Precancels e CTO (Cancelled To Order)
Mi spiegate i francobolli CTO?
Innanzitutto, scusate per la domanda se è banale e ovvia; ho presente cosa sono i francobolli "cancel-to-order", ma non ne capisco il senso.
Mi spiego meglio: ho fatto una ricerca (approssimativa) in inglese e sembra che molti francobolli valgano di più nuovi, cercando la stessa cosa in italiano valgono di più usati. (immagino che le due cose siano dipendenti da molti fattori, comunque spero di ricevere delucidazioni anche in merito a questo)
In ogni caso, molti "CTO" per esempio dell'Europa dell'Est (Cecoslovacchia ad esempio); hanno la gomma e il timbro.
Non dovrebbero valere di più nuovi? Allora perchè timbrarli (e si vede chiaramente quando il timbro è di favore, perfetto, sull'angolo)?
In parole povere, se i francobolli valgono di più nuovi e non timbrati (non mi riferisco all'Italia), a che serve il "finto timbro"? Perchè un collezionista dovrebbe comprare quelli invece che francobolli nuovi? E perchè uno stato dovrebbe prendersi la briga di stampare timbri "da collezione", per poi spedire il tutto a paesi esteri? Ci guadagna(va) veramente?
Scusate la confusione, in particolare sul discorso valore "nuovi/usati" che ancora non mi è chiarissimo
Sono entrato nel mondo filatelico solo dall'anno scorso quindi perdonate l'ignoranza
grazie
Mi spiego meglio: ho fatto una ricerca (approssimativa) in inglese e sembra che molti francobolli valgano di più nuovi, cercando la stessa cosa in italiano valgono di più usati. (immagino che le due cose siano dipendenti da molti fattori, comunque spero di ricevere delucidazioni anche in merito a questo)
In ogni caso, molti "CTO" per esempio dell'Europa dell'Est (Cecoslovacchia ad esempio); hanno la gomma e il timbro.
Non dovrebbero valere di più nuovi? Allora perchè timbrarli (e si vede chiaramente quando il timbro è di favore, perfetto, sull'angolo)?
In parole povere, se i francobolli valgono di più nuovi e non timbrati (non mi riferisco all'Italia), a che serve il "finto timbro"? Perchè un collezionista dovrebbe comprare quelli invece che francobolli nuovi? E perchè uno stato dovrebbe prendersi la briga di stampare timbri "da collezione", per poi spedire il tutto a paesi esteri? Ci guadagna(va) veramente?
Scusate la confusione, in particolare sul discorso valore "nuovi/usati" che ancora non mi è chiarissimo
Sono entrato nel mondo filatelico solo dall'anno scorso quindi perdonate l'ignoranza
grazie
- Matraire1855
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Sono l'espressione di un tempo andato che non ritornerà più.
Gli stati (non solo quelli oltre la cortina di ferro ma anche molti asiatici tipo Corea, Emirati Arabi, ecc.) avevano la loro convenienza. Stampavano francobolli (non sempre per l'utilizzo postale) e li rivendevano timbrati perchè il costo era la stampa (irrisoria) ma la vendita di semplici pezzi di carta stampata rendeva sicuramente di più anche se a prezzo vile. Tutto stava nelle grandi quantità.
L'occidente li comprava volentieri per un canale di vendita che forse oggi (da noi) è scomparso nei grandi numeri cioè la vendita di pacchetti assortiti veicolati dalle cartolerie e dalle edicole.
Venivano timbrati per non correre il pericolo di essere convertibili in valuta originaria. Anche nei piccoli numeri non potevano essere spediti dai collezionisti se non facendo una certa dichiarazione doganale con il vincolo di un piccolo importo. Gli Stati erano quindi dei mercanti che agivano in regime di monopolio
Gli stati (non solo quelli oltre la cortina di ferro ma anche molti asiatici tipo Corea, Emirati Arabi, ecc.) avevano la loro convenienza. Stampavano francobolli (non sempre per l'utilizzo postale) e li rivendevano timbrati perchè il costo era la stampa (irrisoria) ma la vendita di semplici pezzi di carta stampata rendeva sicuramente di più anche se a prezzo vile. Tutto stava nelle grandi quantità.
L'occidente li comprava volentieri per un canale di vendita che forse oggi (da noi) è scomparso nei grandi numeri cioè la vendita di pacchetti assortiti veicolati dalle cartolerie e dalle edicole.
