Basta chiedere ...
Sono fatti in tipografia.
Alcuni con due colori, altri con uno solo.
Alcuni riportano il valore, altri no.
Stampati sia su carta normale che su cartoncino leggero.
Alcuni sono fatti bene e sono belli, altri sono insignificanti quasi infantili.
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questi senza valore ed il seguente con il valore
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questo è molto bello, a due colori
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questo è infantile
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Sono simili ai De La Rue
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I primi li presentai già nel 2009, poi se ne sono aggiunti altri.
Nel 2015 avevo già questi che vedi nelle immagini.
Poi ne ho trovati un altro paio due anni fa.
E da allora non ne vedo più in giro.
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?" "È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti." "Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
cirneco giuseppe ha scritto: 29 giugno 2018, 13:37
Infatti sono molto simili, a volte quasi uguali.
Preparati nel 1864, o giù di lì.
eggià ... i De La Rue sono di un pò prima
cartoncini provedelarue.jpg
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?" "È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti." "Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Nella seconda parte dell'anno 1864 vi furono parecchie proteste, a volte non solo velate,
da parte dei funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici (da cui dipendeva l'Amministrazione Postale)
poichè il Ministero delle Finanze aveva deciso di occuparsi dei valori postali e marche da bollo in proprio.
Uno degli argomenti presi a cavalcare l'onda delle proteste, anche da parte dei giornali, fu appunto il 15 centesimi per il colore e Costantino Perazzi per l'impegno con la casa De La Rue,
tanto che lo stesso Perazzi fu quasi obbligato a scrivere quella famosa "relazione tecnica" sul lavoro londinese.
E' probabile che questa situazione di contrasti potesse spingere a supporre che il contratto con la De La Rue potesse sciogliersi, come era avvenuto con lo Sparre,
e dar luogo ad un concorso per la preparazione dei francobolli.
Tant'è che non fu solo il Seguin a rimuginare su questa possibilità, ma anche Giuseppe Re e qualche mese dopo anche il Pellas.
Sia Giuseppe Seguin che Giuseppe Re presentarono i loro lavori a dicembre del 1864, ma a gennaio ricevettero risposte negative.
Il Pellas presentò i suoi saggi a gennaio del 1865, ma anche per lui la risposta non fu diversa.
I saggi Seguin sono 16 con valore, più 1 senza valore.
In tre colori rosa, verde ed azzurro.
Alcuni hanno il fondo colorato.
Il Seguin preparò un foglietto (non certo piccolo) su cui stampò i 16 saggi e nella parte bassa, su tre file di 5 esemplari, il saggio senza valore ottenuto dallo stesso conio di quello da 40 centesimi.
Quindi ogni foglio contiene 31 esemplari di cui 15 uguali fra loro.
Da notare che la "N" di quaraNta cent è montata al contrario.
In basso, nel foglietto, c'è una nota con cui Seguin spiega perchè l'effigie del Sovrano è solo su alcuni saggi e sugli altri no.
Egli scrive che lo ha fatto per rispetto al Re non essendo stato (il Seguin) invitato a presentare alcuna opera ma, in caso di accettazione della sua proposta, avrebbe provveduto a presentare
preventivamente "un'Effige di esecuzione squisita e di una somiglianza perfetta" .
Sempre secondo Piero Zanetta,
da cui ho attinto queste notizie, ci furono due versioni dei suoi saggi. Una eseguita prima di stampare il foglietto inviato al Ministero.
Le differenze pare siano nella disposizione dei valori e nella modifica degli ornati.
Diciamo che Seguin aveva giocato d'anticipo avendo una visione più lunga della situazione attuale.
Sperava di poter entrare quale responsabile nella Officina Carte Valore di cui si stava occupando Quintino Sella e, quindi, inviando i propri lavori
(di qui, penso, i saggi molto simili ai De La Rue) credeva di poter far colpo con la sua maestria di tipografo.
Ma non ebbe successo.
Il 30 gennaio del 1865 scrive una lettera offrendosi come "proto" (capo operaio e responsabile per l'esecuzione dei lavori n.d.r.) ma ancora una volta la risposta fu negativa.