E' forse il caso di dire come sono entrato in possesso del pezzo:
era in una ultima asta AICAM. Il lotto però non comprendeva il singolo pezzo ma era una collezione
di 12 fogli montata dal titolo "Povero acciaio italiano". Io non ero presente all'asta, ho puntato via email.
Avevo puntato anche su altri pezzi ma mi sono aggiudicato solo questo lotto.
Quindi non ho potuto vedere il lotto dal vivo e nelle immagini mandate via email erano mostrate pagine interne
mentre questa campeggiava in prima pagina.
Come saprete l'AICAM sta alienando parecchio materiale di Nino Barberis e avuta la collezione in mano e
leggendo i testi a me sembra proprio una collezione di Nino.
La collezione mi è stata consegnata a Veronafil e non l'ho aperta davanti agli amici dell'AICAM che me l'hanno
portata nè ho avuto poi modo di parlare con loro. Ma ammesso che tutte le restanti impronte in collezione
non valgan niente ( ed in effetti non valgono granchè da un punto di vista economico )
possibile che mi sia aggiudicato il tutto a 45 euro?
Non posso pensare che sia stato sprovveduto il direttivo AICAM e chi era presente in asta.
Ad una conclusione sono arrivato ma per ora la tengo per me.
Come potete vedere le faccine dubbiose sono molte.
Ma una cosa è certa: ho imparato che in Filatelia, a parte fantomatiche leggende metropolitane di pescate fortunose,
se il prezzo non è congruo, qualcosa non torna!
sergio
Rev LB Mar 2020