Le lettere "d'ufficio"

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

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fildoc
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Possibile...
Ma sarebbe stata tassata!
...e le tasse non si pagavano in francobolli!
E poi ripeto la busta fu aperta una volta sola! Probabilmente a Dongo nella bella casa Manzi :what:
+-x:
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francesco luraschi
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

la corrispondenza "d'ufficio" tra comuni era affidata ai cursori comunali, forse in questo caso al pedone distrettuale (e'scritto nella lettera:stipendio di lire 20 annuali)che collegava cascina amata con barlassina , i quali possono essere stati responsabili del trasporto di questa lettera.

prima perplessita' :mmm: : poteva il pedone di cascina amata scavalcare il proprio capodistretto o eventualmente cantu'/cermenate (mi sembra ci fosse una stazione della strada ferrata milano-camerlata. a prescindere da tutto chiedo conferma di questo :mmm: ) e andare direttamente a milano?

seconda perplessita' :mmm: : manca comunque un timbro di partenza, postale o amministrativo dell'ente godente il diritto di franchigia, ma soprattutto manca il timbro di arrivo di milano. se manca uno solo di questi due elementi non si puo'essere sicuri che la lettera abbia effettivamente viaggiato per posta.

certezza :-) : scrivendo "d'ufficio" si voleva rendere esente la lettera dal pagamento del porto e cio'fa pensare quindi a un invio per posta

l'affrancatura e'ok in ogni caso. mi sembra di vedere un leggero annullo sul francobollo oltre il c1 di milano ma forse e'solo un ombra e ingrandendo la scan la situazione peggiora.

inoltre la presenza dei 3 sigilli, a meno che vennero messi a milano, fanno pensare ad un invio chiuso per cui non vi era alcuna riduzione tariffaria.


inoltre il c.15, come detto, venne messo da privati la posta poteva solo eventualmente tassare.

invio per espresso: avrebbero scritto "per espresso" inoltre la data della riunione a cui il manzi era chiamato a partecipare e'molto avanti
da non richiedere un tale servizio.


altro non mi viene in mente

Ciao: francesco
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fildoc
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Nel brain storming acceso attorno a questo documento.
Certamente uno spazio va concesso all'annullo.
Esso è fortemente impresso a sx, a tal punto da scavare un solco nel francobollo e nella carta adiacente.
Cio' indica che il francobollo e l'annullo sono coevi e non sono una aggiunta a posteriori.....
Come dire che il documento è originale cosi' com'è!
La seconda ombra è chiaramente il rimbalzo dopo il colpo vigoroso che ha fatto sfiorare al timbro una seconda volta la carta!
Infatti la muscolatura è ancora in estensione quando il timbro colpisce il francobollo e se essa è in eccesso, come in questo caso, riporta la mano verso il basso prima di esaurire totalmente la sua spinta....
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

E ora dopo una giornata di ipotesi a volte realistiche e a volte fantasiose....
l'ipotesi di Antonello tanto semplice quanto plausibile:
La missiva mandata in franchigia a casa Manzi in Milano venne ricevuta da qualcuno della famiglia ignaro che il capofamiglia era partito per la casa di Dongo.
Se fosse stata ririfiutata e fatta proseguire per Dongo probabilmente sarebbe stata una rispedizione in franchigia, ma una volta ricevuta la franchigia era esaurita!
Venne pertanto affrancata e inviata alla bella casa sul lago.
Spiegazione banale che spiega tutto.

Una sola nota d'incertezza:
Non appaiono timbri del viaggio in franchigia....
Perche' allora scrivere d'ufficio accanto all'indirizzo?
Peraltro senza un timbro del comune mittente come poteva la lettera esigere la franchigia dagli impiegati della posta?

Ed ecco completata l'ultima ipotesi, pronta però ad essere ancora perfezionata:
Probabilmente la busta pronta per l'invio da Cassina Amata fu portata a mano da un conoscente.
A Milano ci si accorse che il nobile Manzi era a Dongo.....
La lettera senza i timbri comunali non poteva viaggiare in franchigia e quindi venne affrancata.

