Gli Uffici Postali in Dalmazia dopo la Prima Guerra Mondiale
Gli Uffici Postali in Dalmazia dopo la Prima Guerra Mondiale
C'è qualcuno che mi sa dire
se la ex cartolina in franchigia, spedita come
raccomandata il 26/7/1920 da Sebenico è in tariffa.
Grazie per le informazioni
Raffaele
se la ex cartolina in franchigia, spedita come
raccomandata il 26/7/1920 da Sebenico è in tariffa.
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Raffaele
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Re: sebenico
La situazione postale della Dalmazia, per quanto riguarda uffici postali e tariffe e' piuttosto complicata e la documentazione non e' sempre esaustiva. Fornisco alcune indicazioni basate sulla lettura del testo di Valter Astolfi ''Storia e posta delle missioni italiane all'estero'', edito dall'Unificato (e di cui consiglo senza riserve l'acquisto a chi si interessa di storia postale). All'inizio tutta l'area della Venezia Giulia e della Dalmazia uso' valori postali espressi in corone austriache e la posta da queste zone diretta in Italia veniva affrancata come proveniente dall'estero. In Venezia Giulia dal 21-4-1919 fu introdotta la lira italiana e quindi le tariffe metropolitane italiane. La Dalmazia invece era ancora formalmente un territorio occupato, in attesa di definitiva attribuzione: qui resto' in uso la corona austriaca e anche le tariffe ex austriache, all'inizio senza grandi problemi ma poi con crescenti problemi legati alla rapida svalutazione della vecchia corona austriaca.
Fin dall'inverno del 1918 il quadro fu ulteriormente complicato dal fatto che il governatore Millo - come rivelato da ricerche di Bruno Crevato Selvaggi - avallo' in buona fede un'iniziativa irregolare (e contraria al diritto internazionale) dell'ispettore delle poste inviato in Dalmazia il quale propose e ottenne l'istituzione di tre uffici italiani, operanti con lire italiane e tariffe nazionali: Zara, Sebenico, Curzola. Nello stesso tempo tuttavia restava operativa la rete posta ereditata dall' Austria , compresi gli uffici ex austriaci di Zara, Sebenico e Curzola. Quindi la posta da queste tre localita' era soggetta a due regimi differenti: quello italiano per la posta che transitava nei tre uffici ''italiani'' (che usavano annulli con la dizione ''Poste Italiane'') e quello ''ex-austriaco'' per la posta trattata dagli uffici normali (che usavano i vecchi annulli bilingui, talvolta scalpellati).
Successivamente il trattato di Rapallo, entrato in vigore dal 21-12-1920, assegno' alla Jugoslavia tutta la Dalmazia (tranne Zara e l'isola di Lagosta e qualche altro scoglio); ma l'operazione di ''restituzione'' agli jugoslavi fu molto lunga e termino' solo nel 1923.
Le poste italiane dovettero ad un certo punto ricordare agli uffici postali del Regno d'Italia la situazione peculiare che restava in piedi in Dalmazia: un'apposita circolare fu pubblicata sul bollettino del Ministero delle Poste l'11-7-1920 e vi si precisava appunto che la posta proveniente dalla Dalmazia e affrancata con francobolli in centesimi di corona restava soggetta a tariffe ex austriache e nella fattispecie (per quello che interessa l'oggetto mostrato) le cartoline postali con corrispondenza pagavano 10 centesimi (di corona) e la raccomandazione costava 25 centesimi (di corona).
Il pezzo presentato, dunque sembra sovraffrancato rispetto alle tariffe indicate nella nota ministeriale. Ma credo che spesso le affrancature dei territori occupati appaiano irregolari.
