Disponibilità in formato elettronico delle collezioni esposte

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francesco luraschi
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Disponibilità in formato elettronico delle collezioni esposte

Messaggio da francesco luraschi »

Torno ora da Milano dove ho potuto ammirare le collezioni dei nostri forumisti Mestrestamp e Pablita64, quest'ultimo con ben due collezioni!, con cui mi congratulo per il lavoro svolto e l'impegno profuso :clap: :clap: :clap: Mi dispiace se ho dimenticato qualcuno ma proprio non ce l'ho fatta a guardare tutti i pannelli.

Proprio questa mia incapacità di soffermarmi oltre le 2- 3 collezioni mi ha fatto riflettere: Perchè non riunire l'area espositiva in uno o più CD a tema da abbinare ad un biglietto d'ingresso? In questo modo un nucleo di 3 persone potrebbe coprire con una spesa modesta tutto il panorama espositivo.

All'espositore toccherebbe invece di fornire anche la versione digitale della collezione insieme all'originale per poi essere assemblata con le altre a cura dell'ente organizzatore.

So che molto storceranno il naso di fronte ad una nuova tassa ma ormai si paga ad entrare in qualsiasi museo di provincia e 5 euro non cambiano la vita. In cambio si potrebbe avere un CD delle collezioni di apprezzare con calma a casa: tra la fatica per il viaggio (Verona), la camminata tra gli stand, le dida da leggere in ginocchio e quelle in punta di piedi tante cose sfuggono e/o non vengono opportunamente valorizzate.

Tra le collezioni esposte ve n'era una di cui dispongo la versione digitale e vi posso assicurare che non c'è paragone: si legge, si riflette, si impara e a volte si notano e puntalizzano gli errori. Così come la collezione di Mathà incentrata sui rapporti postali tra LV e Napoli avrebbe potuto insegnarci molto...

Penso che nel XXI secolo sia ormai da privilegiare questo tipo di valorizzazione sicuro poi che tutti ne saranno soddisfatti: espositori, mercanti, collezionisti: "da cosa nasce cosa" e da un dettaglio fatto notare può nascere un contatto, da un contatto un acquisto, poi un'amicizia e da tutto comunque un accrescimento culturale che farebbe da volano all'intero settore.

Attualmente le parti commerciali sono affollate, relativamente per periodo ovvio, mentre l'area espositiva registra vuoti storici: per creare un po' di movimento in alternativa propongo l'idea di fare girare tra i pannelli la "bellissima" che stava da Spink.

"Categoria A" verrebbe definita da un noto catalogo.

Pensate sia un'idea fattibile? La prima, ovvio...

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gionino
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da gionino »

concordo su TUTTO con Francesco
speriamo che si realizzi a breve
Gionino
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Andrea61
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da Andrea61 »

francesco luraschi ha scritto:Perchè non riunire l'area espositiva in uno o più CD a tema da abbinare ad un biglietto d'ingresso?


Penso che oggi mettere un biglietto d'ingresso aduna manifestazione filatelica equivarrebbe ad un suicidio.

Magari il CD con le collezioni potrebbe essere posto in vendita allo stand della Federazione, posto che i tempi tecnici siano sufficienti per la realizzazione.

In realtà la soluzione potrebbe essere ancora più semplice: mettere le collezioni online in formato elettronico e scaricabile sul sito della FSFI.

In realtà ci sono dei problemi: come giurato ricevo preliminarmente le "fotocopie" di alcune delle collezioni in esposizione. Non tutti i collezionisti inviano un pdf delle proprie collezioni: alcune sono in formato elettronico, altre in formato cartaceo. Inoltre anche le collezioni inviate in formato elettronico non sempre sono preparate in modo omogeneo. Nonostante ci sia un'indicazione ben precisa, c'è chi invia la collezione in un unico file, chi suddivise in più files, chi in formato pdf, chi in formato jpg.

Ci sarebbe comunque bisogno di un lavoro di preparazione non difficile ma lungo.

Infine c'è il problema che la partecipazione ad un'esposizione non comporta il passaggio del copyright sul proprio elaborato alla Federazione e molti collezionisti, questo lo so per certo, non sono favorevoli alla pubblicazione--sia pure in formato elettronico--della propria collezione.
Andrea

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francesco luraschi
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da francesco luraschi »

Ciao Andrea,

ti ringrazio per l'intervento che assume più valore dato che hai esperienza di giurato.

