Le tariffe postali di più breve durata

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david
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Le tariffe postali di più breve durata

Messaggio da david »

... in Italia in periodo filatelico, dagli ASI ad oggidì?
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rjkard
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da rjkard »

Ciao David. non è semplice rispondere alla tua domanda in virtù di molteplici fattori che intervengono nello stabilire un periodo tariffario. In primis bisogna considerare l'oggetto di corrispondenza scelto, da qui l'eventuale tipo di servizio applicato (che non sempre coincide con il periodo temporale dell'oggetto). Si potrebbe verificare anche un'eventuale tariffa con servizi addizionati (e qui la faccenda si complica e di molto), posso solo dirti che nel periodo repubblicano da me studiato (indietro non vado perchè non credo di esserne all'altezza) il periodo più breve parlando di tariffa secca è quello degli aerogrammi dal 1 agosto 1951
al 31 agosto 1951, quindi un mese solamente che per l'europa richiedeva una tariffa di lire 60 e per i paesi non europei lire 115.
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david
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da david »

Bene, abbiamo una prima indicazione:
rjkard ha scritto:
...il periodo più breve parlando di tariffa secca è quello degli aerogrammi dal 1 agosto 1951 al 31 agosto 1951...

Ora bisognerebbe trovare un'immagine!
Nessun periodo più breve di un mese?
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somalafis
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da somalafis »

rjkard ha scritto:... il periodo più breve parlando di tariffa secca è quello degli aerogrammi dal 1 agosto 1951 al 31 agosto 1951, quindi un mese solamente che per l'europa richiedeva una tariffa di lire 60 e per i paesi non europei lire 115.

Non voglio fare il pignolo, ma da interofilo vorrei sottolineare che quello indicato da Rjkard e' in realta' un periodo tariffario ''virtuale''. Gli ''aerogrammi'' (intesi come interi postali dotati di una propria tariffa) apparvero infatti solo nel 1952.
La questione e' un zinzino complessa: in effetti la tabella ufficiale delle tariffe di posta aerea valide dal primo agosto 1951 recitava: ''dall'1/8/51 sono istituiti i biglietti postali aerei per i paesi europei con la tassa di L. 65 e per gli Stati Uniti e il Canada con la tassa di L.120''. Ma tra il dire e il fare....
Cosi' i nuovi oggetti in Italia non si videro ancora per un po' mentre erano gia' in uso nello Stato della Citta' del Vaticano (10-1-50), a San Marino (4-9-50) e persino in Somalia Afis (1-12-51). In Italia solo il 31-5-52 usci' l'aerogramma per i paesi europei con impronta di affrancatura di L.60 e prezzo di vendita di L.65 (inclusivo di una sovrattassa di L.5). Poi con la tabella della posta aerea valida dal 18-9-52 arrivarono gli aerogrammi transcontinentali; la tabella infatti informava che ''dal 18 settembre 1952 e' in vendita un biglietto postale aereo da L. 120 per gli Stati Uniti e il Canada''. A testimonianza delle tariffe iniziali degli aerogrammi resterebbero due saggi da L. 50 e L. 115 che risalirebbero al 1950 e che sono citati dal catalogo Filagrano (ma io non li ho potuti mai vedere).
Riccardo Bodo
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rjkard
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da rjkard »

Concordo con Somalafis che da un punto di vista strettamente interofilo non vi sia stato spazio tariffario per i due aerogrammi raffigurati e catalogati dal CEI come non emessi, però a questo punto bisogna intendersi sulla parola "Aerogramma", visto e considerato che con questo termine in passato era comune definire anche della semplice corrispondenza con inoltro aereo. Ora pongo una domanda, che rimane lì per quello che vale, cosa sarebbe successo se nell'agosto del 1951 una persona si sarebbe presentata ad un qualsiasi ufficio postale con un foglio piegato affrancato con lire 60 o lire 115 a seconda della destinazione, va inteso come corrispondenza aperta o cos'altro ?
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somalafis
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da somalafis »

Insomma, per essere chiari: l'introduzione dei ''biglietti postali aerei'' rimase inizialmente lettera morta. E la variazione tariffaria che citavi e' esclusivamente riferita a questi oggetti allora inesistenti. Praticamente il Decreto del 29-6-51 che ha prodotto la buffa 'tariffa durata un mese' non ha avuto applicazione perche' le altre voci tariffarie estere erano rimaste invariate.

