francesco luraschi ha scritto: 10 aprile 2023, 9:25
arditiroma ha scritto: 10 aprile 2023, 7:54
Qualche tempo fa mi sono letto questo libro che approfondisce in maniera, ciritca ed esaustiva, diversi aspetti della conquista , perché di quello si trattò Sabauda. Mettendo ancor di più in luce le nefandezze e gli scempi perpetrati specie nel sud Italia sia a livello economico che a livello "umano "vedi" lotta al Brigantaggio o il bombardamento di Gaeta..
La "rivisitazione" storiografica del Risorgimento la tentai da giovane studente universitario durante l' esame di Storia Contemporanea ed il successivo esame di Storia del Risorgimento... mi accorsi subito che l' uscir fuori di binari "canonici" era un terreno rischioso e portava verso una strada rischiosa, pertanto ovviamente, gli esami li studiai sui libri "ufficiali" ma il mio pensiero era e rimane diverso da quello che ci hanno insegnato. Fermo restando il massimo rispetto per coloro i quali furono coinvolti in una carneficina, specie nella IV guerra d' Indipendenza, leggi 1 guerra mondiale
Questo libro l'ho letto ed è ... illeggibile. Consiglio a chi vuole proprio leggerlo di non spenderci sopra soldi, magari conviene prenderlo in prestito dal circuito OPAC. Sembra scritto da uno dei gruppi neoborbonici attivi su FB che sono talmente di parte da perdere di credibilità. Di ben altro spessore è quello che ho segnalato di Giordano Bruno Guerri che è basato su fonti storiche. Ne esce un racconto molto crudo. Interi paesi vennero rasi al suolo perché gli abitanti non svelavano dove erano nascosti i briganti.
Va bene avere una visione diversa da quella ufficiale però nel caso di Del Boca e Aprile si sconfina nel ridicolo. MI sembra di ricordare che non venga neppure citato a pié pagina alcun documento coevo ma ci sia solo una bibliografia che vale come le fonti savoiarde per cui il Risorgimento fu opera di una massa granitica di italiani votati al sacrificio per l'ideale della libertà e dell'unità nazionale. E non fu così, basti pensare che tra i nobili milanesi c'era chi parteggiava per i Savoia anche per tornare in possesso dei propri terreni finiti sotto i Savoia nel '700. E poi c'erano i monarchici, i repubblicani, i federalisti (Cattaneo), i critici della centralizzazione del potere a Torino (Correnti) altro che blocco granitico.
Se non erro il Del Boca ha scritto qualcosa pure sul presunto lager di Fenestrelle e in quel caso è stato smentito da Alessandro Barbero.

Francesco
Buongiorno a tutti, credo che definire Delboca ed Aprile come 2 che scrivono castronerie sia un tantino avventato, penso che una rivisitazione storica sia possibile soprattutto per fare chiarezza su episodi molto contrastanti, il caso Fenestrelle e proprio uno di questi.
Dire che il Professore Barbero abbia sconfessato o smentito quanto detto da Aprile e Delboca sia veramente anacronistico, Barbero afferma che solo qualche centinaio di soldati Borbonici furono deportati a Fenestrelle, quindi anche grazie ai registri che riportavano i decessi avvenuti all'interno della fortezza furono molto pochi rispetto a quanto ci riferiscono gli altri due studiosi.
Forse morire di stenti o assiderati come purtroppo accaduto a quei poveri ragazzi che furono deportati subito dopo la battaglia del Volturno, con le divise leggere di cui erano forniti per le temperature miti del meridione sono da considerare soltanto come effetti collaterali.
Voglio ancora ricordare, che a differenza di quanto scritto dal Prof. Barbero, non furono soltanto poche centinaia i soldati Duosiciliani trasferiti al nord, tutti avvenuti nel 1860 dopo che l'esercito di Francesco II perse le battaglie di Capua e del Volturno, io ho avuto la fortuna di avere a disposizione documenti come i giornali Omnibus che allora era l'organo di stampa ufficiale del nuovo Governo che si era insediato a Napoli, in cui vengono riportati articoli riguardanti il trasferimento di massa di giovani militari meridionali che non avendo accettato di passare nell'esercito Piemontese dopo la caduta delle guarnigioni di Gaeta, Messina, e Civitella del Tronto; tutte avvenute nel 1861 quindi le migliaia di militari che non vollero assoggettarsi al nuovo regime furono inviati nelle fortezze del nord dove il Generale Cadorna aveva deciso che fossero internati per piegare la volontà di quei giovani che avevano deciso di restare fedeli al giuramento fatto nei confronti del re Francesco di Borbone.
Ricordo ancora, che il tasso di mortalità tra i prigionieri era altissimo, quindi per evitare epidemie tanti venivano tumulti e cosparsi di calce, quindi tanti morti non risultano nei registri che ha consultato il Prof. Barbero.

Giuseppe