
Lettere del 17 marzo 1861
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Re: 17 marzo 1861
Molto bella Francesco complimenti


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Re: 17 marzo 1861
Ricordavo la lettera, ma era in un catalogo di Franco Gazzi del 2005, che ho ritrovato stamattina.enrico54 ha scritto: 8 novembre 2017, 9:43 Se non ricordo male, la massima affrancatura che ho visto in data 17.3.1861 presenta un numero considerevole di pezzi del 40 cmi di Sardegna; la lettera era comparsa qualche tempo fa in un'asta Santachiara (vado sempre a memoria), proverò a cercarla.

Enrico Flaminio
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- Antonello Cerruti
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Re: 17 marzo 1861
Anche se tradizionalmente si è sempre festeggiata la data il 17 marzo, il Regno d'Italia divenne realtà il 18 febbraio 1861 quando si riunì a Torino il primo Parlamento "italiano" e Re Vittorio Emanuele II pronunciò il suo solenne discorso.
Ed infatti già il successivo 26 febbraio, il Parlamento, in risposta al messaggio del Re, parla di "nuovo regno".
Il 17 marzo venne proclamato per legge il Regno d'Italia e quindi solo il successivo 18 marzo è, a tutti gli effetti, il "giorno 1" del nuovo stato.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ed infatti già il successivo 26 febbraio, il Parlamento, in risposta al messaggio del Re, parla di "nuovo regno".
Il 17 marzo venne proclamato per legge il Regno d'Italia e quindi solo il successivo 18 marzo è, a tutti gli effetti, il "giorno 1" del nuovo stato.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: 17 marzo 1861
Ho dimenticato di evidenziare la tariffa: peso 63 grammi, 1 porto per ogni 7,5 grammi = 8,4 arrotondati a 9 (come da indicazioni manoscritte sotto al primo 40 cmi in alto); 60 cmi (primo porto per l'Inghilterra) x 9 = 5,40 Lire
Lettera magari non freschissima e margini stretti, ma di indubbio interesse.
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Re: 17 marzo 1861
Altri 2 pezzi.
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Re: 17 marzo 1861
bellinaenrico54 ha scritto: 2 aprile 2019, 12:18Ricordavo la lettera, ma era in un catalogo di Franco Gazzi del 2005, che ho ritrovato stamattina.enrico54 ha scritto: 8 novembre 2017, 9:43 Se non ricordo male, la massima affrancatura che ho visto in data 17.3.1861 presenta un numero considerevole di pezzi del 40 cmi di Sardegna; la lettera era comparsa qualche tempo fa in un'asta Santachiara (vado sempre a memoria), proverò a cercarla.
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Re: 17 marzo 1861
Ancora una (data non chiaramente leggibile ma certa).
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- francesco75
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Re: 17 marzo 1861
Grazie Enrico per tutti i tuoi contributi.enrico54 ha scritto: 22 giugno 2019, 10:10 Ancora una (data non chiaramente leggibile ma certa).
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Ne risulta una bella panoramica su questa importante data storica.
Cordiali saluti.
Francesco C.
Re: 17 marzo 1861


Effettivamente è solo da poco tempo che si parla del 17 Marzo inizialmente si riteneva la data ufficiale il 18 Febbraio.Antonello Cerruti ha scritto: 2 aprile 2019, 12:30 Anche se tradizionalmente si è sempre festeggiata la data il 17 marzo, il Regno d'Italia divenne realtà il 18 febbraio 1861 quando si riunì a Torino il primo Parlamento "italiano" e Re Vittorio Emanuele II pronunciò il suo solenne discorso.
Ed infatti già il successivo 26 febbraio, il Parlamento, in risposta al messaggio del Re, parla di "nuovo regno".
