Il restauro della lettera "Rothschild"
- francesco75
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Il restauro della lettera "Rothschild"
Buongiorno a tutti.
Volevo chiedervi cosa ne pensate del restauro filatelico. So che se ne è già discusso.
Recentemente (sono giovane e colleziono da pochi anni) ho letto dei rimaneggiamenti che ha subito la cosiddetta busta “3 Lire Rothschild”, una delle massime rarità della filatelia mondiale: rimozione/pulizia delle parti laterali della busta che originariamente era listata a lutto; rimozione del francobollo per controllo e ricollocazione in posizione “originaria”, avvenuta quest’ultima non proprio perfettamente (posto una foto parziale del “prima e dopo la cura”).
Ebbene la vicenda, mi ha fatto molto riflettere.
Parliamo di un oggetto rarissimo e di eccezionale interesse che potrebbe essere definito finanche opera d’arte o “bene culturale” ai sensi del Codice dei Beni Culturali! Sono beni culturali anche “…i singoli documenti, appartenenti a privati, che rivestono interesse storico particolarmente importante”, o le collezioni o serie di oggetti, a chiunque appartenenti, che per tradizione, fama e particolari caratteristiche..., ovvero per rilevanza artistica, storica, archeologica, numismatica o etnoantropologica, rivestano un eccezionale interesse...".
Poi veniamo al concetto di restauro, inteso come un “intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali”.
Ma in che modo si effettua un restauro?.
Vi è una corrente che, allo scopo di ricostituire la forma ideale esistita nel passato, sostiene il completamento o la trasformazione di alcune parti mancanti del bene (cosiddetto restauro stilistico o storico o di ripristino).
C’è chi sostiene la rigorosa conservazione del bene nella completezza delle sue stratificazioni, finanche la conservazione della patina (cosiddetto restauro di pura conservazione).
Esiste poi una corrente di pensiero che partendo dalla lettura/stratificazione del bene, intende conservarlo nella forma in cui ci è pervenuto conservando le informazioni contenute nel bene, e operando una scelta per identificarne i valori (cosiddetto restauro critico).
A questo punto, ci si può rendere conto che nessuna delle tecniche sopra menzionate è stata applicata alla lettera in questione.
L’operazione di “pulizia” che è stata compiuta secondo voi è stata effettuata correttamente?
Su quali basi, ad esempio, sono stati rimossi gli originari contorni esterni neri della busta? Di certo l’oggetto esistente è diverso dall'originario. Se l’obiettivo era di “migliorare”/ “valorizzare” il documento, perché non restaurare anche il francobollo da 3 Lire che è corto in basso (lo dico come provocazione).
La lettera, anche se in tariffa, così come restaurata, secondo voi è non è artefatta?
Non sarebbe auspicabile, a tutela degli acquirenti collezionisti, che i certificati peritali e i cataloghi filatelici debbano obbligatoriamente documentare/evidenziare anche fotograficamente i mutamenti storici dei documenti? Questo anche per i documenti di minor valore, e che non siano un unicum come in questo caso.
Scusatemi se ho affrontato temi noti o scontati o se ho commesso qualche errore...
Un saluto a tutti.
Francesco
Volevo chiedervi cosa ne pensate del restauro filatelico. So che se ne è già discusso.
Recentemente (sono giovane e colleziono da pochi anni) ho letto dei rimaneggiamenti che ha subito la cosiddetta busta “3 Lire Rothschild”, una delle massime rarità della filatelia mondiale: rimozione/pulizia delle parti laterali della busta che originariamente era listata a lutto; rimozione del francobollo per controllo e ricollocazione in posizione “originaria”, avvenuta quest’ultima non proprio perfettamente (posto una foto parziale del “prima e dopo la cura”).
Ebbene la vicenda, mi ha fatto molto riflettere.
Parliamo di un oggetto rarissimo e di eccezionale interesse che potrebbe essere definito finanche opera d’arte o “bene culturale” ai sensi del Codice dei Beni Culturali! Sono beni culturali anche “…i singoli documenti, appartenenti a privati, che rivestono interesse storico particolarmente importante”, o le collezioni o serie di oggetti, a chiunque appartenenti, che per tradizione, fama e particolari caratteristiche..., ovvero per rilevanza artistica, storica, archeologica, numismatica o etnoantropologica, rivestano un eccezionale interesse...".
Poi veniamo al concetto di restauro, inteso come un “intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali”.
Ma in che modo si effettua un restauro?.
Vi è una corrente che, allo scopo di ricostituire la forma ideale esistita nel passato, sostiene il completamento o la trasformazione di alcune parti mancanti del bene (cosiddetto restauro stilistico o storico o di ripristino).
C’è chi sostiene la rigorosa conservazione del bene nella completezza delle sue stratificazioni, finanche la conservazione della patina (cosiddetto restauro di pura conservazione).
