andy66 ha scritto: 4 agosto 2020, 14:48
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La cartolina venne affrancata con una marca da bollo da 10 cent. di Umberto I ... Ora, verificando gli usi postali della suddetta marca, pare che nessun catalogo la preveda, nel senso che viene quotata solo la marca da bollo da 5 cent. Ho controllato sia su Sassone che Unificato che CEI. Secondo voi come mai? Cioè, mentre sono d'accordo che le marche più usate lo furono entro il distretto, non capisco come mai non vengano presi in considerazione anche gli altri valori dell'emissione (non ho nemmeno idea di quanti siano).
Il catalogo delle marche da bollo italiane di Fortunato Marchetto (Vaccari 1998) indica l'uso su documento postale come raro: infatti quota l'uso su ''lettera'' 2 milioni di vecchie lire. Mentre fornisce una serie di immagini di documenti postali in cui compare la marca da 5 centesimi, per quella da 10 centesimi ricorda l'esistenza di un frammento in affrancatura mista da Genova nel 1891; altri esemplari sono noti con timbro postale ma su modulo di quietanza e quindi in uso fiscale. ''Si conosce - aggiunge il Marchetto - una lettera'' per Nimes e ne fornisce l'immagine che riproduco qui sotto
IMG_20200813_0001.jpg
E' nota anche - secondo Marchetto - una lettera con una coppia della marca da 10 centesimi spedita da Melito nell'agosto del 1904 e diretta a Varapodio dove venne tassata.
La marca appartiene ad una tipologia comparsa nel 1882 (marca da 5 centesimi); nel 1885 vennero emessi i valori da 10 centesimi, 50 centesimi, 1 lira, 2 lire, 4 lire. A parte i rari usi della marca da 10 centesimi (e quelli meno rari del valore da 5 centesimi), le altre marche della serie non sono conosciute in uso postale e questo probabilmente per una ragione ...di costo: le marche da 50 centesimi in su, infatti, erano gravate dell'aumento del doppio decimo, per cui loro prezzo di vendita effettivo era di 60 centesimi, 1,20 lire, 2,40 lire e 4,80 lire!!!!!
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