questo inserimento forzato, brutale, selvaggio, barbarico e distruttivo.
La busta conteneva una rivista. Ehhh, cosa vuoi che sia? Potrebbe dire qualcuno, ma, non è proprio così! La busta era mia, indirizzata a me, rappresentava, nella sua modestia, una mia scelta, un aspetto del mio hobby…un po’ di me stesso oltre che un costo. La busta conteneva il 200° numero di una rivista filatelica inglese che compiva il suo 51° anno. Era stata affrancata da un signore molto anziano, appassionato e competente filatelico che con cura ha scelto i francobolli e con amorevole attenzione e simmetria li ha posizionati sulla busta…Non scrivo di altri aspetti che ci porterebbero lontano e che vi potrebbero annoiare o di parole quali attenzione, rispetto e dignità.
Ma, se non hai rispetto degli altri, cioè delle persone, degli utenti, del lavoro, in definitiva di te stesso, non puoi non avere cura dei FRANCOBOLLI che servono per AFFRANCARE la CORRISPONDENZA, cioè le BUSTE che sono l’oggetto, l’essenza del tuo, non dico lavoro, ma ameno del tuo stipendio!!!
Scusate la lungaggine e lo sfogo.
Ciao a tutti.

Enrico