Venivano timbrati per non correre il pericolo di essere convertibili in valuta originaria. Anche nei piccoli numeri non potevano essere spediti dai collezionisti se non facendo una certa dichiarazione doganale con il vincolo di un piccolo importo. Gli Stati erano quindi dei mercanti che agivano in regime di monopolio
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Oltre alle motivazione esposte dal nostro amico ''Matraire 1855'' sulle regolamentazioni che circondavano l'invio all'estero di francobolli ''nuovi'', si puo' anche aggiungere in molti casi la necessita' di ''demonetizzare'' (togliere cioe' il valore di affrancatura) di molte serie di nuove emissione (che magari includevano anche valori relativamente ''alti'') in modo da poterli vendere a prezzi -come dire - ''scontati''. E- ancora- parecchi collezionisti gradiscono francobolli ''annullati'' (per via dei minori problemi di conservazione per esempio con l'uso di linguelle invece di taschine). In alcuni casi, anzi, i francobolli di nuove emissione credo che venissero ''annullati'' direttamente in tipografia in modo da recare annulli assolutamente nitidi e ben inchiostrati... Istef95 ha scritto: 5 settembre 2023, 14:29 .....
Mi spiego meglio: ho fatto una ricerca (approssimativa) in inglese e sembra che molti francobolli valgano di più nuovi, cercando la stessa cosa in italiano valgono di più usati. (immagino che le due cose siano dipendenti da molti fattori, comunque spero di ricevere delucidazioni anche in merito a questo)
In ogni caso, molti "CTO" per esempio dell'Europa dell'Est (Cecoslovacchia ad esempio); hanno la gomma e il timbro.
Non dovrebbero valere di più nuovi? Allora perchè timbrarli (e si vede chiaramente quando il timbro è di favore, perfetto, sull'angolo)?
In parole povere, se i francobolli valgono di più nuovi e non timbrati (non mi riferisco all'Italia), a che serve il "finto timbro"? Perchè un collezionista dovrebbe comprare quelli invece che francobolli nuovi? E perchè uno stato dovrebbe prendersi la briga di stampare timbri "da collezione", per poi spedire il tutto a paesi esteri? Ci guadagna(va) veramente?
....
Piu' in generale non si puo' stabilire in assoluto (in Italia e negli altri paesi) se valgano di piu' i francobolli usati o nuovi: dipende dalla circostanze. In caso di valori assorbiti massicciamente dal mercato filatelico, possono valere di piu' gli ''usati'' (specie se utilizzati propriamente e conservati su documento postale). In altri casi, invece, valgono di piu' i ''nuovi'', quando l'uso e' stato molto, molto intenso. I ''CTO'', ovviamente, sono specificatamente destinati al collezionismo filatelico (e in tale condizione sovente valgono pochissimo, essendo la disponibilita' spesso superiore alla domanda).
In Italia, almeno in teoria, i CTO in senso stretto non dovrebbero esistere, anche se i filatelisti sovente provvedevano a presentare allo sportello foglietti , cartoncini o buste con sopra i francobolli che interessavano loro in modo da farseli annullare ''di favore'' e di alcune serie esistono miriadi di buste con la serie completa spedita a se' stessi o ad amici per poterla avere annullata (specie quando la serie aveva dei limiti di utilizzo o di vendita). Si puo' considerare tuttavia analoga l'apposizione nell'Ottocento del timbro ''ANNULLATO'' sulle varie sezioni dei vaglia postali ceduti dalla poste per collezione (vista la speciale natura queste carte-valori).
Ultima modifica di somalafis il 5 settembre 2023, 16:10, modificato 1 volta in totale.
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
SOSTENITORE
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
grazie della risposta, purtroppo l'economia non è il mio forte ma ho capito il senso generale.Matraire1855 ha scritto: 5 settembre 2023, 15:19 Sono l'espressione di un tempo andato che non ritornerà più.
Gli stati (non solo quelli oltre la cortina di ferro ma anche molti asiatici tipo Corea, Emirati Arabi, ecc.) avevano la loro convenienza. Stampavano francobolli (non sempre per l'utilizzo postale) e li rivendevano timbrati perchè il costo era la stampa (irrisoria) ma la vendita di semplici pezzi di carta stampata rendeva sicuramente di più anche se a prezzo vile. Tutto stava nelle grandi quantità.
L'occidente li comprava volentieri per un canale di vendita che forse oggi (da noi) è scomparso nei grandi numeri cioè la vendita di pacchetti assortiti veicolati dalle cartolerie e dalle edicole.
