Un saluto a tutti.
Mi rendo conto di aver scritto imprecisioni, quindi provvedo a rimediare (avrei dovuto farlo prima):
"Nr. 4210- Decreto che stabilisce alcune riforme nel servizio dell’Amministrazione generale delle Regie Poste e de’ procacci ne’ domini al di qua del Faro. Gaeta, 9 luglio 1857 pubblicato in Napoli il 16 luglio 1857:
Art. 1, comma 2°. L’uso del bollo di posta sarà facoltativo. Lettere o pieghi, comunque non francati nel modo di sopra prescritto, avranno nondimeno il loro corso; ma saranno soggetti a carico del destinatario ad una sovrattassa a di più dell’ordinaria tassa postale, siccome verrà in seguito dichiarato. ……………"
"Nr. 4454-Decreto col quale si approva un regolamento per l’applicazione ed esecuzione del servizio postale nei domini di qua del Faro. Resina, 28 settembre 1857- pubblicato in Napoli i 14 ottobre 1857:
(al decreto era allegato il regolamento): “Regolamento pel servizio dell’Amministrazione generale delle poste e de’ procacci, che avrà luogo dal primo di gennajo 1858, secondo le basi approvate col Real decreto de’ 9 luglio 1857. De’ 28 settembre 1857".
Questo regolamento prevedeva:
Art. 7. Le lettere a pagamento a carico de’ destinatarii saranno tassati ne’ modi di regola, comprendendovisi la soprattassa, a’ termini dell’art. 14 del real decreto de’ 9 di luglio 1857…
Art. 9, comma 1°. Quanto alle lettere per l’interno del Regno o per l’estero, di cui non è richiesta obbligatoriamente la francatura, se l’importo dei bolli non sarà inferiore alla metà dell’ammontare della tassa, il controllore o il contabile esigeranno su ciascuna lettera con inchiostro rosso le parole – Tassata per insufficienza di francatura; e vi indicheranno quindi con lo stesso inchiostro la differenza tra il valore de’ bolli e l’importo della tassa. (quindi, il destinatario pagava la differenza della tassa mancante, senza l’aggiunta di soprattassa)
Art. 9, comma 2°. Se poi l’importo dei bolli sarà inferiore alla metà della tassa, sarà questa per intero con la soprattassa caricata al destinatario. (quindi, la tassa spettante per la lettera e l’aggiunta della sovrattassa pari alla metà della tassa prevista. Non si teneva conto dei francobolli applicati)
Il nuovo Decreto aboliva la tassa in ragione della distanza e le lettere di “doppia corsa” che i mittenti non avevano affrancato o con affrancatura era insufficiente, venivano tassate dall’officina di spedizione.
In questo caso, se dall'origine di 1 foglio doveva essere tassata per gr. 1, comunque la tassa e soprattassa riportata a penna di gr. 1 e 1/2 è maggiore al valore del valore del FB presente sulla lettera e non riesco a trovare una possibile soluzione razionale, quindi concorso con quanto già segnalato da Mario Merone
Tuttavia, mi incuriosisce quell'impronta del timbro ad inchiostro nero apposto sulla lettera che se ben ricordo risultava presente anche su di una lettera postata sul forum da Ludwig. Se dal testo riesci a risalire per quella tua lettera al luogo ove è stata scritta ed al nome e cognome del mittente o se nel corpo menziona qualche professione, mi farebbe piacere avere qualche informazione.