Dal 10-12-1920 entro' poi in vigore un nuovo tariffario in corone ex austriache che quadruplicava la tariffe vigenti.
L'ufficio postale normale di Sebenico fu affidato all'amministrazione jugoslava l'11-6-1921 (e presumibilmente in pari data dovrebbe essere stato chiuso anche l'ufficio ''italiano'').
Fin dall'inverno del 1918 il quadro fu ulteriormente complicato dal fatto che il governatore Millo - come rivelato da ricerche di Bruno Crevato Selvaggi - avallo' in buona fede un'iniziativa irregolare (e contraria al diritto internazionale) dell'ispettore delle poste inviato in Dalmazia il quale propose e ottenne l'istituzione di tre uffici italiani, operanti con lire italiane e tariffe nazionali: Zara, Sebenico, Curzola. Nello stesso tempo tuttavia restava operativa la rete posta ereditata dall' Austria , compresi gli uffici ex austriaci di Zara, Sebenico e Curzola. Quindi la posta da queste tre localita' era soggetta a due regimi differenti: quello italiano per la posta che transitava nei tre uffici ''italiani'' (che usavano annulli con la dizione ''Poste Italiane'') e quello ''ex-austriaco'' per la posta trattata dagli uffici normali (che usavano i vecchi annulli bilingui, talvolta scalpellati).
Successivamente il trattato di Rapallo, entrato in vigore dal 21-12-1920, assegno' alla Jugoslavia tutta la Dalmazia (tranne Zara e l'isola di Lagosta e qualche altro scoglio); ma l'operazione di ''restituzione'' agli jugoslavi fu molto lunga e termino' solo nel 1923.
Le poste italiane dovettero ad un certo punto ricordare agli uffici postali del Regno d'Italia la situazione peculiare che restava in piedi in Dalmazia: un'apposita circolare fu pubblicata sul bollettino del Ministero delle Poste l'11-7-1920 e vi si precisava appunto che la posta proveniente dalla Dalmazia e affrancata con francobolli in centesimi di corona restava soggetta a tariffe ex austriache e nella fattispecie (per quello che interessa l'oggetto mostrato) le cartoline postali con corrispondenza pagavano 10 centesimi (di corona) e la raccomandazione costava 25 centesimi (di corona).
Il pezzo presentato, dunque sembra sovraffrancato rispetto alle tariffe indicate nella nota ministeriale. Ma credo che spesso le affrancature dei territori occupati appaiano irregolari.
Dal 10-12-1920 entro' poi in vigore un nuovo tariffario in corone ex austriache che quadruplicava la tariffe vigenti.
L'ufficio postale normale di Sebenico fu affidato all'amministrazione jugoslava l'11-6-1921 (e presumibilmente in pari data dovrebbe essere stato chiuso anche l'ufficio ''italiano'').
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
SOSTENITORE
Re: sebenico
Grazie Riccardo
per le esaurientissime spiegazioni
Raffaele
Revised by Lucky Boldrini - October 2016
per le esaurientissime spiegazioni
Raffaele
Revised by Lucky Boldrini - October 2016
francobolli non sovrastampati per Uffici all'Estero e Occupazioni
Spulciando fra vari lotti presi nel tempo ho riunito questi frammenti di francobolli Italiani con annullo Valona del 1917 e di Sebenicco (occupazione Dalmazia) del 1918. La domanda e' intanto se gli annulli sono originali. Se si, come si puo' spiegare un uso di francobolli non sovrastampati, nel caso di Valona cosi' tardivo dove gia' esistevano da 10 anni quelli appositamente sovrastampati? Se ok hanno un qualche interesse?
PS Controllando: Sebenicco non fu' occupata da l'Italia alla fine della I guerra mondiale,ma solo la vicina Zara ed allora??

