
Venezia 23 settembre 1852 - Raccomandata per città (rifiutata)
Moderatore: fildoc
Venezia 23 settembre 1852 - Raccomandata per città (rifiutata)
ciao a tutti, qualcuno cortesemente potrebbe darmi una mano a decifrare questa lettera? a me pare interessante ma per un non esperto come me è un guazzabuglio (rifiutata?)... 

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- Antonello Cerruti
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Re: lettera 23 settembre 1852
Interessante raccomandata per città, probabilmente rifiutata dal destinatario.
10 di affrancatura e 15 centesimi al verso per la raccomandazione.
Peccato che la coppia dei 5 centesimi sia stata tagliata così male.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
10 di affrancatura e 15 centesimi al verso per la raccomandazione.
Peccato che la coppia dei 5 centesimi sia stata tagliata così male.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: lettera 23 settembre 1852
Grazie Antonello, veramente molto gentileAntonello Cerruti ha scritto: 11 gennaio 2020, 9:49 Interessante raccomandata per città, probabilmente rifiutata dal destinatario.
10 di affrancatura e 15 centesimi al verso per la raccomandazione.
Peccato che la coppia dei 5 centesimi sia stata tagliata così male.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti


Re: lettera 23 settembre 1852
Per niente facili da trovare le raccomandate per città con il francobollo per la raccomandazione integro e ancora meno comuni quelle con due 5 cent. per comporre l'affrancatura.
Nonostante sia un po' sciupata, è una lettera che ha un buon valore anche economico.
Roberto
Nonostante sia un po' sciupata, è una lettera che ha un buon valore anche economico.
Roberto
S T A F F
Re: lettera 23 settembre 1852
La busta è in pessime condizioni,
tuttavia si tratta di una non comune raccomandata per citta' con diritto di raccomandazione ridotto a 15 cent.
i dieci centesimi della tariffa entro distretto sono espletati con due 5 centesimi tagliati orribilmente che non sono giallo limone, come invece è scritto a lato con la matita.
La raccomandata fu rifiutata, come appare anche da una scritta cancellata al retro dove è scritto:
"non appartiene al sig Giuseppe Guadagnin dell'Anconetta" seguita dalla firma B(eppe) Guadagnin
Non comuni pure le raccomandate rifiutate!
tuttavia si tratta di una non comune raccomandata per citta' con diritto di raccomandazione ridotto a 15 cent.
i dieci centesimi della tariffa entro distretto sono espletati con due 5 centesimi tagliati orribilmente che non sono giallo limone, come invece è scritto a lato con la matita.
La raccomandata fu rifiutata, come appare anche da una scritta cancellata al retro dove è scritto:
"non appartiene al sig Giuseppe Guadagnin dell'Anconetta" seguita dalla firma B(eppe) Guadagnin
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Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
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Fildoc
- francesco luraschi
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Re: lettera 23 settembre 1852
Certamente per città.
E' possibile vedere la coperta (?) nella sua interezza per capire di più sul motivo del rifiuto?
A prima vista sembrerebbe che non sia stato possibile recapitarla al primo tentativo in quanto Giuseppe Guadagnin non risiedeva all'Anconetta. Ma la firma è del Guadagnin?
E dato che per le lettere raccomandate andava firmata la ricevuta di distribuzione qualcuno l'ha rifiutata.
Le varie cancellature delle annotazioni al verso potrebbero indicare che poi in un secondo tempo la consegna andò a buon fine,
Francesco
E' possibile vedere la coperta (?) nella sua interezza per capire di più sul motivo del rifiuto?
A prima vista sembrerebbe che non sia stato possibile recapitarla al primo tentativo in quanto Giuseppe Guadagnin non risiedeva all'Anconetta. Ma la firma è del Guadagnin?
E dato che per le lettere raccomandate andava firmata la ricevuta di distribuzione qualcuno l'ha rifiutata.
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Re: lettera 23 settembre 1852
robymi ha scritto: 11 gennaio 2020, 12:01 Per niente facili da trovare le raccomandate per città con il francobollo per la raccomandazione integro e ancora meno comuni quelle con due 5 cent. per comporre l'affrancatura.
Nonostante sia un po' sciupata, è una lettera che ha un buon valore anche economico.
Roberto
Grazie Roberto!
Re: lettera 23 settembre 1852
Grazie per l'annotazione!fildoc ha scritto: 11 gennaio 2020, 12:09 La busta è in pessime condizioni,
tuttavia si tratta di una non comune raccomandata per citta' con diritto di raccomandazione ridotto a 15 cent.
i dieci centesimi della tariffa entro distretto sono espletati con due 5 centesimi tagliati orribilmente che non sono giallo limone, come invece è scritto a lato con la matita.
La raccomandata fu rifiutata, come appare anche da una scritta cancellata al retro dove è scritto:
"non appartiene al sig Giuseppe Guadagnin dell'Anconetta" seguita dalla firma B(eppe) Guadagnin
Non comuni pure le raccomandate rifiutate!
Re: lettera 23 settembre 1852
francesco luraschi ha scritto: 11 gennaio 2020, 12:31 Certamente per città.
E' possibile vedere la coperta (?) nella sua interezza per capire di più sul motivo del rifiuto?
A prima vista sembrerebbe che non sia stato possibile recapitarla al primo tentativo in quanto Giuseppe Guadagnin non risiedeva all'Anconetta. Ma la firma è del Guadagnin?
E dato che per le lettere raccomandate andava firmata la ricevuta di distribuzione qualcuno l'ha rifiutata.
Le varie cancellature delle annotazioni al verso potrebbero indicare che poi in un secondo tempo la consegna andò a buon fine,
Francesco
Grazie Francesco, ti allego la parte del "rifiuto" come mi hai chiesto e l'interno (anche se non credo sia dirimente).

