Splendori e miserie di un 50 grana
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Giusto per portare un esempio semplice, semplice.
Questa è considerata - da sempre - la più grande rarità della Dittatura e Luogotenenza napoletana.
Ora: che senso avrebbe mettersi a ridipingere il lato inferiore del margine alla destra di chi guarda? quando il blocco fosse diventato azzurro, in quella parte dove ora è bianco, cosa cambierebbe nel suo fascino, nella sua attrattiva? Poco, e forse nulla.
Il caso degli indirizzi è chiaramente diverso, perché il loro restauro è un tentativo di ripristinare "ora" ciò che era "allora", restituendo all'insieme un elemento (l'indirizzo appunto) che è ovviamente cruciale.
Questa è considerata - da sempre - la più grande rarità della Dittatura e Luogotenenza napoletana.
Ora: che senso avrebbe mettersi a ridipingere il lato inferiore del margine alla destra di chi guarda? quando il blocco fosse diventato azzurro, in quella parte dove ora è bianco, cosa cambierebbe nel suo fascino, nella sua attrattiva? Poco, e forse nulla.
Il caso degli indirizzi è chiaramente diverso, perché il loro restauro è un tentativo di ripristinare "ora" ciò che era "allora", restituendo all'insieme un elemento (l'indirizzo appunto) che è ovviamente cruciale.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Eh, Francesco, questa lettera ha avuto una sorte che - in passato - era considerata assolutamente normale e fisiologica, e ora, invece, è giudicata nel modo peggiore possibile.Francesco Baino ha scritto: 22 aprile 2025, 16:03 Bellissima questa lettera col soldo: margini grandi, tassello libero, annullo non deturpante per la tipologia, insieme pulito e ben conservato. Eh, che fare? Probabilmente quella lettera, ad un prezzo congruo, la prenderei.
Il discorso - a volerlo sviluppare con sensatezza - richiederebbe un preambolo non breve, ma nella sua essenza è questo: in passato era normalissimo (anche perché l'informazione girava con gran lentezza, e a molti non arrivava proprio) vedere un pezzo in asta nell'anno "t" aggiudicato a 100, e ritrovarlo l'anno dopo, in "t+1", nella vetrina a prezzi netti di un commerciante proposto come minimo a 200 (e a volte anche di più). Nessuno si scandalizzava, nessuno si meravigliava, tant'è che molti compravano senza problemi.
Una cosa del genere - oggi - non è più accettata, e la lettera in questione è andata incontro proprio a questa casistica: passò in asta, da Bolaffi, circa 8 anni fa, e andò via davvero a un buon prezzo; nel giro di qualche mese comparve nuovamente nel catalogo di un noto operatore milanese, a un prezzo più che triplicato.
I discorsi da fare sarebbero infiniti

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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
... che dire delle firme dei periti su francobolli immacolati?Ma se oggi - anno 2025 - un collezionista, fosse pure il Naddei o il Garosci della situazione, si mettese a marchiare i suoi oggetti, magari in modo indelebile, avrebbe tutto il mio disprezzo: perché quel gesto sarebbe assolutamente fuori tempo, senza logica, rispetto alla consapevolezza maturata nel tempo.
ma il collezionista non è mai sufficientemente contento...
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
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Fildoc
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Assolutamente d'accordo! Anche le firme (a matita) sono ormai figlie di un'altra epoca: può pure fare piacere vedere un "Giulio Bolaffi" o "Renato Mondolfo" esteso, perché - in un certo senso - era giusto nello specifico momento in cui venivano apposte, e quelle firme, oltre a essere di due grandissimi, rispecchiavano un modus operandi dell'epoca; ma che ancora oggi si continuino a "sporcare" i francobolli, lo trovo aberrante...fildoc ha scritto: 22 aprile 2025, 19:34... che dire delle firme dei periti su francobolli immacolati?Ma se oggi - anno 2025 - un collezionista, fosse pure il Naddei o il Garosci della situazione, si mettese a marchiare i suoi oggetti, magari in modo indelebile, avrebbe tutto il mio disprezzo: perché quel gesto sarebbe assolutamente fuori tempo, senza logica, rispetto alla consapevolezza maturata nel tempo.
ma il collezionista non è mai sufficientemente contento...
