9 crazie prugna angolo di foglio e riga di composizione

[Napoli1860]

Per tornare al tema originario del topic - e abbozzare un tentativo di conclusione, dopo tante divagazioni che comunque reputo pertinenti - la domanda è: prima di esprimere giudizi su questo 9 crazie, sappiamo in quale collezione si è andato a inserire? Perché se non lo sappiamo, allora di cosa stiamo parlando, visto che a esistere non è il 9 crazie ma la sua collezione di appartenenza?

[mene60]

1 grano, non 1 grana....

Grazie per la segnalazione, Antonello: provvedo a rettificare.

Questa cosa della monetazione napoletana mi ha sempre mandato in confusione: non ho mai capito perché un singolare maschile (grano) al plurale diventa singolare femminile (grana)

Penso che sia lo stesso fenomeno linguistico per cui un uovo diventa le uova e un ginocchio le ginocchia (ma anche il cervello e le cervella, in antico il frutto e le frutta). Mi dissero che deriva dal neutro latino, singolare in -um e plurale in -a, che poi da femminile plurale poteva passare a singolare: infatti oggi noi diciamo la frutta e non più le frutta come nel Cinquecento (almeno così mi hanno spiegato ai bei tempi delle superiori).
Buon 1° maggio!

Maurilio

[Napoli1860]

... deriva dal neutro latino, singolare in -um e plurale in -a, che poi da femminile plurale poteva passare a singolare

... non si finisce mai di imparare

Buona 1° maggio a te, Maurilio, e a tutti

[Napoli1860]

Ho tenuto solo due pezzi, quando ho liquidato la mia Toscana: uno è il quattrino Mondolfo-Avanzo-Luxus (di fatto il più bel francobollo del Granducato e tra i più belli di tutti gli Antichi Stati) e l'altro è questo 6 crazie, che tecnicamente non è mai entrato nella "Marzocco", perché assottigliato, ma che reputo di una bellezza notevole (per riprova: provateci voi a fare una Toscana tutta di "seconda scelta", tutta con esemplari come questo 6 crazie)

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Questo per ricordare che qualità e bellezza sono due cose diverse: un oggetto di qualità - spesso, non sempre - è anche un oggetto bello; un oggetto bello - per contro - non ha strettamente bisogno di essere "luxus" o di grande qualità.

Tutto molto banale, in fondo.

[Napoli1860]

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Questo è il quattrino Mondolfo-Avanzo-Luxus: non è un blocco di nove in miniatura, gli adiacenti praticamente non ci sono, non c'è la scritta "TOSCANO" tagliata a metà dell'esemplare vicino, non è quello che in gergo si chiama "un mattoncino" (effetto visivo che si produce quando su tutti e quattro lati si vedono abbondanti parti degli adiacenti) e - insomma - non ha proprio nulla di ciò che, secondo la conventional wisdom, è la grande qualità, la qualità eccelsa e insuperabile.

Eppure - lasciatemi dire - la sua bellezza è ineguagliabile.

[Antonello Cerruti]

Il singolo oggetto postale (francobollo, frammento, lettera, giornale, circolare) non esiste, è un'illusione, un'artificio.

Ciò che è reale, vero, concreto, è solo ed esclusivamente la collezione.

Deve essere proprio per l'impossibilità di inserirlo in una collezione organica che non ho mai voluto acquistare l'1 cent. della British Guiana....

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

[Napoli1860]

Il singolo oggetto postale (francobollo, frammento, lettera, giornale, circolare) non esiste, è un'illusione, un'artificio.

Ciò che è reale, vero, concreto, è solo ed esclusivamente la collezione.

Deve essere proprio per l'impossibilità di inserirlo in una collezione organica che non ho mai voluto acquistare l'1 cent. della British Guiana....

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

Mondolfo diceva invece di non averlo mai voluto acquistare per la sua scarsa qualità (e - aggiungo io - pure per la sua bruttezza).

Ma - di là delle battute, e soprattutto di là del retropensiero del valore monetario - cosa ci faccio (= quali emozioni mi dà, quali suggestioni mi crea, quali curiosità mi suscita, quali linee di studio mi indica etc.) l'1 cent Magenta isolato in una pagina d'album stile particella di sodio nell'acqua Lete?

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Per riprova: mettete il 3 lire Farouk in una collezione di Napoli, e, più che un oggetto raro e importante (qual è in astratto, di per sé) vi sembrerà soltanto un UFO...

[Napoli1860]

Per avere un caso effettivo:

viewtopic.php?p=809211#p809211

Qui Fildoc ha comunicato e commentato una sua ultima acquisizione, concludendo con queste parole

Mai avevo osato pensare che sarei venuto in possesso di una simile rarità, di fatto è l'unico caso conosciuto!

