Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Grazie di avere mostrato lo studio di BCS (allora era iscritto all'AFIS e dovrei possederlo ma non so piu' dove l'ho messo). Mi ha colpito la CP ''michetti'' da 40 centesimi con stemma di primo tipo e millesimo ''25'' che ripeto qui sotto
All'epoca il ''millesimo'' era stato introdotto proprio per distinguere le varie provviste stampate nel corso degli anni. La prima data nota di questa cartolina e' il 3-9-1925: quindi la prima data nota d'uso e' abbastanza coerente con il millesimo. Se la data riportata vicino al ''gruppo'' (26-1-1927) e' quella di ''produzione'' siamo invece relativamente prossimi al tariffario del 16-8-27 che abbasso' la voce della CP a 30 centesimi....Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Caro Michele, ricordandomi di questo tuo ''appello'' iniziale, mi sono messo a cercare sui siti di vendita (eBay e Delcampe) e qualcosina e' rimasto impegliata nella rete (peraltro a maglie molto larghe, altrimenti non si trova praticamente nulla). Ecco qui:mikonap ha scritto: 14 settembre 2023, 9:11 Se avete questi due valori con annulli del 1906, su documento o sciolti, vi sarei molto grato se potreste mostrarmi delle immagini.
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Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
somalafis ha scritto: 10 ottobre 2023, 16:09Caro Michele, ricordandomi di questo tuo ''appello'' iniziale, mi sono messo a cercare sui siti di vendita (eBay e Delcampe) e qualcosina e' rimasto impegliata nella rete (peraltro a maglie molto larghe, altrimenti non si trova praticamente nulla). Ecco qui:1906.jpgmikonap ha scritto: 14 settembre 2023, 9:11 Se avete questi due valori con annulli del 1906, su documento o sciolti, vi sarei molto grato se potreste mostrarmi delle immagini.
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Il cervello funziona ma faccio fatica a portarlo in giro .

Da ieri mi sento meglio e ho ricominciato a scrivere e a riordinare: il materiale, le idee e le tabelle; per provare a ricostruire quello che è realmente è successo tra aprile e dicembre del 1906. Oggi sull'altro post, sto per inviare un preambolo, da domani provo a scrivere sul periodo di emissione, il materiale raccolto è tanto e c'è molto da scrivere.

Grazie di cuore
A presto

dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Caro Michele, hai tutta la mia solidarieta', anche ''fisica'', visto che anch'io sono handicappato da una serie di disagi appunto ''fisici''....mikonap ha scritto: 11 ottobre 2023, 8:50 ....
: Riccardo tutto il materiale che stai postando è importante, anche quanto scrivi lo condivido pianamente. Scusami se non ti ho risposto subito, ma il mio corpo ogni tanto mi avvisa "Guagliò vai piano. Ti ricordi che abbiamo avuto un ictus grave?" e come un computer si mette in "modalità provvisoria" limitando la funzionalità all'essenziale. Le vertigini sono così forti che non riesco a stare in piedi o seduto e necessariamente devo prendermi un paio di giorni di riposo assoluti. Fortunatamente il cervello continua a funzionare e programmo il da farsi.
Il cervello funziona ma faccio fatica a portarlo in giro .![]()
Da ieri mi sento meglio e ho ricominciato a scrivere e a riordinare: il materiale, le idee e le tabelle; per provare a ricostruire quello che è realmente è successo tra aprile e dicembre del 1906. Oggi sull'altro post, sto per inviare un preambolo, da domani provo a scrivere sul periodo di emissione, il materiale raccolto è tanto e c'è molto da scrivere.
Gli oggetti postali di cui ti ho inviato le immagini non spostano le date note, ma se non altro ci confermano che la distribuzione dei valori ''leoni'' fu assai capillare
Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
E' vero , ma penso che immagini come queste ci dicono molto di piùsomalafis ha scritto: 11 ottobre 2023, 10:54
Gli oggetti postali di cui ti ho inviato le immagini non spostano le date note, ma se non altro ci confermano che la distribuzione dei valori ''leoni'' fu assai capillare
. .
Il conio del 5c nell'aprile 1906 esisteva, era servito a preparare la cartolina, questa era stata stampata, distribuita, venduta ed annullata in data 28 aprile 1906 a 23 giorni dal decreto e a 21 giorni dalla pubblicazione sulla G.U. Che problema ci sarebbe stato a preparare in quel periodo anche la tavola del 5c?
Fermo restando che i francobolli possano essere stati distribuiti tra settembre e ottobre.
Che cosa è successo se la prima distribuzione è così lontana dal decreto di 6 mesi?