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana




Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Concordo in pieno, la cosa aberrante è che non esistono più personaggi come quei due grandi citati, e la filatelia ci ha rimesso decisamente per quelle perdite.
Peraltro la firma è sempre stata garanzia diretta del fatto che il pezzo era stato effettivamente visionato,
chi ha apposto i timbrini a tampone metodo usato da diversi importanti personaggi
purtroppo ha fatto dei danni decisamente maggiori, le firme a matita ricordate che bene o male sono sempre asportabili.
Un saluto a tutti
Peraltro la firma è sempre stata garanzia diretta del fatto che il pezzo era stato effettivamente visionato,
chi ha apposto i timbrini a tampone metodo usato da diversi importanti personaggi
purtroppo ha fatto dei danni decisamente maggiori, le firme a matita ricordate che bene o male sono sempre asportabili.
Un saluto a tutti
Gioielli filatelici di Toscana
ASI "the pursuit of perfection"
il mio blog, esperienze di un collezionista e Collezione Unicum
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Comunque, non so se il post sia di fatto giunto ai suoi esiti, ma - se così è - voglio chiudere con una nota di speranza, di splendore e non di miseria.
Enzo Diena - nella sua prefazione a "Scilla e Cariddi" - scriveva che i francobolli di Napoli sono caratterizzati da rozzezza d'esecuzione e sciatteria d'uso (aggravate, come si è visto, da condizioni di conservazione non ottimali, se non proprio da tentativi falliti di ripulitura).
Tutto vero. Però è anche vero che quando i "Napoli" riuscirono bene, e quando furono usati con un minimo di buon gusto, quel che ne venne fuori fu qualcosa di meraviglioso... sperando sia rimasto così...
Enzo Diena - nella sua prefazione a "Scilla e Cariddi" - scriveva che i francobolli di Napoli sono caratterizzati da rozzezza d'esecuzione e sciatteria d'uso (aggravate, come si è visto, da condizioni di conservazione non ottimali, se non proprio da tentativi falliti di ripulitura).
Tutto vero. Però è anche vero che quando i "Napoli" riuscirono bene, e quando furono usati con un minimo di buon gusto, quel che ne venne fuori fu qualcosa di meraviglioso... sperando sia rimasto così...
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Per quanto, certe dinamiche sono comunque incomprimibili oltre una certa soglia, e così, a distanza di neanche sei mesi, ecco che l'ormai celeberrimo "Archivio Baronissi", dopo aver spurgato in un colpo solo in Danimarca, sta ora pian piano riaffiorando, un po' in Italia (da Filsam), un po' in Svizzera (da David Feldman) e vediamo dove altro ...Napoli1860 ha scritto: 22 aprile 2025, 16:28
... in passato era normalissimo (anche perché l'informazione girava con gran lentezza, e a molti non arrivava proprio) vedere un pezzo in asta nell'anno "t" aggiudicato a 100, e ritrovarlo l'anno dopo, in "t+1", nella vetrina a prezzi netti di un commerciante proposto come minimo a 200 (e a volte anche di più). Nessuno si scandalizzava, nessuno si meravigliava, tant'è che molti compravano senza problemi.
Una cosa del genere - oggi - non è più accettata...
Fate un fischio, se vi capita di vederla...
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Buongiorno a tutti
ma in quante maniere si parla....questo della Baronissi è posizionato coricato
Anche il grande Provera avrebbe detto ..no
se siamo così minuziosi e descrittivi sulla qualità in filatelia non possiamo avere i paraocchi quando vogliamo
Per me è una battuta ma non tutti la pensano così
buona giornata
ma in quante maniere si parla....questo della Baronissi è posizionato coricato
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
La controprova ovviamente non ci sarà mai; ma mi piace pensare che l'Ingegner Provera avrebbe privilegiato:
a) la fascetta intera (casistica piuttosto inusuale);
b) un posizionamento straordinario degli annulli (che lasciano l'immagine totalmente libera);
c) uno stato di conservazione complessivo davvero notevole;
d) last but not least, la data del 14 febbraio 1861, giorno di introduzione dei francobolli delle Province Napoletane.
Sì, mi piace pensare che l'Ingegner Provera si sarebbe digerito con relativa tranquillità una "Croce" coricata, in presenza di così tanti elementi significativi.
a) la fascetta intera (casistica piuttosto inusuale);
b) un posizionamento straordinario degli annulli (che lasciano l'immagine totalmente libera);
c) uno stato di conservazione complessivo davvero notevole;
d) last but not least, la data del 14 febbraio 1861, giorno di introduzione dei francobolli delle Province Napoletane.