Vi convince? :pray:
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Massimo Bernocchi
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da Massimo Bernocchi »

fildoc ha scritto:E ora dopo una giornata di ipotesi a volte realistiche e a volte fantasiose....
l'ipotesi di Antonello tanto semplice quanto plausibile:
La missiva mandata in franchigia a casa Manzi in Milano venne ricevuta da qualcuno della famiglia ignaro che il capofamiglia era partito per la casa di Dongo.
Se fosse stata ririfiutata e fatta proseguire per Dongo probabilmente sarebbe stata una rispedizione in franchigia, ma una volta ricevuta la franchigia era esaurita!
Venne pertanto affrancata e inviata alla bella casa sul lago.
Spiegazione banale che spiega tutto.

Una sola nota d'incertezza:
Non appaiono timbri del viaggio in franchigia....
Perche' allora scrivere d'ufficio accanto all'indirizzo?
Peraltro senza un timbro del comune mittente come poteva la lettera esigere la franchigia dagli impiegati della posta?

Ed ecco completata l'ultima ipotesi, pronta però ad essere ancora perfezionata:
Probabilmente la busta pronta per l'invio da Cassina Amata fu portata a mano da un conoscente.
A Milano ci si accorse che il nobile Manzi era a Dongo.....
La lettera senza i timbri comunali non poteva viaggiare in franchigia e quindi venne affrancata.


Vi convince? :pray:

Massimo Bernocchi ha scritto:Scusa massimiliano
ma riguardando con attenzione la lettera e la calligrafia
la lettera sembra inoltrata d'ufficio per Milano , ma non recapitata col servizio postale, è stata poi fatta continuare per Dongo con una semplice affrancatura da 15 cent
Non ci vedo francamente altre complessità
Ciao Max


Sicuramente c'è qualcosaltro, questi quiz filatelici del fildoc sono micidiali
Max
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fildoc
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Non c'e' dubbio che ci hai sempre visto giusto ;-)
Ma era bello sviscerarla nei dettagli! :leggo:
Con questa busta da 10 euro...(pardon 15!) :desp: ci siamo divertiti tutto il giorno, mentre sul computer su un'altra finestra preparavo il corso di aggiornamento per i medici di base per Mercoledi' prossimo :fest:
(dove i quiz per l'ecm sono piu' facili :pin: )
+-x:
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ciao
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Massimo Bernocchi
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da Massimo Bernocchi »

fildoc ha scritto:Non c'e' dubbio che ci hai sempre visto giusto ;-)
Ma era bello sviscerarla nei dettagli! :leggo:
Con questa busta da 10 euro...(pardon 15!) :desp: ci siamo divertiti tutto il giorno, mentre sul computer su un'altra finestra preparavo il corso di aggiornamento per i medici di base per Mercoledi' prossimo :fest:

E' vero Massimiliano a volte basta poco per divertirsi
ed è sempre molto piacevole seguirti, anche se ne sai sempre di più
comunque auguri per il corso e buona settimana a tutti Ciao: Massimo
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francesco luraschi
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

massimiliano,
ti ringrazio per l'ennesimo quiz che ci proponi, tutti intriganti e che comunque ci impegnano a pensare/fantasticare (da parte mia mi permette di introdurmi in topic che quando riguardano i francobolli mi tagliano fuori). complimenti anche per "l'occhio attento" :clap: :clap: :clap:

la tua soluzione me la faccio andare bene anche perche'non ho un'alternativa sicura da proporti.

tuttavia non e'scritto da alcuna parte che la lettera era diretta "a casa manzi" piuttosto e, di questo sono abbastanza sicuro, venne lasciata in fermoposta (manca difatti il recapito cittadino). sarebbe inoltre interessante sapere se esistono lettere "d'ufficio" (ovviamente non tassate/affrancate) spedite a residenze private oppure sono tutte in "fermo posta". forse la franchigia non valeva per spedizioni a residenze private?

due ipotesi:

1) la missiva ha viaggiato da cascina amata, via barlassina o via cantu', a milano APERTA e l'intestazione della circolare a stampa ha avuto effetto "tacitante" riguardo il diritto di franchigia. manca pero'sempre il timbro di arrivo ...il che potrebbe significare che la lettera non venne neppure presa in carico dall'ufficio di milano ma lasciata "in sospeso" in attesa di regolarizzarne la posizione e quindi l'affrancatura. ecco un altro motivo che fa propendere per l'ipotesi che la lettera mai usci'dall'ufficio postale!