E io sono perfettamente d'accordo con lui - e mi unico ai complimenti fatti dagli altri - e al tempo stesso osservo che è solo grazie alla collezione di Fildoc - alla cornice narrativa, direbbero gli scrittori - che questo singolo oggetto risalta e può essere apprezzato in tutta la sua rarità.

[Tergesteo]

E io sono perfettamente d'accordo con lui - e mi unico ai complimenti fatti dagli altri - e al tempo stesso osservo che è solo grazie alla collezione di Fildoc - alla cornice narrativa, direbbero gli scrittori - che questo singolo oggetto risalta e può essere apprezzato in tutta la sua rarità.

Conoscendo bene la raccolta di Massimiliano, posso affermare che si tratta di un insieme a 360° che riguarda tutti gli aspetti del Lombardo Veneto, filatelici, marcofili e di storia postale.
Vuole prima di tutto essere un'importante base di studio filatelico specializzato su difetti di cliché, colori e varietà cartacee.
Non ha mai dato molta importanza alla qualità (essa cozzando spesso con la rarità).
Se un francobollo o una lettera sono belli, tanto meglio! Ma lì non sta il fulcro della ricerca.
Non insegue l'estetica di per sé.

Ora questa rarissima lettera Teolo-Treviso può stare in qualsiasi raccolta di marcofilia centrata su Teolo (Padova) o Treviso, sulle collettorie del Lombardo Veneto, sugli annulli. A livello tariffario, filatelico ed anche come conservazione non presenta alcun tipo d'interesse.
Farebbe comunque un figurone in molte raccolte al di fuori della sua!



Benjamin

[Tergesteo]

Questo è il quattrino Mondolfo-Avanzo-Luxus: non è un blocco di nove in miniatura, gli adiacenti praticamente non ci sono, non c'è la scritta "TOSCANO" tagliata a metà dell'esemplare vicino, non è quello che in gergo si chiama "un mattoncino" (effetto visivo che si produce quando su tutti e quattro lati si vedono abbondanti parti degli adiacenti) e - insomma - non ha proprio nulla di ciò che, secondo la conventional wisdom, è la grande qualità, la qualità eccelsa e insuperabile.

Eppure - lasciatemi dire - la sua bellezza è ineguagliabile.

Trattasi ovviamente di un esemplare eccezionale ma qualcuno potrebbe preferirne un altro ed avere gusti estetici diversi.
La rarità è un criterio oggettivo, la bellezza o il fascino, no!

Non sono affascinato dai margini enormi e dei rimasugli degli adiacenti esemplari, cerco un equilibrio.
Ma per il Marzocco ideale non deve avere un annullo a sbarre (forse tranne quelle sottili di Livorno) e deve essere obliterato nitidamente.
Su alcune tinte ancora meglio se in rosso.

Si può più o meno oggettivamente collocare un esemplare in una categoria qualitativa, stilare una classifica non è possibile se non a livello prettamente personale.



Benjamin

[Napoli1860]

Ora questa rarissima lettera Teolo-Treviso può stare in qualsiasi raccolta di marcofilia centrata su Teolo (Padova) o Treviso, sulle collettorie del Lombardo Veneto, sugli annulli. A livello tariffario, filatelico ed anche come conservazione non presenta alcun tipo d'interesse.
Farebbe comunque un figurone in molte raccolte al di fuori della sua!

Perfetto, d'accordo: "può stare in qualsiasi raccolta di marcofilia centrata su Teolo (Padova) o Treviso, sulle collettorie del Lombardo Veneto, sugli annulli", che rimane però una restrizione precisa del perimetro entro cui la lettera è massimamente valorizzata; anche la precisazione successiva - "farebbe comunque un figurone in molte raccolte" - è pur sempre una qualificazione; non stiamo dicendo - non potremmo mai dirlo - che la lettera può essere messa in qualunque collezione e continuerebbe a preservare il suo valore (filatelico); stiamo dicendo che in molte collezioni potrebbe trovare uno spazio legittimo (rimanendo poi dipendente dal tipo di collezione il suo peso relativo all'interno dell'insieme).

In generale: un oggetto può anche avere una sua importanza intrinseca, ma siccome una collezione è - per definizione - non già un elenco di oggetti, ma un sistema di interrelazioni tra oggetti, sarà proprio questa interdipendenza a definirne il più genuino contenuto collezionistico e culturale.

[Napoli1860]

Vuole prima di tutto essere un'importante base di studio filatelico specializzato su difetti di cliché, colori e varietà cartacee.
Non ha mai dato molta importanza alla qualità (essa cozzando spesso con la rarità).
Se un francobollo o una lettera sono belli, tanto meglio! Ma lì non sta il fulcro della ricerca.
Non insegue l'estetica di per sé.

Posso senz'altro affermare che questi stessi identici principi - questa stessa logica, questa stessa filosofia - ispirano la collezione dell'utente Sandro56, relativamente alla Toscana.