Valutazione delle affrancature multiple

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alle500
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Valutazione delle affrancature multiple

Messaggio da alle500 »

La domanda è banale, lo so, ma purtroppo non sono riuscito a trovare la risposta ne tanto meno miei amici appassionati pure loro di filatelia mi hanno saputo rispondere con certezza.
Ho provato a prendere in mano il mio Sassone..ma non ho trovato niente.

Per esempio, possiedo una busta RSI con 8 fb da 25 centesimi, disposti su 2 file da 4 multipli cadauna, come calcolo il loro valore?
Presumo che basti moltiplicare il valore x 8?

Ciao e grazie anticipatamente.
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Antonello Cerruti
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Re: come calcolare la valutazione delle affrancature multiple su busta?

Messaggio da Antonello Cerruti »

alle500 ha scritto:La domanda è banale, lo so, ma purtroppo non sono riuscito a trovare la risposta ne tanto meno miei amici appassionati pure loro di filatelia mi hanno saputo rispondere con certezza.
Ho provato a prendere in mano il mio Sassone..ma non ho trovato niente.

Per esempio, possiedo una busta RSI con 8 fb da 25 centesimi, disposti su 2 file da 4 multipli cadauna, come calcolo il loro valore?
Presumo che basti moltiplicare il valore x 8?

Ciao e grazie anticipatamente.

Discorso lungo e di difficile soluzione.
Mi limito ad un paio di considerazioni sulle affrancature multiple degli Antichi Stati italiani.
I francobolli servono a rendere franca una spedizione.
Più è alta l'affrancatura di una lettera, maggiore è il suo pregio.
Più numerosi sono i francobolli che compongono un'affrancatura, più la lettera è interessante.
Per praticità, si era soliti affrancare una lettera con il minor numero di francobolli possibile per assolvere quella tassa postale e dunque una lettera affrancata con un 2 baj. di Pontifico è più comune di una affrancata con quattro mezzi baj. o anche con una coppia di 1 baj.
Tute queste chiacchiere per evidenziare come, almeno negli antichi stati, le affrancature multiple siano interessanti, ricercate e talvolta anche rare.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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somalafis
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Re: come calcolare la valutazione delle affrancature multiple su busta?

Messaggio da somalafis »

Le osservazione di Antonello sono ragionevoli e confortate dall'esperienza per quanto riguarda il periodo ''classico''. Ma e' chiaro che il nostro amico che ha sollevato la questione intendeva riferirsi soprattutto al periodo ''moderno'': un problema innescato dalla presenza sui cataloghi di quotazioni con un'apposita colonnina dei ''francobolli su busta'', che una volta era appunto prevista invece solo per i ''classici''.
Ora a me sembra chiaro che non esista una formula aritmetica come piacerebbe al nostro amico. Talvolta i cataloghi, saggiamente, spiegano che la quotazione su documento postale si riferisce all'uso piu' comune in cui e' dato rinvenire quel francobollo, il che in alcuni casi esclude le affrancature singole e in altri sembra proprio riferirsi ad affrancature multiple. Ma questo non risolve i dubbi dei collezionisti che amano una quotazione univoca e di semplice determinazione.... Il fatto e' che i documenti affrancati inevitabilmente si spingono verso il terreno assai accidentato della ''storia postale'' in senso collezionistico e li' entrano in gioco fattori molto complessi che richiedono molteplici conoscenze.
Comunque i principi assai semplici e razionali esposti da Antonello, hanno inizialmente ispirato -sotto, sotto- anche i primi tentativi di quotare i francobolli su busta di periodi moderni o contemporanei. Voglio citare un esempio che ho vissuto da vicino come collezionista di Somalia AFIS: ''cenerentole filateliche'' per eccellenza, questi francobolli erano quotati pochissimo e i loro utilizzi postali erano totalmente ignorati (in senso letterale e in termini di quotazioni di catalogo). Poi, in analogia con i tentativi di rivalutazione di altri settori (tipo l'occupazione straniera delle ex colonie) e in linea con il ''boom'' della ''storia postale'', i cataloghisti stilarono la fatidica colonnina di quotazioni sormontata dall'icona con la piccola busta stilizzata. Ebbene, nella difficolta' di disporre da subito delle informazioni necessarie, apparve chiaro che le quotazioni avevano seguito un sistema ''aritmetico'': quotazioni crescenti al crescere del valore nominale del francobollo, valori aerei ed espresso tendenzialmente piu' quotati di quelli ordinari, valori piu' ''vecchi'' quotati piu' di quelli piu' recenti. Il che creava situazioni assurde, visto che l'effettiva frequenza di uso non rispecchiava affatto un sistema cosi' semplice. Cosi' dopo qualche anno la scaletta dei valori e' stata rivista cercando una maggiore aderenza alla realta' ma le tracce dell'originario sistema di valutazione restano ancora oggi evidenti (e spesso stridenti).
Riccardo Bodo
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Andrea61
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Re: come calcolare la valutazione delle affrancature multiple su busta?

