Originale, ma difettoso
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In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
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Originale, ma difettoso
“Ognuno colleziona quello che vuole e come vuole, perché la sola cosa importante è divertirsi”.
Questa affermazione – per la mia sensibilità – equivale a riversare ettolitri ed ettolitri di petrolio in mare.
Per capirne l’assurdità è sufficiente traslarla a qualsiasi altro ambito.
“Vedi quella chitarra? Imbracciala come meglio ti viene, e strimpella come ti pare, ché tanto l’unica cosa importante è divertirsi”.
“Vedi quella scacchiera? Muovi i pezzi come ti pare: conta solo che ti diverti a farlo”.
Ma chi è – esattamente – che si diverte a fare le cose a caso? Sì, certo, può pure essere divertente produrre qualche suono lasciando scorrere le dita sulle corde, ma quanto può durare questo divertimento? Dopo qualche strimpellata, fatalmente, la chitarra verrà abbandonata.
Le cose – tutte le cose – sono divertenti perché occorre farle entro un sistema di regole. Chi vede nelle regole le sbarre di una prigione è perché le sta guardando storte. Raddrizzatele, e le percepirete per quello che sono: i pioli di una scala, che può condurre molto in alto, se si capisce come rispettarle.
Quindi – per parte mia – mi sento di affermare con forza un principio: esiste una soglia di collezionabilità, un livello qualitativo sotto il quale l’oggetto smette di essere collezionabile, non importa quanto sia astrattamente raro.
Detto altrimenti: non tutto è collezionabile, per il semplice fatto di esistere, anche perché – in generale – l’esistenza umana è piena zeppa di cose prive di senso e scopo.
Come questa, ad esempio.
Questa affermazione – per la mia sensibilità – equivale a riversare ettolitri ed ettolitri di petrolio in mare.
Per capirne l’assurdità è sufficiente traslarla a qualsiasi altro ambito.
“Vedi quella chitarra? Imbracciala come meglio ti viene, e strimpella come ti pare, ché tanto l’unica cosa importante è divertirsi”.
“Vedi quella scacchiera? Muovi i pezzi come ti pare: conta solo che ti diverti a farlo”.
Ma chi è – esattamente – che si diverte a fare le cose a caso? Sì, certo, può pure essere divertente produrre qualche suono lasciando scorrere le dita sulle corde, ma quanto può durare questo divertimento? Dopo qualche strimpellata, fatalmente, la chitarra verrà abbandonata.
Le cose – tutte le cose – sono divertenti perché occorre farle entro un sistema di regole. Chi vede nelle regole le sbarre di una prigione è perché le sta guardando storte. Raddrizzatele, e le percepirete per quello che sono: i pioli di una scala, che può condurre molto in alto, se si capisce come rispettarle.
Quindi – per parte mia – mi sento di affermare con forza un principio: esiste una soglia di collezionabilità, un livello qualitativo sotto il quale l’oggetto smette di essere collezionabile, non importa quanto sia astrattamente raro.
Detto altrimenti: non tutto è collezionabile, per il semplice fatto di esistere, anche perché – in generale – l’esistenza umana è piena zeppa di cose prive di senso e scopo.
Come questa, ad esempio.
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Re: Originale, ma difettoso
In questo caso più che collezionabile , ad un certo prezzo, basso , visto che è malconcio, ma la doppia T c’è ed è ben visibile. Come pure mi accontenterei se fosse legale di mezzo vaso rotto dipinto a mano etrusco e o per assurdo di un pezzo di capitello del Partenone o un mattone del Colosseo. Ad avercene!!
Ps questa croce molto probabilmente giaceva su un giornale, non annullata e….rosicchiata dai topi
..si può apprezzare la grandezza dei dentini da cui si intuisce fosse un topolino di campagna
Ps questa croce molto probabilmente giaceva su un giornale, non annullata e….rosicchiata dai topi

Re: Originale, ma difettoso
Tutto condivisibile, però secondo me i collezionisti di 2a, 3a, 4a e x scelta sono necessari....per mantenere in piedi il castello
Alla fine, soprattutto in periodo classico, i fb non di 1a scelta saranno almeno l'80% del totale, se li togliamo dal mercato che succederebbe? Tutti i collezionisti si riverserebbero sul rimanente?
ho i miei dubbi


Alla fine, soprattutto in periodo classico, i fb non di 1a scelta saranno almeno l'80% del totale, se li togliamo dal mercato che succederebbe? Tutti i collezionisti si riverserebbero sul rimanente?