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- francesco luraschi
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Re: lettera 23 settembre 1852
Beh,
diciamo che è abbastanza dirimente.
Innanzitutto il Guadagnin è stato individuato, al contrario di quanto pensavo: lo di capisce dalla sua firma sotto il "Rifiutata". Dal testo si intuisce che di mezzo ci sono soldi in sospeso che il Guadagnin deve restituire al Gio Batta ...
Quanto hai tempo e voglia magari pubblica tutto il testo che è interessante, almeno per me. Prima o poi ce la farò a finire l'articolone sulle raccomandate che giace nel cassetto ...
Sappiamo che il Guadagnin ha in precedenza scritto una lettera "insolente", magari accampando dei pretesti per non pagare, e tra di loro deve essere saltato qualcosa nel giro comunicazionale, Probabilmente il Guadagnin non rispondeva alle lettere semplici, poteva dire di non averle ricevute, o comunque non si faceva trovare.
Da qui la decisione di scrivere per raccomandata, ovvero come si dice oggi "spedizione tracciabile". Rifiutare una raccomandata era un gesto forte che sottintendeva ostilità e a volte non era neppure possibile dato che la consegna avveniva in via coercitiva.
Sotto la firma del Guadagnin ce n'è un'altra che immagino sia quella di un postale.
Bel pezzo, comunque anche al netto della qualità modesta.
Francesco
diciamo che è abbastanza dirimente.
Innanzitutto il Guadagnin è stato individuato, al contrario di quanto pensavo: lo di capisce dalla sua firma sotto il "Rifiutata". Dal testo si intuisce che di mezzo ci sono soldi in sospeso che il Guadagnin deve restituire al Gio Batta ...
Quanto hai tempo e voglia magari pubblica tutto il testo che è interessante, almeno per me. Prima o poi ce la farò a finire l'articolone sulle raccomandate che giace nel cassetto ...
Sappiamo che il Guadagnin ha in precedenza scritto una lettera "insolente", magari accampando dei pretesti per non pagare, e tra di loro deve essere saltato qualcosa nel giro comunicazionale, Probabilmente il Guadagnin non rispondeva alle lettere semplici, poteva dire di non averle ricevute, o comunque non si faceva trovare.
Da qui la decisione di scrivere per raccomandata, ovvero come si dice oggi "spedizione tracciabile". Rifiutare una raccomandata era un gesto forte che sottintendeva ostilità e a volte non era neppure possibile dato che la consegna avveniva in via coercitiva.
Sotto la firma del Guadagnin ce n'è un'altra che immagino sia quella di un postale.
Bel pezzo, comunque anche al netto della qualità modesta.