Sì, mi piace pensare che l'Ingegner Provera si sarebbe digerito con relativa tranquillità una "Croce" coricata, in presenza di così tanti elementi significativi.
Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Napoli1860 ha scritto: 23 aprile 2025, 8:44Per quanto, certe dinamiche sono comunque incomprimibili oltre una certa soglia, e così, a distanza di neanche sei mesi, ecco che l'ormai celeberrimo "Archivio Baronissi", dopo aver spurgato in un colpo solo in Danimarca, sta ora pian piano riaffiorando, un po' in Italia (da Filsam), un po' in Svizzera (da David Feldman) e vediamo dove altro ...Napoli1860 ha scritto: 22 aprile 2025, 16:28
... in passato era normalissimo (anche perché l'informazione girava con gran lentezza, e a molti non arrivava proprio) vedere un pezzo in asta nell'anno "t" aggiudicato a 100, e ritrovarlo l'anno dopo, in "t+1", nella vetrina a prezzi netti di un commerciante proposto come minimo a 200 (e a volte anche di più). Nessuno si scandalizzava, nessuno si meravigliava, tant'è che molti compravano senza problemi.
Una cosa del genere - oggi - non è più accettata...
Fate un fischio, se vi capita di vederla...
Immagine1.jpg
Napoli1860, questa crocetta è semplicemente IMMENSA, neppure a volersela fare su misura si riuscirebbe ad ottenere un oggetto così SPLENDIDO. È una gioia per gli occhi, un piacere sublime ammirarlo, è semplicemente eccezionale!!!!
Margini ampissimi, estremamente regolari, nei quali il francobollo è incastonato esattamente al centro come una gemma!!! Non si intravedono altri esemplari attorno che possano distrarre l'attenzione dell'osservatore, dal francobollo.
E gli annulli? Sembrano apposti da un coreografo, da un esperto di arti grafiche, da un professionista dell'immagine. Quello rosso che appena tocca il francobollo, tanto da non deturparlo, ma quel poco che basta a dargli un bacio di colore; il lineare ANNULLATO in nero che c'è, come deve essere, ma è estremamente leggero, tanto da non macchiare il francobollo in modo pacchiano e solo fuori dal francobollo diviene più intenso e leggibile. Fascetta completa, tutti gli elementi allineati in squadra, di una simmetria tale che lascia a bocca aperta.
Semplicemente un pezzo da museo, un punto di riferimento, un oggetto sublime.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
E' noto a tutti che l'Ingegner Provera prediligeva nettamente i francobolli correttamente posizionati, ma è semplicemente falso che un francobollo coricato o storto non potesse entrare nella sua collezione solo perché coricato o storto.
Questa lettera proviene dalla Collezione Provera, come testimonia l'inconfondibile alberello verde al verso, e il cartoncino dattiloscritto che l'accompagna.
Non solo i francobolli sono coricati, ma si intravede anche il testo scritto: una tragedia!
Eppure Provera ci passò sopra.
Ricopio dalla sua annotazione: "Napoli, 1858, coppia del francobollo da 1 grano, II tavola, carminio scuro. 'PARTENZA DA NAPOLI, 30 MAR 1861' (in periodo di Regno d'Italia), diretta a Scorrano, che non aveva ufficio postale, presso Maglie".
Probabilmente - immagino - fu quest'ultimo aspetto ad attrarlo: il fatto che Scorrano non avesse ufficio postale. E tanto gli bastò a digerirsi tranquillamente la coppia coricata.
Sulla qualità, poi, lascio la parola a Enzo Diena.
Questa lettera proviene dalla Collezione Provera, come testimonia l'inconfondibile alberello verde al verso, e il cartoncino dattiloscritto che l'accompagna.
Non solo i francobolli sono coricati, ma si intravede anche il testo scritto: una tragedia!

Eppure Provera ci passò sopra.
Ricopio dalla sua annotazione: "Napoli, 1858, coppia del francobollo da 1 grano, II tavola, carminio scuro. 'PARTENZA DA NAPOLI, 30 MAR 1861' (in periodo di Regno d'Italia), diretta a Scorrano, che non aveva ufficio postale, presso Maglie".