Andy66
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Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
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Re: Originale, ma difettoso
Il certificato d'epoca lo descrive semplicemente come difettoso a sinistra. Più prosaicamente lo definirei mancante di un pezzo a sinistra di un francobollo molto corto verticalmente.
Personalmente, e mi darete dell' eretico, lo consegnerei ad un bravo professionista del restauro, uno bravo che sappia fare miracoli.
Così con un certificato moderno la questione si risolverebbe con una semplice citazione della frase "restaurato sul lato sinistro".
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Re: Originale, ma difettoso
La penso esattamente in questo modo, tutto è collezionabile, tra l'altro in questo caso si tratta di un francobollo non proprio comuneGiorgio Di Raimo ha scritto: 15 maggio 2025, 14:18 In questo caso più che collezionabile , ad un certo prezzo, basso , visto che è malconcio, ma la doppia T c’è ed è ben visibile. Come pure mi accontenterei se fosse legale di mezzo vaso rotto dipinto a mano etrusco e o per assurdo di un pezzo di capitello del Partenone o un mattone del Colosseo. Ad avercene!!
Ps questa croce molto probabilmente giaceva su un giornale, non annullata e….rosicchiata dai topi..si può apprezzare la grandezza dei dentini da cui si intuisce fosse un topolino di campagna
bene o male allo stato di nuovo, anche se più che difettoso, deteriorato in maniera molto pesante.
Penso che per diverse motivazioni accontenterebbe molti collezionisti purchè in un giusto rapporto di valutazione.
saluti Massimo
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Re: Originale, ma difettoso
Come prima cosa mi rammarico di non aver fatto a suo tempo lo screenshot della pagina internet di Bolaffi dove si diceva "Se la Venere di Milo fosse un francobollo, il suo valore sarebbe nullo", che rimane uno dei più grandi e concisi insegnamenti che si possano impartire a un filatelista.
Come seconda cosa, dato questo passaggio del catalogo Sassone, vorrei sapere cos'è mai un francobollo "da cestino", se non proprio questo mostrato nel topic
Come terza cosa, resistendo alla tentazione di cercalo in rete, e di svelare quindi il mistero, ascolto con piacere quale sarebbe il prezzo fair, secondo voi.
Come quarta e ultima cosa, sarò un eretico anch'io, ma mi trovo d'accordo con Matraire.
Come seconda cosa, dato questo passaggio del catalogo Sassone, vorrei sapere cos'è mai un francobollo "da cestino", se non proprio questo mostrato nel topic
Come terza cosa, resistendo alla tentazione di cercalo in rete, e di svelare quindi il mistero, ascolto con piacere quale sarebbe il prezzo fair, secondo voi.
Come quarta e ultima cosa, sarò un eretico anch'io, ma mi trovo d'accordo con Matraire.
e solo allora, forse, si potrebbe giustificare il prezzo attualmente richiesto (e magari uno anche un po' più alto, pagando sostanzialmente il costo della restaurazione)Matraire1855 ha scritto: 15 maggio 2025, 15:04 Personalmente, e mi darete dell' eretico, lo consegnerei ad un bravo professionista del restauro, uno bravo che sappia fare miracoli.
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Re: Originale, ma difettoso
Il mondo è bello perchè tutti non la pensiamo allo stesso modo, fortunatamente
PER ME QUELLO NON E' DA CESTINO, tutto qui
personalmente colleziono in maniera totalmente diversa, ma questo è un altra cosa e non modifica il concetto.
Vallo a dire a chi si diverte con la terza scelta, facile parlare così
Massimo
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Re: Originale, ma difettoso
Anche io mi accodo alla scelta di affidarlo alla cura di un bravo restauratore, per il principio che ciascuno collezione quello che gli piace o che può permettersi economicamente.
