Splendori e miserie di un 50 grana

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Stefano T
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Stefano T »

Napoli1860 ha scritto: 10 aprile 2025, 11:48 La vera, autentica tragedia è aver pagato un importo diverso da 0 - e poco importa, a questo punto, che sia 4.000 o 8.000 - qualcosa che vale 0 e che continuerà ad inquinare l'ambiente.
Quindi adesso ti sei convinto che la lettera, oltre al 50 gr. ossidato, ha qualcosa che non va?

Perchè sembrava che criticassi chi i dubbi li aveva:
Napoli1860 ha scritto: 29 marzo 2025, 13:06 Signori, non giustifichiamo l'ingiustificabile producendo congetture a mezzo di congetture, peraltro poco verosimili
Stefano T ha scritto: 29 marzo 2025, 12:02 ...se non sbaglio non c'è il certificato di Alberto Diena, pur avendo firmato per esteso la lettera, quindi nessuno può sostenere con certezza che la sua firma non sia stata apposta prima di un'eventuale sostituzione.
Una firma semi-estesa su una banale assicurata da 10 grana (come congetturato da Antonello Cerruti)? Suvvia...
Antonello Cerruti ha scritto: 28 marzo 2025, 17:04 I Maestri erano due enormi studiosi che hanno "fatto" la filatelia italiana.
La loro grandezza era dedicata soprattutto allo studio.
Ma con tutta evidenza ne sapevano pochissimo (all'epoca) rispetto a noi (oggi) se sono caduti in un errore così pacchiano nell'interpretazione tariffaria

E poi, scusate tanto, ma se per smascherare il (presunto) trucco bastava
Stefano T ha scritto: 29 marzo 2025, 12:02 alzare leggermente il 50 grana per vedere se sotto l'annullo continua.
... di quale scienza e conoscenza c'era mai bisogno? Dai, su...
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Napoli1860
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Stefano T ha scritto: 10 aprile 2025, 12:10
Quindi adesso ti sei convinto che la lettera, oltre al 50 gr. ossidato, ha qualcosa che non va?

Perchè sembrava che criticassi chi i dubbi li aveva:
Io non dovevo convincermi di nulla (perché il pezzo non mi interessava) e meno che mai criticavo chi aveva dubbi (e mi spiace se posso aver dato questa sensazione).

Io dicevo: signori, voi mi state raccontando che avete preso le misure di base e altezza di un rettangolo, e avete trovato, rispettivamente, 5 cm e 10 cm; ebbene - senza entrare nel merito delle vostre misure, che do per buone - io vi dico che il vostro rettangolo ha un'area di 50 cm quadri.

Dicendo che la lettera è un falso per frodare i collezionisti voi state dicendo che la Robsone Lowe, Giulio Bolaffi, Ercole Lanfranchi, Saverio Imperato, la Bolaffi SpA, un anonimo collezionista di qualche anno fa e un collezionista di oggi, nonché una discreta quota di periti filatelici tra i più rinomati, non hanno capito una beneamata (... e sì che sarebbe bastato sollevare appena il 50 grana per comprendere ogni cosa).
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Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Napoli1860 ha scritto: 10 aprile 2025, 12:08
Antonello Cerruti ha scritto: 10 aprile 2025, 12:02 Comunque, all'eventuale improbabile acquirente resterà il valore del 50 grana usato...
... per di più ossidato.

Però, ripeto, la Bolaffi è un tritacarne, e non credo - per quel che posso capire - che si metta a simulare vendite inesistenti.
Non lo credo neppure io, anche perchè avendo battuto per venti anni le loro aste conosco la loro proverbiale correttezza.
Ma, su questa lettera, abbiamo scritto tanto e ... tanti hanno letto ciò che rimane sui nostri messaggi.
Anche per il venditore (chiunque esso sia), un'aggiudicazione alla base è sempre meglio che ritirare un lotto per poi ripresentarlo altrove, magari all'estero, senza un precedente prezzo realizzato.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Napoli1860 ha scritto: 10 aprile 2025, 12:18 .......

