province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

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Napoli1860
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Parlavo di "pasticciaccio brutto" in riferimento a ciò che si può leggere nel catalogo d'asta della Burrus.

descrizione2.png

"... sei esemplari, più o meno difettosi [sic!], riparati ridipingendo parti del disegno, soprattutto sui margini".

Ma cosa significa, esattamente, questa frase? Come lo devo immaginare l'oggetto, prima del restauro? Quanto c'è di genuino, e quanto di artefatto, in questo documento?

Osservate, tra l'altro, lo slittamento nella descrizione, a distanza di oltre mezzo secolo, quando il pezzo viene offerto da Bolaffi.

Bolaffi.png

Tutta la faccenda, ora, si risolve in un semplice "colour slightly [sic!] restored". :bas:

Questo pezzo, oggi, appartiene alla collezione del dottor Piccirillo (a proposito: date un occhio al sito delle sue collezioni, merita davvero) che ragiona esattamente come Imperato (e non a caso questa cover affrancata per 2 grana con otto "Croci" è da lì che proviene: dalle collezioni Imperato) e che come Imperato ha iniziato a mietere medaglie d'oro ovunque esponga (io mi sono già organizzato con pop corn, coca cola e patatine per vedere chi la spunterà tra lui e il dott. Melone, a Boston 2026).

Sono scelte, per carità, e ognuno sceglie come vuole, con l'impegno a rimanere coerente con sé stesso. Io - per mio gusto e sensibilità - preferirò sempre un documento "sincero" (= quel che vedi è quel che è) come quello postato da Fradem61, che non un frontespizio con otto croci, di cui "sei più o meno difettose riparate ridipingendo parti del disegno, soprattutto sui margini", di cui nessuno sa dare una esatta qualificazione del restauro.
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Napoli1860
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Da cultore della lingua italiana, poi, vado incontro a ripetuti spasmi, ogni volta che leggo questa descrizione.

bolaffi2.png

Penso ci ricordiamo tutti della storiella Per un punto Martin perse la cappa.

Per farla semplice:

* pane, verdura, e frutta a volontà

* pane, verdura e frutta a volontà

esprimono due cose radicalmente diverse: la prima formulazione autorizza solo a mangiare quanta frutta si vuole, la seconda lascia spazio libero anche a pane e verdura.

Le virgole contano.

"½ tornese blue, two single examples and two strips of three, one stamp with colour slightly restored, all cancelled by four strikes of italic ANNULLATO in black".

Questa formulazione - alla lettera, per come sono piazzate le virgole - sta dicendo che solo una Croce è stata restaurata, laddove Diena sostiene che il restauratore ha messo mano su ben sei esemplari.

Poi, d'accordo, il certificato di Emilio Diena è ancora presente, e quindi alla fine uno lo capisce da lì che la restaurazione è stata invasiva (senza peraltro capire quanto), e però... che pazienza che ci vuole...
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Antonello Cerruti
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Non avevo visto questa offerta.
Comunque, esaminandola nel dettaglio, vuol dire che a 4000 euro + commissioni non si è trovato l'acquirente.
Vuol dire anche che il venditore era disposto a cederla a 4000 meno la percentuale a suo carico; quindi circa 3300.
Ma la descrizione dice che i francobolli sono perfetti.
Che differenza c'è tra un'affrancatura perfetta e la stessa difettosa?
Affidandosi al fantasioso catalogo, la proporzione dovrebbe essere 10 a 1.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Fradem61
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Fradem61 »

Ringrazio Antonello e Napoli 1860 per le loro informazioni e consigli.
Tornato a casa ho pesato il plico ricostruito ed il tutto pesa 49 grammi.
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gianni tramaglino
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da gianni tramaglino »

Interessantissima discussione...
Vi piacciono i cruciverba: diventate fan di Gente Enigmistica in Facebook.

http://www.facebook.com/home.php?#/page ... 614?ref=nf

http://www.giocando.com

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Francesco Melone
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Francesco Melone »

Napoli1860 ha scritto: 30 dicembre 2024, 14:30 Parlavo di "pasticciaccio brutto" in riferimento a ciò che si può leggere nel catalogo d'asta della Burrus.


descrizione2.png


"... sei esemplari, più o meno difettosi [sic!], riparati ridipingendo parti del disegno, soprattutto sui margini".