Io ho pensato di legare l'ipotetico CD al biglietto d'ingresso solo per renderne obbligatorio l'acquisto e evitare che per uno che paga altri dieci lavorino di masterizzatore. Si può cercare aiuto negli sponsor?

Matematicamente parlando se ognuno dei 5000 visitatori paga 5 euro è vero che vengono a mancare 25000 euro al commercio agli stand. Ma è una politica senza alcuna prospettiva, giusto il tirare avanti in perfetto stile italiano "metterne via il più possibile nella maniera più comoda, poi domani si vedrà". A me vengono in mente i carrelli del supermercato. Ricordi? Quando erano gratis li vedevi ovunque, sui balconi, nei campi e nei fiumi. Fatti pagare un euro sono spariti dalla circolazione.

Sul copyright ho qualche dubbio: non hai tenuto conto del fatto che ognuno è libero di scattare foto dei pezzi esposti nei quadri. Io ho usato la digitale e nessuno mi ha detto niente. Forse non c'era nessuno attorno...

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Fagios
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da Fagios »

Andrea61 ha scritto:Penso che oggi mettere un biglietto d'ingresso aduna manifestazione filatelica equivarrebbe ad un suicidio.

Magari il CD con le collezioni potrebbe essere posto in vendita allo stand della Federazione, posto che i tempi tecnici siano sufficienti per la realizzazione.

In realtà la soluzione potrebbe essere ancora più semplice: mettere le collezioni online in formato elettronico e scaricabile sul sito della FSFI.


Anche secondo me sarebbero le soluzioni migliori: inoltre ciò permetterebbe di vedere le collezioni, seppur in modo virtuale, anche a chi non ha avuto la possibilità di recarsi in loco.
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da valerio66vt »

Andrea61 ha scritto:.....

Magari il CD con le collezioni potrebbe essere posto in vendita allo stand della Federazione, posto che i tempi tecnici siano sufficienti per la realizzazione.

Questa è un'idea interessantissima a mio avviso.

.....e molti collezionisti, questo lo so per certo, non sono favorevoli alla pubblicazione--sia pure in formato elettronico--della propria collezione.

Chiaramente ognuno è padrone a casa sua, non si può eccepire, ma ..... mi fa tanto: "ce l'ho solo io e me la rimiro da solo" :tri:


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somalafis
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da somalafis »

La domanda posta da Francesco Luraschi e' sensatissima: le modalita' di realizzazione , invece, non sono semplicissime.
La questione della versione ''elettronica'' dei quadri espositivi e' da anni ormai al centro dell'attenzione e del dibattito, non certo solo in Italia. Come ha ricordato Andrea, anche la Federazione chiede normalmente agli espositori una versione su CD delle collezioni presentate. La questione inoltre e' stata dibattuta e affrontata anche da altre associazione, per esempio l'AICPM. E gia' oggi esistono molti siti (anche internazionali) che presentano collezioni integralmente consultabili on-line. I vantaggi, infatti, sono evidenti a tutti.
Il problema del copyright sollevato da Andrea, pero', e' senz'altro cruciale: forse intanto si potrebbe cominciare con le collezioni i cui ''proprietari'' accettino volontariamente (in sede di iscrizione alla manifestazione) di divulgare elettronicamente le proprie collezioni (un certo numero credo che lo farebbe). Cosi' si potrebbe affiancare al tradizionale numero unico o catalogo anche un CD con una parte delle collezioni esposte che la FSFI potrebbe vendere nella stessa sede espositiva o successivamente (eventualmente anche in via telematica). Una soluzione ''forzosa'' non mi sembra assolutamente praticabile.
La varieta' dei formati elettrnici scelti dai collezionisti e' sicuramente un ulteriore impiccio, ma - essendo l'obiettivo quello di leggere il materiale con calma a casa propria -forse non sarebbe un intralcio cosi grave.
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ari
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da ari »

Ciao: Ciao:

Premesso che la cosa dovra' avere il consenso del collezionista e che sulla utilita' e sulla comodita' non vi sono dubbi.

