Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

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ingegné
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Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Buonasera a tutti,

io colleziono francobolli ma mio nipote di 10 anni dimostra una propensione per le monete che ora raccoglie senza un preciso disegno.
Come sempre inizialmente si tratta piuttosto di curiosità che non sempre si trasforma in collezionismo vero e proprio.

Vorrei regalargli un libro che avvicini il lettore alle monete e alla numismatica in modo semplice, spiegando come iniziare una piccola collezione generalista e come poi farla evolvere verso qualcosa di più serio e specializzato. Possibilmnente senza enfatizzare l'aspetto economico e soprattutto i possibli guadagni. Se questo libro non dovesse esistere, magari potrei segnalargli un sito online.

Potete aiutarmi a risolvere il problema prima di Natale?

Grazie - Vittorioi
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ari
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ari »

Hai provato su lamoneta.it ? Ciao:
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Grazie Ari,
sto provando a capire cosa offrono il sito e il forum che mi hai suggerito. Per il momento mi sembrano un po' ostici per un ragazzino e non ho trovato nella bibliografia testi del tipo che cerco, ma approfondirò.
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grifomane
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da grifomane »

ciao ingegné,
se riesci a farmi avere un indirizzo dove poter spedire ti invio volentieri due volumetti:
- Una cascata di contanti - breve storia della moneta dalle origini ad oggi - G.Luca Boschiero
- Guida alla numismatica - a cura di Chiara Marveggio
purtroppo credo che non ti potranno arrivare in tempo per il Natale.
saluti
bruno
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Ciao Grifomane,
ti ringrazio infinitamente per la tua generosa offerta e ti manderò l'indirizzo con MP.
Vittorio
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grifomane
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da grifomane »

ciao Vittorio,
purtroppo non ho la possibilità di inviarti MP e quindi ti scrivo qui...
il mio collega sta già andando in posta per la spedizione.
i libri sono nuovi e spero possano piacere a tuo nipote, uno è proprio elementare, basico fatto per avvicinare i bambini alla numismatica, ma se uno è già un pò pratico, magari non serve. L'altro è stato pubblicato da poco da Unificato. Nella spedizione ti ho aggiunto una manciata di monete "povere", per i bambini a volte è difficile recuperare del materiale.
spero che si diverta.
saluti e buon Natale.
Bruno
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Ciao Brunio,
mi piace molto questa tua voglia di avvicinare i ragazzi al collezionismo. Spereiamo che il seme attecchisca!
Come ti ho detto nella mail, vorrei mi permettessi di acquistare i libri e rimborsarti le spese postali.
Tanti auguri anche a te e ai tuoi cari
Vittorio
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

A questo punto passiamo al punto successivo: secondo voi, perché la curiosità iniziale possa evolvere, conviene suggerire una collezione definita o lasciare spaziare nel tempo e nello spazio?
Nel caso, è più facile fare interessare un ragazzo alle monete contemporanee (ad esempio quelle da 2 euro) o quelle un po' passate (ad esempio le lire di repubblica) o quelle europee prima dell'euro?
E magari fargli vere ogni tanto qualche moneta più antica e/o di un certo valore?
Insomma, qual'è secondo voi la strategia vincente? Perché poi, magari, gli potrò propinare anche i francobolli!!
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Napoli1860
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

ingegné ha scritto: 19 dicembre 2024, 15:17 A questo punto passiamo al punto successivo: secondo voi, perché la curiosità iniziale possa evolvere, conviene suggerire una collezione definita o lasciare spaziare nel tempo e nello spazio?
Nel caso, è più facile fare interessare un ragazzo alle monete contemporanee (ad esempio quelle da 2 euro) o quelle un po' passate (ad esempio le lire di repubblica) o quelle europee prima dell'euro?
E magari fargli vere ogni tanto qualche moneta più antica e/o di un certo valore?
Insomma, qual'è secondo voi la strategia vincente? Perché poi, magari, gli potrò propinare anche i francobolli!!
Se dovessi sintetizzarlo in due parole, direi che serve una “spinta gentile”: bisogna guidarlo, dandogli però la sensazione – solo la sensazione – che sia libero; e – se posso permettermi – non parlare assolutamente di valori venali, di quanto valgono, etc.

