
Grazie
Moderatore: cialo
Mille grazie Andrea!Andrea61 ha scritto: 10 febbraio 2021, 10:33 Parte da Bologna l'11 Agosto, il 12 alle 7 del mattino transita a Torino ed entra nel sistema postale francese all'ufficio di scambio di Lanslebourg.
Arriva a Parigi direi in giornata (il timbro al retro non è chiarissimo).
Non portando un indirizzo di consegna la lettera è considerata "poste restante" (fermo posta) e lavorata dal corrispondente ufficio (data poco leggibile).
Non mi è chiaro il senso del timbro rosso in cartella INCONNU A L'APPEL.
Forse significa che non essendo il destinatario noto agli ufficiali postali parigini la lettera è inviata all'ufficio Poste Restante.
Ma potrebbe anche significare che la lettera non venne reclamata (anche se allora mi aspetterei un timbro NON RECLAMEE o qualcosa di similare.
La nota manoscritta "Incomplete" al retro credo stia a significare che manca l'indirizzo del mittente (utile per un'eventuale restituzione)
Forse qualcuno con più esperienza nella prassi postale francese dell'epoca può essere più preciso.
Aggiungo una domanda di mio: Nel 1863 Parigi era già una grande città. C'era un solo ufficio che raccoglieva i fermo posta? E se sì, dove?
Grazie Robertorobymi ha scritto: 10 febbraio 2021, 10:45 No, molto probabilmente prima ho letto male: non c'è alcun reso al mittente, anche perché non ci sono indicazioni relative all'identità del mittente.
I due annulli al recto della busta dovrebbero essere entrambi datati 11 agosto, seppure con orari differenti (quello sul francobollo mi sembra 3 del pomeriggio e quello sulla busta 4 del pomeriggio).
Corretta la ricostruzione di Andrea.
roberto
fantasticoLaurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 11:42 Bonjour,
per le lettere cui indirizzo era incompleto, si faceva la mattina, prima la partenza dei postini per la loro tornata, una chiamata ("appel" in francese) : si leggeva i nomi dei destinatari davanti a tutti i postini, e chi riconosceva un abitante del suo quartiere di distribuzione diceva "è per me".
quanto nessuno aveva riconosciuto il nome, si apponeva il timbro INCONNU A L'APPEL (sconosciuto alla chiamata).
Questa chiamata poteva essere rinnovata i giorni successivi davanti ad altri postini.
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Grazie Laurent, interessantissima spiegazioneLaurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 11:42 Bonjour,
per le lettere cui indirizzo era incompleto, si faceva la mattina, prima la partenza dei postini per la loro tornata, una chiamata ("appel" in francese) : si leggeva i nomi dei destinatari davanti a tutti i postini, e chi riconosceva un abitante del suo quartiere di distribuzione diceva "è per me".
quanto nessuno aveva riconosciuto il nome, si apponeva il timbro INCONNU A L'APPEL (sconosciuto alla chiamata).
Questa chiamata poteva essere rinnovata i giorni successivi davanti ad altri postini.
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La volontà di cercare a tutti i costi il vero destinatario di una lettera esisteva fino a circa 20-30 anni fa anche in Italia; non so ora. Ho conosciuto più di un dipendente di Poste Italiane presente nei grossi uffici postali di una città media (40-50 mila abitanti) che pur facendo il proprio lavoro era consultato perchè lui conosceva TUTTI e dico veramente TUTTI gli abitanti di quella città e poteva dare precise indicazioni ai portalettere. Veniva anche consultato quando l'indirizzo poteva essere insufficiente per varie ragioni. Ad esempio capiva che quando per esempio una lettera in partenza portava solo l'indirizzo "Via Solferino 28" sapeva che andava spedita a Milano al Corriere della Sera perchè tanti indirizzi erano così famosi che non sussistevano dubbi.Laurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 11:42 Bonjour,
per le lettere cui indirizzo era incompleto, si faceva la mattina, prima la partenza dei postini per la loro tornata, una chiamata ("appel" in francese) : si leggeva i nomi dei destinatari davanti a tutti i postini, e chi riconosceva un abitante del suo quartiere di distribuzione diceva "è per me".
quanto nessuno aveva riconosciuto il nome, si apponeva il timbro INCONNU A L'APPEL (sconosciuto alla chiamata).