Ma cosa significa, esattamente, questa frase? Come lo devo immaginare l'oggetto, prima del restauro? Quanto c'è di genuino, e quanto di artefatto, in questo documento?

Osservate, tra l'altro, lo slittamento nella descrizione, a distanza di oltre mezzo secolo, quando il pezzo viene offerto da Bolaffi.


Bolaffi.png


Tutta la faccenda, ora, si risolve in un semplice "colour slightly [sic!] restored". :bas:

Questo pezzo, oggi, appartiene alla collezione del dottor Piccirillo (a proposito: date un occhio al sito delle sue collezioni, merita davvero) che ragiona esattamente come Imperato (e non a caso questa cover affrancata per 2 grana con otto "Croci" è da lì che proviene: dalle collezioni Imperato) e che come Imperato ha iniziato a mietere medaglie d'oro ovunque esponga (io mi sono già organizzato con pop corn, coca cola e patatine per vedere chi la spunterà tra lui e il dott. Melone, a Boston 2026).

Sono scelte, per carità, e ognuno sceglie come vuole, con l'impegno a rimanere coerente con sé stesso. Io - per mio gusto e sensibilità - preferirò sempre un documento "sincero" (= quel che vedi è quel che è) come quello postato da Fradem61, che non un frontespizio con otto croci, di cui "sei più o meno difettose riparate ridipingendo parti del disegno, soprattutto sui margini", di cui nessuno sa dare una esatta qualificazione del restauro.
Ciao Napoli1860,
facendo riferimento alla collezione del Dottor Piccirillo ed in considerazione del fatto che mi hai citato per l'esposizione di Boston 2026, ho titenuto opportuno inviarti tramite una mail privata alcune precisazioni, che, data la delicatezza del tema da te affrontato, non potevano essere esposte pubblicamente.
Con l'affetto di sempre.
Francesco
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Francesco Melone
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Francesco Melone »

