Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

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Vacallo
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Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Vacallo »

Con grande sorpresa ho notato oggi che il biglietto d'ingresso per la manifestazione del maggio 2025 è passato a 6 € per giorno. Cioè io che vorrei esserci per due giorni vado a pagare 12 € a persona (siamo in due) cioè 24 EURO solo per entrare.
Vi sembra normale questo aumento? Come può essere giustificato?
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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Matraire1855
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Matraire1855 »

Sono i dazi di Trump...

:uah:
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Giorgio Di Raimo
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

Matraire1855 ha scritto: 14 aprile 2025, 21:16 Sono i dazi di Trump...

:uah:
No :not: :tri: …”ha stato Putin” :-)) :uah:
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Matraire1855
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Matraire1855 »

A parte le battute, l' intendimento degli organizzatori è aumentare gradualmente euro dopo euro il prezzo del biglietto. Per vedere fino a che livello di spesa i collezionisti continueranno a venirci.
Ritengo la Fiera di Verona in generale la più cara rispetto alle altre in fatto di offerta infrastrutturale.
Sarebbe facile paragonarla a quella di Milano per essere impietosi. Ma cercando di essere obbiettivi l' offerta dei mezzi pubblici è quasi inesistente. Un "must" è l' assalto alla diligenza davanti alla stazione ferroviaria. Il pullman parte talmente pieno che è impossibile timbrare il biglietto.
Al ritorno non puoi fare affidamento sugli orari dei bus che tanto (se passano) hanno orari in ritardo a quelli pubblicati che sono da ritenere solo indicativi.
Nel bar interno e quando c'è il self-service gli alimenti da consumare sono già stati preda delle mosche, manco fossimo in un suk.
Per non parlare della pulizia generale. Quante volte abbiamo odorato il ricordo perdurante della fiera dei cavalli svolta qualche settimana prima?
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Napoli1860
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

La nostra vita è stata rivoluzionata, non tanto da internet in sé, quanto dal fenomeno dei social network che ne è derivato (in maniera forse fatale): i nostri rapporti sono sempre più virtuali e sempre meno reali.

Questa rivoluzione – come ogni cosa della vita – ha avuto i suoi effetti positivi e le sue esternalità negative, solo che a noi piacerebbe – ingenuamente – trattenere i primi e smazzar vie le seconde.

Ci piace la possibilità di dialogare quotidianamente sul forum, ma ci rammarichiamo della scomparsa dei “negozietti su strada”, senza capire sino in fondo – perdonatemi il cliché – che si parla dei due lati di una stessa moneta, che non si può avere l’uno senza accettare l’altro (come si può pensare di preservare un negozietto su strada, quando chiunque – ma proprio chiunque – può mettersi in firma “visita il mio negozio e-Bay”, “dai uno sguardo alle mie proposte”, etc. etc.?).

C’è una struggente nostalgia, ma anche parecchio anacronismo, in questo bel passaggio di vita professionale del compianto Alessandro Arseni.
Alessandro Arseni ha scritto: 9 settembre 2014, 16:32 Non avevo clienti, ma solo poche conoscenze fatte quando lavoravo da Sirotti, e quindi studiai una grande campagna pubblicitaria per attirare la clientela necessaria con l'obiettivo di ottenere gli indirizzi dei filatelici per poi inviare il catalogo.

La cosa sorprendente fu che inserendo una cartolina prestampata, da compilare con l'indirizzo del collezionista, sul mensile "Cronaca Filatelica" e indirizzata alla Arphil, ottenni la bellezza di 6.500 richieste. SEIMILACINQUECENTO. Oggi una inserzione di una casa d'aste filatelica sulla migliore rivista probabilmente otterrebbe la stessa cifra senza due zeri e ridotta della metà.
Perché oggi – anno 2025 – difficilmente un commerciante valuterà la dimensione del suo business con il numero di copie cartacee del suo catalogo: contano piuttosto le visite al sito internet, i clickbait, il numero di download, i like, e poi, ovviamente, il modo con cui tutto ciò si traduce in vendite effettive.

La verità – per quanto possa essere doloroso ammetterlo – è che manifestazioni come Veronafil sono un retaggio del passato, che vanno avanti per pura inerzia, essendo di fatto venuto meno il loro scopo originario, alla luce dell’evoluzione del mondo (non solo filatelico).