Il 17 marzo venne proclamato per legge il Regno d'Italia e quindi solo il successivo 18 marzo è, a tutti gli effetti, il "giorno 1" del nuovo stato.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Il 18 febbraio 1861 si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento che già si definiva italiano, pur numerandosi come VIII legislatura, continuando così la numerazione delle legislature del Regno di Sardegna. La Camera dei deputati comprendeva anche parlamentari eletti nelle "nuove provincie", mentre il Senato, non eletto ma di nomina regia, era stato integrato con nomine di senatori provenienti dalle diverse zone d'Italia.


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Marino
Sostenitore dal 2010
Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi
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Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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Re: 17 marzo 1861
Scusate, ma è evidente che stiamo parlando di due date con significato (storico e storico-postale) diverso: il 17 Marzo, domenica, è il giorno della proclamazione ufficiale del Regno d'Italia e l'assunzione, da parte di Vittorio Emanuele II, del ruolo di Re del Regno stesso, il 18 Marzo è il giorno in cui avvenne la prima seduta del Parlamento Italiano, e che segnò l'inizio del neocostituito Regno.
Storicamente parlando, è la legge n.4671 a dare l'ufficialità al Regno e al Re, ed è datata 17 Marzo 1861; le celebrazioni dei 150 anni dall'Unità d'Italia sono state riferite al 17 Marzo 1861 (vedi a proposito l'interessante testo della Camera dei Deputati del 2011 https://leg16.camera.it/application/xma ... ornata.pdf).
Naturalmente è una data simbolica, ma è quella ufficialmente riconosciuta.
Da un punto di vista storico-postale, ci si riferisce di conseguenza al 17 Marzo, da sempre, come data ufficiale, a maggior ragione perchè era domenica e il traffico postale risultava più limitato, anche se presente, e che sia da sempre basta controllarlo sui vecchi cataloghi d'asta.
Cordiali saluti
Enrico Flaminio
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Storicamente parlando, è la legge n.4671 a dare l'ufficialità al Regno e al Re, ed è datata 17 Marzo 1861; le celebrazioni dei 150 anni dall'Unità d'Italia sono state riferite al 17 Marzo 1861 (vedi a proposito l'interessante testo della Camera dei Deputati del 2011 https://leg16.camera.it/application/xma ... ornata.pdf).
Naturalmente è una data simbolica, ma è quella ufficialmente riconosciuta.
Da un punto di vista storico-postale, ci si riferisce di conseguenza al 17 Marzo, da sempre, come data ufficiale, a maggior ragione perchè era domenica e il traffico postale risultava più limitato, anche se presente, e che sia da sempre basta controllarlo sui vecchi cataloghi d'asta.
Cordiali saluti
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Re: 17 marzo 1861


enrico 54 dice: e che sia da sempre basta controllarlo sui vecchi cataloghi d'asta
Non è un problema di cataloghi d'asta (comunque relativamente recenti), ma di storia.
Fino ad un po' di tempo fa, forse prima della II guerra, si festeggiava secondo questo articolo:
18 febbraio 1861: l’Italia è nata a Torino
Il Parlamento, nel giorno solenne della Seduta Reale, coll’entusiasmo della riconoscenza e dell’affetto, acclamava “Vittorio Emanuele II Re d’Italia.”.
Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e i suoi successori il titolo di Re d’Italia.
Con queste parole, scritte dal Presidente del Consiglio dei Ministri, conte Camillo Benso di Cavour in occasione della relazione sull’apertura dei lavori del primo parlamento italiano, riunito a Palazzo Carignano il 18 febbraio 1861, si sanciva l’inizio del Regno d’Italia, poi ufficializzato nella solenne proclamazione del 17 marzo dello stesso anno.
Il 18 febbraio1861, la sera di Torino capitale venne illuminata dai fuochi d’artificio sparati in cielo dalla Gran Madre di Dio, mentre i palazzi del centro fecero festa e la musica di bande militari e concertisti si diffuse nelle vie e nelle piazze.
Poi si passò al 17 Marzo giorno della Gazzetta Ufficiale.
Appena trovo il cambio di data dei festeggiamenti lo posto qui.