Carissimo Napoli1860,
ti ringrazio della tua sollecita risposta mail che ha il pregio e la sottile delicatezza di voler essere esplicativa del tuo sotto-testo che, in maniera sub liminare, voleva chiarire l’effettivo contenuto del testo principale da te indicato, ma temo che le tue intenzioni non siano state sufficientemente chiare nel tuo passaggio principale. Io mi permetto ora di riportarle pubblicamente, rendendotene merito, affinché si possa meglio comprendere quindi il significato del suo effettivo contenuto: lo devo a te ed a quei lettori del Forum che vorranno in qualche modo capire il senso delle mie precedenti parole necessariamente enigmatiche.
Il tuo messaggio sub-testo, così come mi hai ben spiegato nella mail, voleva in un certo senso far aprire gli occhi sull’attenta valutazione di certi personaggi con cui ci si confronta: "non solo nelle manifestazioni a concorso, ma prima ancora, e inevitabilmente nella competizione per gli acquisti e giudicate da voi se questo è collezionismo, se sia etico valutare una collezione prescindendo dai modi con cui è stata costruita". In tutti i campi della vita, ed in particolare in quello della filatelia, si può comprare di tutto, ma non si potrà mai comprare la storia, lo spirito, l’anima di una collezione costruita in tanti anni di passione e di sacrifici: un vero filatelista non può essere improvvisato e non si può credere che la filatelia si gestisca solo e semplicemente con i soldi.
Se si ignora tutto questo, facendosi guidare solo da insane logiche di puro arrivismo, credendo di poter comprare comunque tutto e tutti, allora il confronto non potrà mai essere leale e corretto e la lotta diventa impari perché ci si trova davanti a qualcuno che può sempre falsare ogni cosa a suo piacimento.
Mi piace concludere riportando il tuo messaggio finale di cui ti ringrazio di cuore: "guardando al futuro - non potendo ragionevolmente sperare di non incrociare più determinati personaggi - l’augurio è che l’amore per gli oggetti filatelici, la dedizione nella loro ricerca, l’impegno nello studio per affinare sempre di più la selezione, il loro ragionato accostamento per la costruzione delle pagine e la cura nella loro descrizione, possano trovare sempre il giusto e doveroso riconoscimento in sede espositiva e che questo riconoscimento possa bastare a sé stesso, a prescindere dal confronto con tutto il resto".
Quanto a tutto il problematico resto, ci sarà tempo per riparlarne…
Un cordiale abbraccio per le tue significative parole dettate dalla nostra antica particolare comune affinità e sensibilità collezionistica, rinnovandoti i miei più cordiali saluti ed auguri per il nuovo anno.
Francesco
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Fradem61 ha scritto: 27 dicembre 2024, 10:39 Non mi occupo più di storia postale da una ventina di anni, da quando ho cominciato a dedicarmi ai fiscali. Non mi sono comunque mai interessato degli antichi stati. Non nascondo perciò la mia ignoranza in materia. Ho comunque l'impressione che possa essere un pezzo interessante.
Buongiorno Fradem61... e buon anno, a te e a tutti!
Vorrei che ti fosse chiara una cosa, nel caso in cui decidessi di vendere il pezzo: non esiste il "prezzo" di un oggetto filatelico degli Antichi Stati; può solo esistere qualcuno disposto a pagare una certa "somma di denaro" per averlo.

Capisco che la differenza può sembrare sottile, ma - di nuovo - è una sottigliezza che cambia tutto.

I panettoni sui banconi di un supermercato hanno un "prezzo" e uno può scegliere quello che più gli aggrada, in base a gusti e disponibilità.

Per contro - se escludiamo avvoltoi e pescatori - la vendita di un oggetto postale degli Antichi Stati come il tuo presuppone che dall'altro lato ci sia qualcuno che possa collocarlo in un insieme ben definito - la sua collezione - che da quell'oggetto riceve un maggior valore e al tempo stesso lo valorizza, in un gioco di specchi tra l'unità e l'insieme (per cui, appunto, ogni oggetto aggiunge valore all'insieme, ma al tempo stesso è valorizzato dall'insieme in cui si trova).

E' ovvio che questo "Signor Qualcuno" proverà a pagare il meno possibile, se può, ma - se è un vero collezionista - non esiterà a pagare molto, se deve.

Forse per il settore moderno è diverso, ma per gli Antichi Stati - nella mia esperienza - non esiste nessun "mercato filatelico" secondo l'accezione più diffusa del termine (domanda, offerta, etc.) bensì vi è solo un certo numero di "circuiti di scambio", ognuno regolato da convenzioni sue proprie (che ben poco hanno a che fare con domanda, offerta, etc.) in base alle figure che lo popolano.

E' un mondo difficile, oggi come ieri e come lo sarà sempre. Non ci resta che... :cin:
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Ti porto un esempio concreto, vissuto sulla mia pelle, così magari si capisce meglio ciò che voglio dire.

La mia collezione ha un chiaro imprinting “storico”, e l’aspetto propriamente “filatelico” è tutto sommato marginale: io – di regola – rimango tiepido davanti ad elementi che per un filatelico puro sono massimamente rilevanti, e, per converso, mi emoziono per cose a cui un filatelico puro non darebbe grande importanza.

A inizio dicembre, una casa d’asta danese ha proposto in vendita l’archivio Baronissi, un insieme di giornali di Napoli del 1860 (affrancati per ½ grano e ½ tornese).