E non avrei dubbi sulla natura degli oggetti: monete fuori corso, assolutamente.

Le cose devono essere “liberate dalla schiavitù dell’essere utili” – citando Walter Benjamin – se ne vogliamo fare oggetti da collezione (figurarsi, poi, se si parla di monete).

Solo quando l’oggetto non serve più a nulla nella vita di ogni giorno può diventare una finestra sul mondo da cui proviene, e sarà la fascinazione per quel mondo che spingerà a ricostruirlo tra le pagine di un album, attraverso una selezione via via più consapevole degli oggetti, del loro accostamento, della loro messa in sequenza.

Buona fortuna…
grifomane
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da grifomane »

Secondo me conviene fargli collezionare tutto quello che riesce a trovare…
Specialmente quando uno è bambino ha bisogno di trovare “materiale” per tenere vivo l’interesse: al momento non bisognerebbe imporgli dei limiti, per un bambino è bello poter spaziare, potrà intraprendere una collezione del tipo ASFE (filatelicamente parlando), ma con orizzonti molto più ampi. Poi col tempo se la sua è una passione vera alla fine troverà la sua strada.
Mi permetto di darti un solo consiglio, fallo stare alla larga dalla monetazione classica, è sempre fonte di guai.
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Ancora grazie,
da quanto scrivi si vede la tua passione e la voglia di trasmetterla alle nuove generazioni.
Per quanto riguarda il valore venale non potrei essere più d'accordo e considero valido questo principio anche per i francobolli.
Ero in dubbio sulla scelta tra contemporaneo o fuoricorso perché per i francobolli direi che i ragazzini siano più attratti dai francobolli colorati e dai soggetti moderni che dai monotoni francobolli di un tempo con i ritratti dei regnanti o commemorativi di eventi fuori moda.
Avevo già pensato a regalargli poche monete ogni tanto piuttosto che una scatola piena fin dall'inizio. Gli prenderè anche un raccoglitore ad anelli per ordinare le monete e spero che il suo papà lo aiuti, almeno all'inizio, a identificarle a catalogarle usando internet.
A proposito, puoi indicarmi i migliori cataloghi online per le monete italiane, europee e mondiali, gli equivalenmti numismatici di "ibolli" e "Stampworld"? Io ho il Gigante per l'area italiana, ma eviterei di usare quello per non sottolineare l'aspetto economico.
Vittorio
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Napoli1860
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

grifomane ha scritto: 20 dicembre 2024, 15:53 Secondo me conviene fargli collezionare tutto quello che riesce a trovare…
Specialmente quando uno è bambino ha bisogno di trovare “materiale” per tenere vivo l’interesse: al momento non bisognerebbe imporgli dei limiti, per un bambino è bello poter spaziare [...] Poi col tempo se la sua è una passione vera alla fine troverà la sua strada.
Attenzione, però.

Poniamo che il ragazzino, anziché un interesse per le monete, manifesti un interesse per il pianoforte. Ogni volta che vede un pianoforte, si avvicina e schiaccia i tasti. Si accorge che ogni tasto produce un suono diverso. Vede che oltre ai tasti bianchi ci sono anche tasti neri. Li schiaccia e nota le differenze. E va avanti così, una, due, tre, … dieci volte, e sembra divertirsi.

Ma ora – ditemi – cosa accadrà se noi lo lasciamo libero di continuare a fare quel che vuole? Probabilmente che continuerà a schiacciare tasti a casaccio, fino a quando – inevitabilmente – si annoierà e passerà a qualcos’altro.

Questa idea della “vera passione” – che viene fuori malgrado tutto e vince sempre su tutto – è sicuramente molto romantica, e non nego che – nei grandi numeri, dove tutto è presente – si potranno trovare dei casi da esibire a sostegno della tesi. Ma i casi contrari sono infinitamente di più: i ragazzini di regola si perdono, se lasciati liberi (che si tratti di monete, francobolli o pianoforti)

Se si intravede il principio di una passione, di un interesse, serve passare con sollecitudine alla fase successiva: quella educativa.

“Dottore, da quale età devo iniziare a educare mia figlia?”
“Quanti anni ha sua figlia, signora?”
“6 mesi, dottore”.
“Lei è in ritardo di 6 mesi, signora”.

