Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

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Franco Peli
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Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Franco Peli »

Cari Amici,

ho avuto il piacere di ricevere oggi, via email, una informativa dalla casa d’aste inglese “Spink” curata da Mr. Oliver D. Stocker Chairman e CEO di questa importante casa d’aste internazionale con diverse sedi nel mondo, che come ben saprete tiene periodicamente anche aste di Francobolli e Storia Postale.

Email informativa denominata “A Word from our Chairman and CEO: US Tariffs and Collectables”, che come avrete già capito è relativa alle recenti misure di dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump, questa ampia gamma di dazi che dal 9 aprile saranno in vigore nei confronti di 60 Paesi tra cui l'Europa e l’Italia, compreso la decisione di applicarli in particolare anche per l'acquisto e la vendita dei nostri amati oggetti da collezione.

Qui di seguito pubblico questa email in lingua originale come ricevuta.

…. A Word from our Chairman and CEO: US Tariffs and Collectables
Dear Friends, Dear Clients,
I hope this email finds you well.
Since “Liberation Day” on 2 April, President Trump had many collectors wondering what the recent set of measures means for their favourite hobby, and in particular when buying and selling their beloved collectables.
Tariffs of goods coming into the USA are now back to the levels of 1909 (Source: Bloomberg), and as I write to you from Spink’s Hong Kong offices, I must single out, that since yesterday, goods coming from China will face a 104% tariff coming into the USA.
We all have our personal views on the matter, and many of us were health experts during Covid, geopolitical experts during the war between Russia and Ukraine, and now we are all international commerce experts! Nobody knows how the cards will eventually fall. In every crisis, there is a risk and an opportunity.
Here is what we know as of 8pm HK time on Wednesday 9 April 2025:
In the aftermath of the implementation of new tariffs on imports into the USA, unfortunately at this stage there is no exemption to this rule for collectible items.
So far, barring any reciprocal tariff barriers by various trade partners, it mainly affects collectors based in the USA. It is fair to say it might also affect dealers, auction houses, experts and grading houses based in the USA.
And the rule to keep in mind, is that the tariff that will apply to the country of manufacturing where the collectable was struck or printed. So, a coin struck 2,000 years ago in ancient Greece, will be deemed as manufactured in Greece, and hence the 20% EU tariff will apply. An Indian banknote printed by De la Rue, or Bradbury Wilkinson in the UK 100 years ago, will be deemed manufactured in the UK, and a 10% rule will apply. And a Ming banknote printed in the 14th century in China (I love them!), will face a 104% tariff when arriving on US soil.
As mentioned, lots bought by clients residing in the USA in Spink auctions in London and Hong Kong, are subject to tariffs based on country of manufacture/origin. The attached lists the countries of origin with tariff levels above 10%, all other countries of origin are subject to 10%, if shipped to the USA. See the list here: https://www.whitehouse.gov/wp-content/u ... nnex-I.pdf. It is of course subject to change regularly and as mentioned above, China is now at 104% at the time of writing.
Spink is very fortunate, as the majority of stamps , coins, banknotes and medals we sell were manufactured in the UK, and therefore enjoy the most favourable tariff at the time of writing: 10%.
There is no doubt that in the immediate future the collectors based in the USA will be at a disadvantage when bidding as they will have to factor in the tariff in calculating the maximum price they are ready to pay for an item.
As most of you know, we offer some storage facilities in our London vaults and are happy to discuss storage of your purchases in London or Hong Kong, provided it does not contravene any international law.
It is for sure a very disruptive move: the competitive position of not only countries, but also collectors and market players, will be redistributed. No doubt it will evolve in a very fluid fashion, and it is possible that by the time you read this email, some parts might already obsolete. But I thought nevertheless it would be useful to share with you what we understand at the present moment. As the situation becomes clearer, we will continue to update you and facilitate your collecting passions!
And as one of my favourite sayings goes, that I used when writing to you during Covid, “Everything will be okay in the end, and if it is not yet okay, it is not the end”
And never forget, as collectors, we have a distinct advantage over every other human being, in these turbulent times, we can find a remarkable solace in our collections.
Yours truly,
Olivier D. Stocker, CFA, FRPSL, Spink’s Chairman and CEO

Qui sotto, ottenuta con il programma di traduzione “Google”, potrete trovate la versione in lingua italiana come “tradotto” da questa applicazione.