Per rispondere poi alla tua domanda teorica, se qualcuno si fosse presentato con un ''aerogramma'' fai-da-te affrancato per 115 lire diretto negli USA o in Canada nell'agosto 1951 avrebbe potuto tranquillamente spedirlo perche' in realta' la tariffa dell'aerogramma non dava alcun vantaggio tariffario: 55 lire di lettera per l'estero piu' 60 lire di soprattassa aerea fino a 5 grammi!! Tuttavia questo oggetto non indicherebbe nessun ''caso'' tariffario: sarebbe una semplicissima lettera aerea per il nordamerica di primo porto aereo affrancata secondo le tariffe valide fin dall'inizio del 1950 (perche' poi ipotizzi di farne una corrispondenza aperta, se si voleva emulare l'aerogramma, che era un oggetto ben noto all'estero e 'chiuso'?).
Diverso il caso dello stesso ''pioniere'' che si fosse presentato allo sportello postale sempre nell'agosto 1951 con un aerogramma ''home-made'' diretto in Europa e affrancato per 60 lire: in questo caso la differenza tariffaria era sensibile (20 lire sulle 25 del supplemento aereo per l'Europa) e la missiva sarebbe stata tassata perche' l'agevolazione valeva davvero SOLO per gli (INESISTENTI) biglietti postali aerei.
Discorso analogo per un eventuale ''autoproduttore'' di aerogrammi dopo il 1-9-51 ( e prima dell'arrivo degli aerogrammi ufficiali): 120 lire andavano bene per la spedizione negli USA e in Canada, 60 lire NON andavano bene per l'Europa se non disponendo di aerogrammi ufficiali.

rjkard ha scritto:Concordo con Somalafis che da un punto di vista strettamente interofilo non vi sia stato spazio tariffario per i due aerogrammi raffigurati e catalogati dal CEI come non emessi
.

Scusa, non voglio essere ulteriormente pignolo ma quello che ho esposto non e' 'strettamente interofilo' ma 'storico-postale' e tariffario. Da interofilo invece considero inaccettabile che il CEI cataloghi come ''non emessi'' le due prove di aerogramma (esistenti - pare -in un solo esemplare) . Ma questa e' una questione terminologica che potrebbe ovviamente diventare infinita...
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Riccardo Bodo
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rjkard
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da rjkard »

Certo, riconcordo con te con quanto ai citato, del resto siamo qui a parlare di aria fritta visto che in pratica un riscontro postale non lo troveremmo mai in base alle informazioni in nostro possesso. La mia era solo una domanda volutamente un pò ironica, del resto ho specificato con "lì per quello che vale", del resto questa situazione è molto simile (in termini di paradosso) al famigerato Aeroespresso per l'interno pubblicato nella gazzetta ufficiale nell'aprile del 1949 e praticamente mai entrato in vigore per mancata informazione della dirigenza postale dell'epoca. Quando ho scritto "strettamente interofilo" era solo sottinteso che la tariffa riguardava solo un oggetto postale distinto , come l'aerogramma appunto, inteso come intero postale. Lungi da me emarginare dalla storia postale gli interofili che forse giudico tra i più certosini e precisi dell'intero panorama filatelico generale. Per ciò che concerne il CEI, bè sai sui cataloghi ne dicono tante, io francamente e sinceramente non oso dare giudizi in merito e stò alle informazioni che ricevo, una delle quali è anche la tua.
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somalafis
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da somalafis »

