Leggendo spesso in rete , certificazioni o tra i commenti di conversazioni varie spesso leggo "esemplari noti".
Quello che mi sono sempre chiesto è come funzioni questo censimeto o meglio quale è la fonte, la opera che raggruppa e documenta il numero di esemplari noti per annullo, insomma quando si va a certificare una lettera deve esistere uno strumento per sapere se è un inedito o meno, vi chiedo quindi gentilmente come funzioini anche perche il mondo è cosi vasto che credo sia impossibile ricordare proprio tutto a memoria.
In attesa di un gentile riscontro, buona proseguimento di giornata.
Demetrio
Il sistema di valutazione degli annulli e del loro grado di rarità
- Matraire1855
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- Iscritto il: 13 aprile 2010, 13:34
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Re: Rarità dell'Annullamento e numero di esemplari esistenti
All'inizio il sistema di valutazione degli annulli seguiva una regola ben precisa ma di tipo statistico. In un certo anno relativo all''uso dell'annullo si faceva riferimento al numero degli abitanti di quel comune rilevato dalle statistiche ufficiali. PIù il comune era piccolo, meno abitanti aveva e meno sicuramente erano partiti da lì le lettere. Certo ci può essere anche il caso eccezionale in cui un piccolo comune risiedeva un grafomane che scriveva a tutti, mentre magari in uno più grosso l'attitudine a scrivere era meno esercitata.
Questo in generale ma gli "studiosi" prendono in esame un limitato periodo o un limitato ambito geografico e prendono nota nel proprio archivio le immagini ricavate dai cataloghi d'asta per quei timbri che ritengono rari.
E' ovvio che è un'attività che richiede diversi decenni per raggiungere un certo grado di conoscenza. Poi di solito questi dati vengono pubblicati nei cataloghi e successivamente il passa-parola riesce a dare una certa conoscenza diffusa.
Ma i gradi di rarità sono effimeri; basta ritrovare un archivio ben rifornito per ribaltare le rarità. Quando si dice unica impronta nota non è mai un dogma, ci sarà sempre naascosta in una collezione un'altro esemplare.
Ecco perchè diciamo che non basta il catalogo ma occorre anche tutta una serie di letteratura filatelica e di cataloghi d'asta nel proprio achivio, cosa non sempre possibile con la limitata possibilità di spazio nelle case moderne.
Questo in generale ma gli "studiosi" prendono in esame un limitato periodo o un limitato ambito geografico e prendono nota nel proprio archivio le immagini ricavate dai cataloghi d'asta per quei timbri che ritengono rari.
E' ovvio che è un'attività che richiede diversi decenni per raggiungere un certo grado di conoscenza. Poi di solito questi dati vengono pubblicati nei cataloghi e successivamente il passa-parola riesce a dare una certa conoscenza diffusa.
Ma i gradi di rarità sono effimeri; basta ritrovare un archivio ben rifornito per ribaltare le rarità. Quando si dice unica impronta nota non è mai un dogma, ci sarà sempre naascosta in una collezione un'altro esemplare.
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Re: Rarità dell'Annullamento e numero di esemplari esistenti
Caro Matraire,
Ti ringrazio come la scorsa volta per il tui interventi grazie ai molti dettagli che "tramandi". Parlando con un filatelico citò il ritrovamento ( da un punto di vista concettuale ) come fortunato. Calcolando ciò che può creare ovvero una svalutazione in punti di tutte le altre...perchè fortunato allora ?
Ti ringrazio come la scorsa volta per il tui interventi grazie ai molti dettagli che "tramandi". Parlando con un filatelico citò il ritrovamento ( da un punto di vista concettuale ) come fortunato. Calcolando ciò che può creare ovvero una svalutazione in punti di tutte le altre...perchè fortunato allora ?
- Matraire1855
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- Iscritto il: 13 aprile 2010, 13:34
- Località: Castellanza
Re: Rarità dell'Annullamento e numero di esemplari esistenti
Se un fortunato ritrovamento di un annullo rarissimo (magari anche in più copie) non raggiunge il mercato, quell'esemplare rimarrà per i più come "unico noto".
Sta nell'abilità del proprietario gestire la cosa non inondando il mercato con quella rarità,
Faccio un esempio pratico: il timbro che veniva apposto su alcuni giornali nel Regno di Sardegna provenienti dall'estero tipo "ARONA/PERIODICI/FRANCHI".
E' molto quotato dal Vollmeier in nero e "non noto" in rosso e in verde. Ma se trovi un archivio delle annate complete di giornali dell'epoca "probabilmente" ci sono nei tre colori. Solo che il proprietario, egoista, non rivela che ne ha in abbondanza
Sta nell'abilità del proprietario gestire la cosa non inondando il mercato con quella rarità,
Faccio un esempio pratico: il timbro che veniva apposto su alcuni giornali nel Regno di Sardegna provenienti dall'estero tipo "ARONA/PERIODICI/FRANCHI".
E' molto quotato dal Vollmeier in nero e "non noto" in rosso e in verde. Ma se trovi un archivio delle annate complete di giornali dell'epoca "probabilmente" ci sono nei tre colori. Solo che il proprietario, egoista, non rivela che ne ha in abbondanza
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Re: Rarità dell'Annullamento e numero di esemplari esistenti
Compreso ed afferrato, deve essere sicuramente molto gradevole trovare nuovi esemplari sa quasi di archeologo 
Rev LB Sep 2022

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