PS Controllando: Sebenicco non fu' occupata da l'Italia alla fine della I guerra mondiale,ma solo la vicina Zara ed allora??

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Giampiero
Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
Re: francobolli non sovrastampati per Uffici all'Estero e Occupazioni
Caro Giampiero, vediamo di fare un piccolo escursus storico-postale.
Le emissioni per Valona soprastampate e denominate in moneta turca (che hai ricordato) furono disposte quando l'Albania era territorio dell'Impero Ottomano (anche se ci fu una piccola coda dopo l'indipendenza formale dell'Albania in seguito alle guerre balcaniche). Il territorio albanese fu poi interessato allo scontro con l'Austria-Ungheria nella prima guerra mondiale: ma a questo punto il quadro di riferimento a livello del diritto internazionale per la presenza postale italiana era del tutto cambiato. Valona fu uno dei punti di resistenza italiani dopo l'ingresso in forze dell'Austria (che aveva sconfitto Serbia e Montenegro) in territorio albanese. L'uso dei francobolli italiani denominati in lire mi sembra normale. Qui sotto qualche esempio preso al volo da eBay. Un zinzino piu' complicata la questione dell'uso di francobolli italiani normali a Sebenico (con una ''c'' sola) in Dalmazia dopo la vittoria nella prima guerra mondiale, invece dei piu' usuali francobolli soprastampati con il valore in corona austriache. L'Italia occupo' nel 1918 una vasta fascia di territori dalmati, anche grazie alle originarie indicazioni del ''trattato di Londra'': e le truppe italiane vi rimasero per diversi anni anche se alla fine, con i trattati stipulati con il nuovo regno Jugoslavo, all'Italia sulla costa dalmata rimase solo l'enclave di Zara. In teoria in Dalmazia dovevano essere usati i francobolli con sovrastampa in corone, ma fin dall'inverno del 1918 il quadro fu complicato dal fatto che il governatore Millo avallo' un'iniziativa irregolare (e contraria al diritto internazionale) dell'ispettore delle poste inviato in Dalmazia il quale propose e ottenne l'istituzione di tre uffici italiani, operanti con lire italiane e tariffe nazionali, a Zara, Sebenico, Curzola. Nello stesso tempo tuttavia restava operativa la rete posta ereditata dall' Austria , compresi gli uffici ex austriaci di Zara, Sebenico e Curzola. Quindi la posta da queste tre localita' era soggetta a due regimi differenti: quello italiano per la posta che transitava nei tre uffici ''italiani'' (che usavano annulli con la dizione ''Poste Italiane'') e quello ''ex-austriaco'' per la posta trattata dagli uffici normali (che usavano i vecchi annulli bilingui, talvolta scalpellati).
Sull'autenticita' degli annulli non posso pronunciarmi, per scarsa competenza: ma mi sembra assai probabile che siano buoni.
Le emissioni per Valona soprastampate e denominate in moneta turca (che hai ricordato) furono disposte quando l'Albania era territorio dell'Impero Ottomano (anche se ci fu una piccola coda dopo l'indipendenza formale dell'Albania in seguito alle guerre balcaniche). Il territorio albanese fu poi interessato allo scontro con l'Austria-Ungheria nella prima guerra mondiale: ma a questo punto il quadro di riferimento a livello del diritto internazionale per la presenza postale italiana era del tutto cambiato. Valona fu uno dei punti di resistenza italiani dopo l'ingresso in forze dell'Austria (che aveva sconfitto Serbia e Montenegro) in territorio albanese. L'uso dei francobolli italiani denominati in lire mi sembra normale. Qui sotto qualche esempio preso al volo da eBay. Un zinzino piu' complicata la questione dell'uso di francobolli italiani normali a Sebenico (con una ''c'' sola) in Dalmazia dopo la vittoria nella prima guerra mondiale, invece dei piu' usuali francobolli soprastampati con il valore in corona austriache. L'Italia occupo' nel 1918 una vasta fascia di territori dalmati, anche grazie alle originarie indicazioni del ''trattato di Londra'': e le truppe italiane vi rimasero per diversi anni anche se alla fine, con i trattati stipulati con il nuovo regno Jugoslavo, all'Italia sulla costa dalmata rimase solo l'enclave di Zara. In teoria in Dalmazia dovevano essere usati i francobolli con sovrastampa in corone, ma fin dall'inverno del 1918 il quadro fu complicato dal fatto che il governatore Millo avallo' un'iniziativa irregolare (e contraria al diritto internazionale) dell'ispettore delle poste inviato in Dalmazia il quale propose e ottenne l'istituzione di tre uffici italiani, operanti con lire italiane e tariffe nazionali, a Zara, Sebenico, Curzola. Nello stesso tempo tuttavia restava operativa la rete posta ereditata dall' Austria , compresi gli uffici ex austriaci di Zara, Sebenico e Curzola. Quindi la posta da queste tre localita' era soggetta a due regimi differenti: quello italiano per la posta che transitava nei tre uffici ''italiani'' (che usavano annulli con la dizione ''Poste Italiane'') e quello ''ex-austriaco'' per la posta trattata dagli uffici normali (che usavano i vecchi annulli bilingui, talvolta scalpellati).
Sull'autenticita' degli annulli non posso pronunciarmi, per scarsa competenza: ma mi sembra assai probabile che siano buoni.
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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Re: francobolli non sovrastampati per Uffici all'Estero e Occupazioni
Grazie Riccardo per la tua esauriente spiegazione
Per quanto riguarda Valona avrei dovuto saperlo visto che il Sassone riporta l'uso di francobolli sia italiani che di quelli specificamente sovrastampati per tutti gli Uffici nell'Impero Ottomano e per tutti i vari periodi di funzionamento!! Non so nulla della frequenza nell'uso degli uni rispetto agli altri. A questo punto credo che gli annulli siano autentici per il tipo di inchiostro, essendo le date assolutamente compatibili con gli eventi storici .