Esaminando i lotti, mi imbatto a un tratto in un giornale del 27 giugno 1860.

prova6.png

E ora – magari – tu mi dirai “Embè? Cosa c’è di speciale in un giornale del 27 giugno 1860?”. Un bel nulla, per un filatelico puro, ma per me quel giornale era straordinario, perché conteneva il testo del cosiddetto “Atto Sovrano” redatto il 25 giugno e reso pubblico il 26 giugno (e riportato da “L’Omnibus” alla prima occasione utile).

Ovviamente la straordinarietà percepita presuppone che uno sappia cosa sia “l’Atto Sovrano” (quale ruolo devastante abbia avuto nella dissoluzione delle Due Sicilie) e – più in generale – che si conosca la (travagliatissima) storia delle “Costituzioni borboniche” (da Ferdinando I, al 15 maggio 1848 e così via) se vogliamo ben riassunta in questa vignetta d’epoca.

vignetta.jpg

Quel giornale – per me – non aveva prezzo, e sfruttando il fatto che la base era davvero ridicola, ho piazzato la mia offerta a un bel “×15”. Sì, hai capito bene: ero disposto a pagare 15 volte la base, più il 28% di commissioni. Risultato? Il giornale mi è stato aggiudicato alla base (casa d’asta onestissima, devo dire).

E ora dimmi: qual è il “vero prezzo” del giornale? Quello che ho pagato (la base) o quello che ero disposto a pagare (15 volte la base)?

Ecco, la stessa cosa vale per la tua lettera.

Puoi sempre ripiegare sulla soluzione naïf “pochi, maledetti e subito”, portando il prezzo richiesto sotto quella soglia dove – per definizione – si incontrerà sempre almeno un acquirente.

Oppure – all’estremo opposto – puoi metterti alla ricerca (lunga, faticosa, incerta) di qualcuno che ha un disperato bisogno di quella lettera per la sua collezione (come io avevo un disperato bisogno del giornale del 27 giugno).

Tra i due estremi c’è l’universo intero, e spetta a te stabilire in quale punto collocarti.
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Napoli1860
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Non mi sembra il caso di replicare all’intervento di Francesco Melone, perché si finirebbe “off topic”.

Mi piace solo ricordare una frase di Alberto Bolaffi che si trova nella prefazione al catalogo della Pedemonte: “le collezioni non rappresentano solo un insieme di freddi, anche se sublimi oggetti, ma esprimono soprattutto le sequenze più vere e precise di quella che è stata la vita di ognuno di noi in termini di civiltà e buon gusto” e di conseguenza nessuna collezione può essere realmente compresa “se dissociata dal profilo dell’Uomo che l’ha saputa edificare”.

E “Naples”, del dottor Melone, credo che rappresenti una splendida testimonianza del pensiero di Alberto Bolaffi.
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Fradem61
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Fradem61 »

