Come è noto la stampa in rotocalco è un metodo di impressione in incavo e meccanico che deriva dalla calcografia. E’ particolarmente indicato per la riproduzione delle immagini, tanto che il termine “rotocalco” negli anni ha assunto il significato di giornale illustrato. La qualità è alta, e le riproduzioni sembrano quasi tridimenzionali. Il primo francobollo stampato in rotocalco risale al 1929, cinquantenario della morte di Vittorio Emanuele II, a cura del neonato Istituto Poligrafico dello Stato, a Roma. Per decenni la stampa in rotocalco ha monopolizzato la realizzazione dei francobolli del Regno e della Repubblica.
Ma chi ha introdotto la stampa in rotocalco in Italia?
Ebbene fu un napoletano, Antonio Scarfoglio, classe 1886, figlio di Edoardo Scarfoglio, direttore e fondatore de “Il Mattino”, quotidiano di Napoli.
Antonio Scarfoglio fondò il primo settimanale a rotocalco, “Il Mattino Illustrato”, edito a Napoli, il cui primo numero risale all’11 febbraio 1924. In seguito altri editori – e cioè Rizzoli, Vitagliano e Mondadori a Milano e Tumminelli e De Fonseca a Roma – installeranno officine rotocalcografiche con sempre maggiore successo, fino all’Omnibus di Leo Longanesi del 1937.
Il Mattino Illustrato rappresenta l’inizio di una grande stagione editoriale, e, al contempo, un altro primato di Napoli.

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