…. Un messaggio dal nostro Presidente e CEO: Dazi doganali statunitensi e oggetti da collezione.
Cari amici, cari clienti,
Spero che questa email vi trovi bene.
Dal "Giorno della Liberazione" del 2 aprile, il Presidente Trump ha fatto sì che molti collezionisti si chiedessero cosa significhino le recenti misure per il loro hobby preferito, e in particolare per l'acquisto e la vendita dei loro amati oggetti da collezione.
I dazi doganali sulle merci in arrivo negli Stati Uniti sono tornati ai livelli del 1909 (fonte: Bloomberg) e, mentre vi scrivo dagli uffici di Spink a Hong Kong, devo sottolineare che da ieri le merci provenienti dalla Cina saranno soggette a dazi del 104% in arrivo negli Stati Uniti.
Ognuno di noi ha le proprie opinioni personali sulla questione e molti di noi erano esperti di salute durante il Covid, esperti di geopolitica durante la guerra tra Russia e Ucraina, e ora siamo tutti esperti di commercio internazionale! Nessuno sa come andranno le cose alla fine. In ogni crisi, ci sono un rischio e un'opportunità.
Ecco cosa sappiamo alle 20:00 (ora di Hong Kong) di mercoledì 9 aprile 2025:
A seguito dell'introduzione di nuovi dazi sulle importazioni negli Stati Uniti, purtroppo al momento non esiste alcuna esenzione a questa regola per gli oggetti da collezione.
Finora, salvo eventuali barriere tariffarie reciproche da parte di vari partner commerciali, la norma riguarda principalmente i collezionisti con sede negli Stati Uniti. È ragionevole affermare che potrebbe riguardare anche commercianti, case d'asta, esperti e società di classificazione con sede negli Stati Uniti.
La regola da tenere a mente è che la tariffa si applicherà al paese di produzione in cui l'oggetto da collezione è stato coniato o stampato. Quindi, una moneta coniata 2.000 anni fa nell'antica Grecia sarà considerata prodotta in Grecia e quindi si applicherà la tariffa UE del 20%. Una banconota indiana stampata da De la Rue, o da Bradbury Wilkinson nel Regno Unito 100 anni fa, sarà considerata prodotta nel Regno Unito e si applicherà la regola del 10%. E una banconota Ming stampata nel XIV secolo in Cina (le adoro!), sarà soggetta a una tariffa del 104% all'arrivo sul suolo statunitense.
Come accennato, i lotti acquistati da clienti residenti negli Stati Uniti nelle aste Spink di Londra e Hong Kong sono soggetti a tariffe basate sul paese di fabbricazione/origine. L'elenco allegato elenca i paesi di origine con livelli tariffari superiori al 10%; tutti gli altri paesi di origine sono soggetti al 10% se spediti negli Stati Uniti. Consulta l'elenco qui: https://www.whitehouse.gov/wp-content/u ... nnex-I.pdf. Naturalmente, è soggetto a modifiche regolari e, come accennato in precedenza, la Cina è attualmente al 104% al momento della stesura di questo articolo.
Spink è molto fortunata, poiché la maggior parte dei francobolli, monete, banconote e medaglie che vendiamo sono stati fabbricati nel Regno Unito e quindi godono della tariffa più favorevole al momento della stesura di questo articolo: il 10%.
Non c'è dubbio che nell'immediato futuro i collezionisti residenti negli Stati Uniti saranno svantaggiati al momento dell'offerta, poiché dovranno tenere conto delle tariffe doganali nel calcolo del prezzo massimo che sono disposti a pagare per un oggetto.
Come molti di voi sapranno, offriamo alcuni spazi di deposito nei nostri caveau di Londra e saremo lieti di discutere la possibilità di depositare i vostri acquisti a Londra o Hong Kong, a condizione che ciò non violi alcuna legge internazionale.
Si tratta sicuramente di una mossa molto destabilizzante: la posizione competitiva non solo dei paesi, ma anche dei collezionisti e degli operatori del mercato verrà ridistribuita. Senza dubbio, la situazione evolverà in modo molto fluido, ed è possibile che, quando leggerete questa email, alcune parti siano già obsolete. Ciononostante, ho pensato che sarebbe stato utile condividere con voi ciò che sappiamo al momento. Man mano che la situazione diventerà più chiara, continueremo ad aggiornarvi e a soddisfare la vostra passione collezionistica!
E come dice uno dei miei detti preferiti, che ho usato quando ho scritto durante il Covid, "Alla fine andrà tutto bene, e se non va ancora bene, non è la fine".
E non dimenticare mai che, come collezionisti, abbiamo un netto vantaggio su ogni altro essere umano: in questi tempi turbolenti, possiamo trovare un notevole conforto nelle nostre collezioni.
Cordiali saluti,
Olivier D. Stocker, CFA, FRPSL, Presidente e CEO di Spink