Messaggio da Andrea61 »

Non solo non esiste una formula per ottenere il valore (presunto) di un'affrancatura con molti esemplari, ma la medesima affrancatura può avere valutazioni diverse a seconda del tipo di oggetto postale di cui si tratta, o da altri fattori. Per inciso, quest'ultima osservazione è valida anche per le affrancature singole e quindi, in ogni caso, le valutazioni delle affrancature indicate da cataloghi quali il Sassone che hanno un taglio prettamente filatelico e non storico-postale vanno prese con le molle.

Per raggiungere una valutazione sensata di un'affrancatura più che un catalogo occorrono una certa esperienza ed una certa sensibilità, unite ad una buona conoscenza del mercato.
Andrea

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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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borsone
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Re: come calcolare la valutazione delle affrancature multiple su busta?

Messaggio da borsone »

Il solo numero dei francobolli su una busta, può essere una regola generale, ma non basta e può anche indurre in errori di valutazione.
Ad esempio una lettera del Lombardo Veneto affrancata con tre valori da 10c è sicuramente di pregio ma 30c è una tariffa comune, una busta con 2 valori da 10c (doppio porto per distretto postale) è decisamente più rara ... con un francobollo in meno!!

Bisogna poi considerare l'eventuale rarità dell'annullo e dei timbri accessori (questi in genere quotati a parte su cataloghi specializzati)...

Questo solo per ribadire, quanto già scritto prima, che un catalogo di indirizzo prevalentemente filatelico come ad esempio il Sassone, difficilmente ti permette di valutare un oggetto postale complesso come un'affrancatura multipla magari multicolore e con diversi timbri....
e che difficilmente troverai tutte le informazioni su un catalogo.

Ciao

Giuseppe
alle500
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Re: come calcolare la valutazione delle affrancature multiple su busta?

Messaggio da alle500 »

Grazie a tutti per la vostra partecipazione :clap:

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robindebois82
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Valutazione multipli.

Messaggio da robindebois82 »

Dal catalogo Vaccari.
Mi piacerebbe avere le idee piu' chiare. C'e' chi prende il valore della striscia e lo divide per due ..
Nel caso della busta che allego i 400€ di base d'asta sono sembrati troppi...cOL METODO vACCARI AVREMMO AVUTO UNA VALUATZIONE DI OLTRE 30000 € !!!
Come valuatre i multipli ?
Mistero..
Grazie a chi mi illumina...
Emilio
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aurelio
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da aurelio »

Ciao: Ciao:
Una buona indicazione del suo valore commerciale puoi calcolarlo al 20% della quotazione dello Zanaria-Serra per questa combinazione di valori.
Poi dipende ovviamente da quanti possibili acquirenti siano interessati.
Aurelio
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Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
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robindebois82
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da robindebois82 »

aurelio ha scritto: 5 gennaio 2024, 8:55 Ciao: Ciao:
Una buona indicazione del suo valore commerciale puoi calcolarlo al 20% della quotazione dello Zanaria-Serra per questa combinazione di valori.
Poi dipende ovviamente da quanti possibili acquirenti siano interessati.
Grazie mille. Certo un conto è la valutazione un conto i realizzi. Se uno trovasse una lettera di Toscana col 3 lire+ altri spedita in Finlandia e la mettesse in asta a 135000 potrebbe anche restare invenduta..

Controllo lo Zanaria-Serra..
Quindi tu pensi che Vaccari si sbagliasse completamente..
Personalmente non ho le conoscenze per esprimere giudizi..