Ciao Napoli 1860, capisco perfettamente quello che vuoi dire riguardo a quel giornale. Certamente tutto dipende dall'impostazione, che noi diamo alla nostra collezione. Può essere semplicemente filatelica o storica.
Non so se posso definirmi un collezionista. Ciò che mi piace soprattutto è il cercare, avere un mare di carte da vedere, dividere, classificare, ecc. Probabilmente ho lasciato i francobolli per i fiscali, proprio perchè il mondo dei fiscali è pieno di punti interrogativi e di grandi lacune da colmare.
Non ho idea di quello che farò col plico oggetto di questo topic. Forse lo terrò, forse lo venderò. Non ho per fortuna alcuna necessità di realizzare e nessuna fretta. Intanto mi sto godendo il momento di aver trovato qualcosa di non comune, indipendentemente dal suo possibile valore.
Non mancherò comunque di informare tutti voi della conclusione di questa vicenda.
Tra i tanti documenti che ho, ve ne sono tre particolarmente cari e giuntimi casualmente. Si tratta dei certificati di nascita di due sorelle della mia trisnonna materna e un altro documento che riguarda la moglie di uno dei fratelli della mia trisnonna. Come dire, roba di famiglia. Tutti documenti rilasciati dal comune di Napoli. Come vedi ho anche io un po' di sangue napoletano.
Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai detto. Hai perfettamente capito che ero un pesce fuor d'acqua.
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Antonello Cerruti
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Buongiorno e buona fine d'anno a tutti.
Gia' sono molteplici gli aspetti strettamente filatelici da tenere presente quando valutiamo un pezzo che non possiamo farci distrarre da troppe altre considerazioni che entrano nella sfera soggettiva.
Quel pezzo mi piace perché riporta la cronaca di un avvenimento (plus valore storico); oppure perché è stato scritto dal bisnonno del mio padrino di battesimo (plus valore familiare); oppure perché mi è stato regalato da mio nipote per Natale (plus valore legato alla festività ed alla parentela); oppure perché i bolli sono stati apposti solo quel giorno con la sinistra perché in quella data il postino aveva un giradito a destra (plus valore storico postale... ma proprio dell'impiegato postale), ecc. ecc.

Certo che questa dovrebbe essere la vera mania del collezionista ma, purtroppo e troppo spesso, le cifre spese devono anche tenere conto che, un domani lontanissimo, questo materiale andrà venduto e allora del nonno, del nipote, del giradito del postino, della soddisfazione provata al momento dell'acquisto, chi ne terrà conto?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Fradem61
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Fradem61 »

Innanzitutto buon 2025 a tutti.
Io credo che ognuno di noi viva la propria collezione a modo suo e con la sua filosofia. E' una passione e spesso e volentieri la passione non va d'accordo con la testa.
Ciò che dice Antonello è molto logico e giusto, specialmente se chi colleziona, oltre a soddisfare la propria passione, la considera come una sorta di investimento.
Credo si sia capito che non è il mio caso, non per niente ho detto che probabilmente non sono un collezionista. A me piace la ricerca indipendentemente dal risultato o dal riscontro economico, che ne posso trarre. Trovare una carta bollata comunissima con una filigrana che mi manca e che non mi era nota per me è un risultato, che mi dà soddisfazione, perchè colma un vuoto di conoscenza, oltre che di possesso.
Ognuno di noi è libero di fare quello che vuole. Se vogliamo essere scemi, sono fatti nostri.
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Antonello Cerruti
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

La questione non è assolutamente "essere scemi".
E neppure ritenere la filatelia un investimento.
Il problema vero è l'interpretazione del collezionismo che è qualche cosa di intimo, personale ed irripetibile.
Acquistare un oggetto che ci appaga, che soddisfa il nostro desiderio di avere e di godere del suo possesso "in esclusiva" non ha prezzo.
Occorre solo saper distinguere tra valore oggettivo e soggettivo.
Un lingottino d'oro ha un valore oggettivo, verificabile ogni minuto e valido ovunque: quindi reale.
Una collezione di francobolli non ha un valore oggettivo, soprattutto quando entrano in campo altre componenti. Quella Repubblica Romana l'ho comprata a Venezia durante quel bellissimo viaggio e quindi mi desta ricordi particolari e di grande interesse.
Il nostro piacere nel godere di qualche cosa non ha prezzo. Ma questo non vuol dire che abbia anche un valore tangibile.
Se vado a teatro e vedo uno splendido spettacolo, io ne sono contento ma è difficilissimo trovare un domani qualcuno che mi compri quel biglietto oramai usato.
Quante volte ho valutato una collezione ereditata e davanti alla mia stima mi sono sentito dire: "Sapesse quanto ci ha speso...".
Io ho sempre risposto : "Pensi piuttosto a quanto si è divertito..."
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Napoli1860
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Antonello Cerruti ha scritto: 31 dicembre 2024, 12:57 Quante volte ho valutato una collezione ereditata e davanti alla mia stima mi sono sentito dire: "Sapesse quanto ci ha speso...".
Io ho sempre risposto : "Pensi piuttosto a quanto si è divertito..."
“Pensi a quanto si è divertito” è la risposta più educata, cortese e veritiera che si possa dare in un contesto che deve rimanere rispettoso e amichevole, anche in vista del buon esito della trattativa.