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Re: 17 marzo 1861
Con molta pacatezza, e senza spirito polemico, sottolineo come un argomento che aveva suscitato un certo interesse e che aveva contribuito a raccogliere un certo numero di lettere datate 17 marzo 1861, a ragione o a torto considerato il primo giorno del Regno d'Italia, stia scivolando verso una discussione storica che, da qualunque parte sia la ragione, non cambierebbe il fatto che la data in questione - ad oggi - è ormai definita e da tutti riconosciuta.
Non penso peraltro che in questa sede sia nelle nostre possibilità sovvertire quanto fino ad oggi, ripeto a ragione o a torto, è ritenuto, da un punto di vista filatelico e storico-postale, significativo in virtù di quella data apposta su una lettera.
Cordiali saluti.
Enrico Flaminio
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Non penso peraltro che in questa sede sia nelle nostre possibilità sovvertire quanto fino ad oggi, ripeto a ragione o a torto, è ritenuto, da un punto di vista filatelico e storico-postale, significativo in virtù di quella data apposta su una lettera.
Cordiali saluti.
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Re: 17 marzo 1861
Allego quanto trovato in rete.
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ANNULLI DEL LOMBARDO VENETO
https://www.lafilatelia.it/wordpress/lombardoveneto/
https://www.lafilatelia.it/wordpress/lombardoveneto/
Re: 17 marzo 1861
Franco Filanci è - per me - il vanto della filatelia italiana. Non esiste nessuno - nel mio giudizio - non che vi possa competere, ma che possa anche solo immaginare di avvicinarsi. Quello che lo rende unico e inarrivabile è la capacità di volgere in forma scorrevole, accessibile a chiunque, questioni anche molto complesse, in cui si intrecciano aspetti propriamente storici e questioni strettamente postali. Alla profondità dei contenuti fa riscontro - per me, in modo per nulla sorprendente - una prosa eccezionale, seducente e accattivante, uno stile che è un vero e proprio "caso di scuola", di riferimento, per chiunque ambisca a scrivere (di filatelia) con la pretesa di far appassionare il lettore. Come tutti i grandi, infine, non dà risposte preconfezionate. Fornisce piuttosto gli elementi informativi essenziali, affinché ognuno la sua risposta la trovi da sé.
Per quanto, devo dire, si fa leggere con parecchio gusto anche "LA PATRIA, BENE O MALE", della coppia Fruttero-Gramellini, libro scritto in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia e articolato - in maniera originalissima - in 150 date simbolo, di cui la prima è proprio il 17 marzo 1861; e ancora grazie a questioni di puro stile espositivo - scelta delle singole parole e loro concatenazione - risulta forse un po' più chiaro quali siano le ragioni che spingono - convenzionalmente - a prediligere il 17 marzo.
Sono solo convenzioni, in fondo, solo convenzioni, proprio come l'età, se ci pensate.
Wei è nato il 29 dicembre 2018. Quanti anni ha, il 5 gennaio 2019?
Zero, diremmo noi occidentali - 0.0191, l'equivalente in anni di 7 giorni, diranno i pignoli -, perché noi abbiamo la cultura della misurazione.
Ma Wei, nel suo paese, ha già due anni - sono due gli anni che ha visto: il 2018 e il 2019 -, perché lì dove è nato hanno la cultura del conteggio.
Buon proseguimento.
Per quanto, devo dire, si fa leggere con parecchio gusto anche "LA PATRIA, BENE O MALE", della coppia Fruttero-Gramellini, libro scritto in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia e articolato - in maniera originalissima - in 150 date simbolo, di cui la prima è proprio il 17 marzo 1861; e ancora grazie a questioni di puro stile espositivo - scelta delle singole parole e loro concatenazione - risulta forse un po' più chiaro quali siano le ragioni che spingono - convenzionalmente - a prediligere il 17 marzo.
Sono solo convenzioni, in fondo, solo convenzioni, proprio come l'età, se ci pensate.