Pero' non vedo perche', con tutti i soldi che spende una persona anche per guadagnare solo un paio di punti sulla valutazione, poi alla fine siano dei terzi a doverci guadagnare sul lavoro svolto da altri.
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valerio66vt
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da valerio66vt »

Ciao Andrea

Che cosa intendi con: "sarebbero dei terzi a guadagnarci?"
Puoi elaborare meglio il concetto in quanto non riesco a comprendere.

Valerio
prefil
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da prefil »

OT - Andrea, i punti non si guadagnano soltanto ed esclusivamente spendendo soldi.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

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ari
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da ari »

Ciao: Ciao:

valerio66vt ha scritto:Ciao Andrea

Che cosa intendi con: "sarebbero dei terzi a guadagnarci?"
Puoi elaborare meglio il concetto in quanto non riesco a comprendere.

Valerio


somalafis ha scritto: Cosi' si potrebbe affiancare al tradizionale numero unico o catalogo anche un CD con una parte delle collezioni esposte che la FSFI potrebbe vendere nella stessa sede espositiva


p.s.
Luca, ovviamente hai ragione.

:-) :-)
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valerio66vt
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da valerio66vt »

Mi è chiaro ora cosa intendi.
Ci potrebbero essere soluzioni possibili di divisione del pagato tra vari soggetti compreso il collezionista?
Sicuramente la cultura filatelica ne avrebbe guadagno.

Comunque quello su cui sono più scettico è il fatto che molti collezionisti non vogliano divulgare le loro collezioni. Accetto la posizione ma non condivido.

Ciao
Valerio
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francesco luraschi
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da francesco luraschi »

Almeno tre espositori dell'ultima Milanofil dispongono della loro collezione, l'ultima o quelle precedenti, in forma digitalizzata. Uno di essi invia il CD a pagamento mentre gli altri a richiesta ma sempre in via amichevole. In quest'ultimo caso la situazione può diventare imbarazzante dato che si mette in obbligo un collezionista che magari non si conosce di persona. Un bel no potrebbe diventare pesante.

Al momento può sembrare un peso predisporre la forma digitalizzata ma il futuro va in questa direzione e forse diventerà un'operazione necessaria.

Non mi è chiaro il concetto di Andrea: messo in questa forma ne deduco che l'esposizione è rivolta unicamente ai giurati mentre la visione da parte del pubblico è marginale. Che reagisce di conseguenza: limitandosi agli stand e ignorando la mostra

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vitarx
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da vitarx »

:mmm: Ebbi a scrivere:
http://www.ilpostalista.it/editoriali_36.htm
;-) Ho riscritto:
http://www.ilpostalista.it/editoriali_44.htm

Ciao: Ciao: Ciao: Ciao: Gianni
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Andrea61
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da Andrea61 »

francesco luraschi ha scritto: Non mi è chiaro il concetto di Andrea: messo in questa forma ne deduco che l'esposizione è rivolta unicamente ai giurati mentre la visione da parte del pubblico è marginale. Che reagisce di conseguenza: limitandosi agli stand e ignorando la mostra


Non mi è chiaro quale mio concetto sarebbe non chiaro.
Io prendo come dato di fatto (sperimentalmente comprovato) che molti collezionisti non hanno piacere che la loro collezione venga pubblicata e resa disponibile ad un pubblico generico.
Non è cosa che riguarda me personalmente: chi frequenta questo sito sa che più d'una volta ho messo a disposizione di tutti il pdf della mia collezione (anzi, credo di essere stato l'unico a farlo con una certa sistematicità).
Però so che questa ritrosia è un sentimento diffuso. Che la si capisca o meno, che la si condivida o meno, è cosa di cui è necessario tenere conto discutendo di questi problemi.

Non capisco neanche la "deduzione".
La poca consistenza numerica del pubblico alle mostre filateliche è, secondo me, dovuta al sovrapporsi e sommarsi di tre fattori:
1. la filatelia in se è poco nota al pubblico generale ed è da qualche decennio diventata un'occupazione molto di nicchia e probabilmente vista dall'esterno come qualcosa di "stravagante".
2. le collezioni esposte nelle mostre sono--per forza di cose--molto specialistiche e concettualmente inavvicinabili per la maggioranza dei filatelisti che (per tutta una serie di ragioni) sono culturalmente fermi all'acquisto delle novità e alla ressa allo sportello postale per l'annullo primo giorno.
3. le modalità di esposizione (collezioni montate su fogli di carta apposti in bacheche dalla fruibilità scarsa e scomoda) non invitano il non specialista, il neofita o semplicemente la persona curiosa ad avvicinarsi alle collezioni con una certa sistematicità e voglia di comprensione.

