I più giovani non devono cercare il suo nome fra i grandi esperti o i periti celebri della filatelia italiana.
Lo possono invece trovare in cima all'elenco dei commercianti onesti che hanno reso grande il nostro settore.
Creò l'ITALPHIL quando in Italia non c'erano case d'asta e la impose nel panorama delle grandi organizzazioni italiane di vendita.
Ho avuto il piacere di essere al suo fianco per dieci anni e posso dire che è stata una collaborazione ed un'amicizia che ha segnato la mia vita.
Erano gli anni (1972-1982) in cui c'erano in sala Enzo Diena, Giulio Bolaffi, Renato Mondolfo e Luigi Raybaudi Massilia, accanto ai maggiori collezionisti ed esperti italiani.
Si arrivò ad offrire più di 20.000 lotti l'anno, in un periodo in cui tutto si faceva "a mano".
Dalle descrizioni ai conteggi, tutto era affidato all'abile manualità dei dipendenti.
Il computer (uno per tutto l'ufficio!) sarebbe arrivato solo negli ultimi anni della mia esperienza all'Italphil.
Camillo non viaggiava che da Piazza Mignanelli a Torvajanica dove passava i suoi fine settimana; però anche quella trasferta di quaranta chilometri lo annoiava e quindi faceva sempre una sosta a metà strada, nella villa di Renato Mondolfo all'Eur.
Lo rivedo ancora nella sua stanza, con la sua sigaretta ed il suo bitter che lo accompagnavano in tutti momenti.
Ricordo la sua soddisfazione nell'acquisire la collezione Mormino e la sua delusione quando quella vendita venne annullata all'ultimo momento.
Ricordo le belle vendite all'hotel Eden e la grande novità delle aste "in sede" quando ci trasferimmo dal piccolo ufficio di via delle Carrozze ai bei locali di Piazza Mignanelli.
Ricordo che la scelta dei descrittori toccava a me e per sostituire l'ing. Mario Sismondo chiamai a Roma un giovanissimo Giacomo Avanzo (avevamo entrambi circa venticinque anni)...
Lasciai l'Italphil all'inizio degli anni '80 ma Camillo rimase ad occuparsi di alcuni aspetti economici anche quando cedette la sua quota dell'Italphil.
Da alcuni anni si era ritirato nella sua villa al mare e lo avevo visto l'ultima volta un paio di anni fa.
Respirava a fatica, ricorrendo occasionalmente all'aiuto dell'ossigeno ma - appena poteva - si staccava la mascherina e si fumava l'ennesima amata sigaretta....
Ciao Camillo

Antonello Cerruti