Veronafil rappresentava un momento di incontro e di confronto in un mondo (ormai tramontato) dove incontrarsi e confrontarsi erano possibilità rare; Veronafil presupponeva un mondo caratterizzato da dimensioni spaziali e temporali incomprimibili, che la tecnologia ha invece ormai azzerato (figurarsi che abbiamo scoperto – sebbene solo a seguito di un evento traumatico come la pandemia – che esiste un’ampia classe di lavori e professioni che può essere tranquillamene svolta da casa propria, in modalità “smart-working”).

Oggi, io posso essere nello stesso momento – alla lettera: nello stesso preciso istante di tempo – a Milano da Zanaria e Ferrario, a Zurigo da Corinphila, in America da Spink, e via così; oggi posso vedere tutte le loro proposte – il più delle volte ad alta risoluzione, con scansioni fronte-retro – senza muovermi dal mio divano; posso interloquire con loro in qualsiasi momento, a costo zero, e avere risposte in tempo reale (oh, come sono lontani i tempi in cui la casa filatelica inviava “fotocopie a colori e ingrandite” degli esemplari di nostro interesse, che sembravano essere la frontiera invalicabile della tecnologia); e se qualcosa non mi convince, vengo qui sul forum, posto tutto, e ottengo i migliori pareri di filatelici altamente qualificati, esperti e professionali.

Cosa me ne faccio – oggi – di Veronafil? Cosa posso trovare a Veronafil, che non posso già avere senza muovermi da casa? Il piacere di incontrare gli amici, si dirà. Oh, bella: ma mica serve Veronafil, se proprio ci si tiene così tanto a incontrarsi, vi pare?

A me quindi non sorprende che – a un certo punto – si sia deciso di “prezzare” l’evento. Perché è ovvio che in un mondo virtuale – qual è quello in cui viviamo – i costi della “fisicità” siano più facilmente percepiti e meno sopportabili, e quindi trasferiti sugli utenti finali (se proprio ci tengono così tanto alla loro bella manifestazione “in presenza”).

Ricordo – incidentalmente – che è stata a lungo prassi farsi pagare l’invio dei cataloghi di vendita: Robson Lowe chiedeva un abbonamento annuale alle loro proposte; il catalogo d’asta della “Pedemonte” costava 50.000 lire, lo Studio Donnini inviava gratuitamente i propri cataloghi “solo a chi intrattiene rapporti commerciali con la nostra Ditta”, e agli altri chiedeva un contributo (da scalare poi a seguito di eventuali acquisti).

In generale, il mondo va avanti e – come diceva Darwin – a sopravvivere non è la specie più forte o intelligente, ma quella che sa adattarsi meglio al cambiamento.
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Antonello Cerruti
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Tutto giusto ma c'è anche da considerare che l'avvento di internet non è ancora stato recepito da tutti.
Prendiamo ad esempio l'asta Bolaffi.
Oramai le grandi case d'asta non illustrano on line solo i francobolli singoli ma anche gli album, i lotti voluminosi. le collezioni e quanto contengono con veloci filmati che consentono di osservare quanto in essi contenuto.
A Torino, queste innovazioni non sono ancora attuate, col risultato che l'asta - tra i lotti "da esaminare" e le centinaia di raccolte con descrizioni che benevolmente definisco "sommarie" - diventa possibile solo per chi si reca il loco.
Questo favorisce i partecipanti fisicamente all'asta ma, soprattutto, danneggia in maniera incomprensibile quanto evidente i venditori.
Quando finiranno quei lotti delle "svendite miracolose", come evolverà la politica delle aste Bolaffi?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonello Cerruti
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ho già scritto tante volte che la rovina dei convegni sono i "curiosi" che si danno appuntamento solo per incontrarsi tra amici e per gironzolare tra gli stand.
Non perchè danno molto fastidio ma perchè forniscono la motivazione agli organizzatori di chiedere canoni altissimi per gli spazi espositivi, seguendo la perversa formula "tanta partecipazione = tanto interesse = tanti affari e quindi prezzi esorbitanti per tavoli e stand".
Sono quelli che vanno ai convegni tanto per esserci che sono la causa della morte delle manifestazioni filateliche.
Al mio circolo filatelico ho proposto, in maniera evidentemente provocatoria, di istaurare all'entrata il "P.A.I." (cioè la "Perquisizione all'ingresso"): chi non ha in tasca 10 euro e l'autorizzazione della moglie a spenderli, non può entrare.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

