facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Moderatore: cialo
- robindebois82
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facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Premesso che nella storia postale l'importanza di tariffa, data sono e destinazione sono importanti (fondamentali ?) molti collezionisti acquistano anche buste non in tariffa.
Sul Sassone non è scritto da nessuna parte che la quotazione su busta è valida per oggetti in tariffa. Inoltre per le serie complete non in tariffa viene indicato un prezzo.
Questo post non ha il minimo interesse polemico ma va chiarito anche per coloro che si sono avvicinati da non molto alla filatelia il modo ci valutare una busta.
Faccio degli esempi: le buste che presento sono in tariffa ? Tratte da una vendita Filsam ditta che gode della mia piu' grande stima per competenza e serietà.
Mi piacerebbe molto sapere che tariffa è quella di lire 50,75..
Un cordiale saluto
Emilio
Sul Sassone non è scritto da nessuna parte che la quotazione su busta è valida per oggetti in tariffa. Inoltre per le serie complete non in tariffa viene indicato un prezzo.
Questo post non ha il minimo interesse polemico ma va chiarito anche per coloro che si sono avvicinati da non molto alla filatelia il modo ci valutare una busta.
Faccio degli esempi: le buste che presento sono in tariffa ? Tratte da una vendita Filsam ditta che gode della mia piu' grande stima per competenza e serietà.
Mi piacerebbe molto sapere che tariffa è quella di lire 50,75..
Un cordiale saluto
Emilio
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- Antonello Cerruti
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Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Partendo da questa affermazione errata, si arriva a conclusioni del tutto sbagliate.robindebois82 ha scritto: 3 luglio 2024, 11:01 .............
Sul Sassone non è scritto da nessuna parte che la quotazione su busta è valida per oggetti in tariffa. Inoltre per le serie complete non in tariffa viene indicato un prezzo.
.............
E' sufficiente controllare quanto scritto sul catalogo Sassone a nel capitoletto "Prezzi", all'ultima parte delle Avvertenze, prima dell'elenco dei collaboratori.
"Le quotazioni di qualsiasi valore su lettera, se non altrimenti indicato, si devono intendere nell'uso più comune in tariffa su documento regolarmente viaggiato". [Già, ma chi le legge mai quelle prime pagine?]
E' quindi ovvio che il valore di un francobollo su una lettera non in tariffa e per di più incompleta - perchè mancante di un francobollo -, non può che riferirsi al valore dell'usato.
Stessa valutazione, infine, per i francobolli (o le serie) che hanno "viaggiato" solo nelle fantasie dei filatelici, come ad esempio la serie dei C.L.N. postata sopra.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- Antonello Cerruti
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- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Circa la busta con i francobolli C.L.N. di ponte Chiasso, prima che si scateni ancora un'altra tempesta in un bicchier d'acqua, riporto quanto scriveva Maurizio Raybaudi a pagina 48 del bel testo scritto con Egidio Errani nel 1988 proprio sui francobolli dei C.L.N.
"I PREZZI DEGLI USATI E DELLE BUSTE FILATELICHE
Tranne che per pochi casi (Cuvio), i francobolli dei C.L.N. usati valgono quanto i nuovi e le buste filateliche, anche se più decorative, valgono anch'esse come gli usati..."
Poi è chiaro che qualunque venditore è libero di raccontarsi le favole, crederci e chiedere la luna per i suoi francobolli.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
"I PREZZI DEGLI USATI E DELLE BUSTE FILATELICHE
Tranne che per pochi casi (Cuvio), i francobolli dei C.L.N. usati valgono quanto i nuovi e le buste filateliche, anche se più decorative, valgono anch'esse come gli usati..."
Poi è chiaro che qualunque venditore è libero di raccontarsi le favole, crederci e chiedere la luna per i suoi francobolli.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
- Antonello Cerruti
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Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Nessun commento?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Io non posso che ribadire ció che ho giá scritto nel post precedente:
a) il Sassone é un catalogo filatelico e non di storia postale (anche se intende i prezzi su busta 'in tariffa')
b) tutte le buste mostrate sono filateliche, non in tariffa e presumibilmente nemmeno viaggiate
c) il prezzo lo fa il mercato con domanda/offerta, quindi se gli oggetti mostrati vengono venduti ai prezzi indicati io non ho nulla in contrario, rimanendo sempre in ambito di collezione filatelica e non storico postale.