2) arrivata a milano, sia stata rispedita a spese del mittente, o chi per esso, per il fatto che decadde il diritto di franchigia, magari solo limitato alla residenza se non alla "casella postale" del destinatario (vedi dubbio sopra).

sto pensando: la posta (ministero del commercio) veicolava corrispondenza tra enti e privati nell'esercizio delle loro funzioni facendosi carico dei costi che poi a fine anno stornava e girava ai vari ministeri per un rimborso. forse il manzi risultava "nell'esercizio delle proprie funzioni" solo nel caso di "casella postale" a milano mentre nella propria residenza privata di dongo non lo era piu'per cui la posta non sapeva su chi rivalersi per il rimborso della tratta aggiuntiva e ... da qui decise di non rimetterci di tasca propria ma di girare i costi del servizio al destinatario.

personalmente ritengo che venne "tenuta buona" la franchigia almeno tra cascina amata e milano altrimenti troveremmo solo segni di tassa invece di un francobollo la cui presenza sottointende l'intervento di privati e non della posta per la rispedizione.

non e'escluso che i 3 suggelli in ceralacca al verso vennero messi solo in questo momento cioe'quando la missiva passo' da "d'ufficio" a "privata" e quindi, pagato per pagato, tanto valeva dare riservatezza alla spedizione a dongo.

Ciao: francesco
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francesco luraschi
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

su google books, digitando "legge franchigia postale":


http://books.google.it/books?id=jlIIAAA ... le&f=false


l'art. 19 § 4,5,6 ci aiuta a capire il motivo per cui la lettera non presenta segni postali della prima parte del viaggio.

come da regolamento non venne spedita "sciolta" bensi' sotto fascia
non oltrepassante 1/3 dell'altezza delle lettere in modo da permettere una verifica che il plico non contenesse corrispondenza privata.

segue un interessantissimo elenco delle personalita' politiche/religiose
aventi in dotazione un bollo per contrassegnare la propria posta in franchigia


aggiungo io:

destinazione, bolli di partenza e arrivo di barlassina e milano erano applicati su questa fascetta che poi a destinazione veniva rotta e gettata. a questo punto decadeva il diritto di franchigia, il contenuto diveniva privato e soggetto a tassa di porto.

inutile dire che queste fascette integre sono rarissime

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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Molto interessante la conclusione :clap: :clap: :clap:
+-x:
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

e'una ipotesi penso comunque piuttosto vicina alla realta'


15 euro ben spesi e complimenti per il tuo "occhio attento"


alla prossima

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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

la prox asta santachiara propone un pezzo molto simile. e'una lettera "d'ufficio" che risulta prima tassata poi affrancata tramite "bollini da lettera". vediamo cosa puo'essere successo:

la lettera, contravvenendo alla legge postale sulle franchigie, non venne spedita "sottofascia" bensi'allo "scoperto" gettandola addirittura nella buca delle lettere. in questo caso veniva a decadere l'esenzione dal pagamento del porto come in un primo tempo richiesto apponendo la scritta "d'ufficio" e il bollo amministrativo "municipio asolano".

il 22/3 l'ufficio postale di asola diede comunque corso alla spedizione, prese in carico la lettera con il proprio bollo e assegno' al destinatario 3+3/6 soldi di tassa (3 per il porto e 3 per mancata affrancazione). il destinatario, n.passoni dipendente del comune di castelfranco, non potendo pagare di tasca propria (o comunque non ritenendo la lettera di importanza tale da richiedere il pagamento della tassa) rifiuto'la lettera firmandola al verso e apponendo il bollo del comune di castelfranco a legittimazione del proprio operato.

a questo punto la lettera torno' a asola dove un impiegato postale fece affrancare ad un dipendente comunale la lettera con un c.15 (si nota il francobollo apposto proprio sopra la tassa in modo da azzerarla ) a sua volta poi annullato 23/3.

lo stesso giorno la lettera parte nuovamente per castelfranco dove giunse il 24/3 (vedi bollo dell'ufficio postale al verso).

un pezzo decisamente interessante sia dal punto di vista marcofilo (asola p.7) che storico-postale (lettera tassata e poi detassata con francobolli)


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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Ottimo!
Sulle lettere d'ufficio oramai siamo fortissimi ;-)
Certo questa con doppia rispedizione e tassazione è molto piu' bella di quella che ho trovato a Bologna :fest:
L'avevo vista in asta e ci avevo fatto un pensierino..., ma mi è sembrata troppo cara!
Certamente queste lettere d'ufficio stanno a significare che doveva esserci un traffico notevole in franchigia anche in era di francobolli...
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

massimiliano,
puoi fare la paginetta "unicum" se unisci questo lotto a quello gia' pregevole di bophilex. :-))

mi sembrava strano che ti fosse sfuggita e comunque la cifra (se non sale molto) non e'elevata per una lettera detassata tramite apposizione di francobollo. quante ne hai viste finora?