Lascio a Voi cari amici le considerazioni sull' applicazione di tali dazi doganali.

Cordialità !
Franco
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Matraire1855
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Matraire1855 »

Sembra dalle ultime notizie che i dazi di Trump siano congelati per 90 giorni.
A parte queste continue incertezze, rimane un mercato filatelico nazionale e internazionale già di per sé tendente al depresso. Ne risentiranno soprattutto le case d'asta che hanno in portafoglio un certo numero di acquirenti USA che verranno disencintivati agli acquisti al di fuori del proprio paese. Da noi quanti sono i collezionisti specializzati sui francobolli americani? Potrebbero essere rivalutati quei pezzi filatelici americani che sono già all' estero e che quindi possono circolare nel resto del mondo ad un prezzo non gravato da dazi.
Il discorso di depositare gli acquisti a Londra o Hong Kong (come proposto dal CEO di Spink) penso che interessi poco ad un normale collezionista, il quale ha piacere di godere del possesso a casa propria del pezzo e non di avere un certificato di proprietà.
Mi sembra più un discorso per chi fa investimenti d'arte di un certo livello che di solito compra, lascia in deposito all' estero per nascondere i propri investimenti allo sguardo curioso dell' Agenzia delle Entrate.
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Antonello Cerruti
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Antonello Cerruti »

Una lunga lettera che può sinteticamente tradursi in tre parole: SO' DAZI ACIDI.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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mene60
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da mene60 »

Ammiro lo humour del signor Stocker. Non avrei mai pensato all'estensione della UE non solo nello spazio, ma anche nel tempo fino alla Grecia dei tempi di Pericle, Socrate e Platone. E l'impero romano? Chissà come ci può rientrare, esteso com'era su tre continenti.
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Andrea61
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Andrea61 »

Ma i doganieri americani sapranno distinguere le tirature di Londra da quelle di Torino dell'ordinaria del 1863? Perché dovrebbero applicare dazi diversi. :-) :-)
Andrea

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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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collekle
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da collekle »

Andrea61 ha scritto: 10 aprile 2025, 11:54 Ma i doganieri americani sapranno distinguere le tirature di Londra da quelle di Torino dell'ordinaria del 1863? Perché dovrebbero applicare dazi diversi. :-) :-)
Naturalmente sanno distinguere queste cose. Sono intelligenti come suo presidente. ;-) :lol:

cordiali saluti
Dieter
Giorgio Di Raimo
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

collekle ha scritto: 10 aprile 2025, 19:59
Andrea61 ha scritto: 10 aprile 2025, 11:54 Ma i doganieri americani sapranno distinguere le tirature di Londra da quelle di Torino dell'ordinaria del 1863? Perché dovrebbero applicare dazi diversi. :-) :-)
Naturalmente sanno distinguere queste cose. Sono intelligenti come suo presidente. ;-) :lol:

cordiali saluti
Dieter
Sempre più intelligenti di un certo presidente tedesco a cui hanno fatto saltare un certo gasdotto con conseguente crisi di pressoché tutte le aziende di quel paese , e non ha detto niente…anzi no ! ha fatto meglio!??!( lui e quello che c’è ora accora meglio!!) : finanziano chi glielo ha fatto saltare😂😂😂😂
Come disse Toto’: “ ma mi faccia il piacereee!!” :-))…ceci sotto le ginocchia con pantolincini, orecchie di carta dietro la lavagna :fest: :fest:
Poi secondo “andrà tutto bene” se vendo francobolli Usa da italia a residente Usa, non gli faranno pagare dazi ? Ci provi lui da Uk e ci saprà dire…anzi no: te li vendo ma poi è meglio li tieni a Londra senno poi paghi troppo…ci sono i collezionisti di foto, nasceranno anche quelli di realizzi pagati custoditi a 3000km…
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collekle
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da collekle »

Giorgio Di Raimo ha scritto: 10 aprile 2025, 22:21 Sempre più intelligenti di un certo presidente tedesco a cui hanno fatto saltare un certo gasdotto con conseguente crisi di pressoché tutte le aziende di quel paese , e non ha detto niente…anzi no ! ha fatto meglio!??!( lui e quello che c’è ora accora meglio!!) : finanziano chi glielo ha fatto saltare 3000km…
??? Non capisco cosa vuoi dire. Nella politica Tedesca non c'è un presidente. Lo chef del governo è un cancelliere.
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Antonello Cerruti
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Antonello Cerruti »

collekle ha scritto: ??? Non capisco cosa vuoi dire. Nella politica Tedesca non c'è un presidente. Lo chef del governo è un cancelliere.
Accidenti. E adesso chi glielo dice all'attuale presidente Frank-Walter Steinmeier che collekle lo ha destituito?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
ricercatoredifunghi
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da ricercatoredifunghi »

Sono 2 figure con funzioni e poteri diversi!Cancelliere è equivalente del Presidente del consiglio in Italia. Ciao:
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Antonello Cerruti
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Antonello Cerruti »

...non tutti lo hanno imparato o lo sanno...
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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collekle
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da collekle »

Il presidente Frank-Walter Steinmeier è il rappresentante della Repubblica Federale Tedesca. Nella politica è solo una istanza morale. Lui fa giurare il governo, conferisce ordini e cose simili. La politica è cosa del cancelliere con suo governo. Nel protocollo il presidente è nr 1, il presidente della Camera Deputati nr 2, il cancelliere nr 3, il presidente della corte costituzionale federale nr 4
I 16 stati sono responsabili per educazione (scuole, università), lo sport, polizia ed altri. Vigili del fuoco per esempio sono comunali. Risultato: ogni comune compra veicoli per i vigili propri indipendente dei comuni vicini. Cosí in Germania vigili del fuoco non hanno aeroplani o elicotteri per combattere incendi boschivi.
Questo è federalismo Tedesco.
Giorgio Di Raimo
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

…chiaramente intendevo cancelliere di prima e di ora, con lo stesso presidente…detto ciò il discorso non cambia: sia l’uno che l’altro( cancelliere ) che presidente( lo stesso) sono stati zitti sul gasdotto e sui finanziamenti approvati a chi di fatto lo ha fatto saltare…la cosa buffa poi è che assistiamo, dopo 80 anni, con economia tedesca in recessione al riarmo della Germania, addirittura parlano di dotarsi dell’atomica…per aiutare chi gli ha distrutto l’economia tagliando il gas a basso costo…spero che non riescano a fare il nuovo governo e che in Germania si rivoti presto; dopo 80 anni sia la Russia che gli Usa, dopo aver concesso fiducia con la riunificazione, non permetteranno mai che la Germania unita si riarmi, men che mai con atomica
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francesco luraschi
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da francesco luraschi »

Situazione molto fluida, ora anche i dazi sulla componentistica elettronica verranno rivisti così come quelli sui semiconduttori.