Il lato razionale è la consapevolezza di quello che si inserisce nella propria collezione in termini di stato di conservazione o la qualità.
Ovviamente, "a mio parere"

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Re: Originale, ma difettoso
Sì, ma io gradirei sapere il prezzo equo, a vostro parere.
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Re: Originale, ma difettoso
Volendo attribuire ad un rottame quasi da cestino un valore di catalogo prossimo allo zero dello 0,1% sul valore di catalogo della prima scelta, io lo valuterei venalmente nel 1000% del valore di catalogo suddetto, cioè venalmente l’1% del valore di catalogo del prima scelta.Napoli1860 ha scritto: 15 maggio 2025, 18:29 Sì, ma io gradirei sapere il prezzo equo, a vostro parere.
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Re: Originale, ma difettoso
Ribadisco anzitutto un punto, già chiaro nel post di apertura, ma evidentemente non colto da tutti.
“Ognuno è libero di pensarla come vuole” non è una frase da prendere alla lettera, così come “ognuno gioco a scacchi come vuole” non significa che ogni giocatore può spostare i pezzi a piacere, secondo le esigenza del momento (magari facendoli pure volare, se occorre).
Una base condivisa (delle regole, nel caso degli scacchi) deve esserci, altrimenti il dialogo (il gioco) diventa impossibile.
Dei secondo me anarchici e sganciati da tutto, io, personalmente, non so che farmene.
Detto questo, vediamo di entrare nel merito.
“Ognuno è libero di pensarla come vuole” non è una frase da prendere alla lettera, così come “ognuno gioco a scacchi come vuole” non significa che ogni giocatore può spostare i pezzi a piacere, secondo le esigenza del momento (magari facendoli pure volare, se occorre).
Una base condivisa (delle regole, nel caso degli scacchi) deve esserci, altrimenti il dialogo (il gioco) diventa impossibile.
Dei secondo me anarchici e sganciati da tutto, io, personalmente, non so che farmene.
Detto questo, vediamo di entrare nel merito.
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Re: Originale, ma difettoso
Per prima cosa, bonifichiamo il linguaggio, perché se ognuno attribuisce alle singole parole un significato non condiviso con altri, va da sé che non ci capiremo mai.
Abbiamo bisogno di uno standard comunicativo e lo standard - per quanto vituperato - è il Catalogo Sassone.
Eccoli qui i francobolli di "2a, 3a, 4a e scelta".
Vi sembra forse che assomiglino alla Croce di questo post?
ps: a proposito, avete notato che l'ultima categoria (francobolli "di scarto") rappresenta il livello qualitativo più diffuso in numerose proposte di vendita?
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Re: Originale, ma difettoso
Non saprei dire - adesso - quale sia la quotazione Sassone per una Croce nuova con doppia "T" verticale. Poniamo - ma mi riservo di verificare, o magari ditelo voi, se lo sapete - che sia 50.000 euro (è una stima molto alla buona che inferisco da questa proposta di vendita https://www.filateliameloni.com/napoli/ ... tamps.html; però, se qualcuno ha il dato esatto, si può ragionare su quello)
Facciamola semplice: diciamo che il ragionevole valore di realizzo per questa "Croce" è tra lo 0% e l'1% del valore di catalogo. Quindi - se la mia congettura su 50.000 euro di nominale è corretta - la si sta di fatto proponendo "a catalogo pieno"
E ora veniamo alle conclusioni.
Questa affermazione di Giorgio rischia di essere equivocata, non certo per colpa di Giorgio, ma del Sassone, che definisce "prima scelta" dei francobolli a cui poi applica delle percentuali di sconto rispetto alla quotazione ufficiale.Giorgio Di Raimo ha scritto: 15 maggio 2025, 22:41 Volendo attribuire ad un rottame quasi da cestino un valore di catalogo prossimo allo zero dello 0,1% sul valore di catalogo della prima scelta, io lo valuterei venalmente nel 1000% del valore di catalogo suddetto, cioè venalmente l’1% del valore di catalogo del prima scelta.