Se noi pensiamo che il collezionismo sia una cosa importante almeno tanto quanto suonare il pianoforte, allora – per coerenza – dovremmo comportarci come davanti a un ragazzino che manifesta interesse per il pianoforte: nessuno lo lascerebbe fare quel che vuole, in un malinteso senso di libertà, anche perché quei tasti schiacciati a casaccio con tanto divertimento sono in realtà un messaggio subliminale che ci sta inviando: “aiutami a capire”.

Non possiamo pensare che altri trattino con serietà il collezionismo (filatelico, numismatico, etc.) se noi per primi non ci dimostriamo rigorosi nella sua conduzione, se noi per primi lo giudichiamo meno importante del saper suonare un pianoforte.
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

ingegné ha scritto: 20 dicembre 2024, 23:09 Avevo già pensato a regalargli poche monete ogni tanto piuttosto che una scatola piena fin dall'inizio.
Ottima decisione.

Sai quando la filatelia ha iniziato il suo declino? Proprio in quel momento che in tanti ricordano come “gli anni d’oro”, ma che di fatto andrebbero riconosciuti per quel che erano: “gli anni della speculazione” (che poi, sì, per molti erano “d’oro”, nel senso di guadagni facili).

La filatelia ha iniziato a perdere attrattiva proprio nel momento in cui all’apparenza era ai suoi massimi: quando bustoni stracolmi di francobolli si trovavano in qualunque edicola, a mille lire o poco meno. Perché in quel momento – senza accorgersene – si stava mandando un messaggio distruttivo: “in questi oggetti non c’è nulla di pregiato, di magico, di fascinoso… ne potete trovare quanti ne volete, ovunque, a un prezzo più basso della vostra paghetta settimanale”.

Non solo, quindi, le monete devono arrivare una alla volta, ma quando arrivano dovrebbero essere accompagnate da spiegazioni – da modulare ovviamente sull’età del ragazzo – sul perché si è scelta proprio quella moneta e non una qualsiasi altra, e per questa via far passare surrettiziamente il principio base del collezionismo: che ogni oggetto è unico e irripetibile, che bisogna saperlo attendere, che il suo acquisto non è mai un atto meccanico (“qui ci sono i soldi, ecco a te l’oggetto”) ma l’esito di un processo, il punto di arrivo di un percorso.

Non è mai troppo presto, per capire questo principio fondamentale, ma prima di quanto pensi potrebbe rivelarsi troppo tardi.
Napoli1860
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

ingegné ha scritto: 20 dicembre 2024, 23:09 Per quanto riguarda il valore venale non potrei essere più d'accordo e considero valido questo principio anche per i francobolli.
[...]Io ho il Gigante per l'area italiana, ma eviterei di usare quello per non sottolineare l'aspetto economico.
Bisogna capirsi: il contatto con i “valori venali” sarà inevitabile, e prima o poi – più prima che poi – si finirà con lo sbatterci contro. L’importante è arrivare preparati.

Ti faccio l’esempio con i francobolli (da mutuare al caso delle monete).

Non bisogna mai dire a un ragazzino che la “Trinacria è un francobollo “raro”. Perché questa affermazione susciterà l’inevitabile domanda: “e quanto vale?”. E in questo preciso momento – non appena il ragazzino vuole sapere “quanto vale”, senza sapere null’atro, se non che è “raro” perché glielo abbiamo detto noi – tutto il processo collezionistico è stato inquinato col plutonio: serviranno 24.000 anni per liberarsi dall’equivoco.

Che la “Trinacria è rara” il ragazzino deve capirlo da sé, senza che l’adulto pronunci mai la parola “rara”.

Inizia a spiegargli cos’è che erano i giornali nell’800; digli che Napoleone diceva di temere “tre giornali più di centomila baionette”, e che il Cancelliere von Metternich lamentava di rimando che “le gazzette valgono a Napoleone un’armata di trecentomila uomini”; con intelligenza e tatto, portalo a spasso per le pagine dell’opera del de Cesare sul Regno delle Due Sicilie, dove si trova una ricca aneddotica sui giornali napoletani; digli che non era come oggi, che i giornali li puoi avere gratis sull’i-Phone, ma che si potevano leggere solo nei “Caffè”, o riceverli per posta; e quindi serviva spedirli, e quindi servivano i francobolli.

