Un ritorno pulito, non hanno timbrato i bolli ne all'andata ne al ritorno, meno male che almeno
ci hanno pensato là sulla busta, con due annulli molto chiari.
Con l' immagine del faro locale sulla busta.

Moderatori: fabiov, Riccardo Amarante
Esattamente. Il mittente può anche trovarsi in vacanza all'estero e ha tutto il diritto di apporre come suo indirizzo quello della sua residenza, indipendentemente dallo Stato mondiale da cui spedisce. Il ritorno è sempre gratuito grazie ad un accordo internazionale e generalmente non c'è alcun annullo da parte del servizio postale che effettua la riconsegna al mittente, a meno che tale servizio postale non preveda il timbro di arrivo per la posta ordinaria; può capitare, comunque, che la lettera passando per il cmp possa ricevere erroneamente l'annullo meccanico (il sensore rileva la presenza dei francobolli, senza distinguere la nazionalità, l'importo o il fatto che siano o meno timbrati). I servizi postali di alcuni Paesi aggiungono talvolta, comunque, delle etichette di ritorno per coprire le barre fosforescenti e l'indirizzo di destinazione originaria, in modo da velocizzare così la riconsegna al mittente, esattamente come fanno per la posta rinviata in territorio nazionale.Luciano61 ha scritto: 11 novembre 2017, 20:24 Per me no![]()
Paghi la tariffa per la spedizione.
Non per il reso.
Se spedisco da qui a Parigi, se non sarà recapitata l'UPU dispone il rientro al mittente.
Se il mittente che spedisce è cinesee mette il proprio indirizzo di Pechino, torna a Pechino
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Ciò perché le postedevono consegnare.
Non ritornare al mittente...
Poi come estrema ratio, non potendo consegnare, backto home
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Poi, probabilmente ignorano le "furbate" dei collezionisti...![]()
...e nessuna tassazione...
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