Una domanda: ma il bollo T.R. in dotazione a Milano e di cui scrive il Sassone che è?

Moderatore: fildoc
E allora cosa c'azzecca il T.R. "Tassa rettificata"?Secondo me Mantova ha riscritto il 10 perché quello apposto a Padova non era ben leggibile.Tutto qui.
Non mi è ben chiara la domanda ...Tergesteo ha scritto: 3 gennaio 2023, 21:39E allora cosa c'azzecca il T.R. "Tassa rettificata"?Secondo me Mantova ha riscritto il 10 perché quello apposto a Padova non era ben leggibile.Tutto qui.
Se Padova avesse tassato adeguatamente, moriva lì!
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Benjamin
Certamente "TASSA RETTIFICATA" e "BOLLO INSUFFICIENTE" hanno significati diversi assai.Il bollo TASSA RETTIFICATA è di significato diverso dal BOLLO INSUFFICIENTE che troviamo post 1862 per le lettere verso l'Italia che apriva altri conteggi/tassazioni.
Bene, almeno abbiamo chiacchierato un po' e fatto qualche osservazione. Ha però ragione anche Benjamin: le lettere con il bollo T.R. e similari non veniva apposto con costanza su tutte le lettere tassate, anzi, su molte non lo si trova. Io non ci avevo mai fatto caso.Morgan68 ha scritto: 3 gennaio 2023, 23:44 Buonanotte a tutti
Beh innanzitutto grazie a tutti per le spiegazioni.
Mi spiace di essere stato forse poco chiaro, ma lo avevo premesso.
Ora però mi è tutto molto più comprensibile.
Molto interessante
Effettivamente impeccabili a Como. Forse la precisione da centro meccanizzato era dovuto al traffico postale minore rispetto a Milano dove c'erano tanti controllori ed il bollo era uno solo?giancarlo colombo ha scritto: 4 gennaio 2023, 17:55 Devo dire che all'ufficio di Como erano molto attenti e scrupolosi nel verificare le lettere
che da esso transitavano. La tassazione, per affrancatura insufficiente dovuta alla distanza
o per progressione di peso, veniva effettuata sia sulle lettere in arrivo che in partenza.
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28 novembre 1854 – Lettera da Varese per Como: doveva essere affrancata con 45 centesimi in quanto si trattava di un triplo porto.
In arrivo l’Ufficio Postale di Como provvide a rettificare la tassa, manoscrivendo “3/6/9” Carantani; a conferma appose il timbro “COMO T.R.”.
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21 marzo 1858 –Lettere da Como per Teglio in Valtellina, affrancata per 15 centesimi in assolvimento della tariffa primo porto per l’invio all’interno della prima distanza . L’Ufficio Postale di Como appose il bollo COMO T.R. in quanto Teglio non rientrava nella prima distanza bensì nella seconda. Sul fronte della missiva venne manoscritta la cifra 6 carantani come tassazione dovuta, di cui 3 per la parte di affrancatura mancante e 3 di sovrattassa sanzionatoria.
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17 dicembre 1858 - Lettera da Como per Cremona affrancata con 5 soldi. Anche in questo caso l'ufficio di Como appose il bollo Como T.R. riscontrando che la destinazione rientrava nella tariffa per la seconda distanza. Tassa manoscritta 10 quale tassa dovuta dal destinatario ( 5 soldi mancanti + 5 soldi di tassa).
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GC
L'elenco potrebbe essere completo sommando le località menzionate nel libro di LV del Vollmeier e quelle sul Sassone, anche se quest'ultimo è un po' generico. In origine venne introdotto per garanzia sulle lettere con tassa variata (c'è un esempio di una mia lettera in questo argomento), poi l'uso venne dilatato in periodo filatelico anche alle lettere con tasse semplicemente a penna. Come abbiamo visto non sempre venne utilizzato.Morgan68 ha scritto: 4 gennaio 2023, 23:45 Buonasera a tutti
Vedendo le varie lettere pubblicate capisco che, Como a parte, più ligia nell’uso dell’annullo TR, per gli altri centri, vuoi per dimensioni, vuoi forse anche per un po’ di disorganizzazione e/o mancanza di tali annulli l’uso era meno frequente.
Da qui le mie domande; c’è un minimo di rarità in questo tipo di annullo? Si conoscono tutti gli uffici che lo utilizzavano? In principio sarebbe dovuto essere utilizzato sempre nel caso di tassazioni, è corretto?
Grazie