Revised by Lucky Boldrini - May 2017


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Giampiero
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Gli Uffici Postali in Dalmazia dopo la Prima Guerra Mondiale
Cercando di stendere una lista di uffici ''austriaci'' gestiti dall'Italia dopo la prima guerra mondiale e di cui ci manca l'immagine, sono andato a rileggermi il Bollettino Postale del 21 novembre 1919 in cui venne pubblicato l'elenco aggiornato degli uffici postali della Dalmazia passati sotto controllo italiano (anche se poi il grosso del territorio fu assegnato al nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni e cioe' alla Jugoslavia). Il bollettino riporta i tre uffici di istituzione italiana (Curzola, Senenico, Zara) che utilizzarono i timbri con la dicitura ''Poste Italiane''; elenca poi gli uffici ex austriaci, in primis quelli che in termini asburgici erano definiti ''uffici erariali'': Curzola, Lesina, Lissa, Sebenico e Zara. Uffici che sono presenti nei nostri elenchi e accompagnati da immagini dei timbri postali. Segue l'elencazione dei cosiddetti ''uffici di classe'' (evidentemente non a carico dell'erario) e ce ne mancano molti. Il bollettino li elenca secondo l'antica grafia italiano-dalmata e per questo e per questioni di omonimia non e' sempre facilissimo identificare i luoghi e accompagnarli con il toponimo croato (che in genere veniva indicato al primo posto dalle poste asburgiche). Ecco quelli che non figurano negli elenchi che avevo steso ai fini della ricerca e che ho condiviso sul Forum; ovviamente ci mancano del tutto le relative impronte: Babinopolie/Babino Polje; Borgo Erizzo/Arbanasi; Brevilacqua/Privlaka; Capocesto/Primosten; Castelvenier/Vinjerac; Comisa/Komiza; Crappano/Krapanj; Ervenico/Ervenik; Melada/Molat; Nona/Nin; Novaglia/Novalja; Novegradi/Novigrad; Obrovaz (Obrovazzo od Obbrovazzo) /Obrovac; Oclai/Oklaj; Pasman/Pasman; Percovich/Perkovic; Polacchia (Polazza)/Polaca; Provicchio Luca/Prvic Luka; Racischie/Racisce; Ragosnizza (Rogosnizza)/Rogoznica; Rasanze/Razanac
Sale/Sali; S. Giorgio di Lesina/Sucuraj; SS.Filippo e Giacomo/Sveti Filip i Jakov; Sdrelaz/Zdrelac; Sepurine/Sepurine; Slarin/Zlarin; Slosela (Slosella)/Zlosela ( Provac);
Stancovaz (Stancovazzo)/Stancovac (Stankovci);Zaton (Zatton)/Zaton; Zernovo/Zrmovo; Zuri /Zirje
Chiedo venia se, per ragioni di praticita', non ha messo i segni diacritici sulle consonanti croate.
Ma oltre a questo sono incappato, scorrendo l'elenco, in un piccolo gruppo di uffici che non sono riuscito ad identificare e di cui non sono stato capace di trovare il toponimo croato. Eccoli qui sotto:
Cossovo
Cruscizza
Grablie
Siratovsi
Toon
C'e' qualcuno che e' piu' sveglio di me e riesce a identificarli ???
Ringrazio anticipatamente
Sale/Sali; S. Giorgio di Lesina/Sucuraj; SS.Filippo e Giacomo/Sveti Filip i Jakov; Sdrelaz/Zdrelac; Sepurine/Sepurine; Slarin/Zlarin; Slosela (Slosella)/Zlosela ( Provac);
Stancovaz (Stancovazzo)/Stancovac (Stankovci);Zaton (Zatton)/Zaton; Zernovo/Zrmovo; Zuri /Zirje
Chiedo venia se, per ragioni di praticita', non ha messo i segni diacritici sulle consonanti croate.
Ma oltre a questo sono incappato, scorrendo l'elenco, in un piccolo gruppo di uffici che non sono riuscito ad identificare e di cui non sono stato capace di trovare il toponimo croato. Eccoli qui sotto:
Cossovo
Cruscizza
Grablie
Siratovsi
Toon
C'e' qualcuno che e' piu' sveglio di me e riesce a identificarli ???
Ringrazio anticipatamente
Ultima modifica di somalafis il 4 novembre 2019, 13:49, modificato 2 volte in totale.
Riccardo Bodo
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!