Venivano timbrati per non correre il pericolo di essere convertibili in valuta originaria. Anche nei piccoli numeri non potevano essere spediti dai collezionisti se non facendo una certa dichiarazione doganale con il vincolo di un piccolo importo. Gli Stati erano quindi dei mercanti che agivano in regime di monopolio
per caso c'è un modo (a parte quei casi dove è ovvio, tipo i paesi minuscoli con centinaia di francobolli tutti timbrati precisamente in un angolo) per sapere se altri sono CTO?
Per esempio, Regno Unito, Stati Uniti, o stati dell' "ovest"? E' possibile trovare francobolli della serie Machin (inglesi) o di Giorgio V con un timbro non "viaggiato"?
Chiedo perchè ho veramente tanti fb, quindi il discorso "se hanno la colla e il timbro sono CTO" non è sempre facilmente applicabile, molti sembrano usati veramente. (oppure non riesco io a vedere la gomma...)
Quindi non mi disturbano un sacco di CTO dell'Europa dell'Est, ma da paesi come Francia, Spagna, Regno Unito, Portogallo ecc. sarebbe un problema (non grave, ovviamente) però una delusione sicuramente
la ringrazio per la sua spiegazione esauriente
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Ma certo che eistono CTO anche in Occidente: almeno in tutti quei paesi dove era possibile farsi timbrare la FDC direttamente allo sportello filatelico..., come in Italia (certo uno si doveva prendere la briga di incollarli su una busta o una cartolina).
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
grazie, quindi l'unico modo per riconoscerli è vedere se hanno la colla e il timbro? O solo un timbro "sul lato"?somalafis ha scritto: 5 settembre 2023, 16:04 Ma certo che eistono CTO anche in Occidente: almeno in tutti quei paesi dove era possibile farsi timbrare la FDC direttamente allo sportello filatelico..., come in Italia (certo uno si doveva prendere la briga di incollarli su una busta o una cartolina).
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
In realtà tra gli anni 90 e 2000 (forse ancora oggi, non saprei) si potevano ordinare alle poste italiane le nuove emissioni come nuove o "timbrate" (CTO appunto).
Io ho tutta l'annata del 1991 così.
A parte l'eventuale colla dietro (che si può sempre togliere con un po' d'acqua...) la differenza tra CTO ed usato è che quest'ultimo ha veramente viaggiato ed assolto al suo compito di rendere franca la corrispondenza.
Distinguere tra un CTO (senza colla) ed un usato sciolto (cioè non attaccato al documento nella sua interezza) è possibile solo in pochi casi.
Io ho tutta l'annata del 1991 così.
A parte l'eventuale colla dietro (che si può sempre togliere con un po' d'acqua...) la differenza tra CTO ed usato è che quest'ultimo ha veramente viaggiato ed assolto al suo compito di rendere franca la corrispondenza.
Distinguere tra un CTO (senza colla) ed un usato sciolto (cioè non attaccato al documento nella sua interezza) è possibile solo in pochi casi.
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Rosario
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- Matraire1855
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
secondo me dovresti tralasciare questa idea di considerare i francobolli CTO di serie B.
Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati come usati.Matraire1855 ha scritto: 5 settembre 2023, 16:27 secondo me dovresti tralasciare questa idea di considerare i francobolli CTO di serie B.
Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati
Concordo
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Non ho mai detto questo, non so nemmeno se lo siano o noMatraire1855 ha scritto: 5 settembre 2023, 16:27 secondo me dovresti tralasciare questa idea di considerare i francobolli CTO di serie B.
Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati
è solo semplice curiosità, come ho già detto sono ignorante in materia, questi francobolli li ho ereditati tutti da mio nonno e mi hanno aiutato a superare (o almeno ad attraversare) periodi colmi di ansia e depressione.
In ogni caso se ho dato l'impressione di dire qualcosa che può essere "blasfemo" nel mondo dei filatelici, mi scuso.
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Infatti mi scuso, sarebbe un discorso diverso se (per esempio) francobolli inglesi degli anni '40 fossero ristamperodedo ha scritto: 5 settembre 2023, 16:34Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati come usati.Matraire1855 ha scritto: 5 settembre 2023, 16:27 secondo me dovresti tralasciare questa idea di considerare i francobolli CTO di serie B.