Ci può stare di riportare a casa la produzione a basso costo orientale ma questo avrà una ripercussione sul costo della vita. Più lavoro ma anche costi maggiori di una vita che negli USA (e da noi) costa già molto. I prodotti asiatici sono serviti a tenere bassa l'inflazione.

Ora cosa può succedere: più lavoro ma vita più costosa e quindi le aziende americane avranno più difficoltà a vendere i propri prodotti in patria dato che il ceto medio dovrà spendere di più per i beni necessari (alimentazione, sanità e mutui vari). Inoltre all'estero potrebbero esserci "controdazi". Faccio esempio pratico: due vini, uno italiano e uno americano, vengono venduti a pari prezzo negli USA, diciamo $29,99. Il vino italiano colpito dai dazi passa a $36. Che fa il venditore americano? Sta a $ 29,99 o dà pure lui una ritoccatina al prezzo rimanendo comunque concorrenziale? :mmm:

Quindi è possibile che le azioni delle aziende scendano e considerando il fatto che la famiglia media americana investe il 60% del proprio portafoglio in azioni (in Europa chi ha il coraggio?) contando sulla crescita o sul dividendo capirete che l'orizzonte è molto nebuloso.

Oltre Wall Street va tenuto in considerazione Walmart che è il punto di riferimento di molti americani.

Ciao: Francesco
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Ciao: Francesco
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pietro mariani
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da pietro mariani »

Negli USA si vive così bene che Willy Wonka "ti regala" una Gold Card...
per ricordarti che non puoi permetterti nemmeno quella.

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Giorgio Di Raimo
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Re: Dazi doganali pensati dal presidente Donald Trump ...

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

Se con i dazi le azioni della borsa Usa calano è la prova provata che quelle aziende quotate non producono in America. Producono ove costa meno per importare negli States: si chiama globalizzazione. Questa ha prodotto la deindustrializzazione e anche se i prodotti importati costavano meno, sono diventati poi inaccessibili per la maggior parte della popolazione che non ha il lavoro, perso nel momento in cui la fabbrica fu chiusa per spostarla in Cina piuttosto che in Vietnam. Questa perdita di reddito è stata compensata, prima dal credito subprime poi fallito e successivamente ,ma solo per una parte di popolazione medio alta che poteva acquistare azioni, dai dividendi delle aziende quotate, che con la globalizzazione continuavano a macinare utili. Il meccanismo poi si è inceppato definitivamente con la fine del petrodollaro del 2024 e con lo sganciamento subalterno dagli Usa dei paesi che avevano avviato la globalizzazione a basso costo ed ora sono diventate potenze primarie, tipo Cina ma non solo. L’economia Usa è al collasso: indebitamento fuori controllo, bilancia commerciale e partite estere con fine del petrodollaro verso il baratro, popolazione disoccupata e drogata a vette inaccettabili , con orde di immigrati irregolari che aumentano il debito, spese militari talmente opache da non poter essere rendicontate ,ma soprattutto ,sostenute non per difendere i confini statali ma per influenzare ovunque chiunque per tenere in piedi la globalizzazione . I dazi sono stati messi per riportare in primo piano l’industria e tagliare le unghie alla Finanza speculativa che non crea ricchezza ne per gli americani ne per i vietnamiti. I dazi servono a dare un reditto a milioni di persone e per ridurre gli introiti mostruosi di poche aziende che li ridistribuiscono a pochi impoverendo tutti. Anche per chi vende negli Usa i dazi potrebbero essere uno shock con risvolto positivo. L’economia europea per esportare in un contesto di globalizzazione , per essere competitiva, ha dovuto tenere bassi i redditi da lavoro. Ha investito tutto sulle partite estere , tralasciando sempre di più il mercato interno, portando a bassissimi livelli gli investimenti sul lavoro legato al mercato interno. In europa la popolazione si è impoverita,ma gli esportatori , spesso acquisiti dalla finanza Usa ( vedi aziende italiane a centinaia) con stipendi bassi ma alte esportazioni ed ad alto valore aggiunto hanno fatto utili record.
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