Antonello Cerruti ha scritto: 15 aprile 2025, 11:54 Sono quelli che vanno ai convegni tanto per esserci che sono la causa della morte delle manifestazioni filateliche.
Al mio circolo filatelico ho proposto, in maniera evidentemente provocatoria, di istaurare all'entrata il "P.A.I." (cioè la "Perquisizione all'ingresso"): chi non ha in tasca 10 euro e l'autorizzazione della moglie a spenderli, non può entrare.
Che detto così – in questi termini, con questo tono – può sembrare una battuta, ma al fondo esprime un concetto estremamente serio, e messo in pratica (in passato) da alcune case filateliche: se vuoi ricevere i miei cataloghi, allora me li paghi, anche solo simbolicamente – diciamo 20 euro l’anno – tanto più che il costo di ricezione del catalogo ti sarà interamente scalato al primo acquisto.

Questa semplice clausola mette al riparo da una marea di fastidi e di individui fastidiosi e inopportuni (gente che - come dice un mio amico - “tocca le cose solo per lasciarle dove sono”) perché – come ricorda il gerarca nazista all’ebreo, nel bel romanzo “La variante di Lüneburg” – “quando c’è una posta in gioco, anche minima, nessuno può più essere approssimativo”.

Credo sia semplicemente un fatto – ormai da tempo – che nessuna casa filatelica tragga un profitto apprezzabile dalla presenza a Veronafil (e anzi mi punge vaghezza che la partecipazione per molti si chiuda in perdita, tenendo conto di tutti i costi da sopportare) e che quindi la presenza sia intesa – presumo – come una forma di pubblicità, un costo pubblicitario per ribadire al mondo che “ci siamo anche noi”.

Ma questo stesso messaggio – “ci siamo anche noi” – può oggi veicolarsi in modo molto più efficiente ed efficace con una pluralità di mezzi alternativi, che non la partecipazione a Veronafil.

Dopodiché – è chiaro – tutti noi rimarremo sempre legati ai bei ricordi di un tempo, ma pretendere di cristallizzare quelle situazioni piacevoli, e mantenere intatte per sempre, è qualcosa di impossibile.
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Antonello Cerruti »

L'ho già scritto ma lo ripeto.
Ai commercianti furbi basterebbe esporre a Verona al proprio stand un cartello con scritto: "AL PRIMO ACQUISTO DA 100,00 EURO, RIMBORSIAMO IL BIGLIETTO D'INGRESSO".

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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andy66
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da andy66 »

Antonello Cerruti ha scritto: 15 aprile 2025, 12:29 L'ho già scritto ma lo ripeto.
Ai commercianti furbi basterebbe esporre a Verona al proprio stand un cartello con scritto: "AL PRIMO ACQUISTO DA 100,00 EURO, RIMBORSIAMO IL BIGLIETTO D'INGRESSO".

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
All'estero basta anche un acquisto da 50 per avere il rimborso :-)

Ciao:
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andy66
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da andy66 »

Napoli1860 ha scritto: 15 aprile 2025, 10:26 La nostra vita è stata rivoluzionata, non tanto da internet in sé, quanto dal fenomeno dei social network che ne è derivato (in maniera forse fatale): i nostri rapporti sono sempre più virtuali e sempre meno reali.

Questa rivoluzione – come ogni cosa della vita – ha avuto i suoi effetti positivi e le sue esternalità negative, solo che a noi piacerebbe – ingenuamente – trattenere i primi e smazzar vie le seconde.

Ci piace la possibilità di dialogare quotidianamente sul forum, ma ci rammarichiamo della scomparsa dei “negozietti su strada”, senza capire sino in fondo – perdonatemi il cliché – che si parla dei due lati di una stessa moneta, che non si può avere l’uno senza accettare l’altro (come si può pensare di preservare un negozietto su strada, quando chiunque – ma proprio chiunque – può mettersi in firma “visita il mio negozio e-Bay”, “dai uno sguardo alle mie proposte”, etc. etc.?).

