La serie tipografica De la Rue nasce anche per dare una risposta al problema della falsificazione. Già dal periodo londinese si adottò una procedura tutta italiana, della stampa con due tavole, una con le impronte del francobollo stampate nelle tinte previste per ogni valore, l’altra stampava un fondino trasparente (senza pigmenti) allo scopo di rendere impossibile la realizzazione di falsi con la tecnica zincografica.
Inoltre nella preparazione dei coni la prassi prevede la realizzazione di un punzone con l’effige reale.
Ho sempre pensato ad una sorta di sigillo reale, che rimanendo costante nel tempo abituasse l’occhio degli addetti alle poste e degli utenti ad individuare eventuali falsi.
Nel periodo umbertino, sempre per la sicurezza antifrode, si utilizzarono, per gli alti valori, tre tavole al posto delle tradizionali due: un con l’effige reale ed una con testi ed ornato, in colori diversi, oltre alla solista tavola con il retino di sicurezza che stampava inchiostro trasparente.
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Alla morte di Re Umberto I (29 luglio 1900) nell’agosto del 1900 fu incoronato Re il trentunenne Vittorio Emanuele III di Savoia
La prima serie del Regno di Vittorio Emanuele III mantenne rigidamente le procedure, consolidate nel periodo dei suoi predecessori.
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Il fondino di sicurezza durante i Regni di V. Emanuele II ed Umberto I aveva svolto la sua funzione e non vi erano state falsificazioni. Il fondino fu utilizzato anche per la prima serie di V.Emanuele III la Floreale.
Lo stile Floreale , meglio conosciuto in Europa come Arte Nuova, Art Nouveau o Liberty, fu un movimento artistico e filosofico che si sviluppò tra la fine dell'800 e il primo decennio del 1900 e influenzanto tutte le arti figurative, compreso l'architettura e le arti applicate. Il movimento Liberty ebbe massima diffusione durante l'ultimo periodo della cosiddetta Belle Époque
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Con la nuova serie di valori tutto proseguiva nella piena tradizione.
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Ad un certo punto avvenne quella, che agli occhi del Ministero delle Poste e della dirigenza dell’Officina carte Valori di Torino, deve essere apparsa come una catastrofe
Furono falsificati il 5 e 10 centesimi.
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Per quelli con effige reale, la falsificazione del 10c venne eseguita a Milano nel 1904. Stampato in litografia è di formato leggermente inferiore all'originale. Successivamente fu anche scoperto un secondo falso a Napoli nel dicembre 1906, stampa rozza in litografia. Guglielmo Oliva, che li descrisse negli articoli "I falsi dell'epoca dell'emissione Floreale del 1901" pubblicati da
"La Rivista Filatelica d'Italia", XXXI, nn. 1, 2, 3 (gennaio, febbraio, marzo) 1944, ipotizzava che seppure scoperto a Napoli possa essere stato opera degli stessi falsari che imitarono il 10 centesimi nel 1904.
La Regina Elena, che non amava come il marito fosse raffigurato nella floreale, troppo giovale e legato ad uno stile artistico che rappresentava un’epoca al tramonto, aveva fatto pressioni affinché venisse realizzata una serie di francobolli più adeguata a rappresentare un Re di un Paese che voleva essere protagonista di un mondo in trasformazione.
La nuova emissione avrebbe dovuto avere un maggior impatto comunicativo allo scopo di esaltare la figura del Re e della famiglia reale, mettendo, in rilievo il ruolo che il Regno d’Italia andava assumendo
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Michetti, pittore già noto a fine ottocento, con l’amicizia di D’Annunzio si trova a frequentare ambienti artistico al centro di un ampio dibattito culturale . Nel 1903 viene scelto dalla regina Elena del Montenegro per produrre alcuni bozzetti per nuovi francobolli. Il suo lavoro viene usato pochi anni dopo per emettere un francobollo che raffigura Vittorio Emanuele III rivolto a destra; questo fatto gli porta una notorietà internazionale.
Siamo agli albori di un modo nuovo di vedere il mondo e il futuro dell’Italia. Nasce il culto del modernistmo
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Il mondo culturale era già scosso da un animato dibattito che poneva le prime basi di un Movimento letterario, artistico e politico, fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti. Il Futurismo, attraverso tutta una serie di “manifesti” e di accese polemiche, individuò un’arte e un costume che avrebbero sovvertito il passato, ed ogni forma espressiva tradizionale, ispirandosi al dinamismo della vita moderna, della civiltà meccanica, ed proiettandosi verso il futuro fornendo il modello a tutte le successive avanguardie.
Dalla fine del Primo conflitto mondiale, il pensiero culturale moderno si orientò verso nuove forme di arte che raccoglievano l’eredità del futurismo e la proiettavano verso un futuro che avrebbe dovuto essere più scienitico e razionale. Ed anche il mondo delle impronte filateliche seguì questo percorso.
Siamo arrivati a quel fatidico 1906 - serie Leoni.
Alla prossima approfondiremo cosa possa essere successo tra l'aprile e l'ottobre di quell'anno

michele
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