a) il Sassone é un catalogo filatelico e non di storia postale (anche se intende i prezzi su busta 'in tariffa')
b) tutte le buste mostrate sono filateliche, non in tariffa e presumibilmente nemmeno viaggiate
c) il prezzo lo fa il mercato con domanda/offerta, quindi se gli oggetti mostrati vengono venduti ai prezzi indicati io non ho nulla in contrario, rimanendo sempre in ambito di collezione filatelica e non storico postale.

Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
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Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Chiaramente sono buste FILATELICHE FUORI OGNI TARIFFA NOTA.Unica perplessità per la busta PROPAGANDA DI GUERRA sovr,GNR: Affrancata per un totale di l 2.50 (a MENO sia presente un altro valore al retro!)La giusta TARIFFA mi risulta essere l 2.75 (lettera 50 c. racc 1.25 assicurata l 1 )Poi viene timbrata il 30 AGOSTO 1944 quando i GNR erano validi fino al 15 AGOSTO!
(bisognerebbe vedere il retro per certezza!)

Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
Perdonate l'imprudenza. Ma quelle richieste economiche, chi le ha messe? La FILSAM, chi vende sa cosa vende, chi acquista spesso lo sa dopo.robindebois82 ha scritto: 3 luglio 2024, 11:01 Premesso che nella storia postale l'importanza di tariffa, data sono e destinazione sono importanti (fondamentali ?) molti collezionisti acquistano anche buste non in tariffa.
Sul Sassone non è scritto da nessuna parte che la quotazione su busta è valida per oggetti in tariffa. Inoltre per le serie complete non in tariffa viene indicato un prezzo.
Questo post non ha il minimo interesse polemico ma va chiarito anche per coloro che si sono avvicinati da non molto alla filatelia il modo ci valutare una busta.
Faccio degli esempi: le buste che presento sono in tariffa ? Tratte da una vendita Filsam ditta che gode della mia piu' grande stima per competenza e serietà.
Mi piacerebbe molto sapere che tariffa è quella di lire 50,75..
Un cordiale saluto
Emilio
Per l'espresso ARONA sono ipotizzabili 14 porti espressi (14 *20)+40. Ci vuole comunque anche una prova di fede,oltre 200 gr.
marmat
Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
La storia postale si sostiene su dei postulati aleatori....
a volte quando è indistinguibile una busta regolarmente viaggiata in tariffa da una costruita ad arte vige la legge del sospetto con la conseguente bocciatura del pezzo!
Io da sempre con quelli della storia postale ci litigo!
Se un utente collezionista decide di scrivere alla mamma, trovo normalissimo che usi un'affrancatura particolare...
Noooo! E' una busta filatelica!!!! doveva usare un francobollo ordinario non tre commemorativi gemelli di serie diverse!!!
E perchè? Doveva scrivere alla mamma? Era consentito mandare la busta con quella affrancatura? La busta ha viaggiato regolarmente? Se le risposte sono una serie di sì io non vedo nulla di particolarmente strano.
Ma il collezionista di storia postale è un detective... e ogni sospetto è subito una prova di un illecito!
Diversamente un imbroglione decide di contraffare dei francobolli per non pagare e spedire comunque una lettera...
E' stata fatta appositamente ad arte la spedizione? Certamente sì! Ma questa è certamente una lettera pregiata!!!
No comment!
a volte quando è indistinguibile una busta regolarmente viaggiata in tariffa da una costruita ad arte vige la legge del sospetto con la conseguente bocciatura del pezzo!
Io da sempre con quelli della storia postale ci litigo!
Se un utente collezionista decide di scrivere alla mamma, trovo normalissimo che usi un'affrancatura particolare...
Noooo! E' una busta filatelica!!!! doveva usare un francobollo ordinario non tre commemorativi gemelli di serie diverse!!!
E perchè? Doveva scrivere alla mamma? Era consentito mandare la busta con quella affrancatura? La busta ha viaggiato regolarmente? Se le risposte sono una serie di sì io non vedo nulla di particolarmente strano.
Ma il collezionista di storia postale è un detective... e ogni sospetto è subito una prova di un illecito!
Diversamente un imbroglione decide di contraffare dei francobolli per non pagare e spedire comunque una lettera...
E' stata fatta appositamente ad arte la spedizione? Certamente sì! Ma questa è certamente una lettera pregiata!!!
No comment!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
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ciao