Uno spirito aggressivo, senza remore, avrebbe potuto rigirargli la frittata: “Ah, sì, davvero? E lei, invece, in cosa li spende i suoi denari? In un i-Phone 10 per sostituire un i-Phone 9, a sua volta destinato a essere sostituito da un i-Phone 11, e via così, senza fine, solo per avere a ogni nuova versione una funzionalità in più che non userà mai? In un macchinone che non appena infili le chiavi e lo porti dalla concessionaria a casa tua ha già dimezzato il suo valore, che non si sa mai dove parcheggiare, e che – Dio non voglia – se dovesse farsi un piccolo graffietto richiederebbe non so quante centinaia di euro per essere riparato? In vestiti che indosserà al più un paio di volte? In cibo che butta perché non ha fatto attenzione alla data di scadenza? In viaggi intorno al mondo di cui non sa godersi un bel niente, visto che ogni volta che ritorna sa solo lagnarsi di tutto ciò che è andato male? O magari in Bitcoin, che oggi la fanno sentire come Bill Gates, cosicché domani lo schianto al suolo possa avere il massimo impatto possibile? Oppure per acquistare un abbonamento a Netflix, di cui guarderà, se va bene, due serie l’anno, e manco per intero? O magari – su, avanti, non sia timido, lo dica, lo dica – li usa su Only Fans? O magari in pacchetti di sigarette che le danno quella brutta tosse che non riesce a trattenere, le hanno fatto i denti gialli, e Dio non voglia le possano procurare qualcosa di peggio? No, la prego, mi dica, mi dica: mi faccia capire qual era l’uso alternativo, e più intelligente, di ‘tutto quel denaro speso in quegli stupidi francobolli’, visto che comunque a tutti voi – figli, mogli, amanti, nipoti e pro-nipoti – non è comunque mancato nulla di ciò che vi occorreva. Mi dica, mi dica, che la ascolto con interesse”.
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da aleph »

Fradem61 ha scritto: 31 dicembre 2024, 12:35 A me piace la ricerca indipendentemente dal risultato o dal riscontro economico, che ne posso trarre. Trovare una carta bollata comunissima con una filigrana che mi manca e che non mi era nota per me è un risultato, che mi dà soddisfazione, perchè colma un vuoto di conoscenza, oltre che di possesso.
Qui viene colto – implicitamente – un punto della più grande rilevanza.

Tutti noi siamo in trasformazione, continuamente. Quello che ci si dovrebbe chiedere a ogni momento è: “in cosa mi sto trasformando, dedicandomi a questa attività?”.

Se abbiamo la sensazione – chiara, netta, precisa – di trasformarci in qualcosa di buono, di positivo, di migliore, in una parola di evolvere grazie a quell’attività, allora quella è l’attività giusta per noi, anche se esteriormente – per chi la osserva da fuori – si riduce a
Fradem61 ha scritto: 31 dicembre 2024, 12:35 [...] trovare una carta bollata comunissima con una filigrana che mi manca
Lo scopo della vita, alla fine, è molto semplice: quando si muore si deve essere persone migliori di quando si è nati.

Tutto ciò che concorre all’obiettivo è benvenuto :cin:
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

:clap: :clap: :clap:
:uah: :uah: :uah:
Riferito al messaggio di Napoli1860.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Fradem61
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Fradem61 »

Mentre scrivevo ad Antonello, contemporaneamente pensavo a mia moglie, che non condivide in alcun modo la mia passione. Per lei è tempo sprecato e soldi sprecati. Fortuna che io ho sempre messo in secondo piano questa passione rispetto alla famiglia. Probabilmente se potesse e non temesse la mia reazione, chissà che fine farebbe tutto il mio materiale. In futuro cercherò di non pensare a mia moglie, mentre scrivo sul forum.