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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Intanto, come ho ricordato, un regio decreto previde il corso legale del nuovo francobollo, stampigliato sulla CP celebrativa, appunto a partire dal 28 aprile 1906....
Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Ciao Riccardosomalafis ha scritto: 11 ottobre 2023, 17:43 Intanto, come ho ricordato, un regio decreto previde il corso legale del nuovo francobollo, stampigliato sulla CP celebrativa, appunto a partire dal 28 aprile 1906....
Reputo interessante approfondire questa emissione
. .
Nonostante un po' di ricerca non sono ancora riuscito a trovare gli estremi del Regio Decreto per approfondire sulla Gazzetta Ufficiale,
Mi potresti dare una mano riesci a rintracciarli
grazie

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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Secondo Filanci si tratta del DM 25-4-1906 (ma con queste indicazioni non sono riuscito a trovarlo).....
Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Ho trovato una Gazzetta Ufficiale in quella data ma non c' quello che cerchiamosomalafis ha scritto: 12 ottobre 2023, 9:15 Secondo Filanci si tratta del DM 25-4-1906 (ma con queste indicazioni non sono riuscito a trovarlo).....

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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Io ne frattempo sono andato a rileggermi Storie di Posta n.9 (maggio 2014) dove compare un corposo articolo di Adalberto Peroni dedicato appunto all'Expo di Milano del 1906, durante la quale fu emessa la cartolina postale di cui stiamo discutendo. Ma e' stato una delusione da punto di vista che ci interessa: sul Giornale della libreria, della tipografia, delle arti e industrie affini del marzo 1906 compare un trafiletto in cui la Giuria incaricata di scegliere la cartolina commemorativa dichiarava di non avere elementi sufficienti per l'assegnazione dei premi. ''Stante le ristrettezza del tempo non si rinnova la gara pubblica. Si e' invece invitato ...alcuni dei piu' artisti d'Italia a voler concorrere privatamente''. Scarsi per non dire inesistenti i riferimenti al nuovo francobollo tipo ''leoni''. Sul Corriere della Sera del 22 settembre 1906 si trova un vago riferimento alla partecipazione del ministero delle poste: ''...Qui sono esposti anche i nuovi francobolli da 5 e da 10 e la nuova cartolina'' (secondo me sono i nuovi tipi ''leoni'').
Riccardo Bodo
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Ok, se ci sono risconti bibliografici con un po' di pazienza e cooperazione usciranno fuori.
Ma non ci perdiamo d'animo, passiamo al metodo scientifico dell'osservazione e della ricerca dei riscontri.
Abbiamo la fortuna di avere un'immagine con un riferimento metrico, per cui è semplice confrontare le analogie con uno stereotipo del 5c.
Guardando queste immagini personalmente non ho dubbi che l'impronta sulla cartolina sia derivata dal medesimo conio con cui si sono prodotte tutte le tavole del 5c Leoni. Se qualcuno in possesso dell'originale, ci fornisce un'immagine ad alta risoluzione della parte dell'impronta, ripresa insieme a un righello con uno scanner piano, posso sovrapporre le immagini ed avere un riscontro micrometrico.
. .
A questo punto facciamo dei riscontri storici.
. .
Già a fine ottocento si producevano interi postali commemorativi (di iniziativa privata) con impronte bollate. Questo poteva avvenire solo presso l' Officina Carte Valori di Torino. Guardando bene l'immagine si nota che tutta la stampa è tipografica, per cui l'intera composizione probabilmente è stata stampata dall'OCVT.
. .
La cartolina del 1906, essendo stampata a colori, con più matrici ottenute fotograficamente attraverso processi di retinatura ed incisione ad acido, penso che in questo caso la stampa sia stata eseguita da privati dotati di adeguate attrezzatura, e l'OCVT abbia stampato solo l'impronta del 5c.