Dicendo che la lettera è un falso per frodare i collezionisti voi state dicendo che la Robsone Lowe, Giulio Bolaffi, Ercole Lanfranchi, Saverio Imperato, la Bolaffi SpA, un anonimo collezionista di qualche anno fa e un collezionista di oggi, nonché una discreta quota di periti filatelici tra i più rinomati, non hanno capito una beneamata (... e sì che sarebbe bastato sollevare appena il 50 grana per comprendere ogni cosa).
Ancora...?
Ma non è abbastanza chiaro che talune "prime" firme esentavano chiunque da ulteriori esami?
Non è abbastanza chiaro che davanti ad un primo autorevolissimo errore nessuno (o quasi) - nel passato - ha mai osato contraddire "la storia della filatelia"?
Per avere una conferma, quante collezioni oramai "oro fisso" vengono valutate senza avere il fastidio ogni volta di essere nuovamente controllate?
L'ottimo Giacomo Bottacchi, in qualità di perito, affianca le giurie nazionali ed internazionali.
Avete mai provato a chiedergli quanti fogli ha fatto smontare dai quadri e quanti pezzi ha fatto conseguentemente ritirare?

Un giorno vi racconterò di una grande collezione di Sicilia offerta in una grande asta. Un commerciante mi aveva chiesto di controllare tanti pezzi che voleva acquistare. Con le mie commissioni su ciò che (per lui) mi fossi aggiudicato, avrei potuto cambiarmi la macchina.
I pezzi erano tutti periziati e certificati da un notissimo "ancora firmante" e quindi il mio compito si presentava abbastanza semplice.
Volete sapere per quanti di quei lotti alzai la paletta?
NESSUNO.
I pezzi nascondevano tutti strappetti riparati, margini aggiunti, assottigliamenti, ecc.; fortunatamente l'asta vendette pochissimo, anche se poi tutto risultò venduto ...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Antonello Cerruti ha scritto: 10 aprile 2025, 12:38 Ma non è abbastanza chiaro che talune "prime" firme esentavano chiunque da ulteriori esami?
Non è abbastanza chiaro che davanti ad un primo autorevolissimo errore nessuno (o quasi) - nel passato - ha mai osato contraddire "la storia della filatelia"?
Perdonami, Antonello, ma non so se realizzi sino in fondo la gravità delle tue affermazioni, rispetto alle quali le mie conclusioni sono un semplice buffetto.

Per parte mia, insisto nel protocollo di comportamento che avevo già dichiarato all'inizio, e di cui avevo al contempo mostrato l'applicazione.
Napoli1860 ha scritto: 28 marzo 2025, 15:20 Se la premessa è vera, allora [...] smettiamola per sempre di rimpiangere "la filatelia di una volta", "i mercanti di una volta", "gli studiosi di una volta", "i collezionisti di una volta", "le case d'asta di una volta", "i periti di una volta", perché l'unica cosa bella "di una volta" - amici miei - era solo la nostra giovane età, quando eravamo tutti più buoni e belli, con più energie e più entusiasmo, che ci facevano apparire tutto magnifico, ma proprio tutto, persino simili atrocità.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Sono perfettamente a conoscenza dei fatti che ho descritto.
Cordiali saluti.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

Non ti sei fidato di quello che ho scritto riguardo alla lettera con 50 grana aggiunto.
Continui a non credere a quello che scrivo?
"Non essere incredulo ma credente"

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

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filippo_2005 ha scritto: 10 aprile 2025, 10:43 Questa è bella veramente, ero certo che volasse alta Ciao:
Stefano T ha scritto: 10 aprile 2025, 11:45 Splendida e con annullo con tanti punti.
Vi mostro la sorellina, offerta in una storica asta della Italphil, in occasione di "Italia 76".
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da mene60 »

Da questo interessante dibattito (interessante soprattutto perché chi interviene sa quel che dice e oggi non è una cosa molto comune) mi par di capire che questa lettera col 50 grana è un esempio lampante dei danni dell'"ipse dixit". Se la memoria non m'inganna, nel dramma di Brecht "Vita di Galileo" il protagonista dice di essersi reso conto che i tempi sono cambiati vedendo dei muratori cambiare una disposizione di corde per il sollevamento che si usava da forse mille anni. Ecco, la sensazione mia leggendo i vostri interventi è proprio questa: ci si libera dalla soffocante cappa dell'autorità e si pensa che in fondo il proprio cervello e i propri occhi a qualcosa servono. Che poi quel pezzo, come molti altri, rimanga con un valore di scambio altissimo è un altro discorso: vorrà dire che si fa riferimento a una convenzione, ad un uso e non alla realtà della cosa. Questo accade in moltissimi settori dell'operare umano e non solo in filatelia.
Vi auguro un buon pomeriggio.