Tutti hanno la stessa dignità di essere collezionati
Concordo
quindi per chiarire: ciò che mi interessa è l'autenticità nel periodo, sul timbro mi affido alla vostra esperienza
- Matraire1855
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Figurati, nessuna blasfemia.
Quelli che non sono francobolli sono rubricati in appositi elenchi. Riportano le segnalazioni dirette degli stati emittenti che li dichiarano come emissioni abusive. Questi non possono essere utilizzati nelle esposizioni FIP. Comunque c'è anche chi li colleziona come tali...
Comunque per chi vuole approfondire:
viewtopic.php?t=16200
Quelli che non sono francobolli sono rubricati in appositi elenchi. Riportano le segnalazioni dirette degli stati emittenti che li dichiarano come emissioni abusive. Questi non possono essere utilizzati nelle esposizioni FIP. Comunque c'è anche chi li colleziona come tali...
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Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Grazie, mi era venuto il dubbio perchè ne ho molti di tutte le parti del mondo, (e ripeto, moltissimi dell'est europa dei quali non mi interessa se siano CTO o meno) ma l'autenticità o originalità è un altro discorso, specie per quelli britannici, statunitensi, ecc.Matraire1855 ha scritto: 5 settembre 2023, 17:18 Figurati, nessuna blasfemia.
Quelli che non sono francobolli sono rubricati in appositi elenchi. Riportano le segnalazioni dirette degli stati emittenti che li dichiarano come emissioni abusive. Questi non possono essere utilizzati nelle esposizioni FIP. Comunque c'è anche chi li colleziona come tali...
Quindi a quanto ho capito non ne esistono molti, o meglio, è raro trovarli? Ovviamente li ho ereditati tutti, o quasi, non ho mai comprato nulla su ebay, solo un pò di francobolli da pacchetti di amazon dove c'è un pò di tutto...particolarmente dall'est, ancora ne girano parecchi. Personalmente mi piacciono, sono quasi "mini-poster", rappresentano in pieno la propaganda dell'epoca (poi se li usassero quotidianamente non so, certi sono "enormi", come quelli degli emirati)
Però in conclusione mi auguro che quelli europei siano tutti "originali", nel senso di francobolli non ristampati. Ora mi vengono in mente sempre quelli della Regina Vittoria, Edoardo VII, Giorgio V, i quattro di Edoardo VIII...
-
- Messaggi: 52
- Iscritto il: 25 febbraio 2018, 8:56
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Ogni collezionista può scegliere di limitare la propria collezione, quella che non comprende tutti gli esemplari tipo censiti nei cataloghi e le varietà, perché la collezione è l'espressione della personalità del collezionista, ma oggi la vera rarità è ricevere un francobollo regolarmente viaggiato e timbrato (Panta rei). Un francobollo è un piccolo pezzo di carta colorata che veniva incollato su un invio postale come prova del pagamento delle spese di spedizione, ahinoi.
Io colleziono usato, e ti assicuro che si possono ordinare, per esempio, alle poste Svizzere le nuove emissioni nuove o "timbrate" (CTO).
Sono d'accordo con il grande Danilo ''Matraire 1855'' che sono l'espressione di un tempo andato che non ritornerà più, ma a mio parere, hanno la stessa dignità di essere collezionati come usati.
Fabrizio
Un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata (detto svedese).
Io colleziono usato, e ti assicuro che si possono ordinare, per esempio, alle poste Svizzere le nuove emissioni nuove o "timbrate" (CTO).
Sono d'accordo con il grande Danilo ''Matraire 1855'' che sono l'espressione di un tempo andato che non ritornerà più, ma a mio parere, hanno la stessa dignità di essere collezionati come usati.



Un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata (detto svedese).
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
ripeto che mi sono espresso male, io colleziono tutto quello che ho ereditato con qualche (economica) aggiunta.
il mio dubbio iniziale era cosa fossero i CTO, ora ho capito a grandi linee il senso generale. Non era mia intenzione sminuire l'interesse o i francobolli di questo tipo.
Ne avrò migliaia in tutto e una buona parte sono dell'ex Unione Sovietica, paesi dell'est europa, piccole isole tropicali, paesi del Sudamerica...mai pensato di "buttare via" tutto ciò solo perchè ovviamente erano timbrati ad uso collezionistico.
Prima di tutto il rispetto per ciò che ho ereditato. Poi non mi dispiacciono (casi a parte gli Emirati e una montagna di tematici su treni, auto, eccetera, non credo debba spiegarlo a voi
) Ma adoro particolarmente quelli propagandistici, per quanto la realtà non corrispondesse a quanto mostrato ovviamente, ma sono come già detto "piccoli poster".