Raccontagli di cosa accadde all’arrivo di Garibaldi a Napoli, e di come, quindi, è nata la “Trinacria”; e raccontagli perché quel francobollo era istituzionalmente imbarazzante, possibilmente evitando la brutale semplificazione secondo cui riportava gli emblemi dei Borbone (ché la Trinacria riportava i simboli eterni di Napoli e Sicilia, e poi, sì, anche i gigli; ciò che si voleva far sparire non erano solo i Borbone, ma qualunque idea di indipedenza, la quale indipendenza - notoriamente - era uno dei chiodi fissi dei siciliani, e sarebbe potuto diventarlo anche da parte dei napoletani, perché noi oggi sappiamo come sono andate le cose, ma per chi le viveva giorno per giorno non poteva eslcudersi nessuna eventualità); digli che la Trinacria rimase in circolo poco più di un mese, e poi sparì dalla circolazione; digli queste e tante altre cose, e lascia a lui il piacere di fare “2+2=4” (di capire che “la Trinacria è rara”). Te ne sarà grato per il resto della vita.

Ancora buona fortuna…

p.s.: evitare l’idiozia – chiamiamola col suo nome – per cui “la Trinacria riportava gli emblemi dei Borbone” può poi dare uno spunto per una discussione sulle scelte iconografiche dei francobolli ottocenteschi; per far capire che l’emissione di un francobollo era un’affermazione di autorità – un modo per dire “qui comando io” – non dissimile dal battere moneta; che l’autorità si incarnava con il Re, il Principe, il Granduca o, in una visione più larga, con la Casa Reale; e si potrebbero così dividere le emissioni tra quelle che optarono per l’effige del Sovrano e quelle che scelsero gli stemmi della dinastia; e poi si può far notare che in Toscana ci fu un Principe che volle fare un passo indietro, per lasciar spazio al simbolo storico della città di Firenze, al Marzocco; e che i francobolli di Napoli, arrivando per ultimi, finirono col rappresentare una curiosa ibridazione tra i simboli dei luoghi dove si esercitava il potere (il Cavallo napoletano, la Triscele siciliana) come era avvenuto in Toscana, e il simbolo della dinastia (i gigli) in linea con la scelta prevalente.

Di cose da raccontare ce ne sono un’infinità, perché ognuna ne chiama altre; ma bisogna saperlo fare, e, prima ancora, bisogna volerlo fare, serve il piacere, il gusto, di farlo.
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Grazie perv gli ottimi spunti di riflessione.
Spero che questa discussione possa essere di aiuto anche ad altri che si trovino nella mia situazione.
Nel frattempo ho cercato in giro i cataloghi online: di italiano sembra non esserci nulla di fatto bene ed anche quelli in inglese mi sembrano tutti compilati alla maniera di colnect e piuttosto disorganizzati e quindi difficili da utilizzare per trovare il riferimento alle monete da catalogare.
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da lucasa »

Mi permetto di intervenire con una riflessione. Ormai da anni il mercatino degli armorari in cordusio è diventato un desolato ritrovo di un sempre piu sparuto gruppo di amici e conoscenti. Poche decine di bancarelle. Una sola bancarella sempre piena con gente in fila . Quella degli euro. Anche in tempo di covid con il furgone parcheggiato.
Certamente il fatto di trovarsi fra le mani una moneta circolante che non si aveva mai visto o l’idea di potere trovarne una di un paese remoto che non si possiede amplia tantissimo le occasioni per raccogliere e collezionare.
Poi sara la curiosità a fare il resto
Ciao: Luca
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Beh, immagino che collezionare gli euro, specie le monete da 2, abbia indubbi vantaggi:
- conoscenza esatta di quanto finora coniato
- disponibilità di siti internet e offerte commerciali facili da valutare
- disponibilità di molti esemplari circolanti di buona qualità senza spendere nulla oltre il valore facciale
- mancanza (se non sbaglio) di pezzi di valore stratosferico e quindi possibilità di arrivare un giorno a completare la raccolta
- emissione continua di nuove monete commemorative per mantenere vivo l'interesse
- non ultimo, disponibilità di raccoglitori specifici

Per quanto mi riguarda, il tutto è compensato dalla grande bruttezza della maggior parte dei disegni
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

La discussione ha avuto una virata pericolosa.