Maurilio
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Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

A proposito della lettera postata sopra e che descrissi in occasione dell'asta Italphil di Italia '85, leggete la mia stima di 3.750.000 lire.
Vi rendete conto che da allora (cinquanta anni fa) ad oggi i prezzi - in filatelia - sono aumentati solo del 100%?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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mene60
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da mene60 »

Vero, Antonello. Siccome sono curioso, sono andato a vedere nel sito ISTAT a quanto corrispondono i 3.750.000 lire del 1985. Bene, sono esattamente 6.038,67 €. Dal 1976, sarebbero 22.711,84 €. A voi le conclusioni.

Maurilio
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

mene60 ha scritto: 11 aprile 2025, 14:18 ... questa lettera col 50 grana è un esempio lampante dei danni dell'"ipse dixit" [...] ci si libera dalla soffocante cappa dell'autorità e si pensa che in fondo il proprio cervello e i propri occhi a qualcosa servono.
Caro Maurilio, tocchi un tema di particolare delicatezza: il principio di autorità, anche detto – con una neanche troppo velata connotazione negativa – sophisma auctoritatis.

Lo psicologo Robert Cialdini lo annovera tre le sei “Armi della persuasione”, e precisamente, nel capitolo VI del suo libro, discute il meccanismo di “deferenza e risposta automatica all'autorità”, che è “profondamente radicato dentro di noi”, e quindi "è naturale aspettarsi che ci siano dietro delle buone ragioni”.

Cialdini ne offre una giustificazione precisa: “Un sistema stratificato e ampiamente condiviso di rapporti d’autorità garantisce al gruppo un immenso vantaggio, permettendo lo sviluppo di strutture elaborate e complesse per la produzione, il commercio, la difesa, l'espansione e il controllo sociale, che altrimenti sarebbero impensabili. L’alternativa, l'anarchia, è una condizione di cui davvero non si conoscono effetti benefici sui gruppi culturali”.

In definitiva - conclude Cialdini – “conformarsi ai dettami delle figure di autorità ha sempre portato autentici vantaggi sul piano pratico. Quando eravamo piccoli queste persone (genitori, insegnanti) ne sapevano più di noi e ci siamo dovuti accorgere che accettare le loro idee tornava a nostro beneficio, in parte perché erano più saggi, in parte perché gestivano le nostre ricompense e punizioni. Da adulti, gli stessi vantaggi perdurano per le stesse ragioni, anche se le figure di autorità sono cambiate. Dato che la loro posizione testimonia di un più ampio accesso a poteri e informazioni, è abbastanza logico adeguarsi alle richieste delle autorità costituite”.

Il problema si pone perché la deferenza e la risposta automatica operano spesso a prescindere, “anche quando è totalmente assurdo”.

Cialdini presenta e discute un esperimento inquietante.

Un medico impartisce al telefono degli ordini folli ad alcune infermiere, in fatto di somministrazione di un farmaco a dei malati. “C’erano quattro buoni motivi che avrebbero dovuto raccomandare cautela di fronte a un ordine del genere”, scrive Cialdini: innanzitutto la comunicazione telefonica violava il protocollo e la prassi dell’ospedale; il prodotto farmaceutico, poi, non era autorizzato e non apparteneva alla dotazione standard del reparto; il dosaggio prescritto era manifestamente eccessivo; la direttiva, infine, proveniva da uno sconosciuto. Ce n’era abbastanza per bloccarsi e farsi due domande. E invece la stragrande maggioranza delle infermiere (il 95%) si attivò per eseguire l’ordine (prima di essere bloccata da un osservatore che vigilava sull'esperimento).

A quanto pare, di fronte alle direttive di un medico, le infermiere disattivavano la loro competenza, passando a una forma di risposta automatica. Nella decisione sul da farsi non interveniva nemmeno un po' della loro considerevole preparazione ed esperienza professionale: dato che l’obbedienza all’autorità legittima era da sempre la risposta più comune e più efficace nella loro situazione lavorativa, erano ormai portate a sbagliare per eccesso di obbedienza automatica. Tanto più istruttivo è il fatto che si fossero spinte fino al punto che l'errore non nasceva nemmeno da una risposta alla vera e tangibile autorità, ma al suo simbolo più facile da falsificare, il titolo nudo e crudo”.