Facciamola semplice: diciamo che il ragionevole valore di realizzo per questa "Croce" è tra lo 0% e l'1% del valore di catalogo. Quindi - se la mia congettura su 50.000 euro di nominale è corretta - la si sta di fatto proponendo "a catalogo pieno"

E ora veniamo alle conclusioni.
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Re: Originale, ma difettoso
C'è una parola del commercio che "gli anni d'oro della filatelia" - quelli che i più si ostinano a definire tali - ha fatto dimenticare: etica.
Etica: nel commercio ci vuole - prima di tutto e sopra a tutto - etica.
L'etica - sia chiaro - non ha nulla a che fare col comprare un oggetto a 10 e rivenderlo a 20, a 30, o anche a 100. Il commercio vive di scarti di prezzo, e la teoria economica diffida dall'emettere giudizi di valore sull'entità dello scarto, giacché l'unico sovrano è il mercato: se a quel prezzo, a quello scarto, avviene uno scambio libero e con piena soddisfazione delle parti, allora il prezzo era corretto.
L'etica - a rigore - non è un concetto strettamente economico, ma finisce col permeare i rapporti economici, che rimangono pur sempre dei rapporti umani.
L'etica è quella cosa che dovrebbe spingere a tenere fuori dal mercato un oggetto come questa "Croce" (che, peggio che inutile, è proprio dannosa, inquinante) e che tuttavia può ancora essere regalata - re-ga-la-ta = consegnata a qualcuno senza pretendere nulla in cambio - magari a un proprio cliente che ha fatto un acquisto giudicato sufficientemente importante da meritarsela senza null'altro a pretendere (affinché se la possa "studiare" per bene).
Questa cosa - l'etica - è proprio scomparsa dai radar, o forse non c'è mai stata, in un mondo - gli anni del "boom filatelico" (sic!) - in cui tutti riuscivano a vendere tutto a tutti, a qualunque prezzo (e ci credo che in tanti li rimpiangono, ma non certo per amore della filatelia, bensì del proprio portafoglio).
Oggi è ricomparsa all'orizzonte visibile, se non dei commercianti, sicuramente dei "veri collezionisti" (ricordo che l'espressione non è mia, ma di Cerruti) che prima di ogni cosa, e sopra a ogni altra cosa, vogliono avere a che fare con figure etiche, perché l'etica non sarà tutto, ma senza etica tutto il resto non ha senso, in filatelia e non solo.
Etica: nel commercio ci vuole - prima di tutto e sopra a tutto - etica.
L'etica - sia chiaro - non ha nulla a che fare col comprare un oggetto a 10 e rivenderlo a 20, a 30, o anche a 100. Il commercio vive di scarti di prezzo, e la teoria economica diffida dall'emettere giudizi di valore sull'entità dello scarto, giacché l'unico sovrano è il mercato: se a quel prezzo, a quello scarto, avviene uno scambio libero e con piena soddisfazione delle parti, allora il prezzo era corretto.
L'etica - a rigore - non è un concetto strettamente economico, ma finisce col permeare i rapporti economici, che rimangono pur sempre dei rapporti umani.
L'etica è quella cosa che dovrebbe spingere a tenere fuori dal mercato un oggetto come questa "Croce" (che, peggio che inutile, è proprio dannosa, inquinante) e che tuttavia può ancora essere regalata - re-ga-la-ta = consegnata a qualcuno senza pretendere nulla in cambio - magari a un proprio cliente che ha fatto un acquisto giudicato sufficientemente importante da meritarsela senza null'altro a pretendere (affinché se la possa "studiare" per bene).
Questa cosa - l'etica - è proprio scomparsa dai radar, o forse non c'è mai stata, in un mondo - gli anni del "boom filatelico" (sic!) - in cui tutti riuscivano a vendere tutto a tutti, a qualunque prezzo (e ci credo che in tanti li rimpiangono, ma non certo per amore della filatelia, bensì del proprio portafoglio).
Oggi è ricomparsa all'orizzonte visibile, se non dei commercianti, sicuramente dei "veri collezionisti" (ricordo che l'espressione non è mia, ma di Cerruti) che prima di ogni cosa, e sopra a ogni altra cosa, vogliono avere a che fare con figure etiche, perché l'etica non sarà tutto, ma senza etica tutto il resto non ha senso, in filatelia e non solo.
