
ebbene vorrei che mi chiariste alcuni miei dubbi.
La lettera è datata 3 Dic. 1861 quindi il 2 gr. del Regno di Napoli era fuori corso (validità fino al 5/21 Nov. 1861), mi chiedo:
- di solito i fb fuori corso venivano vergati a mano con segni di penna per evitarne il riutilizzo e non annullati ed al limite a fianco si poneva una scritta "fuori corso" o similare, se si annulla "normalmente" se ne attesta automaticamente la validità;
- se si considera valido il fb abbiamo una tassa complessiva di 5gr. (2 il fb + 3 vergato a mano) corrisponde ad un doppio porto?;
- se, invece, il fb non venne considerato in quanto fuori corso (anche se erroneamente annullato), la lettera è considerata schiava e quindi tassata per 3 gr., ma essendo in periodo italiano la tassa non doveva essere del doppio dell'importo cioè 4 gr.?;
- un'ultima ipotesi è quella di una frode per i collezionisti. Cioè trasformare una normale lettera schiava (non affrancata) e tassata per 3 gr. in una rarità con l'apposizione di un 2 gr. ed annullo cerchio piccolo. Dato il periodo ci vedevo meglio una terza tavola n°7 invece di una prima n°5, ma questa ipotesi credo fantasiosa poichè la lettera è dichiarata certificata da A.Diena.
Sperando di non aver oltremodo mal esposto i miei pensieri, attendo con curiosità vostri chiarimenti.


Nilo