Vorrei comunque tornare all'argomento originario del topic.
Da ciò che ho potuto ricostruire il plico era formato da 12 fogli e pesa 49 grammi. Tutto ciò coincide con l'affrancatura da 20 grana? Sono 10 porti? Se non è così, purtroppo devo dire che al plico manca qualcosa e temo che non potrò ricostruirlo interamente.

Quanto a noi, chi non condivide la nostra passione non potrà mai capire quello che ci dà (ogni riferimento a mia moglie è puramente casuale).
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Andrea61
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Andrea61 »

La discussione scaturita dall'analisi di questa pregevole, a mio avviso, affrancatura delle P.N. è certamente interessante per vari aspetti.

Mi sembra però che con gli ultimi interventi sia un po' scivolata nel "ognuno fa come vuole". Posizione certamente rispettabilissima ed incontrovertibile ma che ha il difetto di dare poche indicazioni concrete a chi è poco esperto e si affaccia al collezionismo filatelico (rara avis, di questi tempi).

Vorrei fare una precisazione, sperando possa essere indicativa per qualcuno che legge, su un'affermazione fatta da qualcuno secondo cui i giurati delle esposizioni sarebbero più sensibili verso la qualità che la rarità. Rarità e qualità sono sicuramente due parametri del giudizio ma al di là di quelle che possono essere le inclinazioni personali di questo o di quello, nessuna delle due è prevalente sull'altro, ad esclusione dell'ovvia raccomandazione che materiale comune o "non raro" dovrebbe essere presentato nelle migliori condizioni possibili.

Da giurato di Storia Postale devo dire che il parametro principale di giudizio di una collezione è la sua costruzione complessiva, la sua coerenza interna, l'attinenza del materiale presentato al tema scelto, la completezza ed il bilanciamento fra le varie sezioni.

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aleph ha scritto: 31 dicembre 2024, 14:15 Lo scopo della vita, alla fine, è molto semplice: quando si muore si deve essere persone migliori di quando si è nati.
Non so cosa esattamente significhi "migliore" e come si possa essere migliori quando si nasce.

Penso che un bel traguardo da raggiungere al momento degli addii sia quello di non avere pentimenti, nè rimpianti.

Difficilissimo.
Andrea

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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: province napoletane: affrancatura con 4 francobolli da 5 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Fradem61 ha scritto: 31 dicembre 2024, 15:10 Vorrei comunque tornare all'argomento originario del topic.
Da ciò che ho potuto ricostruire il plico era formato da 12 fogli e pesa 49 grammi. Tutto ciò coincide con l'affrancatura da 20 grana? Sono 10 porti? Se non è così, purtroppo devo dire che al plico manca qualcosa e temo che non potrò ricostruirlo interamente.
Se al plico dovesse mancare qualcosa sappi che questa mancanza - almeno per la mia sensibilità, che peraltro ritengo diffusa - è decisamente di second'ordine.

E' ovvio che avere il documento perfettamente integro è un plus (anche sul piano economico) ma per la mia esperienza non è affatto la regola, anzi è propri una rara eccezione.

E' normalissimo, cioè, ritrovarsi solo con gli involucri e - in un'ipotesi già piuttosto felice - con una parte del contenuto.

Avere l'oggetto integro come lo era al principio è oggettivamente raro.
Fradem61 ha scritto: 31 dicembre 2024, 15:10 ... chi non condivide la nostra passione non potrà mai capire quello che ci dà (ogni riferimento a mia moglie è puramente casuale).
Giulio Bolaffi definiva le mogli come "quelle della contraerea" :-))
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