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Re: Originale, ma difettoso
No deciso al "restauro", anche perchè capitasse poi in mani sbagliate o ignoranti, verrebbe venduto/certificato come "originale e perfetto".
In talune collezioni avrebbe usa sua dignità; meglio ancora se sovrapposto all'immagine di una Crocetta marginata, in maniera tale da non nascondere il difetto ma mostrare appieno la parte mancante e ... acuire il rimpianto.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
In talune collezioni avrebbe usa sua dignità; meglio ancora se sovrapposto all'immagine di una Crocetta marginata, in maniera tale da non nascondere il difetto ma mostrare appieno la parte mancante e ... acuire il rimpianto.
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Re: Originale, ma difettoso
E questo fa sempre parte dell'etica (sconosciuta) o, peggio ancora, dell'ignoranza in buona fede (contro cui non c'è rimedio).Antonello Cerruti ha scritto: 16 maggio 2025, 10:32 No deciso al "restauro", anche perchè capitasse poi in mani sbagliate o ignoranti, verrebbe venduto/certificato come "originale e perfetto".
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Re: Originale, ma difettoso
Questa affermazione - rispettabilissima - è rivelatrice di tutto un mondo percettivo, peraltro - così credo - parecchio diffuso.andy66 ha scritto: 15 maggio 2025, 14:52 secondo me i collezionisti di 2a, 3a, 4a e x scelta sono necessari....per mantenere in piedi il castello
Dunque, secondo la tesi asserita, il castello si regge sui "collezionisti di 2a, 3a, 4a scelta", ed ecco perché la più parte ha la sensazione che la filatelia sia in declino, se non già collassata: perché i "collezionisti di 2a, 3a, 4a scelta" sono in via di estinzione, se non proprio spariti del tutto.
Sono rimasti i collezionisti di 1a scelta. Su cui però serve chiarirsi. I collezionisti di 1a scelta non sono i maniaci fissati con la qualità supercalifragilistichespiralidoso o con le grandi rarità. Un collezionista è di "1a scelta" se si comporta da collezionista di 1a scelta, a prescindere dal suo budget. Essere collezionisti di 1a scelta significa avvertire il costante desiderio di migliorarsi, di progredire, di raffinarsi, subordinatamente - è ovvio - al proprio vincolo di bilancio. Significa educare il desiderio, per contemperare l'obiettivo di eccellere con la propria potenza di fuoco. Vuol dire aver chiaro che tutte le passioni umane - indistintamente, buone o cattive che siano - non hanno mai un fine economico. Essere collezionisti di 1a scelta significa avere il pieno dominio di sé, contrastando i primi impulsi (spesso primitivi).
Ecco, io credo che il castello sia (sempre stato) fondato sui collezionisti di 1a scelta (che per loro natura sono pochi).
- albi_patti
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Re: Originale, ma difettoso
Problematica già trattata in questo forum.Napoli1860 ha scritto: 15 maggio 2025, 11:48 “Ognuno colleziona quello che vuole e come vuole, perché la sola cosa importante è divertirsi”.
Questa affermazione – per la mia sensibilità – equivale a riversare ettolitri ed ettolitri di petrolio in mare.
...
Sono due gli aspetti che emergono dall’intervento di questo post.
Primo punto.
Il ragionamento di Napoli1860 sarebbe pienamente condivisibile se tutti i collezionisti filatelici:
- Avessero 50 anni o giù di lì;
- Una fornitissima biblioteca filatelica;
- Avessero letto più volte l’intera biblioteca filatelica;
- Avessero tanto tempo da dedicare alla filatelia;
- Avessero molte conoscenze di altri filatelici con cui confrontarsi;
- Avessero una più che discreta se non sfacciata disponibilità economica;
- Avessero lo stesso interesse a collezionare quel particolare periodo;
- Ecc, ecc, ecc, ecc.
- Ma, soprattutto, sappiano indicare cosa e come collezionare.