effettivamente il traffico "d'ufficio" era gia'notevole nella lombardia austriaca del '700, poi venne napoleone a mettere un po' d'ordine introducendo una legge e una "griglia" di persone che avevano diritto a diversi gradi di esenzione dal pagamento del porto.

comunque tutto nasce da un discorso contabile: perche' "io posta" devo veicolare lettere spedite tra enti dipendenti da ministeri diversi senza guadagnarci alcunche'?

il prina, ministro delle finanze (fini' linciato a milano nel 1814) da cui la posta dipendeva in eta'napoleonica, doveva rendere conto a napoleone degli utili sebbene la posta non rappresentasse piu'dell'1% delle entrate del regno d'italia (il lotto, per fare un paragone si attestava al 3%).
era quindi naturale che si cercasse ogni piccola voce che potesse dare utili quando a fine anno l'imperatore "tirava una riga"


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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Bisogna chiedere a qualcuno che ne abbia i mezzi......
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ciao
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Sono venuto in possesso di un paio di altre lettere d'ufficio affrancate....
Questa è la prima
che ne dite?
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Siamo alle solite!
Lettera d'ufficio affrancata....
Perche'?
Chi affrancava ?
Senza tassazione?
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

la lettera e'diretta alla presidenza consorziale di Campagna Vecchia Inferiore (una specie di consiglio intercomunale) di cui il nobile giacomo XXX era probabilmente il presidente.

la lettera non porta bolli di contrassegno dell'ente mittente, e' diretta ad un privato che, anche nell'esercizio delle proprie funzioni, avrebbe goduto FORSE di un esenzione dal pagamento del porto SOLO per le lettere in partenza, sicuramente non in arrivo.

tale figura non compare comunque tra le personalita' pubbliche e private la cui corrispondenza godeva della franchigia.

tengo a sottolineare che, per esempio, un qualsiasi suddito di S.M.I.R.A. poteva tranquillamente scrivere senza affrancare: la lettera sarebbe stata inoltrata a destinazione per poi essere retrocessa al timbro per apporre l'affrancatura.


mancanza di contrassegno, invio forse chiuso e non sottofascia, obbligarono il mittente, privato o incaricato di un qualsiasi ente, ad affrancare la lettera.

scrivere "d'ufficio" costava niente, poi la posta avrebbe definito le modalita'di spedizione.

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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da fildoc »

Questa è la seconda.....
Qui vi è anche un numero di protocollo!
Nel testo si richiede l'autorizzazione allo scavo di un fosso.
E' spedita da Venezia per Piove (probabilmente il proprietario terriero dei possedimenti di Piove viveva a Venezia)
Ed anche questa è affrancata!
... a questo punto credo che ci provassero!
I mittenti portavano le lettere con su scritto d'ufficio, poi stava all'ufficio postale riceverle in franchigia o richiedere il pagamento dell'affrancatura.
Sarebbe interessante trovare un documento di qualche ufficio locale dove vi fosse l'elenco dei destinatari e dei mittenti autorizzati alla posta d'ufficio.
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Re: Una busta da interpretare....

Messaggio da francesco luraschi »

hai ragione, massimiliano. anche secondo me e'un maldestro tentativo di schivare l'affrancatura. comunque e' una lettera che mi piace :clap: e che va oltre il suo valore prettamente filatelico.

non penso sara'molto facile trovare un documento d'epoca con l'elenco degli enti godenti il diritto di franchigia. primo perche'non e'detto che lo stesso ente fosse esente per qualsiasi destinazione/destinatario (in altre parole molti godevano di "franchigia limitata") poi perche', come avrai certamente notato, la storia postale del L.V. e'ricca di documentazione riguardante i rapporti posta-pubblico mentre poco nulla si sa della prassi operativa interna degli uffici (lo stesso del bianco si pone molti dubbi e molti di piu'ne lascia al lettore...)

se hai altri pezzi simili prova a postarli, magari ne arriviamo a una...
mi sembri tra l'altro ben fornito :-) non mi sembra siano pezzi poi tanto comuni :mmm:, forse pero'non li ho mai notati io

Ciao: francesco
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