Il problema 1 è serio (almeno dal nostro punto di vista), riguarda l'intero ambiente filatelico e non solo le esposizioni, ed è probabilmente qualcosa su cui c'è ben poco da fare.

Per il problema 2 bisognerebbe che i "filatelisti organizzati" diffondano quanta più cultura possibile tra i "filatelisti disorganizzati", posto di sapere come raggiungerli, anche se--sono convinto--si troverà sempre una generale resistenza. Forse, qui lo dico e poi subito taccio, certe politiche commerciali in filatelia sono contrarie alla diffusione di una vera cultura filatelica, e questo è anche cosa da tenere ben presente.

Per il problema 3 naturalmente si possono prospettare molte soluzioni diverse ed è bene che il dibattito sia mantenuto vivo. Personalmente vedo l'introduzione di nuove tecnologie mediatiche molto di buon occhio
e mi sembra auspicabile uno sviluppo in tal senso, in una forma o l'altra. Un solo pensiero fra tanti: se l'idea è quella di trasformare le esposizioni da come sono ora a "virtuali", dove cioè i pezzi esposti non sono fisicamente in sala, e se si vuole mantenere l'impianto dei premi e delle graduatorie (che, bisogna capire anche questo, è una motivazione per molti collezionisti, specialmente alcuni di un certo calibro), bisognerà affrontare e risolvere il problema della sicurezza della proprietà dei pezzi.
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francesco luraschi
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da francesco luraschi »

Andrea (61),

ti ringrazio per l'intervento esaustivo e che condivido. La mia proposta non vuole sostituire le collezioni tradizionali e neppure la graduatoria, cosa cui non ho neppure pensato, bensì fare da supporto per aumentarne la visibilità e renderle raggiungibili a tutti quelli che non si recano di persona alle mostre.

Io, ma è un'idea mia e può essere sbagliata, venderei questa versione digitale legandola ad un biglietto d'ingresso per due motivi:

1) evitare i soliti lavori di masterizzazione, uno paga e 10 copiano.

2) fare da volano per allargare la base. Se volessi vedere la tua collezione ora ho due strade: chiederti il CD "per favore", andare ad una mostra e vederla. Però se il CD lo regali te ne chiederanno 100 copie, se lo fai pagare 2 euro forse 10, come la storia dei carrelli del supermercato. Avendolo pagato il CD sarà sicuramente visionato e tenuto in maggiore considerazione. Come un libro ma a costo inferiore!

Roma, Milano e Verona sarebbero 15 euro, una pizza e due birre all'anno.

Dimenticavo: la mia risposta era riferita ad un post di Andrea Siska

Comunque grazie!

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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da prefil »

Andrea61 ha scritto:
francesco luraschi ha scritto: Non mi è chiaro il concetto di Andrea: messo in questa forma ne deduco che l'esposizione è rivolta unicamente ai giurati mentre la visione da parte del pubblico è marginale. Che reagisce di conseguenza: limitandosi agli stand e ignorando la mostra


Non mi è chiaro quale mio concetto sarebbe non chiaro.
Io prendo come dato di fatto (sperimentalmente comprovato) che molti collezionisti non hanno piacere che la loro collezione venga pubblicata e resa disponibile ad un pubblico generico.
Non è cosa che riguarda me personalmente: chi frequenta questo sito sa che più d'una volta ho messo a disposizione di tutti il pdf della mia collezione (anzi, credo di essere stato l'unico a farlo con una certa sistematicità).
Però so che questa ritrosia è un sentimento diffuso. Che la si capisca o meno, che la si condivida o meno, è cosa di cui è necessario tenere conto discutendo di questi problemi.

