Nel corso degli ultimi anni, ho periodicamente pubblicato su una nota rivista alcune lettere che contenevano brani della storia risorgimentale d'Italia.
Ora vorrei pubblicarne altre o ripubblicare alcune già viste per ricordare ai più giovani come si possano amare insieme il nostro hobby e la storia che ci ricorda.
Oggi è il turno di questa eccezionale lettera che testimonia una delle più importanti battaglie della II Guerra d'Indipendenza il cui testo venne trascritto quando ancora era inserita nella collezione "Quando la Storia era Cronaca".
Buon divertimento e cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Storia e Filatelia - 25 giugno 1859 - La battaglia di San Martino
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Storia e Filatelia - 25 giugno 1859 - La battaglia di San Martino
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Re: Pillole di Storia e di filatelia (5)


grazie Antonello di queste "pillole"

leggere queste testimonianze di altri tempi è sempre molto emozionante e utile per riflettere su ciò che invece si legge e si vede oggigiorno....




Aurelio
"Habere non haberi"
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Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
"Habere non haberi"
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Colleziono Regno sino al 1900 e studio il 15 cent tipo Sardegna del 1863; raccolgo storia postale di Manduria e Taranto sino al 1899; mi intrigano gli uffici postali Estero e il segnatasse n.1; mi affascina la IV di Sardegna.
Re: Pillole di Storia e di filatelia (5)
Complimenti , veramente bella 

- Antonello Cerruti
- Messaggi: 7011
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Pillole di Storia e di filatelia (5)
Questa lettera meriterebbe di essere letta e riletta cento volte.
Ogni lettura svela nuovi dettagli che andrebbero fatti studiare ai nostri giovani.
La guerra era una cosa riservata ai giovani ed ai letterati, vi si andava alla leggera, senza troppi pensieri.
La realtà del sangue, delle mutilazioni, della morte li colpiva poi all'improvviso, impreparati e sconvolti.
Dovevano diventare adulti all'improvviso, presi in un ingranaggio che li travolgeva.
Le battaglie avvenivano vicino alle città ma fuori di esse, quasi per non disturbare il tempo ed il lavoro degli altri.
Chi non vi partecipava, faceva anche delle gite per osservare la guerra, tanto questa sembrava "agli altri" uno spettacolo di cui poi parlare nei salotti buoni.
Ancora oggi si favoleggia dell'aiuto dei francesi alla "causa italiana" ed all'iperattività di Cavour per convincere l'Imperatore di Francia ad aiutare il piccolo Regno di Sardegna.
Ancora oggi c'è chi non riflette sul vero motivo che favorì l'alleanza franco-piemontese.
La Francia preferiva avere ai suoi confini meridionali uno stato debole ed alleato (Sardegna) piuttosto che uno fortissimo e storicamente ostile (Austria). La Francia aveva già l'Inghilterra a nord e la Prussia ad est: due fronti che non erano mai stati sicuri. Non poteva permettersi di dover sorvegliare anche un terzo fronte al sud.
La Storia, comunque, andrebbe davvero studiata attraverso i documenti; altrimenti continuerà ad esser un'elencazione di nomi e di date, priva di significato reale.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ogni lettura svela nuovi dettagli che andrebbero fatti studiare ai nostri giovani.
La guerra era una cosa riservata ai giovani ed ai letterati, vi si andava alla leggera, senza troppi pensieri.
La realtà del sangue, delle mutilazioni, della morte li colpiva poi all'improvviso, impreparati e sconvolti.
Dovevano diventare adulti all'improvviso, presi in un ingranaggio che li travolgeva.
Le battaglie avvenivano vicino alle città ma fuori di esse, quasi per non disturbare il tempo ed il lavoro degli altri.
Chi non vi partecipava, faceva anche delle gite per osservare la guerra, tanto questa sembrava "agli altri" uno spettacolo di cui poi parlare nei salotti buoni.
Ancora oggi si favoleggia dell'aiuto dei francesi alla "causa italiana" ed all'iperattività di Cavour per convincere l'Imperatore di Francia ad aiutare il piccolo Regno di Sardegna.
Ancora oggi c'è chi non riflette sul vero motivo che favorì l'alleanza franco-piemontese.
La Francia preferiva avere ai suoi confini meridionali uno stato debole ed alleato (Sardegna) piuttosto che uno fortissimo e storicamente ostile (Austria). La Francia aveva già l'Inghilterra a nord e la Prussia ad est: due fronti che non erano mai stati sicuri. Non poteva permettersi di dover sorvegliare anche un terzo fronte al sud.
La Storia, comunque, andrebbe davvero studiata attraverso i documenti; altrimenti continuerà ad esser un'elencazione di nomi e di date, priva di significato reale.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: Pillole di Storia e di filatelia (5)
Grazie Antonello.






Le mie collezioni:
Italia regno e repubblica sino al 2000.
Trieste A
Svezia
un po di tutto e riprendo il Vaticano da Papa Francesco
Italia regno e repubblica sino al 2000.
Trieste A
Svezia
un po di tutto e riprendo il Vaticano da Papa Francesco
Re: Pillole di Storia e di filatelia (5)


le località richiamate nella lettera e una mappa con indicati i luoghi della grande battaglia del 24 giugno 1859
si ingrandisce
Revised by Lucky Boldrini - April 2018
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Maurizio
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.