Ribadisco intanto la mia premessa: dire “ognuno è libero di collezionare quel che gli pare, come gli pare” equivale a dire “ognuno può schiacciare i tasti del pianoforte come vuole”. Certo, ovvio. Non ti ritroverai i carabinieri sotto casa, se schiacci “a sentimento” i tasti del pianoforte. Suonarlo, però, è un’altra cosa.

Quindi, se mettiamo da parte la nostra auto-referenzialità, per trovare una base comune di discussione, penso che ci troveremo tutti d’accordo nel dire che il collezionismo presuppone l’amore per il passato, lo studio del passato, la ricostruzione del passato, il desiderio di prendere il passato e portarlo nel presente (attraverso la collezione).

Gli oggetti da collezione devono essere oggetti del passato, privi di qualsiasi valore d’uso.

Violare questa condizione significa rinunciare alla parte più nobile, bella ed istruttiva del collezionismo, o, se vogliamo, significa negare il collezionismo tout-court.

Suggerisco la visione del seguente video, quanto meno dal punto in cui ve lo propongo

https://www.youtube.com/watch?v=hieVxtBVhPs&t=1075s
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ingegné
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da ingegné »

Nella mia vita ho raccolto/collezionato nell'ordine tappi di bottigliette, fotografie dei Beatles, pacchetti di sigarette, trenini elettrici, francobolli di Repubblica, figurine di Linus e dischi a 45 giri prima di arrivare alla mia attuale collezione di Somalia che mi ha dato tante soddisfazioni.
Ho coltivato ognuna delle mie collezioni con passione ho fatto le mie ricerche ed ho studiato, naturalmente a diversi livelli.
Continuo a collezionare trenini e 45 giri ed ho trovato altri "collezionisti" a cui regalare le altre raccolte. Solo non ho mai collezionato le figurine dei calciatori.

Secondo me distinguere il vero collezionismo, quello buono delle persone serie, dal non collezionismo, quello banale delle persone un po' tonte, è come voler definire arte solo la scultura, la pittura, l'architettura, la musica ecc. che seguono i canoni classici e hanno più di 100 anni (forse 80 per tenere dentro Mascagni) e banale esercizio creativo tutto quello che è venuto dopo.

Del resto i regolamenti FIP prevedono la filatelia e la storia postale contemporanee, la filatelia tematica, l'aerofilatelia l'astrofilatelia e la maximafilia. Alcune di queste categorie sono lontanissime dalla mia idea di filatelia, ma non pretendo certo che debbano essere escluse dalle esposizioni.

Ritornando poi all'argomento di questo topic, ovvero "avvicinare i neofiti alla numismatica" credo che l'istinto di raccogliere e studiare vada assecondato comunque, qualsiasi sia l'argomento della raccolta. Poi, come si dice "se son rose fioriranno".

Se pretendessimo di imporre ai ragazzini rigide regole e l'obbligo che la loro raccolta abbia un alto valore culturale credo che perderemmo anzitempo un gran numero di potenziali collezionisti.
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Re: Libri per avvicinare i neofiti alla numismatica

Messaggio da Napoli1860 »

Ciao, buongiorno… e buone feste, anzitutto!

Dunque, tu all’inizio avevi posto un’istanza educativa, per trasformare la semplice curiosità di tuo nipote in collezionismo vero e proprio.
ingegné ha scritto: 15 dicembre 2024, 20:01 ... mio nipote di 10 anni dimostra una propensione per le monete che ora raccoglie senza un preciso disegno.
Come sempre inizialmente si tratta piuttosto di curiosità che non sempre si trasforma in collezionismo vero e proprio.
Nell’ultimo messaggio hai invece prospettato una realtà ego-riferita.
ingegné ha scritto: 23 dicembre 2024, 23:21 Nella mia vita ho raccolto/collezionato nell'ordine tappi di bottigliette, fotografie dei Beatles, pacchetti di sigarette, trenini elettrici, francobolli di Repubblica, figurine di Linus e dischi a 45 giri prima di arrivare alla mia attuale collezione di Somalia che mi ha dato tante soddisfazioni.
Ho coltivato ognuna delle mie collezioni con passione ho fatto le mie ricerche ed ho studiato, naturalmente a diversi livelli.
Continuo a collezionare trenini e 45 giri ed ho trovato altri "collezionisti" a cui regalare le altre raccolte. Solo non ho mai collezionato le figurine dei calciatori.
Tra una cosa e l’altra cosa c’è l’universo.