Questa chiamata poteva essere rinnovata i giorni successivi davanti ad altri postini.
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Matraire1855 ha scritto: 10 febbraio 2021, 15:30La volontà di cercare a tutti i costi il vero destinatario di una lettera esisteva fino a circa 20-30 anni fa anche in Italia; non so ora. Ho conosciuto più di un dipendente di Poste Italiane presente nei grossi uffici postali di una città media (40-50 mila abitanti) che pur facendo il proprio lavoro era consultato perchè lui conosceva TUTTI e dico veramente TUTTI gli abitanti di quella città e poteva dare precise indicazioni ai portalettere. Veniva anche consultato quando l'indirizzo poteva essere insufficiente per varie ragioni. Ad esempio capiva che quando per esempio una lettera in partenza portava solo l'indirizzo "Via Solferino 28" sapeva che andava spedita a Milano al Corriere della Sera perchè tanti indirizzi erano così famosi che non sussistevano dubbi.Laurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 11:42 Bonjour,
per le lettere cui indirizzo era incompleto, si faceva la mattina, prima la partenza dei postini per la loro tornata, una chiamata ("appel" in francese) : si leggeva i nomi dei destinatari davanti a tutti i postini, e chi riconosceva un abitante del suo quartiere di distribuzione diceva "è per me".
quanto nessuno aveva riconosciuto il nome, si apponeva il timbro INCONNU A L'APPEL (sconosciuto alla chiamata).
Questa chiamata poteva essere rinnovata i giorni successivi davanti ad altri postini.
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Grazie Laurent.Laurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 11:42 Bonjour,
per le lettere cui indirizzo era incompleto, si faceva la mattina, prima la partenza dei postini per la loro tornata, una chiamata ("appel" in francese) : si leggeva i nomi dei destinatari davanti a tutti i postini, e chi riconosceva un abitante del suo quartiere di distribuzione diceva "è per me".
quanto nessuno aveva riconosciuto il nome, si apponeva il timbro INCONNU A L'APPEL (sconosciuto alla chiamata).
Questa chiamata poteva essere rinnovata i giorni successivi davanti ad altri postini.
Da ragazzi ci divertivamo, tra amici, a inviarci reciprocamente cartoline dalle vacanze con indirizzi del tipo "Vicino alla Cassa di Risparmio centrale", oppure "Casa verde dietro il Bar X", e cose del genere e non se ne è mai persa unavamas ha scritto: 10 febbraio 2021, 16:06 veramente incredibile... io una volta ho spedito una cartolina senza indirizzo a un'amica di Oristano, le fu recapitata ma si prese anche una bella ramanzina (da girare a me) dal portalettere![]()
Ciao Max,Massimo Bernocchi ha scritto: 10 febbraio 2021, 22:05 Grazie Laurent
interessanti spiegazioni, è un piacere
a presto max
Erik ha scritto: 10 febbraio 2021, 21:43Da ragazzi ci divertivamo, tra amici, a inviarci reciprocamente cartoline dalle vacanze con indirizzi del tipo "Vicino alla Cassa di Risparmio centrale", oppure "Casa verde dietro il Bar X", e cose del genere e non se ne è mai persa unavamas ha scritto: 10 febbraio 2021, 16:06 veramente incredibile... io una volta ho spedito una cartolina senza indirizzo a un'amica di Oristano, le fu recapitata ma si prese anche una bella ramanzina (da girare a me) dal portalettere![]()
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veramente interessanteLaurent ha scritto: 10 febbraio 2021, 21:56 Bonsoir à tous,
per rispondere ad Andrea:
il servizio di posta restante era collocato nell'ufficio centrale di Parigi, il cosiddetto Hotel des Postes stabilito nel corso del 700 nel palazzo d'Armenonville poi risistemato ed ingrandito.
La posta restante era aperta al pubblico dalle ore 8 alle 20, ma soltanto fino alle 17 la domenica, l'accesso si faceva dal "Cortile dell'orologio", a sinistro del passaggio :
Capture d’écran 2021-02-10 à 21.47.41.png
Dopo 3 mesi, le lettere non richiamate erano prese dal servizio dei rebuts per ricerca del mittente... o distruzione.
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