Non capisco neanche la "deduzione".
La poca consistenza numerica del pubblico alle mostre filateliche è, secondo me, dovuta al sovrapporsi e sommarsi di tre fattori:
1. la filatelia in se è poco nota al pubblico generale ed è da qualche decennio diventata un'occupazione molto di nicchia e probabilmente vista dall'esterno come qualcosa di "stravagante".
2. le collezioni esposte nelle mostre sono--per forza di cose--molto specialistiche e concettualmente inavvicinabili per la maggioranza dei filatelisti che (per tutta una serie di ragioni) sono culturalmente fermi all'acquisto delle novità e alla ressa allo sportello postale per l'annullo primo giorno.
3. le modalità di esposizione (collezioni montate su fogli di carta apposti in bacheche dalla fruibilità scarsa e scomoda) non invitano il non specialista, il neofita o semplicemente la persona curiosa ad avvicinarsi alle collezioni con una certa sistematicità e voglia di comprensione.

Il problema 1 è serio (almeno dal nostro punto di vista), riguarda l'intero ambiente filatelico e non solo le esposizioni, ed è probabilmente qualcosa su cui c'è ben poco da fare.

Per il problema 2 bisognerebbe che i "filatelisti organizzati" diffondano quanta più cultura possibile tra i "filatelisti disorganizzati", posto di sapere come raggiungerli, anche se--sono convinto--si troverà sempre una generale resistenza. Forse, qui lo dico e poi subito taccio, certe politiche commerciali in filatelia sono contrarie alla diffusione di una vera cultura filatelica, e questo è anche cosa da tenere ben presente.

Per il problema 3 naturalmente si possono prospettare molte soluzioni diverse ed è bene che il dibattito sia mantenuto vivo. Personalmente vedo l'introduzione di nuove tecnologie mediatiche molto di buon occhio
e mi sembra auspicabile uno sviluppo in tal senso, in una forma o l'altra. Un solo pensiero fra tanti: se l'idea è quella di trasformare le esposizioni da come sono ora a "virtuali", dove cioè i pezzi esposti non sono fisicamente in sala, e se si vuole mantenere l'impianto dei premi e delle graduatorie (che, bisogna capire anche questo, è una motivazione per molti collezionisti, specialmente alcuni di un certo calibro), bisognerà affrontare e risolvere il problema della sicurezza della proprietà dei pezzi.


Intervento assolutamente condivisibile!

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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da somalafis »

somalafis ha scritto:....Cosi' si potrebbe affiancare al tradizionale numero unico o catalogo anche un CD con una parte delle collezioni esposte che la FSFI potrebbe vendere nella stessa sede espositiva o successivamente (eventualmente anche in via telematica....

Per rispondere all'osservazione di Siska, vorrei precisare che con il termine ''vendere'' pensavo solo alla copertura delle spese di riproduzione...
Occorre anche tenere sempre presente la circolazione assai limitata che hanno le pubblicazioni filateliche: l'eventuale ''perdita di guadagno'' del collezionista espositore sarebbe comunque minima. E poi una cosa e' una collezione da esposizione e una cosa e' un vero e proprio studio organico su una determinata materia, anche se ha avuto come spunto una collezione.
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da Giovanni Piccione »

Andrea61 ha scritto:[...] molti collezionisti, questo lo so per certo, non sono favorevoli alla pubblicazione--sia pure in formato elettronico--della propria collezione.

Affermazione verissima e constatata di persona.
Tempo fa creai qui sul forum un'area apposita con l'idea che potesse diventare un gran bel contenitore, visto il numero di collezionisti espositori che frequentano il forum e non.
Quella che secondo me era una bella idea si è rivelato un clamoroso flop.
Ho contattato diversi collezionisti per condividere in forma digitale le proprie collezioni ed ho ricevuto le risposte più disparate, al punto che mi sono arreso ed arenato.
Non pubblico le mie considerazioni personali perchè non sono positive.
Ciao:
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francesco luraschi
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Re: Collezioni esposte. Perchè non un CD?

Messaggio da francesco luraschi »

Giovanni,

aspettavo un tuo intervento. Il motivo di tale reticenza, più che sulla pubblicazione online direi sulla produzione di un CD, è che i pezzi vengano analizzati da persone "differentemente esperte" con conoscenze diverse da quelle delle giurie tradizionali.

Io stesso ho una collezione ferma da tempo e da aggiornare su CD ma che non avrei problemi a far visionare. Contiene molte dida da rivedere, alcune da penna rossa.

Però non espongo a concorso.

La stessa mia opinione la puoi leggere tra le righe di un intervento precedente.

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