ciao Paolo,
conosco bene la differenza tra il messo comunale e il collettore ma, da una relazione del direttore generale delle poste Barbavara (siamo nei primi mesi del 1864) lo stesso dice:
"tutti i comuni delle antiche provincie del Regno posssono ricevere e spedire le loro corrispondenze o per mezzo di distribuzioni o di collettorie ..........tramite porta-lettere rurali che in genere sono i messi o agenti comunali ai quali l'Amministrazione corrisponde una
tenutissima mercede.".......
Qui si può aprire un'altra parentesi, nel senso che, la relazione fa riferimento all'anno 1863 e quindi già prima del 64 funzionava un servizio di posta rurale.
In merito al timbro d'origine effettivamente mi sono spiegato male. Visto che l'Art. 15 del primo numero del bollettino postale del 1864 dice che:
"l'ufficio che riceve il piego da un collettore, applica alle corrispondenze entrostanti il bollo del luogo d'origine,
oltre a quello del proprio ufficio, ed in mancanza del primo vi supplisce con apposita indicazione a penna,........."
Quindi una direttiva in questo senso esisteva. Il fatto che, come dice il Barbavara, in genere i messi comunali sono a volte anche i collettori e quindi, senza spendere denaro prezioso, usufruivano del timbro comunale FORSE anche per la corrispondenza?. I dubbi sono tanti. Il timbro non doveva essera applicato dall' ufficio postale? è solo, come dici tu, un timbro per usufruire della franchigia? della mia provincia li ho solo su corrispondenza tra enti e mai tra privati!!!!! mai visto come annullatore di francobolli anche se, sul catalogo GM vi è un bell'esempio di timbro comunale come annullatore. I BD toscani come sono?,visto che, il catalogo li cita spesso come UA su francobollo?
Spero di non aver sparato stupidate. Sono però curioso di sapere se veramente questi bolli sono da considerarsi postali oppure no. Grossi nomi della filatelia li hanno considerati tali e quindi vorrei capire perchè sono arrivati a tale conclusione.
Non c'è nessun altro che può dare un contributo?
grazie a tutti per la collaborazione
giancarlo