Probabilmente - immagino - fu quest'ultimo aspetto ad attrarlo: il fatto che Scorrano non avesse ufficio postale. E tanto gli bastò a digerirsi tranquillamente la coppia coricata.
Sulla qualità, poi, lascio la parola a Enzo Diena.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Comunque, se vogliamo a trarre una sintesi dell'intero topic - che credo sia ormai giunto ai suoi esiti - la metterei così: i grandi del passato, siano essi collezionisti, mercanti o periti, sono maestri da cui imparare, non divinità da idolatrare; serve soprattutto capire che il tempo passa e le sensibilità - sperabilmente - evolvono, migliorano, si raffinano; ciò che cinquanta, venti, o anche solo dieci anni fa magari era uno standard, a cui nessuno badava, oggi potrebbe essere diventato un punto critico, se riesaminato con accresciuta consapevolezza; e - viceversa - ciò che in passato era uno stigma, magari oggi è diventato un aspetto tutto sommato marginale, alla luce delle nuove sensibilità.
Voglio staccare nuovamente - tra i numerosi e vari contributi interessanti - questo passaggio di Francesco Baino.
Non è il caso d'interrogare il mondo - di chiedersi se il tal perito abbia o no messo la sua firma per esteso, se il tal collezionista lo abbia messo in collezione (o, in senso inverso, non lo avrebbe mai fatto), se ci sia o meno un certificato "Bolaffi 1890", se il pezzo sia transitato dalle più famose case d'asta o sia sbucato fuori dal nulla, se abbia subito o no opere di restauro più o meno invasive - ma soltanto di fare un esame di coscienza.
Tutt'al più posso interrogare il mondo affinché mi dia dei dati di fatto come elementi di giudizio, ma non è nei fatti la risposta: è nel mio stato d'animo - nella mia civilità e nel mio buon gusto, per riprendere le parole di Alberto Bolaffi - che nessun dato di realtà può vincolare, ma che ad alcuni dati di fatto può eventualmente e spontaneamente sentirsi vincolato.
Voglio staccare nuovamente - tra i numerosi e vari contributi interessanti - questo passaggio di Francesco Baino.
Le scelte sono sempre personali, individuali, e citando Alberto Bolaffi, dalla presentazione della "Pedemonte", in ultima istanza riflettono "le sequenze più vere e precise di quella che è stata la vita di ognuno di noi in termini di civiltà e buon gusto".Francesco Baino ha scritto: 9 aprile 2025, 9:25 lo dico a beneficio dei collezionisti che si stanno affacciando da poco alla filatelia e spero stiano leggendo questo forum: alla fine la responsabilità – di un acquisto in questo caso – è sempre personale
Non è il caso d'interrogare il mondo - di chiedersi se il tal perito abbia o no messo la sua firma per esteso, se il tal collezionista lo abbia messo in collezione (o, in senso inverso, non lo avrebbe mai fatto), se ci sia o meno un certificato "Bolaffi 1890", se il pezzo sia transitato dalle più famose case d'asta o sia sbucato fuori dal nulla, se abbia subito o no opere di restauro più o meno invasive - ma soltanto di fare un esame di coscienza.
Tutt'al più posso interrogare il mondo affinché mi dia dei dati di fatto come elementi di giudizio, ma non è nei fatti la risposta: è nel mio stato d'animo - nella mia civilità e nel mio buon gusto, per riprendere le parole di Alberto Bolaffi - che nessun dato di realtà può vincolare, ma che ad alcuni dati di fatto può eventualmente e spontaneamente sentirsi vincolato.
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Re: Splendori e miserie di un 50 grana
Buon giorno a tutti,
questo Topic può ben terminare qui.
Sono stati tolti alcuni interventi che nulla avevano a che fare con l'oggetto della discussione.
Invito i protagonisti di tali interventi a non principiare nuovamente la querelle in altra zona del Forum,
e per rafforzare il concetto qualcuno di loro trascorrerà un periodo di tempo senza poter accedere
al nostro Forum.
Buon 25 aprile a tutti.
Luca (a nome di tutto lo Staff)
questo Topic può ben terminare qui.
Sono stati tolti alcuni interventi che nulla avevano a che fare con l'oggetto della discussione.
Invito i protagonisti di tali interventi a non principiare nuovamente la querelle in altra zona del Forum,
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