
apro questo nuovo argomento per approfondire la lettura e la comprensione dell'introduzione alla Toscana nel Vaccari 2008-09, circa 7 pagine. Sono queste poche pagine dense di interessanti affermazioni, spunti e punti fermi, e da ogni frase traspare un lungo ed esperto lavoro , frutto di anni di collezionismo, studio e ricerche.
Il riassunto di anni di lavoro in poche pagine fa si che ogni rigo và letto, compreso e assimilitato con attenzione, e molte notizie sono date con la brevità che richiede un catalogo.
In altri topic, evitando di aprirne di nuovi avevo sollevato delle domande, dettate solo dalla voglia e la passione di saperne di più su questi splenditi francobolli, che come tutti credo vanno collezionati, oltre che per riempire le caselle vuote ( e in particolare per la Toscana è assai difficile riempirle tutte!) anche per piacere di averne di varie foggie , tipi e di varia qualità a parità di numero del sassone: tanti colori , vari tipi , spessori e colori di carte, grinze, filetti, interspazi, difetti di clichè.
Per questo motivo volevo iniziare ad approfondire il discorso delle prove di stampa: quello che mi interessa schematizzare è il seguente fatto.
Se dico che di prove di stampa ne sono sopravvisute due tipi: quelle del 1851 ( notare che quelle citate dal Vaccari non coincidono con quelle elencate nel Sassone) e quelle di prova della composizione stampate dopo il 1853 .....dico giusto?

E poi , se uno le vuole collezionare come fà a distinguerle le une dalle altre?
Leggendo il Vaccari mi sembra che la risposta sia: nel 1851 vennero stampate prove solo del 2 crazie, e a ben vedere quelle elencate sono di colore ben diverso da quelle sopravvisute stampate dopo il 1853....per cui il Sassone ha toppato alla grande quando elenca dalla P1 alla P8 e le dà che sono del 1851?



