Ciao Carlo,
1/. L’inoltramento è regolare :
Si svolge di una lettera spedita da Patrasso il 26 febbraio 1867 (calendaio ortodosso), cioè il 9 o 10 marzo 1867. Ha transitato da un porto greco che ha apposto il suo bollo (28 febbraio) a tergo (non posso identificarlo, dovresti ingrandire la scansione) l’11 o 12 marzo.
Da questo porto, è stata trasportata fino a Brindisi, cui bollo datario è regolarmente apposto a tergo, e
forse il primo bollo in cartello al verso.
Poì arrivo a Padova.
2/. L’affrancatura non mi piace, perche ?
Nel ufficio greco di partenza o nel porto d’imbarco è stato apposto in rosso il bollo
ΠΕΛ , abreviazione di
Pleromenon Exotericon Dikaioma,
cioè per indicare che il porto marittimo e il diritto estero è stato completamente assolto dal mittente, e quindi che la lettera viaggiava franca del tutto !! 
(*)
… allora perche un’affrancatura in arrivo

!!?? ... e, guarda caso, la dicitura dei due bolli PIROSCAFI ecc sembra ben poco leggibile !!
L’ammontare pagato dal mittente greco era, di regola, scritto dall’ufficio postale a tergo (pezzo di carta strappato !?) o al verso (sotto questi bei francobolli !?)
Non comprerei questa lettera senza un bel certificato argomentato, redatto da un perito specializzato nel area greca !
Laurent.
(*) fonte : U. Del Bianco, volume 3, pagina 250