C’è una struggente nostalgia, ma anche parecchio anacronismo, in questo bel passaggio di vita professionale del compianto Alessandro Arseni.
Alessandro Arseni ha scritto: 9 settembre 2014, 16:32 Non avevo clienti, ma solo poche conoscenze fatte quando lavoravo da Sirotti, e quindi studiai una grande campagna pubblicitaria per attirare la clientela necessaria con l'obiettivo di ottenere gli indirizzi dei filatelici per poi inviare il catalogo.

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La verità – per quanto possa essere doloroso ammetterlo – è che manifestazioni come Veronafil sono un retaggio del passato, che vanno avanti per pura inerzia, essendo di fatto venuto meno il loro scopo originario, alla luce dell’evoluzione del mondo (non solo filatelico).

Veronafil rappresentava un momento di incontro e di confronto in un mondo (ormai tramontato) dove incontrarsi e confrontarsi erano possibilità rare; Veronafil presupponeva un mondo caratterizzato da dimensioni spaziali e temporali incomprimibili, che la tecnologia ha invece ormai azzerato (figurarsi che abbiamo scoperto – sebbene solo a seguito di un evento traumatico come la pandemia – che esiste un’ampia classe di lavori e professioni che può essere tranquillamene svolta da casa propria, in modalità “smart-working”).

Oggi, io posso essere nello stesso momento – alla lettera: nello stesso preciso istante di tempo – a Milano da Zanaria e Ferrario, a Zurigo da Corinphila, in America da Spink, e via così; oggi posso vedere tutte le loro proposte – il più delle volte ad alta risoluzione, con scansioni fronte-retro – senza muovermi dal mio divano; posso interloquire con loro in qualsiasi momento, a costo zero, e avere risposte in tempo reale (oh, come sono lontani i tempi in cui la casa filatelica inviava “fotocopie a colori e ingrandite” degli esemplari di nostro interesse, che sembravano essere la frontiera invalicabile della tecnologia); e se qualcosa non mi convince, vengo qui sul forum, posto tutto, e ottengo i migliori pareri di filatelici altamente qualificati, esperti e professionali.

Cosa me ne faccio – oggi – di Veronafil? Cosa posso trovare a Veronafil, che non posso già avere senza muovermi da casa? Il piacere di incontrare gli amici, si dirà. Oh, bella: ma mica serve Veronafil, se proprio ci si tiene così tanto a incontrarsi, vi pare?


D'accordo quasi su tutto... però ti dirò la verità, per un acquisto abbastanza importante preferisco sempre avere l'oggetto 'IN MANO' invece che vederlo 'A VIDEO'. Secondo me il problema di Verona é la location, cioè la fiera ha costi eccessivi per quello che é il mercato filatelico di oggi, e ció si ripercuote sui prezzi degli espositori. Che si trovi un altro luogo meno dispendioso, poi far pagare un ingresso non penso sia il problema

Ciao:
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Napoli1860
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

Sì, ma il punto generale rimane, di la dei minori costi o dei 50 o 100 euro di spesa necessari per il rimborso: Veronafil et similia non ha più senso, proprio come non ha senso - a meno di casi specifici e molto ben individuati - spedire una lettera: ci sono le mail, i WhatsApp, i vocali.

Si ragiona su come ottimizzare una realtà che ha intrinsecamente sempre minor ragion d'essere - e sempre meno ne avrà in futuro - perché è tutto il mondo a trovarsi in una rete sempre più fitta di relazioni virtuali, e non più fisiche (a meno - ripeto - di casi specifici, peraltro in netta riduzione essi stessi).

Denny de Vito lo ha spiegato meravigliosamente, nel film I soldi degli altri

https://www.youtube.com/watch?v=pnGdmZOuRtY
Napoli1860
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

Il punto è che ci si attende che siano sempre "gli altri" a darsi una mossa, per tenere in piedi un gioco che piace "a noi": siate "voi" a trovare il modo di farci entrare gratis, siate "voi" a trovare un posto che costi di meno, siate a "voi" a ridurre al minimo il mio acquisto per farmi rimborsare il biglietto, siate "voi" a preservare la mia libertà di non comprare nulla, ... siate "voi"..., siate "voi.. ché "io" voglio continuare a fare come ho sempre fatto...