Wei è nato il 29 dicembre 2018. Quanti anni ha, il 5 gennaio 2019?
Zero, diremmo noi occidentali - 0.0191, l'equivalente in anni di 7 giorni, diranno i pignoli -, perché noi abbiamo la cultura della misurazione.
Ma Wei, nel suo paese, ha già due anni - sono due gli anni che ha visto: il 2018 e il 2019 -, perché lì dove è nato hanno la cultura del conteggio.
Buon proseguimento.
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- marco di domenico
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Re: 17 marzo 1861
Il regio decreto.
Marco Di Domenico
Marco Di Domenico
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Re: 17 marzo 1861
La tesi esercita sicuramente un suo fascino, ha una sua attrattiva: far coincidere l’unità di Italia con l’inizio dei festeggiamenti. Già, ma … quali festeggiamenti? Quelli ufficiali? O quelli spontanei, che già da inizio novembre – stando alle cronache dell’epoca – segnavano la quotidianità? L’unità di Italia concomitante con l’emissione della Trinacria? E perché no? Tutti parlavano di Re Vittorio Emanuele Re d’Italia, quando l’Italia ancora formalmente non esisteva, e questo semplice parlarne, nella sua persistenza, non era forse già un’autorevole attestazione di fatto?ulisse ha scritto: 25 luglio 2019, 18:54 18 febbraio 1861: l’Italia è nata a Torino
Il Parlamento, nel giorno solenne della Seduta Reale, coll’entusiasmo della riconoscenza e dell’affetto, acclamava “Vittorio Emanuele II Re d’Italia.”.
[...]
Il 18 febbraio 1861, la sera di Torino capitale venne illuminata dai fuochi d’artificio sparati in cielo dalla Gran Madre di Dio, mentre i palazzi del centro fecero festa e la musica di bande militari e concertisti si diffuse nelle vie e nelle piazze.
La stessa casa reale, inoltre, sentiva di regnare sull’Italia, quando l’Italia ancora non esisteva, e ben prima del 18 febbraio, come ci conferma il timbro su questa lettera, un timbro evidentemente predisposto già da tempo e che – sarà un caso o forse no – troviamo su una lettera del 14 febbraio 1861, proprio il giorno successivo alla capitolazione di Gaeta, subito dopo aver spazzato via anche l’ultimo lembo di terra borbonica.
Ma c’è di più, signori, c’è di più. E’ l’8 novembre 1860, l’Italia ancora non esiste, e Re Vittorio Emanuele si esprime così.
’Azzo! L’Italia ancora non esisteva, ma già quello era il tempo in cui “le poltrone non ci interessano, siamo interessati soltanto al bene del Paese”. Fantastico!
Quale privilegio enorme ci offre la filatelia, quale straordinaria macchina del tempo si rivela essere, per chi vi approccia con profondità di respiro e ampiezza di vedute.
Rimango perplesso quando leggo di un futuro radioso per la numismatica, perché le monete continueranno a circolare, resteranno un oggetto di uso quotidiano, e perciò un aggancio col collezionismo, laddove la filatelia è destinata a morire perché i francobolli sono di fatto usciti di scena e non fanno più parte del presente.