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Re: lettera 23 settembre 1852
Fantasticofrancesco luraschi ha scritto: 11 gennaio 2020, 13:27 Beh,
diciamo che è abbastanza dirimente.
Innanzitutto il Guadagnin è stato individuato, al contrario di quanto pensavo: lo di capisce dalla sua firma sotto il "Rifiutata". Dal testo si intuisce che di mezzo ci sono soldi in sospeso che il Guadagnin deve restituire al Gio Batta ...
Quanto hai tempo e voglia magari pubblica tutto il testo che è interessante, almeno per me. Prima o poi ce la farò a finire l'articolone sulle raccomandate che giace nel cassetto ...
Sappiamo che il Guadagnin ha in precedenza scritto una lettera "insolente", magari accampando dei pretesti per non pagare, e tra di loro deve essere saltato qualcosa nel giro comunicazionale, Probabilmente il Guadagnin non rispondeva alle lettere semplici, poteva dire di non averle ricevute, o comunque non si faceva trovare.
Da qui la decisione di scrivere per raccomandata, ovvero come si dice oggi "spedizione tracciabile". Rifiutare una raccomandata era un gesto forte che sottintendeva ostilità e a volte non era neppure possibile dato che la consegna avveniva in via coercitiva.
Sotto la firma del Guadagnin ce n'è un'altra che immagino sia quella di un postale.
Bel pezzo, comunque anche al netto della qualità modesta.
Francesco


ti mando il testo completo della lettera e grazie ancora.
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- filippo_2005
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- Località: Russi (RA) 20-04-78
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Re: lettera 23 settembre 1852
Bel pezzo......certamente non comune! Secondo me si può sistemare un pochino (piegarlo come la lettera era in origine.....magari "stirarlo" un pochino).
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
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- francesco luraschi
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Re: lettera 23 settembre 1852
Come immaginavo questa lettera spedita appositamente registrata è l'anticamera del tribunale, ovvero l'ultimo tentativo di dirimere la controversia. Il rifiuto è l'atto finale.
Bello il testo: il mittente scrive a proposito di una lettera precedente in cui sono state scritte parole "forti" e in questo caso risponde in maniera canzonatoria così riconducibile
" ... una famiglia come la vostra non vorrà avere a che fare a lungo con uno come me" ...
Divertente pure il passaggio finale in cui si spera che la causa in tribunale possa aumentare il disprezzo.
Il Guadagnin non è un personaggio sconosciuto alle cronache locali dell'epoca.
E neppure 300 lire mi sembrano una cifra tale da andare davanti ad un giudice. Probabilmente non si voleva restituire, punto e basta. I motivi sono chiari.
Si notano pure i modi spicci di questa lettera concisa in stile mercantile: "Signore" all'inizio, firma senza convenevoli alla fine.
Francesco
Bello il testo: il mittente scrive a proposito di una lettera precedente in cui sono state scritte parole "forti" e in questo caso risponde in maniera canzonatoria così riconducibile
" ... una famiglia come la vostra non vorrà avere a che fare a lungo con uno come me" ...
Divertente pure il passaggio finale in cui si spera che la causa in tribunale possa aumentare il disprezzo.
Il Guadagnin non è un personaggio sconosciuto alle cronache locali dell'epoca.
E neppure 300 lire mi sembrano una cifra tale da andare davanti ad un giudice. Probabilmente non si voleva restituire, punto e basta. I motivi sono chiari.
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Re: lettera 23 settembre 1852
filippo_2005 ha scritto: 11 gennaio 2020, 14:23 Bel pezzo......certamente non comune! Secondo me si può sistemare un pochino (piegarlo come la lettera era in origine.....magari "stirarlo" un pochino).



Re: lettera 23 settembre 1852
pare un bel furfante, Guadagninfrancesco luraschi ha scritto: 11 gennaio 2020, 14:49 Come immaginavo questa lettera spedita appositamente registrata è l'anticamera del tribunale, ovvero l'ultimo tentativo di dirimere la controversia. Il rifiuto è l'atto finale.
Bello il testo: il mittente scrive a proposito di una lettera precedente in cui sono state scritte parole "forti" e in questo caso risponde in maniera canzonatoria così riconducibile
" ... una famiglia come la vostra non vorrà avere a che fare a lungo con uno come me" ...
Divertente pure il passaggio finale in cui si spera che la causa in tribunale possa aumentare il disprezzo.
Il Guadagnin non è un personaggio sconosciuto alle cronache locali dell'epoca.
E neppure 300 lire mi sembrano una cifra tale da andare davanti ad un giudice. Probabilmente non si voleva restituire, punto e basta. I motivi sono chiari.
Si notano pure i modi spicci di questa lettera concisa in stile mercantile: "Signore" all'inizio, firma senza convenevoli alla fine.
Francesco



