



La lettera ovviamente suscita un interesse di nicchia ma conferma l'esistenza di diversi timbri della stessa tipologia utilizzati contemporaneamente da uffici diversi oltre ad ovviamente essere un bel esempio a quanto descrive francesco nel libro sulla Posta di Milano .
Ci siamo divertiti a ricostruire i vari momenti con gli amici e vorrei avere la vostra opinione in merito .
La lettera è volutamente photoshoppata per ricreare la sequenza temporale dei bolli
E' il giorno 21 febbraio del 1850 e dall'ufficio postale di Breno inviano una lettera d'ufficio in franchigia alla lodevole deputazione comunale di ......


Milano naturalmente ( spoiler del titolo...


qualche dubbio l'avranno avuto perché la lettera viene bollata in arrivo il 23??
Ma una volta giunta la lettera alla distribuzione o peggio alla lodevole deputazione comunale ( sempre che ce ne fosse una sola a Milano visto che era la capitale ... ma questo non lo so e non è rilevante); viene rimandata indietro ed ecco che la lettera viene messa in partenza ed il 24 febbraio bollata con il tipico SD(i) tipo III in uso all'ufficio che bollava le franchigie
Forse un cambio di turno piuttosto che altro la nostra franchigia ritorna all'ufficio A/P per essere bollata Milano c1 piccolo il 24 febbraio e quindi ritorna in distribuzione.
Niente da fare NON c'è la "deputazione comunale di Milano" !!! o meglio ce ne sono troppe e quindi la lettera ritorna all'ufficio A/P e viene ribollata in partenza sempre dal' ufficio che lavorava le franchigie ( o l'impiegato ) con lo stesso timbro ( il tipo tre del giorno prima)
A questo punto qualcuno decide di chiedere ed ecco un nuovo bollo che però viene messo al retro a significare cosa? Un indizio il bollo è di colore rosso ed il tipo NON è quello in uso all'ufficio A/P ne all' impiegato che lavorava le franchigie
Fra l'altro viene "Montato con il mese al contrario ma sempre il 25 febbraio
l'intervento provvidenziale del nostro controllore non si limita a segnare il suo intervento con il bollo rosso ma conferma con un segno che la lettera è franca andando sopra il bollo nero 25 febbraio e e scrive il nome dell'ufficio postale di destinazione a caratteri cubitali Verolanova. corregge e sottolinea la destinazione finale ovvero Milzano.
La lettera arriva finalmente a Verolanova dove viene bollata sempre in rosso forse a certificare il ritardo ed il "casino" combinato
Il risultato finale sono tutti i bolli possibili con tutti i colori possibili in uso all'ufficio di Milano nel febbraio 1850
Una conferma come se servisse ancora , che ogni ufficio per non dire ogni addetto aveva il suo timbro e la sua funzione.
adesso tocca voi correggere la storia , raccontarne una altra oppure aggiungere dettagli al racconto
Luca