






Adriano
Proviamo....... tutte le date sono certe, o per annullo o per data della lettera.
15 c. (inizio con questi perchè sono solo stampati a Londra ...... quindi non dovrebbe esserci confusione)
Perchè Londra avrebbe dovuto soprastampare i 20 cent?
Una spiegazione al perchè certe righe non si vedono sulle tirature londinesi ma compaiono su quelle torinesi è compatibile con l'usura della tavola. Infatti, se al momento dello stricking non si è esercitata abbastanza pressione, il piombo non è entrato fino in fondo agli incavi più sottili e di conseguenza i rilievi corrispondenti sono rimasti lievemente al di sotto del piano di stampa. Con l'usura della tavola queste righe sono arrivate in superficie e hanno cominciato a lasciare il loro segno sulla carta stampata.
Era sicuramente questo: è del giugno 1863 e dubito che di conii ne siano stati fatti altri.maupoz ha scritto: magari quello da 40 c. era questo
Non ho risposte, ma di considerazioni e congetture se ne possono fare.maupoz ha scritto: le "cassette" (non so il termine tecnico) assemblate dei piombi ... erano (implicitamente) comprese?
Gli spedirono anche 8 "cassette" assemblate di 400 piombi ciascuna????
Questo non l'ho mai letto e non mi sembra secondario.
Qualcuno ha la risposta??
Ma non bisognerebbe lavorare a tarda sera, perchè invece di pensare si finisce col sognare.maupoz ha scritto: Quanti particolari emergono ...... ponendosi delle domande.
SerenissimaVe56 ha scritto:...questa volta vorrei chiedervi un parere su un mio 2 Lire usato con annullo a sbarre, certificato come un Londra....
maupoz ha scritto:![]()
e così dopo il post del certificato ............. tutto si è fermato!
caro Adriano, come vedi .... la potenza del certificatore.
maupoz ha scritto:Ciao:![]()
vedo dai vostri interventi che ho creato confusione![]()
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e me ne scuso, vedo di chiarire il mio pensiero.
Ho postato i 15 c. perchè sono i soli "esclusivi" di Londra, Torino non ne stampò.
La sovrastampa "ferro di cavallo" mi serviva solo per le date .... ma il francobollo rimane sempre un 15 c. "original DLR"
(a dire il vero solo quelli del primo conio, cioè senza puntini, perchè per i successivi si utilizzo un nuovo conio, il primo si era incrinato e si approffittò per eliminare un difetto intagliando di più le linee e qui sarebbe utile un confronto tra i diversi tipi)
Ora... qualcuno di voi ha un 15 c. (senza sovrastampa) che possa contare tutte e 11 le righe intere?
...
Il secondo punto non richiede commenti ma a proposito del primo conviene ricordare che gli inchiostri usati dall'OCV continuarono ad essere forniti dalla De La Rue per lunghissimo tempo (quello violetto per le marche da bollo anche oltre il 1900). E il colore degli stampati, come scriveva da Londra Costantino Perazzi a Quintino Sella, cambiava col progredire della giornata: diceva "c'è il colore del mattino e quello del mezzodì". Questo ha una ovvia spiegazione nel cambiamento di temperatura dell'inchiostro durante la giornata con il conseguente cambiamento di viscosità e quindi di inchiostrazione della tavola di stampa che da sola, pur lavorando con il medesimo inchiostro, era sufficiente a produrre cambiamenti visibili di colore degli stampati. Sarei quindi sempre molto circospetto nel prendere decisioni basate solo sul colore, specialmente per francobolli usati.Stefano T ha scritto:le caratteristiche degli inchiostri usati successivamente (vedi anche colore) furono diversi così come continuo fu il logorio delle tavole di stampa.