Fildoc
- robindebois82
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- Iscritto il: 25 ottobre 2013, 11:10
Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.





messaggio da incorniciare..Quando l'onestà intellettuale e l'intelligenza battono 6-0, 6-0 commenti ispirati da meccaniche considerazioni mercantili...
Grazie mille.
Emilio
P.S: particolarmente in tempo di guerra le spedizioni non in tariffa erano dettate da necessità.
Re: facciamo chiarezza sulla valutazione di una busta.
E' interessante questo tirare in ballo la storia postale dato che si discute sul come valutare buste.
Perché in realtà "storia postale" e "buste affrancate" sono cose diverse, concettualmente parlando.
La valutazione delle buste affrancate è materia alquanto vaga e complessa, impossibile a ridursi ad una serie di regolette, cioè un algoritmo, da seguire per arrivare ad una valutazione finale che peraltro sarebbe persino inutile.
Troppe sono le variabili in gioco, troppi sono i motivi di interesse che una busta affrancata può suscitare in un collezionista, che sia un collezionista tradizionale, storico postale o persino tematico.
I cataloghi sono cataloghi di francobolli: le quotazioni di detti francobolli su busta si riferiscono--come si è fatto notare--a usi singoli in tariffa nella tariffa più comune e (aggiungerei io) privi di annulli e/o altri timbri significativi. Il motivo per specificare "più comune" è chiaro in quanto certe tariffe di pari valore possono avere gradi molto dissimili di rarità: un 10 cent tiratura di Torino del 1863 in uso isolato su una corrispondenza tra sindaci è molto comune, su una corrispondenza in raggio limitrofo con la Svizzera è poco comune, su una corrispondenza in raggio limitrofo con l'Austria è decisamente raro. Su come le timbrature possano aumentare, anche vertiginosamente, le quotazioni di affrancature comuni penso non debba troppo insistere.
Negli anni '90 l'Unificato pubblicò un catalogo di Storia Postale in cui si tentava una valutazione più articolata degli oggetti postali ed in cui si davano anche molte informazioni sul servizio e sugli oggetti postali non facilmente reperibili altrove. Benché possa considerarsi un'opera importante e per certi versi formativa resta comunque solo un'introduzione e, conseguentemente, un'approssimazione. L'approfondimento, e quindi una "corretta" valutazione vengono solo dall'esperienza e da una pratica pluridecennale di mercato.
La polemica sulle "affrancature filateliche" (in tariffa o meno) è vecchia, trita e ritrita. E' del tutto evidente che ci sono in circolazione buste la cui esistenza ha come unica ragione la creazione di un souvenir filatelico, altre la cui catalogazione in questo ambito è più sfumata, ambigua e non dimostrabile. In certi settori collezionistici, per esempio in certi capitoli della Posta Aerea, la distinzione è abbastanza irrilevante. In altri settori, per esempio nella storia postale, si tende invece ad evitare affrancature che appaiano costruite ad arte (ed osservo en passant che in storia postale l'affrancatura è un po' in secondo piano) anche se non se ne può avere la certezza. Si può naturalmente non essere d'accordo, sul piano delle idee, e perfino ironizzarci sopra, ma resta un fatto. Ed in conseguenza di questo fatto le "buste filateliche" sono in complesso meno appetibili, meno cercate e quindi a parità di altre condizioni valutate meno. Piaccia o no, è così.
Andrea
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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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