Sintetizzando quella cartolina ha una impronta bollata derivata dal conio con cui sono state prodotte tutte le tavole del 5c Leoni . Nella cronologia dell'emissione, sappiamo per certo, grazie alla data dell'annullo, che il conio del 5c era già pronto dall'aprile del 1906.
Comunque approfondiremo
michele
Ma non ci perdiamo d'animo, passiamo al metodo scientifico dell'osservazione e della ricerca dei riscontri.
Abbiamo la fortuna di avere un'immagine con un riferimento metrico, per cui è semplice confrontare le analogie con uno stereotipo del 5c.
Guardando queste immagini personalmente non ho dubbi che l'impronta sulla cartolina sia derivata dal medesimo conio con cui si sono prodotte tutte le tavole del 5c Leoni. Se qualcuno in possesso dell'originale, ci fornisce un'immagine ad alta risoluzione della parte dell'impronta, ripresa insieme a un righello con uno scanner piano, posso sovrapporre le immagini ed avere un riscontro micrometrico.
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A questo punto facciamo dei riscontri storici.
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Già a fine ottocento si producevano interi postali commemorativi (di iniziativa privata) con impronte bollate. Questo poteva avvenire solo presso l' Officina Carte Valori di Torino. Guardando bene l'immagine si nota che tutta la stampa è tipografica, per cui l'intera composizione probabilmente è stata stampata dall'OCVT.
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La cartolina del 1906, essendo stampata a colori, con più matrici ottenute fotograficamente attraverso processi di retinatura ed incisione ad acido, penso che in questo caso la stampa sia stata eseguita da privati dotati di adeguate attrezzatura, e l'OCVT abbia stampato solo l'impronta del 5c.
Sintetizzando quella cartolina ha una impronta bollata derivata dal conio con cui sono state prodotte tutte le tavole del 5c Leoni . Nella cronologia dell'emissione, sappiamo per certo, grazie alla data dell'annullo, che il conio del 5c era già pronto dall'aprile del 1906.
Comunque approfondiremo

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Ultima modifica di mikonap il 12 ottobre 2023, 13:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Ciao,mikonap ha scritto: 12 ottobre 2023, 13:21
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1.-Milano-1894.jpg
3.-Milano-1894.jpg
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Già a fine ottocento si producevano interi postali commemorativi (di iniziativa privata) con impronte bollate. Questo poteva avvenire solo presso l' Officina Carte Valori di Torino. Guardando bene l'immagine si nota che tutta la stampa è tipografica, per cui l'intera composizione probabilmente è stata stampata dall'OCVT.
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Comunque approfondiremo
michele
Sono certo di aver letto da qualche parte che anche in periodo umbertino le cp private venivano stampate in due volte, prima l'impronta da parte dell'Ocv di Torino e poi dai privati stessi come repiquage

Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Lo pensavo anche io, ma non so molto di interi postali, e soprattutto di interi postali commemorativi.andy66 ha scritto: 12 ottobre 2023, 13:52
Ciao,
Sono certo di aver letto da qualche parte che anche in periodo umbertino le cp private venivano stampate in due volte, prima l'impronta da parte dell'Ocv di Torino e poi dai privati stessi come repliquage
![]()
Questo pensiero poichè, avendo approfondito quanto era stato complicato stampare il primo Michetti calcografico fuori dall'OCVT, presso l'Officina Calcografica Italiana a Roma,mi ero immaginato, che venissero stampati degli interi completi d'impronta e che i privati completavano.
Piccolo inciso sui Michetti stampati a Roma, emerge che si era dovuto aprire un ufficio all'interno dello stabilimento in cui a controllare c'era personale responsabile del Ministero delle Poste e di quello delle Finanze.
Deve essere stato un incubo per tutti



dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
A me risulta che la cartolina venne realizzata dalle Officine Grafiche Pilade Rocco & C. di Milano, mentre l'OCV di Torino stampo' l'impronta del francobollo...La bollatura fu ''preventiva'' tant'e' che esisterebbero rari esemplari con la sola stampa del francobollo (indicazione del catalogo Interitalia ma io non ne ho mai visto un esemplare); d'altra parte in uno stralcio del RD 1-2-1906 n.39 pubblicato da Filanci si parla di ''bollatura preventiva di non oltre un milione di cartoline illustrate commemorative''. In genere nei precedenti casi di bollatura preventiva, l'OCV imprimeva l'impronta di valore sul cartoncino in bianco e poi i privati provvedevano a testi e illustrazioni, come ricordava Andrea. Ma Filanci non e' del tutto d'accordo: sul Novellario osserva che tra le cautele adottate ''vi dev'essere anche quella di imprimere il francobollo sulle cartoline gia' stampate ...come sembra confermare la totale assenza di varieta' e di esemplari con varianti di testi e immagini che certamente sarebbero poi sbucate fuori se, come nel decennio precedente, si fosse impresso il francobollo su cartoncino ancora in bianco''.andy66 ha scritto: 12 ottobre 2023, 13:52 ....
Sono certo di aver letto da qualche parte che anche in periodo umbertino le cp private venivano stampate in due volte, prima l'impronta da parte dell'Ocv di Torino e poi dai privati stessi come repiquage
....
--
Dal punto di vista tecnico le cartoline dovrebbe essere composta da un cartoncino bianco accoppiato ad un foglio di carta patinata recante l'immagine policroma. La stampa policroma dovrebbe essere avvenuto in litografia. Le cartoline venivano vendute a 10 centesimi.
--
Come vedete ci sono un sacco di punti ancora oscuri...
---
NB: Pilade Rocco & C. fu molto coinvolta nel materiale propagandistico dell'Expo di Milano 1906.
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
SOSTENITORE
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
somalafis ha scritto: 12 ottobre 2023, 15:24
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Come vedete ci sono un sacco di punti ancora oscuri...
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Chi pensa che la filatelia è finita perché tanto non vi è più nulla da scoprire


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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
L''immagine è ad alta risoluzione così voi cliccando due volte, potete vedere ogni minimo particolare sia dei coni che del punzone.
In tipografia la parte che stampa è quella in rilievo, una modifica può essere fatta solo togliendo materiale.
Nell'immediato primo dopo guerra, l'inflazione era molto alta ed i cambi di tariffa frequenti. La complessa procedura che portava alla realizzazione delle tavole, soprattutto per la produzione di nuovi coni, non era più sostenibile bisognava inventarsi qualcosa che consentisse di riciclare materiale esistente, industrializzando il processo produttivo.
. .
Il processo conio (negativo) punzone (positivo) è analogo a quanto avveniva in fotografia passando da una lastra/pellicola in acetato, in negativo ad una in positivo.
Nel nostro caso su un conio esistente si scalpellava una scritta, si faceva un punzone, e con questo un nuovo conio . Su questo nuovo conio la parte eliminata sarebbe rimasta una superficie piana che poteva essere incisa nuovamente.
Alla prossima