Conosco due collezionisti che collezionano il mondo, un altro colleziona cartoline, molti collezionano Repubblica, due fanno tematiche. E chissà quanti altri collezionano cose più disparate.
Non sono più tanto giovani, però si divertono tanto e sono orgogliosi di quel che fanno.
Possiamo affermare che non sono collezionisti e stanno perdendo il loro tempo e denaro solo perché fanno quel tipo di collezione e magari ci saranno anche delle "ciofeche"???
Se limitiamo il discorso agli Antichi Stati possiamo affermare che chi colleziona Parma e Modena siano “inferiori” a chi colleziona Sardegna, Toscana o Lombardo Veneto???
Esempio. Io colleziono specializzazione e garantisco, per esperienza, che in molti su questo forum non riescono a distinguere una filigrana stelle I, II, III e IV tipo. Questo mi dà il diritto di consigliare a chi non sa distinguere queste filigrane di smetterla con la filatelia e collezionare altro???
Esempio. Siamo davvero sicuri che collezionare Antichi Stati italiani sia da considerare il non plus ultra delle collezioni mondiali??? E chi è poi che stabilisce qual'è la collezione top a livello mondiale da portare avanti e come collezionarla???
La morale è che “Ognuno colleziona quello che vuole e come vuole, perché la sola cosa importante è divertirsi” è un'assioma e non è in discussione.
Secondo punto.
Per me la risposta è facilissima: non dipende né dalle quotazioni dei cataloghi, né dal mercato, né dal numero dei collezionisti interessati. Dipende solo ed esclusivamente dal proprio conto in banca e dal desiderio smodato di possedere quell’oggetto.
Il “Salvator Mundi” è stato venduto alla modica cifra il oltre 450 milioni di dollari.
Eppure: non è sicuro che sia un’opera di Leonardo, ma forse attribuito alla sua bottega, ed è certamente un quadro ridipinto.

https://www.delcampe.net/it/collezionis ... albi_patti
Colleziono specializzazione di Regno e Repubblica nuovi e usati.
Estratto mancolista repubblica usati:
1946 Avvento della Repubblica 2£ filigrana SA carta bianca;
1954 Marco Polo 25£ e 60£;
1954 Amerigo Vespucci 25£ e 60£;
- Antonello Cerruti
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Re: Originale, ma difettoso
L'ignoranza non è mai in buona fede perchè è colpevole mancanza di conoscenza cui non si è voluto metter rimedio con lo studio e l'esperienza.Napoli1860 ha scritto: 16 maggio 2025, 11:08
E questo fa sempre parte dell'etica (sconosciuta) o, peggio ancora, dell'ignoranza in buona fede (contro cui non c'è rimedio).
"Ignorantia legis non excusat" è una locuzione latina che significa "l'ignoranza della legge non scusa". È un principio giuridico che stabilisce che nessuno può invocare l'ignoranza di una legge per giustificare il non rispetto di essa.
Ancora di più in filatelia quando chiunque può indossare il cappello del perito (un libero professionista che di sua volontà fornisce il suo parere a richiesta) senza essersi documentato, preparato e istruito.
Ma, in fondo, non è meglio un perito che approva sempre tutto? Anche così aumenta il PIL ...
Sapeste quanti bei nomi sono seguaci si Re Mida e trasformano la cacca in oro...
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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- Iscritto il: 8 novembre 2024, 11:39
Re: Originale, ma difettoso
Poi, però, non ti meravigliare se la più parte delle persone si tiene lontano dal collezionismo filatelico.albi_patti ha scritto: 16 maggio 2025, 11:41 La morale è che “Ognuno colleziona quello che vuole e come vuole, perché la sola cosa importante è divertirsi” è un'assioma e non è in discussione.
Perché gli scacchi sono - oggettivamente - più interessanti della dama? Perché soggiaciono a un sistema di regole più complesso. Semplifica le regole, e le cose vanno a scemare. Toglile del tutto, e perderanno qualsiasi senso.
E - come dicevo nel post iniziale - non conosco nessuno che si diverta "facendo cose a caso e senza senso".
Ultima modifica di Napoli1860 il 16 maggio 2025, 11:51, modificato 1 volta in totale.