Alcuni gommati, altri no, molti sono un mistero. Non mi interessa il valore economico, mi hanno già dato tanto nella catalogazione come semplice hobby.
Poi per l'Italia è un altro discorso...però alla fine quello che voglio dire è che sono solo un ragazzo che si è appassionato a questo mondo immenso un pò per hobby, un pò per...terapia.
Forse il fatto di aver chiesto "come si riconoscono i CTO" può aver dato l'idea che li snobbi. Beh, io sono un assoluto neofita nel campo, quindi mi scuso se mi sono espresso male.
Comunque il discorso delle ristampe di francobolli "antichi" (per esempio il pence lilla con la Regina Vittoria) se esiste è un altro discorso che non volevo confondesse il dialogo generale.
Spero che sia riuscito a chiarire i fraintendimenti, e da giovane neofita francamente mi dispiace vedere che nei miei paraggi non c'è più niente a disposizione dei collezionisti.
C'è un ufficio filatelico a 15 km da qui alle Poste, ma in fatto di scambi o altro credo sia impossibile. Un edicolante che li vendeva a mio nonno adesso nemmeno li tiene più...
Aveva qualche rimasuglio di San Marino che tralaltro era incollato a un obbrobrio di cartoncino che ha rilasciato una marea di inchiostro...lasciamo perdere
Grazie a tutti per il contributo e le opinioni.
il mio dubbio iniziale era cosa fossero i CTO, ora ho capito a grandi linee il senso generale. Non era mia intenzione sminuire l'interesse o i francobolli di questo tipo.
Ne avrò migliaia in tutto e una buona parte sono dell'ex Unione Sovietica, paesi dell'est europa, piccole isole tropicali, paesi del Sudamerica...mai pensato di "buttare via" tutto ciò solo perchè ovviamente erano timbrati ad uso collezionistico.
Prima di tutto il rispetto per ciò che ho ereditato. Poi non mi dispiacciono (casi a parte gli Emirati e una montagna di tematici su treni, auto, eccetera, non credo debba spiegarlo a voi

Alcuni gommati, altri no, molti sono un mistero. Non mi interessa il valore economico, mi hanno già dato tanto nella catalogazione come semplice hobby.
Poi per l'Italia è un altro discorso...però alla fine quello che voglio dire è che sono solo un ragazzo che si è appassionato a questo mondo immenso un pò per hobby, un pò per...terapia.
Forse il fatto di aver chiesto "come si riconoscono i CTO" può aver dato l'idea che li snobbi. Beh, io sono un assoluto neofita nel campo, quindi mi scuso se mi sono espresso male.
Comunque il discorso delle ristampe di francobolli "antichi" (per esempio il pence lilla con la Regina Vittoria) se esiste è un altro discorso che non volevo confondesse il dialogo generale.
Spero che sia riuscito a chiarire i fraintendimenti, e da giovane neofita francamente mi dispiace vedere che nei miei paraggi non c'è più niente a disposizione dei collezionisti.
C'è un ufficio filatelico a 15 km da qui alle Poste, ma in fatto di scambi o altro credo sia impossibile. Un edicolante che li vendeva a mio nonno adesso nemmeno li tiene più...
Aveva qualche rimasuglio di San Marino che tralaltro era incollato a un obbrobrio di cartoncino che ha rilasciato una marea di inchiostro...lasciamo perdere

Grazie a tutti per il contributo e le opinioni.
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Per gli scambi è più facile che tu riesca con qualche altro forumista qua.
Per il resto negozi online per materiale vario e spazio filatelia regionale o fuori regione per le nuove emissioni Italia (anche qualcosa di più datato). Trovi i recapiti sul sito delle poste e qualcuno è disposto anche a spedire. Io con l'ufficio postale di zona non mi sono mai trovato troppo bene.
Per il resto negozi online per materiale vario e spazio filatelia regionale o fuori regione per le nuove emissioni Italia (anche qualcosa di più datato). Trovi i recapiti sul sito delle poste e qualcuno è disposto anche a spedire. Io con l'ufficio postale di zona non mi sono mai trovato troppo bene.


Andrea
Iscritto al forum dal 6 Aprile 2006 622 messaggi
Iscritto al SOSIG (Stamps On Stamps Italian Group) dal 12 Ottobre 2007
Dopo una lunga riflessione, ho deciso di dedicarmi solo all'Italia, prevalentemente Repubblica.
