Leggendo i vostri interventi continuavo a non convincermi che la doppia stampa possa essere avvenuta durante la stampa tipografica e stavo dando di matto quando è giunta in mio soccorso un aiuto che mi è stato suggerito dagli amici del LV, che ringrazio vivamente per le indicazioni tecniche e le spiegazioni a riguardo ed avermi rammentato di un topic letto e poi parzialmente dimenticato.
Ho riflettuto molto stanotte su queste informazioni e credo sia importante fare un attenta analisi delle stesse.....
Nello stesso periodo storico abbiamo francobolli stampati tipograficamente tra cui francobolli del Lombardo Veneto e quelli del Regno di Sardegna.
I macchinari di stampa, penso possa essere pacifico ipotizzare, siano bene o male simili e simili le tecniche di stampa tipografiche non vedo il senso del contrario.
Orbene quante "doppie stampe" conoscete sui francobolli del LV?
Praticamente nessuna.
Quante nel regno di Sardegna?
Un infinità.
Cosa differenzia le due tipologie di francobolli?
L'applicazione della testina sui francobolli del regno di sardegna.
Comunque andiamo per ordine:
1) Dal bel topic di Massimiliano si evince come un secondo passaggio dello stesso foglio per andare a contatto della composizione tipografica sia tecnicamente impossibile.
2) Un errore umano che faccia ripassare il foglio all'indietro è possibile (l'operaio gira la ruota al contrario), comunque poco plausibile e comunque produrre esclusivamente una doppia stampa praticamente coincidente con la prima o distanziata di pochissimo ed il licenziamento dell'operaio che ne combina un po troppe

3) Caricamento errato di un foglio già stampato, possibile ma veramente irreale per produrre così tante doppie stampe quante ne conosciamo nel regno di sardegna.
Penso quindi che sia molto più "naturale" pensare alla causa della doppia stampa proprio come detto nel mio precedente intervento, ossia in sede di applicazione della testina (poco tempo = troppo sporco = tante belle varietà) ed infatti ne abbiamo molte proprio durante il periodo di maggiore necessità di francobolli, 1861 ed oltre.
Una nota a margine, ma molto interessante da approfondire:
Durante la fase di stampa per la spiegazione di francobolli come quello di Bruno (cipolla) potrebbe essere il "fermo macchina":
L'operaio non girava la ruota (dimenticanza, distrazione ecc) ed il foglio rimaneva a contatto con la composizione tipografica per un tempo più lungo del solito creando le nostre amatissime stampe "super inchiostrate".
Grazie ancora per il supporto fornito e spero l'argomentare sia piacevole.
Valerio