Re: lettera 23 settembre 1852
Si non è B(eppe) Guadagnin ma B(eppe) Giovanovich che firma di fatto l'avvenuto rifiuto
una prima volta come non appartenenza - Poi cancellato
poi come rifiuto e basta
Sembra sì l'ultimo passo prima di una causa legale!
D'altra parte è molto difficile stabilire il valore reale del denaro a così tanto tempo di distanza...
quindi difficile anche capire se valesse la pena fare un'azione legale;
alcune cose oggi costano molto di meno per merito della industrializzazione, mentre altre molto di piu' per l'elevato costo della manodopera.
Solo indicaticamente 300 lire potrebbero essere 1500-2000 euro di oggi.
una prima volta come non appartenenza - Poi cancellato
poi come rifiuto e basta
Sembra sì l'ultimo passo prima di una causa legale!
D'altra parte è molto difficile stabilire il valore reale del denaro a così tanto tempo di distanza...
quindi difficile anche capire se valesse la pena fare un'azione legale;
alcune cose oggi costano molto di meno per merito della industrializzazione, mentre altre molto di piu' per l'elevato costo della manodopera.
Solo indicaticamente 300 lire potrebbero essere 1500-2000 euro di oggi.
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Fildoc
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Fildoc
Re: lettera 23 settembre 1852
vicende molto umane...fildoc ha scritto: 12 gennaio 2020, 7:22 Si non è B(eppe) Guadagnin ma B(eppe) Giovanovich che firma di fatto l'avvenuto rifiuto
una prima volta come non appartenenza - Poi cancellato
poi come rifiuto e basta
Sembra sì l'ultimo passo prima di una causa legale!
D'altra parte è molto difficile stabilire il valore reale del denaro a così tanto tempo di distanza...
quindi difficile anche capire se valesse la pena fare un'azione legale;
alcune cose oggi costano molto di meno per merito della industrializzazione, mentre altre molto di piu' per l'elevato costo della manodopera.
Solo indicaticamente 300 lire potrebbero essere 1500-2000 euro di oggi.


- francesco luraschi
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- Iscritto il: 14 luglio 2007, 18:08
- Località: Como
Re: lettera 23 settembre 1852
Effettivamente 300 lire all'epoca non erano poche. Mi ha tratto in inganno una situazione simile in cui la cifra contestata superava le 100.000 lire e su cui sto ancora scrivendoci sopra.
Mi chiedo che tipo di fornitura ci fosse di mezzo dato che gli Zanga a Venezia commerciavano in genere coloniali, granaglie e cioccolato o confetterie varie.
L'annotazione Rifiutata/Guadagnin/ Visto/... rispetta il §42 del regolamento sulla postalettere del 1839 ancora in vigore nel 1852 inerente le lettere rifiutate.
L'annotazione al verso poi cancellata potrebbe essere stata scritta d'impeto dal portalettere.
Francesco
Mi chiedo che tipo di fornitura ci fosse di mezzo dato che gli Zanga a Venezia commerciavano in genere coloniali, granaglie e cioccolato o confetterie varie.
L'annotazione Rifiutata/Guadagnin/ Visto/... rispetta il §42 del regolamento sulla postalettere del 1839 ancora in vigore nel 1852 inerente le lettere rifiutate.
L'annotazione al verso poi cancellata potrebbe essere stata scritta d'impeto dal portalettere.

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Re: lettera 23 settembre 1852
300 lire in cioccolato!francesco luraschi ha scritto: 12 gennaio 2020, 18:58 Effettivamente 300 lire all'epoca non erano poche. Mi ha tratto in inganno una situazione simile in cui la cifra contestata superava le 100.000 lire e su cui sto ancora scrivendoci sopra.
Mi chiedo che tipo di fornitura ci fosse di mezzo dato che gli Zanga a Venezia commerciavano in genere coloniali, granaglie e cioccolato o confetterie varie.
L'annotazione Rifiutata/Guadagnin/ Visto/... rispetta il §42 del regolamento sulla postalettere del 1839 ancora in vigore nel 1852 inerente le lettere rifiutate.
L'annotazione al verso poi cancellata potrebbe essere stata scritta d'impeto dal portalettere.
Francesco



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