Dopo aver riordinato l'attuale collezione mi piacerebbe iniziare a guardare il Regno.
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
Tranquillo, nessuno si è offeso e non c'è niente di blasfemo nelle tue parole.
Non farti intimidire dalle nostre risposte e continua a leggere il forum ed a fare domande che qui impariamo sempre tutti qualche cosa di nuovo.
Fa piacere che ti stia divertendo. Come ti hanno detto altri, on-line ci sono tantissime risorse.
Buon divertimento!
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Fa piacere che ti stia divertendo. Come ti hanno detto altri, on-line ci sono tantissime risorse.
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-
Rosario
Rosario
Re: Mi spiegate i francobolli CTO?
somalafis ha scritto: 5 settembre 2023, 15:37
Piu' in generale non si puo' stabilire in assoluto (in Italia e negli altri paesi) se valgano di piu' i francobolli usati o nuovi:
Molto interessante questo thread. Collezionando francobolli cinesi mi sono imbattuto spesso in questo argomento.
Volevo dare i miei modesti 5 cents sul concetto da me quotato. Ho sempre pensato che sia la rarità che ne detta il valore, se un determinato francobollo e' piu' raro usato allora vale piu' del nuovo e viceversa. Anche per i "non centrati" vale la stessa regola, se un determinato francobollo e' diffusissimo in esemplari non centrati bene allora vale molto di piu' quello ben centrato... e viceversa.
Scusate i leggero off topic.
buona parte restante di questa calda domenica.
g
Rev LB Sep 2024
MOMENTANEAMENTE POCO PRESENTE NEL FORUM PER MOTIVI PERSONALI. EVENTUALMENTE SCRIVETEMI UNA EMAIL.
Giancarlo
Le mie collezioni:
- Indocina Francese, nuovi.
- Colonie Portoghesi, nuovo e usato.
- 1967 Tutto il mondo, nuovi, fdc.
- Lombardo Veneto (Uffici di Vicenza)
- 1923-1943 Regno, nuovi.
Giancarlo
Le mie collezioni:
- Indocina Francese, nuovi.
- Colonie Portoghesi, nuovo e usato.
- 1967 Tutto il mondo, nuovi, fdc.
- Lombardo Veneto (Uffici di Vicenza)
- 1923-1943 Regno, nuovi.
Mi spiegate i francobolli CTO? (ancora...)
Scusate per questo post, ho già chiesto a proposito di questi francobolli ma ancora non riesco a capire come gli Stati ci guadagnavano.
L'economia non è il mio forte, ho solo capito che questi francobolli venivano prodotti in massa, timbrati (per collezionisti dell'usato evidentemente, ma ho anche letto "per essere venduti a meno del valore facciale" che non ha tanto senso per me, quale sarebbe il profitto allora?) e spediti ai collezionisti.
Tutto ok, ma...il guadagno stava nella produzione massiccia o nello scambio di valuta (anche qui "arabo" per me...)? Perchè se li vendevano a prezzi inferiori al valore facciale come ho già detto dov'era il guadagno? Li cancellavano per farli circolare oltretutto?
Scusate magari ho detto tante stupidate ma l'economia come detto non è il mio forte, e ancora non riesco a capire il "mistero" di questi francobolli (di cui dispongo a bizzeffe)
grazie in anticipo, spero di capirci qualcosa
L'economia non è il mio forte, ho solo capito che questi francobolli venivano prodotti in massa, timbrati (per collezionisti dell'usato evidentemente, ma ho anche letto "per essere venduti a meno del valore facciale" che non ha tanto senso per me, quale sarebbe il profitto allora?) e spediti ai collezionisti.
Tutto ok, ma...il guadagno stava nella produzione massiccia o nello scambio di valuta (anche qui "arabo" per me...)? Perchè se li vendevano a prezzi inferiori al valore facciale come ho già detto dov'era il guadagno? Li cancellavano per farli circolare oltretutto?
Scusate magari ho detto tante stupidate ma l'economia come detto non è il mio forte, e ancora non riesco a capire il "mistero" di questi francobolli (di cui dispongo a bizzeffe)
grazie in anticipo, spero di capirci qualcosa
Re: Mi spiegate i francobolli CTO? (ancora...)
il valore facciale di questi "francobolli" era un numero stampato su un pezzo di carta colorata del valore nullo,
Ernesto Vassallo
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