Hruščica / Cruscizza è un villaggio con un centinaio di anime nel comune di Rugvica nella contea di Zagabria
Grablje / Grabia o Grabie è un insediamento che fa parte del comune di Lesina (sulla costa croata)
Forse Toon è Tounj, un comune con 1.252 abitanti della regione di Karlovac
Per Cossovo e Siratovsi non ho trovato nulla invece.



Stefano
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!
L'avevo vista anch'io, ma non credo si possano assimilare: l'occupazione italiana che faceva capo al Governatorato della Dalmazia riguardava solo la Dalmazia settentrionale e non si spinse mai cosi' addentro il territorio croato. Anche la regione di Karlovac e' troppo distante dalla zona di occupazione del 1918.Stefano T ha scritto: 4 novembre 2019, 13:00 Hruščica / Cruscizza è un villaggio con un centinaio di anime nel comune di Rugvica nella contea di Zagabria...
Questa invece andrebbe proprio bene! Grazie milleStefano T ha scritto: 4 novembre 2019, 13:00 ..Grablje / Grabia o Grabie è un insediamento che fa parte del comune di Lesina (sulla costa croata)
Riccardo Bodo
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!
Intanto ho provato a cercare un po' di annulli austriaci delle localita' dalmate (che potrebbero essere stati utilizzati anche durante l'occupazione italiana): in molti casi e' presente solo la dicitura in croato:
Arbanasi/Borgo Erizzo bilingue Molat/Melada bilingue Obrovac/Obrovazzo Perkovic (solo croato) Primosten/Capocesto Primosten (solo croato) Rogoznica (solo croato)
Arbanasi/Borgo Erizzo bilingue Molat/Melada bilingue Obrovac/Obrovazzo Perkovic (solo croato) Primosten/Capocesto Primosten (solo croato) Rogoznica (solo croato)
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!

http://storieinmovimento.org/wp-content ... hegge2.pdf da cui ho tratto questa cartina che, seppur semplificata, dà un'idea della situazione fino al 1918 del litorale austriaco:
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!
Rivedendo i confini di allora, direi che possa trattarsi disomalafis ha scritto: 4 novembre 2019, 15:15L'avevo vista anch'io, ma non credo si possano assimilare: l'occupazione italiana che faceva capo al Governatorato della Dalmazia riguardava solo la Dalmazia settentrionale e non si spinse mai cosi' addentro il territorio croato. Anche la regione di Karlovac e' troppo distante dalla zona di occupazione del 1918.Stefano T ha scritto: 4 novembre 2019, 13:00 Hruščica / Cruscizza è un villaggio con un centinaio di anime nel comune di Rugvica nella contea di Zagabria...
Cruscevie (Hruševje) / Crenovizza che però si trova in Slovenia, sulla strada che da Postumia va verso Sesana.
Infatti durante il dominio asburgico Crenovizza fu comune autonomo e quindi probabilmente dotato di relativo ufficio postale.
Ultima modifica di Stefano T il 4 novembre 2019, 18:44, modificato 1 volta in totale.