In effetti mi e' sempre sembrata curiosa la storia degli aerogrammi ''istituiti'' ma emessi solo in un secondo tempo: per questo mi sono dilungato un po' approfittando della citazione di Rjkard che ringrazio per l' occasione fornitami. Ciao:
Se poi avete ancora un po' di pazienza vorrei segnalarvi che un comportamento analogo lo ebbero le Poste dell'Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia che erano un po' una ''filiazione'' di quelle italiane.
In realta' gli aerogrammi avevano gia' in Somalia una loro tradizione specifica essendo stati introdotti dall'Amministrazione Britannica, che pero' li predispose senza stampare l'impronta di affrancatura per la quale veniva usato un normale francobollo adesivo. Erano comunque comodi e convenienti ed ebbero un certo successo. Anche le poste Afis decisero dunque di emetterne (utilizzando lo stesso ''modello'' di quelli britannici ma questa volta con l'impronta di affrancatura stampata). Cosi' inserirono un'apposita menzione nel decreto tariffario n.87 del 24-11-1950 (le cui tariffe entrarono in vigore dal primo dicembre dello stesso anno): vi venivano definiti ''lettera aerea su apposito modulo con francatura stampata'' (definizione comoda eh? :oo: :oo: ) e dotati di una tariffa aerea agevolata di 30 centesimi che uniti al porto base della lettera per l'interno e l'Italia di 20 centesimi, davano in tutto 50 centesimi. Sembra quindi di capire che l'idea iniziale fosse di destinare questo intero ad agevolare le corrispondenze con la madrepatria. Ma in realta' l'aerogramma con valore di affrancatura di 50 centesimi (e prezzo di vendita di 60 centesimi) fu emesso solo un anno dopo, il primo gennaio 1951 in coincidenza con l'entratain vigore di un nuovo tariffario postale che tuttavia confermava il prezzo di 60 centesimi per il nuovo intero postale. Il nuovo oggetto postale fu utilizzabile - assai sensatamente - per qualunque destinazione dall'Italia all'Oceania. Questa razionalita' tariffaria pero' non duro' a lungo. Dall' 1-9-1953 - infatti - la tariffa dell'aerogramma fu diversificata a seconda delle destinazioni: resto' a 60 centesimi per l' Italia, l'Africa e la Penisola Arabica, mentre passo' a un somalo per l' Europa e a 1,20 somali per il resto del mondo (senza pero' stampare appositi interi; veniva usato il normale aerogramma integrato con francobolli).
Riccardo Bodo
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somalafis
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Re: Qual'è stata la tariffa postale di più breve durata...

Messaggio da somalafis »

Vedo che questo argomento si e' un po' arenato. Ne approfitto per segnalare un caso di tariffa di breve durata registratosi in Repubblica nel non lontanissimo anno 1990: una tariffa durata solo due mesi e mezzo e poi addirittura ribassata!! Credo che possa essere interessante raccontarne brevemente la storia, nella quale sono incappato perche' all'epoca raccoglievo oggetti postali nel regime del ''recapito autorizzato''.
Il DM 21-6-1990 stabili' le nuove tariffe postali valide per l'interno del paese a partire dal primo luglio 1990; tra le varie voci fu modificata anche quella della concessione di servizi di recapito (appunto quello che noi chiamiamo recapito autorizzato) che fu portata a 375 lire. Non usci' un francobollo apposito ma si potevano usare anche francobolli ordinari per integrare le esistenti marche di recapito autorizzato. Eppure nacque subito un problema: il grosso degli inviii in recapito autorizzato non era affrancato con marche o francobolli ma con impronte meccaniche e ormai da tempo i modelli di macchine in uso arrotondavano gli importi alle 10 lire (cioe' avevano uno zero fisso come ultima cifra). Anche se la nuova tariffa diede un ultimo sprazzo di vita al francobollo da 5 lire della serie ''castelli'' (che era caduto quasi in disuso), gli utenti del recapito autorizzato segnalarono subito il problema e, trattandosi di grandi enti, banche, grosse societa', la loro segnalazione non poteva essere ignorata. Cosi' gia' il 9 agosto fu emanato un decreto che faceva marcia indietro affermando che l'importo di lire 375 era stato riportato ''erroneamente'' nel tariffario e si ammetteva che: ''tale errato importo si rivela tecnicamente non compatibile con le macchine affrancatrici predisposte ad accettare importi arrotondati alle 10 lire'' ; il diritto di recapito veniva quindi abbassato a 370 lire. Il decreto fu pubblicato il 14 settembre ed entro' in vigore dal giorno successivo (e tempestivamente fu emessa l'apposita marca).
Affrancature che mostrano questa effimera tariffa non sono rare ma neanche comunissime. Ve ne mostro una (fortunosamente sopravvissuta quando cedetti la mia accumulazione di recapiti autorizzati).
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Revised by Lucky Boldrini - September 2010
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Riccardo Bodo
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