La moneta è fredda, impersonale, non ha – non può avere – quel carico di significati posseduti da un giornale o da una lettera o anche da un semplice francobollo. Una moneta può aver attraversato i regni di Francesco I, Ferdinando II e Francesco II, senza che nulla sia visibile, a noi, di questo suo viaggio. Pensateci: quali sono le monete più pregiate al mondo? Inutile cercarle dei cataloghi di numismatica, così come è ingenuo identificarne il pregio con la rarità oggettiva. Di queste monete “più pregiate al mondo” ne esistono ben 30 esemplari, e non sono neanche d’oro, ma d’argento. E’ ovvio, quindi, di cosa parliamo: sono i 30 denari di Giuda. Che cosa incredibile sarebbe poterli possedere, non è vero? Avere oggi sotto gli occhi, e magari anche in mano, quel che Papa Francesco ha definito “la prima tangente della storia”. Sono sicuro che si mobilierebbero tutti gli uomini più potenti e ricchi al mondo, a prescindere dalla loro fede religiosa, e a prescindere pure dall’essere o no dei collezionisti. Già, ma il fatto è che non c’è e non ci sarà mai modo di sapere se una moneta dell’epoca era una di quelle trenta consegnate a Giuda. Con le lettere e giornali, invece, è tutto diverso: la storia viene cristallizzata, bloccata, fermata, immobilizzata per sempre. E lo stesso, in fondo, può valere anche per un semplice francobollo (pensate alla “bizzaria” dell’emissione delle Province Napoletane, la faccia del nuovo Re con sotto il facciale del vecchio Re, che ci dà l’esatta percezione del momento di passaggio dall’uno all’altro, dai Borbone ai Savoia)
Il vantaggio delle monete è nella loro maggior resistenza al tempo, la loro capacità di attraversare i secoli senza subirne troppo i contraccolpi, e comunque rimanendo in vita, laddove la carta è il più fragile dei supporti materiali, ma proprio perciò anche il più affascinante, quando, nonostante le intemperie dei secoli, riesce comunque a giungere a noi.
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Re: 17 marzo 1861
E' il 10 settembre 1860, Garibaldi è entrato a Napoli da un paio di giorni, la dinastia dei Borbone non c'è più, e quindi non ci sono più neanche "i Gentiluomini di Camera di Sua Maestà il Re". Abbiamo il privilegio, di nuovo, di vedere un pezzo di Storia mentre si svolge, di tornare alle sensazioni e ai pensieri di quei giorni, anticamera di quell'unico giorno, il 17 marzo 1861, per pura convenzione chiamato "unità di Italia".
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Re: 17 marzo 1861
Una volta a scuola i professori si raccomandavano di rispettare la traccia del tema; la gentile Alessandra chiedeva se esiste un censimento delle lettere annullate il 17 Marzo 1861.alena ha scritto: 7 novembre 2017, 7:51 Buongiorno,...
... una curiosità, se ne siete a conoscenza: esiste un censimento delle lettere con timbro del 17 marzo 1861? Mi sarebbe utile conoscere anche solo il numero approssimativo (parliamo di decine o di centinaia?). Ovviamente mi riferisco solo ed esclusivamente a lettere col timbro del 17 marzo visibile (ben impresso o no, non importa, ma ci deve essere). Quindi escludo per esempio lettere scritte il 17 marzo (come può risultare a esempio dal testo interno) ma impostate il giorno dopo o altri casi simili.
Grazie
Alessandra
Resto quindi nell'oggetto allegando l'ulteriore lettera in questa data che è attualmente presente nella prossima asta Vaccari. Un censimento di questo genere, con le lettere fino ad oggi illustrate, consente di affermare che non si tratta dell'unica lettera in data 17.3.1861 diretta all'estero.
Cordiali saluti
Enrico Flaminio
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Re: 17 marzo 1861
Hai perfettamente ragione. Per farmi perdonare della divagazione ...enrico54 ha scritto: 6 ottobre 2019, 13:33 Una volta a scuola i professori si raccomandavano di rispettare la traccia del tema
... purtroppo è solo un frontespizio, e purtroppo non si vede granché bene, ma è pur sempre un 17 marzo 1861.
gp
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Re: 17 marzo 1861
Sebbene - non per tenere il punto, ma solo per contestualizzare - le affrancature del "17 marzo 1861" hanno interesse - secondo me - se e solo se vengono continuamente intersecate con il discorso propriamente storico. Il 17 marzo 1861 è una data storica, della storia italiana, ma non significa nulla da un punto di vista puramente postale o filatelico. Molto più interessante, da questo punto di vista, il censimento dell'1 marzo 1861.
Rev LB Nov
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