Un cordiale saluto
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aurelio
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da aurelio »

Ciao: Ciao:
Avrei potuto guardare io stesso ma non sono a casa. Sono curioso anch'io di vedere a quanto è messa questa combinazione.
Aurelio
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robindebois82
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da robindebois82 »

non ho trovato alcuna valutazione....
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aurelio
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da aurelio »

robindebois82 ha scritto: 5 gennaio 2024, 11:08 non ho trovato alcuna valutazione....
Ciao: Ciao:
hai ragione, lo Zanaria-Serra è incentrato sui Matraire d'Italia, quindi solo incidentalmente, nel caso di miste, si ritrovano anche valutazioni con quelli della IV di Sardegna. :desp:

Tanto per ragionare, sul Sassone la striscia di 3 del 13Db su busta vale circa 800€. Se facciamo un conto semplice, senza plusvalore per la contemporanea presenza di 2 strisce da 3, il valore sarebbe 1600€. Una delle strisce ha margini buoni, l'altra no. Diciamo che compensiamo l'eventuale plusvalore di cui sopra con la qualità complessiva, il valore teorico, secondo me, potrebbe essere 1500-2000€.
Comunque, sempre a mio parere, se qualcuno colleziona combinazioni e multipli del solo 5 cent oppure storia postale di Giovinazzo oppure qualche altra specializzazione che possa comprendere la busta che mostri, probabilmente pagherà anche di più. Ma quanti sono gli interessati?
Purtroppo, però, è sempre la domanda che determina il mercato: vedi l'asta a 400€ dove è rimasta invenduta. :abb:
Aurelio
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robindebois82
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da robindebois82 »

c'e' un'altra considerazione da fare. Per Vaccari questa vale come varrebbe una busta con striscia di 6 (non quotata ma se la striscia di 5 è quotata 15000 per la striscia di 6 possiamo ipotizzare 40000 di catalogo). Inoltre buste con queste affrancature ce ne sono solo 3 o 4 , quindi si tratta di vera rarità..
Un risultato di asta non significa nulla...
Grazie mille per l'intervento...
Emilio
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filippo_2005
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da filippo_2005 »

https://live.filsam.com/it/lot/33714/sa ... per-noci-/
1943-19-1.jpg
allego una busta simile in asta filsam ora Ciao:
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filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
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Antonello Cerruti
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da Antonello Cerruti »

robindebois82 ha scritto: 5 gennaio 2024, 14:57 c'e' un'altra considerazione da fare. Per Vaccari questa vale come varrebbe una busta con striscia di 6 (non quotata ma se la striscia di 5 è quotata 15000 per la striscia di 6 possiamo ipotizzare 40000 di catalogo). Inoltre buste con queste affrancature ce ne sono solo 3 o 4 , quindi si tratta di vera rarità..
Un risultato di asta non significa nulla...
Grazie mille per l'intervento...
Emilio
Ciao Emilio, come ti ho già scritto nel m.p., non è possibile che il riferimento di due strisce di tre sia la striscia di sei.
Altrimenti anche quattro pezzi singoli o due coppie dovrebbero essere equiparati al valore della quartina....
Le valutazioni delle strisce e dei blocchi tengono presente più che il numero degli esemplari, l'integrità del multiplo e la difficoltà di trovarli completi e con margini/dentellature in ottimo stato.
Per lo stesso motivo, una striscia o un blocco non perfetti vedono il loro valore abbattuto in maniera drastica.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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spcstamps
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da spcstamps »

Tecnicamente e secondo la catalogazione del Sassone, i multipli univalori degli Antichi Stati Italiani valgono di catalogo la metà della striscia corrispondente.

Nel caso della striscia di sei esemplari di una tiratura del 1863 si può dunque desumere per il Sassone che essa valga di catalogo € 15000,00 circa.

Considerando le condizioni della busta e i prezzi di mercato di eBay (un vecchio amico filatelico chiamava gli acquirenti di quella piattaforma "la banda del 3%, ma ultimamente si era corretto in "la banda del 2%"), è verosimile che un prezzo di vendita corretto possa essere dai 350 ai 450 euro al massimo (trovando l'interessato e considerandolo prezzo finale al cliente).

Come considerazioni storico-postali si può dire che:

- Le tirature del 1862/63 vennero molto utilizzate in multipli, in particolare nelle Province Napoletane, in quanto - soprattutto nelle località minori come potevano essere Giovinazzo e Santeramo - il c. 10 era carente o esaurito, in quanto rappresentava la normale tariffa agevolata di primo porto per l'interno fino al 31/12/62 e poi la combinazione 10 + 5 per la tariffa unificata; oltretutto è certamente possibile che ulteriori forniture del c. 10 arrivarono a spizzichi e bocconi in quelle località, per cui si dovette forza maggiore utilizzare il taglio inferiore da c. 5.
- Le forniture dei c. 15 arrivarono anch'esse con difficoltà nelle medesime località (bisognerebbe fare un censimento per vedere dove furono utilizzate in quelle zone).
- Non c'era più il c. 20 andato fuori corso il 28/02/63.
- Il taglio superiore era di c. 40, quindi le tariffe di doppio porto (e porto singolo) erano giocoforza da comporre con sei (o tre) esemplari da c. 5
- Presto i francobolli Matraire sarebbero andati fuori corso e quindi si cercava di utilizzare tutto quello che si aveva a disposizione.