Questo è lo sfondo concettuale, con un esempio pratico, che ognuno può riadattare da sé al caso in discorso.
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Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Antonello Cerruti »

In filatelia, il discorso è un po' diverso.
I Diena hanno sempre rappresentato non solo la completezza delle conoscenze ma anche l'autorevolezza di una competenza fuori discussione.
Purtroppo, di tanto in tanto, taluni birbaccioni si sono impossessati di tecniche innovative e, altri, si sono profittati della credibilità e dell'importanza della "mano che porge": gli uni e gli altri hanno ottenuto quella famosa "prima firma" atta ad ottenere le altre, a cascata.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Antonello Cerruti ha scritto: 11 aprile 2025, 14:26 Vi rendete conto che da allora (cinquanta anni fa) ad oggi i prezzi - in filatelia - sono aumentati solo del 100%?
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Antonello Cerruti ha scritto: 11 aprile 2025, 15:07 In filatelia, il discorso è un po' diverso.
Un po' diverso, e... molto più inquietante...
Francesco Baino
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Francesco Baino »

Non posso che concordare con quanto scritto da Antonello, alle cui parole mi associo.
Giorgio Di Raimo
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

Antonello Cerruti ha scritto: 11 aprile 2025, 14:26 A proposito della lettera postata sopra e che descrissi in occasione dell'asta Italphil di Italia '85, leggete la mia stima di 3.750.000 lire.
Vi rendete conto che da allora (cinquanta anni fa) ad oggi i prezzi - in filatelia - sono aumentati solo del 100%?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Nell’85 con 20 milioni si comprava un appartamento nuovo di 100mq in quasi tutti i centri di tutti i capoluoghi di provincia d’Italia escluse citta’ famose o d’arte
Francesco Baino
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Francesco Baino »

Riguardo all'ultimo post sul francobollo da 1 gr di Napoli: eh sì, questo è un tipico caso in cui il pedigree conta più del pezzo. Sui margini niente da dire, sono più che eccezionali, sono enormi; ma quegli ingiallimenti visibili anche nella foto in B/N della Pedemonte non lo rendono - almeno per me - un pezzo appetibile. Però non tutti i gusti sono uguali, e la battaglia che c'è stata lo dimostra. E alla fine, in questo caso, l'importante è che il pezzo piaccia all'acquirente.
Napoli1860
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Stefano T ha scritto: 10 aprile 2025, 11:40 Tragedia sì, per chi l'ha comprata 4 anni fa a € 8.000 + diritti (quindi quasi € 10.000) e oggi ne ha rimessi 6.000, se non di più se dovesse riconoscere qualcosa pure alla casa d'aste.
Antonello Cerruti ha scritto: 11 aprile 2025, 14:26 Vi rendete conto che da allora (cinquanta anni fa) ad oggi i prezzi - in filatelia - sono aumentati solo del 100%?
mene60 ha scritto: 11 aprile 2025, 14:39 sono andato a vedere nel sito ISTAT a quanto corrispondono i 3.750.000 lire del 1985. Bene, sono esattamente 6.038,67 €. Dal 1976, sarebbero 22.711,84 €.
Giorgio Di Raimo ha scritto: 11 aprile 2025, 20:23 Nell’85 con 20 milioni si comprava un appartamento nuovo di 100mq in quasi tutti i centri di tutti i capoluoghi di provincia d’Italia escluse citta’ famose o d’arte
Una precisazione s'impone.

Noi non collezioniamo "per guadagnare", e neppure "per rientrare del pagato", e neanche - guarda un po' - "nella speranza di non perderci troppo" o col retropensiero di quali possano essere gli usi alternativi del denaro che destiniamo ai francobolli.

Noi collezioniamo perché la nostra collezione di francobolli condiziona così profondamente la nostra vita, da non riuscire neppure a immaginare come potrebbe essere la nostra vita senza la nostra collezione di francobolli; perché la nostra collezione è - a tutti gli effetti - la parte migliore di noi; perché molte cose non le avremmo mai conosciute, molte competenze non le avremmo mai acquisite, e molte sensibilità - ben oltre il campo filatelico - ci sarebbero rimaste inibite per sempre, senza la nostra collezione di francobolli; perché non saremmo le belle persone che siamo, senza i francobolli.

A tutti gli altri - ai signori "rapporto qualità-prezzo", ai mister "10% del catalogo", ai "pescatori", a quella curiosa categoria di numismatici che colleziona moneta corrente, etc. etc. etc. - io ho una semplice domanda da rivolgere: ma perché lo fate, perché collezionate, se il collezionismo è per voi - principalmente - fonte di frustrazione e a acidità, se la vostra collezione non è uno spazio magico in cui prendere rifugio dal mondo, ma solo una rottura di cogl... in più?
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana

Messaggio da Napoli1860 »

Affinché tutti voi possiate riflettere meglio... :cin:

https://gliartigianidellascrittura.blog ... ra-il.html
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