La sezione sulle sovrastampe locali penso sia unica.
STAFF
Roberto
Colleziono storia postale della Repubblica Popolare Cinese, francobolli nuovi di Indocina e paesi derivati (Laos, Cambogia e Vietnam), Israele e con minor entusiasmo Regno.
Raccolgo commemorativi di Repubblica, preferibilmente isolati, su busta commerciale .
Il Manchukuo è un’entità molto interessante, ed è soprattutto un notevole banco di prova per i collezionisti ASFE.
L’emissione del 1944 “amicizia con il Giappone” è uscito con lo slogan principale sia in cinese che giapponese. Il semi postale del 1945 (non emesso) vanta anch’esso un esemplare in entrambe le lingue.La coppiola può essere catalogata come bilingue.
L’esemplare da 4 fen della serie sul censimento generale (1940) individuato da somalafis reca le scritte in mongolo e cinese, ma con un carattere in grado di essere letto agevolmente anche dai giapponesi.
Fondamentalmente i bolli del Manchukuo sono stampati in cinese. Tutte le soprastampe sono in cinese, così come i datari utilizzati e gli annulli, altrimenti sarebbero stati di difficile impiego da parte della popolazione, al 95% cinese. Nonostante ciò il nipponico era considerato anch’esso lingua ufficiale e veniva insegnato nelle scuole. I programmi di giapponesizzazione del territorio vennero tuttavia interrotti dalla sconfitta patita dall’Impero del Sol levante nella WWII, che pose fine all’esperienza del Manchukuo come Nazione “indipendente”.
Tutte le soprastampe locali del periodo 1946-47 sono altresì in cinese.
Il sito segnalato da rodi è assolutamente eccezionale e merita di essere visitato.
L'immagine e' ''coricata'' e andrebbe raddrizzata. Comunque si tratta di marche per il risparmio postale emesse nel 1941-42 dal ''Manchukuo'', l'effimero stato fantoccio creato in Manciuria dai giapponesi che vi posero a capo Pu Yi con il nome di imperatore Kang-teh (noto anche in Italia per via del film ''L'ultimo imperatore'' di Bernardo Bertolucci).
Di queste marche ci sono vari esemplari in vendita su Delcampe e rappresentano due carpe
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Uno dei pochi stati a riconoscere diplomaticamente il Manchukuo (lo stato ''fantoccio'' creato dai giapponesi in Manciuria, reso ''famoso'' in Italia dal film ''L'ultimo imperatore'' di Bernardo Bertolucci del 1987) fu l'Italia fascista. In un'asta americana ho visto questa busta spedita nel 1941 dalla Legazione del Manchukuo a Roma. Da notare la fascetta di censura con la scritta ''aperta per errore - non censurata'', trattandosi di corrispondenza diplomatica ancorche' di argomento ''commerciale''.
Fronte
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Rev LB Sep 2021
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