Rimane ovvio che la striscia di sei esemplari - che poteva essere solo verticale - rimanga una grande rarità, proprio per la caratteristica della "striscia", ma quando la composizione è "rotta" ovvero composta da singoli, coppie o striscette di tre, essa rientra nella normalità delle affrancature del periodo.

Resta inteso che se la medesima combinazione si dovesse riscontrare su una tiratura precedente (1855/1861) acquisirebbe giocoforza un valore e un'importanza filatelica di gran lunga superiore, come d'altronde anche il valore di catalogo sottolinea, perchè si alzerebbe a dismisura.

Ultima considerazione, se il multiplo di sei esemplari fosse stato composto da francobolli con grandi margini, senza ingiallimenti e ossidazioni, di grande freschezza ecc. ecc., beh, allora tutto il discorso sopra sarebbe da rivedere in base alla qualità dell'oggetto, ferma restando la disamina storico-postale.

Ciao: Ciao: Ciao:
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Re: Valutazione multipli.

Messaggio da andy66 »

spcstamps ha scritto: 14 gennaio 2024, 11:59 Tecnicamente e secondo la catalogazione del Sassone, i multipli univalori degli Antichi Stati Italiani valgono di catalogo la metà della striscia corrispondente.

Nel caso della striscia di sei esemplari di una tiratura del 1863 si può dunque desumere per il Sassone che essa valga di catalogo € 15000,00 circa.

Considerando le condizioni della busta e i prezzi di mercato di eBay (un vecchio amico filatelico chiamava gli acquirenti di quella piattaforma "la banda del 3%, ma ultimamente si era corretto in "la banda del 2%"), è verosimile che un prezzo di vendita corretto possa essere dai 350 ai 450 euro al massimo (trovando l'interessato e considerandolo prezzo finale al cliente).

Come considerazioni storico-postali si può dire che:

- Le tirature del 1862/63 vennero molto utilizzate in multipli, in particolare nelle Province Napoletane, in quanto - soprattutto nelle località minori come potevano essere Giovinazzo e Santeramo - il c. 10 era carente o esaurito, in quanto rappresentava la normale tariffa agevolata di primo porto per l'interno fino al 31/12/62 e poi la combinazione 10 + 5 per la tariffa unificata; oltretutto è certamente possibile che ulteriori forniture del c. 10 arrivarono a spizzichi e bocconi in quelle località, per cui si dovette forza maggiore utilizzare il taglio inferiore da c. 5.
- Le forniture dei c. 15 arrivarono anch'esse con difficoltà nelle medesime località (bisognerebbe fare un censimento per vedere dove furono utilizzate in quelle zone).
- Non c'era più il c. 20 andato fuori corso il 28/02/63.
- Il taglio superiore era di c. 40, quindi le tariffe di doppio porto (e porto singolo) erano giocoforza da comporre con sei (o tre) esemplari da c. 5
- Presto i francobolli Matraire sarebbero andati fuori corso e quindi si cercava di utilizzare tutto quello che si aveva a disposizione.

Rimane ovvio che la striscia di sei esemplari - che poteva essere solo verticale - rimanga una grande rarità, proprio per la caratteristica della "striscia", ma quando la composizione è "rotta" ovvero composta da singoli, coppie o striscette di tre, essa rientra nella normalità delle affrancature del periodo.

Resta inteso che se la medesima combinazione si dovesse riscontrare su una tiratura precedente (1855/1861) acquisirebbe giocoforza un valore e un'importanza filatelica di gran lunga superiore, come d'altronde anche il valore di catalogo sottolinea, perchè si alzerebbe a dismisura.

Ultima considerazione, se il multiplo di sei esemplari fosse stato composto da francobolli con grandi margini, senza ingiallimenti e ossidazioni, di grande freschezza ecc. ecc., beh, allora tutto il discorso sopra sarebbe da rivedere in base alla qualità dell'oggetto, ferma restando la disamina storico-postale.

Ciao: Ciao: Ciao:
Complimenti per la disamina, che spiega tecnicamente come vanno fatte le valutazioni nella storia postale, a prescindere dai valori generici apposti dai cataloghi, con tanto di motivazioni oggettive e approccio pragmatico
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