Stefano
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!
Per Cossovo avrei invece trovato Kosovelje / Cossovello, vicino a Sesana che durante la Prima Guerra aveva nei dintorni un Ospedale da campo utilizzato per i feriti del fronte dell'Isonzo, una Cappella militare e da lì passava anche una ferrovia per le esigenze dell'esercito.
Dal sito https://www.atrieste.eu/ ecco alcune immagini postate:
Dal sito https://www.atrieste.eu/ ecco alcune immagini postate:
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!
Caro Stefano, non vorrei dare l'impressione errata di sottovalutare i tuoi sforzi (che ho invece molto apprezzato), ma occorre tenere presente che l'elenco e' limitato agli uffici della Dalmazia allora occupata dalla truppe italiane. Forse e' opportuno che pubblichi qui sotto la ''testatina'' dell'elenco; non possono essere prese in considerazione, quindi, localizzazioni esterne all'area della Dalmazia settentrionale:
Stiamo parlando quindi di un'area molto piu' a sud di quella indicata nella cartina che hai riportato (e che riguardava territori in grandissima parte poi effettivamente annessi al Regno d'Italia). L'area Dalmata - come ho scritto- in realta' fini' dopo qualche anno alla Jugoslavia (salvo Zara e qualche isoletta): si trattava grosso modo dei territori previsti dal Patto di Londra:Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di somalafis il 5 novembre 2019, 11:07, modificato 1 volta in totale.
Riccardo Bodo
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Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!

Diciamo che così è un po' più facile per un'eventuale ricerca




Stefano
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SOSTENITORE
Re: Annulli austriaci su Italia: uffici dalmati ''misteriosi''. Help!!

Intanto ho trovato:
Tribanj Krušćica / Cruscizza vicino a Zara
Toon probabilmente è Tkon / Tuconio sempre nella regione zaratina



Stefano
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SOSTENITORE
riscrivere la prima data conosciuta del 10 centesimi di corona "x la Dalmazia"?
Buona sera, vi scrivo per essere certo che la busta che vi posto, facente parte della mia collezione, sia effettivamente la prima data utile conosciuta (14.01.1921) per l'emissione sovrastampata dei c.10 di corona emissione per la Dalmazia, come certificato nel 2001 dall' illustre perito Giuseppe Marchese, quindi ben antecedente alla data riportata nei vari cataloghi (aprile).
Ogni vostro parere è gradito. Grazie in anticipo.
Ogni vostro parere è gradito. Grazie in anticipo.
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Re: riscrivere la prima data conosciuta del 10 centesimi di corona "x la Dalmazia"?
Ciao,
curiosità, come si distinguono i Dalmati dai generali del 19. ?

curiosità, come si distinguono i Dalmati dai generali del 19. ?

Re: riscrivere la prima data conosciuta del 10 centesimi di corona "x la Dalmazia"?
Hanno caratteri appena differenti (bastoncino? non sono un tipografo...)pinco1 ha scritto: 26 gennaio 2020, 10:04 Ciao,
curiosità, come si distinguono i Dalmati dai generali del 19. ?
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sergio
Re: riscrivere la prima data conosciuta del 10 centesimi di corona "x la Dalmazia"?
Qualcuno sa in base a quale tariffario esisterebbe una tariffa di 50 cent. per la cartolina 5 parole nel Gennaio 1921?







Andy66
SOCIO SOSTENITORE
Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)
Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia
Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
SOCIO SOSTENITORE
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