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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Visto il preambolo per la realizzazione di un conio, torniamo a parlare dei tempi di emissione della serie Leoni ed in particolare del 5c.
La base preparatoria all’impronta definitiva, aveva dei tempi lunghi, e si poteva fare, a mio parere, prima che il Regio Decreto stabilisse i valori da produrre. Parlo di tutta la parte relativa all’effige reale, decisione e scelte che competevano principalmente a casa reale e meno alla parte politica e parlamentare.
Per la prima serie del Regno di V. Emanuele III sono passati diversi mesi tra l'incoronazione ed il R.D. che sanciva l'emissione della Floreale.
Se guardiamo la documentazione storica, in particolare quella relativa all’effige di Vittorio Emanuele II, vediamo che passarono 9 giorni solo per realizzare il testo circolare che incornicia il busto, nel conio principale da cui sono stati ricavati i punzoni per le marche da bollo e per i francobolli,.
Per la realizzazione del conio per le tavole, del primo francobollo prodotto, ci sono voluti ancora 6 mesi
. .
E’ vero che dopo 50 anni all’OCVT avranno preso la mano ed ottimizzato i tempi, ma di quanto potevano accorciarli.
Tornando al nostro cronogramma del 5c.
. .
Tra la data del decreto e la prima impronta completa, prodotta e circolante, sono passati solo 23 giorni, tempi a mio parere appena necessari a punzonare ed incidere l’ornato, e preparare la tavola della intero postale, stamparlo e metterla in circolazione. Per tali motivi penso che le fasi preliminari siano state ultimate prima del R.D. n. 148 del 5 aprile 1906.
A questo punto abbiamo una domanda da farci: perché sono passati 5 mesi sino all’emissione, quando per la Floreale, tra il RD n 255 del 6 giugno 1901 e l’emissione dei primi 5 valori (1 luglio 1901), sono passati solo 24 giorni?
Proveremo a capirlo
michele
La base preparatoria all’impronta definitiva, aveva dei tempi lunghi, e si poteva fare, a mio parere, prima che il Regio Decreto stabilisse i valori da produrre. Parlo di tutta la parte relativa all’effige reale, decisione e scelte che competevano principalmente a casa reale e meno alla parte politica e parlamentare.
Per la prima serie del Regno di V. Emanuele III sono passati diversi mesi tra l'incoronazione ed il R.D. che sanciva l'emissione della Floreale.
Se guardiamo la documentazione storica, in particolare quella relativa all’effige di Vittorio Emanuele II, vediamo che passarono 9 giorni solo per realizzare il testo circolare che incornicia il busto, nel conio principale da cui sono stati ricavati i punzoni per le marche da bollo e per i francobolli,.
Per la realizzazione del conio per le tavole, del primo francobollo prodotto, ci sono voluti ancora 6 mesi
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E’ vero che dopo 50 anni all’OCVT avranno preso la mano ed ottimizzato i tempi, ma di quanto potevano accorciarli.
Tornando al nostro cronogramma del 5c.
. .
Tra la data del decreto e la prima impronta completa, prodotta e circolante, sono passati solo 23 giorni, tempi a mio parere appena necessari a punzonare ed incidere l’ornato, e preparare la tavola della intero postale, stamparlo e metterla in circolazione. Per tali motivi penso che le fasi preliminari siano state ultimate prima del R.D. n. 148 del 5 aprile 1906.
A questo punto abbiamo una domanda da farci: perché sono passati 5 mesi sino all’emissione, quando per la Floreale, tra il RD n 255 del 6 giugno 1901 e l’emissione dei primi 5 valori (1 luglio 1901), sono passati solo 24 giorni?
Proveremo a capirlo

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dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Forse dipendeva dai carichi di lavoro dell'OCV di Torino. Comunque una cosa era stampare l'impronta sulla CP (a spese dei committenti) e un'altra cosa provvedere alla stampa dei francobolli adesivi che dovevano essere forniti agli uffici in sufficienti quantita' viste alcune tariffe di largo consumo, tipo la lettera e i manoscritti nel distretto. E poi dipendeva anche da quanti esemplari di ''floreale'' erano disponibili...mikonap ha scritto: 16 ottobre 2023, 12:22 ......
A questo punto abbiamo una domanda da farci: perché sono passati 5 mesi sino all’emissione, quando per la Floreale, tra il RD n 255 del 6 giugno 1901 e l’emissione dei primi 5 valori (1 luglio 1901), sono passati solo 24 giorni?
...
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti

Una cartolina illustrata con T.R. Bracigliano (SA) affrancata con un 5 centesimi che all'interno dell'ovale a dx del 5 ha due macchie di colore verde.
Forse non è niente di particolare... la condivido con voi.
Cordialità
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Re: Cent. 5 Leoni - Tirature e riporti
Ciao Nino
Segnalatemi sempre le anomalie che incontrate sui vostri esemplari. Le anomalie sono di due tipi varietà in bianco e varietà in tinta .
Date le peculiari caratteristiche della matrice tipografica, le parti che stampano sono quelle in rilievo, se pensiamo a varietà di riporto la sottrazione di materiale (rottura) quasi sempre genera una varietà di riporto.
. .
L'apporto di materiale, varietà in tinta, è quasi sempre un fatto occasionale, un grumo di materiale che s'incastra nei vuoti della matrice, per cui, anche se a volte appaiono bellissime, sono limitate a qualche esemplare su fogli successivi.
. .
Se guardate la prima parte di questo post troverete molti esempi di queste macchie.
. .
Vi potrebbe essere un apporto di materiale permanente?
E' molto difficile, soprattutto per la cura con cui le maestranze realizzavano le tavole.
.
Ma se guardiamo questa simulazione di una tavola del 15 DLR, la base è una reale tavola realizzata a Londra per le Colonie , possiamo notare che vi sono dei piccoli punti di saldatura in zinco sui bordi.
. .
Potrebbe capitare che una piccola goccia di zinco cada sulla superficie di stampa, in quel caso su quella impronta si crea in forma permanente una varietà di riporto in tinta.
C'è un caso che potrebbe essere ricondotto a questo tipo di danno, è presente nella prima parte di questo post, comunque ve lo ripresento perché abbiamo ritrovato ulteriori riscontri.
. .
Vi domanderete se esistono varietà di riporto in bianco importanti come quella del 10c, classificate no. Ne abbiamo rintracciata alcune di cui una ve la presento
. . .
Piccole o grandi le varietà di riporto sono in tutti i tipografici, parlo di De la Rue, Umberto I, Floreale, ecc. Bisogna solo individuarle e trovare riscontri in altri esemplari
Alla prossima
michele
Segnalatemi sempre le anomalie che incontrate sui vostri esemplari. Le anomalie sono di due tipi varietà in bianco e varietà in tinta .
Date le peculiari caratteristiche della matrice tipografica, le parti che stampano sono quelle in rilievo, se pensiamo a varietà di riporto la sottrazione di materiale (rottura) quasi sempre genera una varietà di riporto.
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L'apporto di materiale, varietà in tinta, è quasi sempre un fatto occasionale, un grumo di materiale che s'incastra nei vuoti della matrice, per cui, anche se a volte appaiono bellissime, sono limitate a qualche esemplare su fogli successivi.
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Se guardate la prima parte di questo post troverete molti esempi di queste macchie.
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Vi potrebbe essere un apporto di materiale permanente?
E' molto difficile, soprattutto per la cura con cui le maestranze realizzavano le tavole.
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Ma se guardiamo questa simulazione di una tavola del 15 DLR, la base è una reale tavola realizzata a Londra per le Colonie , possiamo notare che vi sono dei piccoli punti di saldatura in zinco sui bordi.
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Potrebbe capitare che una piccola goccia di zinco cada sulla superficie di stampa, in quel caso su quella impronta si crea in forma permanente una varietà di riporto in tinta.
C'è un caso che potrebbe essere ricondotto a questo tipo di danno, è presente nella prima parte di questo post, comunque ve lo ripresento perché abbiamo ritrovato ulteriori riscontri.
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Vi domanderete se esistono varietà di riporto in bianco importanti come quella del 10c, classificate no. Ne abbiamo rintracciata alcune di cui una ve la presento
. . .
Piccole o grandi le varietà di riporto sono in tutti i tipografici, parlo di De la Rue, Umberto I, Floreale, ecc. Bisogna solo individuarle e trovare riscontri in altri esemplari


Alla prossima

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