Per carità, ci sta pure come ragionamento, ci mancherebbe, ma non ci si sorprenda se dall'altro lato rispondono picche.
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Stefano T
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Stefano T »

Napoli1860 ha scritto: 15 aprile 2025, 16:50 Sì, ma il punto generale rimane, di la dei minori costi o dei 50 o 100 euro di spesa necessari per il rimborso: Veronafil et similia non ha più senso, proprio come non ha senso - a meno di casi specifici e molto ben individuati - spedire una lettera: ci sono le mail, i WhatsApp, i vocali.

Si ragiona su come ottimizzare una realtà che ha intrinsecamente sempre minor ragion d'essere - e sempre meno ne avrà in futuro - perché è tutto il mondo a trovarsi in una rete sempre più fitta di relazioni virtuali, e non più fisiche (a meno - ripeto - di casi specifici, peraltro in netta riduzione essi stessi).
Il problema è che quando acquisti da remoto non sai mai, e sottolineo mai, esattamente quello che ti arriva a casa. E ogni volta speri di non trovare un difetto, un problema non dichiarato, il giusto colore, nessuna linguella tolta o la gomma manipolata (se non addirittura una rigommatura).
E questo accade soprattutto se sei un collezionista con esperienza che ne sa più del singolo commerciante e perito e che cerca di collezionare prestando grande attenzione alla qualità.

Inoltre le Fiere e i Convegni sono fondamentali per imparare vedendo DAL VIVO una grande varietà di materiale selezionato. Non parliamo poi del divertimento nel cercare tariffe e destinazioni strane o colori rari.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Matraire1855 »

Considerando tutto quanto detto finora, allora non si capisce che senso abbia visitare musei, esposizioni varie se le immagini di questi capolavori si possono godere comodamente seduti sul water con la miriade di volumi pubblicati ( se si vuole spendere per i libri) o sul proprio tablet (per chi ha il braccino corto).
Pur rispettando tutte le opinioni, mi sembra che molti qui si crogiolano nelle proprie meschinità di un futuro esclusivamente digitale.
Comunque il problema sollevato dall' amico Vacallo era un altro
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

Stefano T ha scritto: 15 aprile 2025, 17:16 Il problema è che quando acquisti da remoto non sai mai, e sottolineo mai, esattamente quello che ti arriva a casa. E ogni volta speri di non trovare un difetto, un problema non dichiarato, il giusto colore, nessuna linguella tolta o la gomma manipolata (se non addirittura una rigommatura).
E questo accade soprattutto se sei un collezionista con esperienza che ne sa più del singolo commerciante e perito e che cerca di collezionare prestando grande attenzione alla qualità.
Condivido al 100%.

E anzi - come si dice - sono più realista del re. Perché io, i francobolli che mi interessano, li chiedo di base all'Ingegner Avanzo, che me li lascia in visione per mesi e mesi, senza mai disturbarmi, cosicché me li posso guardare a casa mia in tutta tranquillità, a ogni ora del giorno e della sera, con la luce naturale e quella artificiale, appena sveglio e prima di andare a dormire, con la pancia piena e la pancia vuota, e soprattutto sia quando sono felice che quando mi girano le balle (ché notoriamente la meccanica quantistica opera anche in filatelia, e il livello di "perfezione" e "qualità" di un francobollo cambia con l'umore di chi lo osserva) e - mirabile a dirsi - quando glieli restituisco perché ho deciso che non fanno per me, non un solo fiato da parte sua.

Ma l'Ingegner Avanzo - si sa - "è caro" :OOO: , perché in filatelia è sempre tutto "troppo caro", dai prezzi dell'Ingegner Avanzo sino ai 6 euro di ingresso a Veronafil, o almeno è così fin tanto che si deve acquistare, ché quando invece si deve vendere la lagna è esattamente opposta, perché - in definitiva - l'importante nella vita è non essere mai contenti.
Stefano T ha scritto: 15 aprile 2025, 17:16 Inoltre le Fiere e i Convegni sono fondamentali per imparare vedendo DAL VIVO una grande varietà di materiale selezionato. Non parliamo poi del divertimento nel cercare tariffe e destinazioni strane o colori rari.
E tutto questo apprendimento e divertimento - per riprendere l'istanza dell'amico Vacallo - non vale neppure 24 euro? Ma allora - forse - non è che si apprende e ci si diverte così tanto come si crede...