Un processo educativo (al collezionismo) è tale perché si basa su un set di elementi condivisi all’interno di una comunità, sostanzialmente controllabili da parte dell’educatore, da cui derivano risultati altamente prevedibili.

Come a dire che i singoli casi lasciano il tempo che trovano, anche laddove siano casi di successo, se quel successo non lo si sa razionalizzare a posteriori per codificarlo in passaggi precisi che, replicati su altri soggetti, lo rendano perpetuabile.

Pure, “lasciare liberi” è il contrario di “educare”. L’educazione – alla fine – è l’imposizione di un sistema di vincoli (anche se poi, una volta interiorizzati, non appariranno più tali, per la naturalezza con cui li si rispetta, e ci si renderà conto che sono proprio quei vincoli a tutelare la propria libertà).

“Educare” – ovviamente – non è un processo facile, anzi è altamente sfidante, specie all’inizio, quando si lavora sulla materia grezza (per sua natura recalcitrante a sentirsi dire “questo si può fare, questo no”) e non a caso avevo esordito parlando di “spinta gentile”.
Napoli1860 ha scritto: 19 dicembre 2024, 17:40 serve una “spinta gentile”: bisogna guidarlo, dandogli però la sensazione – solo la sensazione – che sia libero
Sono quindi d’accordo sul fatto che se il soggetto da educare viene da subito aggredito con un impianto di regole (che percepirà formalistico) e di obiettivi altisonanti (oltre le sue possibilità immediate) finirà probabilmente col rinunciare. Sono cioè d’accordo quando dici che
ingegné ha scritto: 23 dicembre 2024, 23:21 Se pretendessimo di imporre ai ragazzini rigide regole e l'obbligo che la loro raccolta abbia un alto valore culturale credo che perderemmo anzitempo un gran numero di potenziali collezionisti.
Non concordo però sul modo con cui arrivi alla conclusione né sul tipo di similitudini.
ingegné ha scritto: 23 dicembre 2024, 23:21 credo che l'istinto di raccogliere e studiare vada assecondato comunque, qualsiasi sia l'argomento della raccolta. Poi, come si dice "se son rose fioriranno".
Non credo che funzioni così.

Le rose non fioriscono perché… sono rose, “perché sì”.

Le rose fioriscono perché sono state piantate nel giusto terreno, con la giusta esposizione al sole, annaffiante con la giusta frequenza e all’occorrenza concimante, perché son stati tolti i rami secchi, perché – ti dirà chi è del settore – di quando in quando gli ha parlato per spiegargli cosa stavi facendo per loro, etc. etc.

Il fiorire di una rosa è l’esito di un processo consapevole, e non la manifestazione spontanea della sua natura di “rosa”.

Le cose non accadono “perché sì”. Le cose accadano (o non accadono) perché noi ci impegniamo a fare accadere (oppure no).
ingegné ha scritto: 23 dicembre 2024, 23:21 distinguere il vero collezionismo, quello buono delle persone serie, dal non collezionismo, quello banale delle persone un po' tonte, è come voler definire arte solo la scultura, la pittura, l'architettura, la musica ecc. che seguono i canoni classici e hanno più di 100 anni (forse 80 per tenere dentro Mascagni) e banale esercizio creativo tutto quello che è venuto dopo.
Non si tratta di introdurre una gerarchia (inesistente) tra forme d’arte, per riprendere il tuo paragone.

Si tratta di capire che qualsiasi forma d’arte – classica o moderna – si basa principi teorici attuati tramite regole tecniche, che principi e regole sono gli stessi per tutti, anche se poi ci sono infiniti modi di attuarli (ci sono cioè infinte scelte, tutte compatibili con quei principi e quelle regole) e sarà così che ognuno potrà esprimere la propria creatività.

Ancora buona fortuna, e tienici aggiornati :abb:
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