In generale - e per non disperdere il mio pensiero in più post - sapete qual è la definizione tecnicamente precisa di "un gran bel libro"? Un gran bel libro - tecnicismo alla mano - è quella cosa che vi immerge così tanto nella storia, da impedirvi di sentire la puzza di sudore del tizio che vi sta incollato su una metro stracolma. Perché se invece la puzza la sentite, allora - sempre tecnicamente parlando - state sicuri che quello che avete in mano non è un buon libro. Se il fastidio della puzza è superiore al tasso di divertimento e apprendimento, allora - banalmente - non state apprendendo e non vi state divertendo.

Ci terrei poi a distinguere - solo per amor di chiarezza - tra "fatti" e "opinioni".

Uno può dire - per esempio - che la Meloni è una fascista, che la democrazia è in pericolo, e che un colpo di Stato è ormai imminente. Questa è una "opinione" - più o meno argomentabile, più o meno rispettabile - che non potrà mai cancellare il "fatto", il dato di realtà: la Destra è stata democraticamente eletta, e - seguendo una prassi pluridecennale - il leader del partito con più voti ha preso la carica di Presidente del Consiglio.

I dati di realtà non hanno nulla ha a che fare con ciò che uno teme o spera, che avversa o auspica. E il dato di realtà è che viviamo in un mondo per lo più virtuale.
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Andrea61
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Andrea61 »

Napoli1860 ha scritto: 15 aprile 2025, 10:26 Oggi, io posso essere nello stesso momento – alla lettera: nello stesso preciso istante di tempo – a Milano da Zanaria e Ferrario, a Zurigo da Corinphila, in America da Spink, e via così; oggi posso vedere tutte le loro proposte – il più delle volte ad alta risoluzione, con scansioni fronte-retro – senza muovermi dal mio divano; posso interloquire con loro in qualsiasi momento, a costo zero, e avere risposte in tempo reale (oh, come sono lontani i tempi in cui la casa filatelica inviava “fotocopie a colori e ingrandite” degli esemplari di nostro interesse, che sembravano essere la frontiera invalicabile della tecnologia); e se qualcosa non mi convince, vengo qui sul forum, posto tutto, e ottengo i migliori pareri di filatelici altamente qualificati, esperti e professionali.

Cosa me ne faccio – oggi – di Veronafil? Cosa posso trovare a Veronafil, che non posso già avere senza muovermi da casa?
Beh, Zanaria, Ferrario, Corinphila e Spink, oltre a tutte le altre prestigiose case d'asta di tutto il mondo, trattano materiale che, perdonatemi la tautologia, valga la pena essere trattato da un catalogo d'aste. Trovi pezzi favolosi che non ti basta un anno di stipendio fino--a scendere--ai pezzi che con un centinaio d'euro ti porti a casa.

Ma non esiste solo la filatelia "che se un pezzo non vale almeno cento euro manco lo guardo", esiste anche una filatelia fatta di materiale minore, delle piccole varietà occasionali su francobolli comunissimi, dei francobolli del tutto comuni che non sono facili da trovare in uso isolato, di quegli annulli un po' curiosi che non si vedono mai e che quando li trovi li paghi 2 euro, della posta altrimenti comunissima partita dal paesino dove andavi in vacanza da bambino, eccetera eccetera.

Si dirà: ma tutta questa roba oggi la trovi su internet, eBay o Delcampe o cos'altro sia. Vero, ma a patto che il venditore si prenda la briga di scrivere descrizioni accurate e a patto di voler spendere ore davanti allo schermo. Non so voi, ma a me dà molta più soddisfazione scartabellare materiale in una scatola in attesa di una scintilla di serendipity, piuttosto che compulsare centinaia e centinaia di inserzioni su un marketplace.

Per me Verona è (era?) anche questo: avere la possibilità di visionare una gran quantità di materiale comune e meno raro in un tempo limitato.

Sulla questione del biglietto d'ingresso nulla da dire, salvo quanto segue. I 6€ d'ingresso non mi sembrano una cifra esagerata e se aiutano a mantenere la manifestazione viva ben vengano. Forse potrebbero mettere un biglietto "abbonamento" a 9 o 10€ per l'intera manifestazione, ma alla fine stiamo parlando di spiccioli. Quello che trovo irritante, da un punto di vista "di principio" è che il biglietto non permette di entrare ed uscire a piacere nell'arco della stessa giornata. Questo "obbliga" a servirsi del bar o del ristorante interno e non mi sembra molto corretto.
Andrea

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lucasa
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da lucasa »

Per me verona è
vedere e parlare di francobolli con tutti .🤩
Passare tre giorni senza pensare ad altro😎
Cercare fra i venditori di cartoline e monete
Mangiare con gli amici che sento spesso ma non vedo mai😋
Guardare i francobolli e tutto cio che non colleziono ed a volte neanche mi interessa😍

Ho imparato da amici grandi collezionisti a fare collezioni “segrete” frugando nei convegni perche dopo un po sono i francobolli che ti cercano e mica c’è bisogno di venire a verona 😉

Francamente di accumulare francobolli da “solo” credendo che siano quello che penso oppure cercando qualcuno che mi da ragione non mi interessa
E ringrazio quelli che hanno creato questo forum incontrandosi fra di loro. Altrimenti io avrei gia smesso da tempo di collezionare dopo una serie di fregature ricevute indistintamente da commercianti e collezionisti per i quali sono a seconda del momento: Un “pollo” o un “cliente di merda”


🙏🏻. Luca
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scintilla
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da scintilla »

Ciao a tutti
Io e’ da diversi anni che vado alla Fiera di Verona, di solito compro online e ritiro a Verona, mentre se i commercianti mi trovano qualcosa di interessante me la propongono al convegno in modo che possa controllare di persona . Scusate , tutti voi rispetto a me siete dei professionisti in ambito filatelico e propio non capisco come possiate dire che 6-7 euro siano una cifra alta per entrare alla fiera di Verona, se per voi Verona non vale neanche 6 euro fate benissimo a stare a casa.
Io invece sarei disposto a spendere anche 30,00 euro per entrare a quella che ritengo la mia fiera dei balocchi.
Ciao:
Igor
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AMICO CONVINTO DEL GRONCHI ROSA :-))
Napoli1860
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Re: Veronafil Maggio 2025 /Biglietto d'ingresso

Messaggio da Napoli1860 »

scintilla ha scritto: 17 aprile 2025, 13:22 ... se per voi Verona non vale neanche 6 euro fate benissimo a stare a casa.
Io invece sarei disposto a spendere anche 30,00 euro per entrare a quella che ritengo la mia fiera dei balocchi.
Oh, finalmente! :clap: :clap: :clap:

Ne approfitto per ricordare un'ovvietà, al limite del banale.

Una passione è una passione perché non misura lo sforzo, perché dà tutto e non pretende niente, giacché una passione trova in sé stessa la sua gratificazione.

Una passione è una passione perché - più che guardare al risultato finale - suscita un piacere intenso nello svolgimento del processo in sé, nell'atto del fare, istante per istante.

Una passione è una passione perché porta ad esaltare tutto ciò che c'è di bello, e a minimizzare, se non proprio ignorare, i piccoli e grandi fastidi o inconvenienti.

Una passione non è sacrificio o sofferenza, in vista di un obiettivo futuro; una passione - ripeto - gratifica sé stessa.

Ora, ognuno di noi rimane libero di esprimersi nei modi e nei toni che ritiene, ci mancherebbe altro, ma quando - fatto 100 il numero di interventi - 80 o 90 sono lamentosi, cinici, aridi, o ingenuamente rivolti a magnificare il passato (che il più delle volte è bello solo nel ricordo di chi lo evoca, giacché di per sé era qualcosa di aberrante, basta vedere questa discussione viewtopic.php?p=808389#p808389) ebbene, quando ricadiamo in questa casistica, cominciamo a farci due domande se siamo davvero ancora appassionati di filatelia, e a ogni modo cerchiamo di realizzare che non restituiamo certo l'immagine di persone innamorate dei francobolli...
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