Esiste poi una corrente di pensiero che partendo dalla lettura/stratificazione del bene, intende conservarlo nella forma in cui ci è pervenuto conservando le informazioni contenute nel bene, e operando una scelta per identificarne i valori (cosiddetto restauro critico).
A questo punto, ci si può rendere conto che nessuna delle tecniche sopra menzionate è stata applicata alla lettera in questione.
L’operazione di “pulizia” che è stata compiuta secondo voi è stata effettuata correttamente?
Su quali basi, ad esempio, sono stati rimossi gli originari contorni esterni neri della busta? Di certo l’oggetto esistente è diverso dall'originario. Se l’obiettivo era di “migliorare”/ “valorizzare” il documento, perché non restaurare anche il francobollo da 3 Lire che è corto in basso (lo dico come provocazione).
La lettera, anche se in tariffa, così come restaurata, secondo voi è non è artefatta?
Non sarebbe auspicabile, a tutela degli acquirenti collezionisti, che i certificati peritali e i cataloghi filatelici debbano obbligatoriamente documentare/evidenziare anche fotograficamente i mutamenti storici dei documenti? Questo anche per i documenti di minor valore, e che non siano un unicum come in questo caso.
Scusatemi se ho affrontato temi noti o scontati o se ho commesso qualche errore...
Un saluto a tutti.
Francesco
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Premesso che secondo me non è possibile utilizzare gli stessi criteri di restauro che si applicano ad un mobile antico anche ai pezzi filatelici che si avvicinano più invece ad un dipinto, distinguerei tra un restauro migliorativo ed un restauro conservativo.
Parlo da semplice amatore e potrei utilizzare termini non corretti; ci saranno altri molto più esperti di me che daranno un parere più tecnico.
io nelle vesti di chi poi deve godere della bellezza di un pezzo escluderei assolutamente un intervento migliorativo, quello che penso si delinei nel pezzo da te mostrato, ma sarei sempre d'accordo su un intervento di restauro conservativo. In questo caso se necessario saranno anche ammesse modifiche "strutturali" ma solo al fine di preservare l'integrità dell'opera nel tempo.
Poi se io sono proprietario del pezzo ci faccio quello che voglio, salvo come dici tu se non incorrono le condizioni di tutela come bene culturale.
sergio
Parlo da semplice amatore e potrei utilizzare termini non corretti; ci saranno altri molto più esperti di me che daranno un parere più tecnico.
io nelle vesti di chi poi deve godere della bellezza di un pezzo escluderei assolutamente un intervento migliorativo, quello che penso si delinei nel pezzo da te mostrato, ma sarei sempre d'accordo su un intervento di restauro conservativo. In questo caso se necessario saranno anche ammesse modifiche "strutturali" ma solo al fine di preservare l'integrità dell'opera nel tempo.
Poi se io sono proprietario del pezzo ci faccio quello che voglio, salvo come dici tu se non incorrono le condizioni di tutela come bene culturale.

sergio
Sergio De Benedictis
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I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
"La busta è mia e me la gestisco io". Arroganza di arcimiliardari senza cultura.
Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Ti dico la mia, ... anzi no, faccio mie e riadatto al contesto, le parole di Antonello, scritte in altro ambito, ma, a mio avviso, perfettamente calzanti anche qui (e io non saprei dirlo meglio).
Non è più un francobollo.
E' qualcosa - come posso dire? - di ... metafisico!
Ma che vuoi che importi se la busta è tagliata, il francobollo staccato, il margine aggiustato, l'inchiostro sistemato?
Ma a chi gliene può mai importare nulla?
E' il 3 lire Rothschild.
E' un bene arduo, anzi tra i più ardui in assoluto.
Puoi essere un milionario, ma ... non ti basta il denaro per comprarlo.
Non basta questo a farne un oggetto mitologico?
Di quanti altri oggetti puoi dire la stessa cosa?
Che non basta il denaro a comprarlo?
Cosa importa quanto sia stato manomesso o massaggiato?
Arrivare a possederlo suggella un percorso di vita, uno stile, una capacità, un'arte, una forza, una determinazione, che in pochi possono possedere.
Possederlo significa passare alla storia (della filatelia), diventare in un certo senso immortali.
Sai che importa che i bordi neri siano stati ripiegati ...
Giuseppe
ps: tutto altro discorso, ovviamente, per francobolli "ordinari", dove, per ordinari, intendo già anche solo un 60 crazie su lettera ... raro quanto vuoi, rarissimo, preziosissimo, ma, alla fine della fiera, pur sempre solo e soltanto ... un francobollo!
Qui si parla del 3 lire Rothschild.Antonello Cerruti ha scritto: [...]
Qui si parla di un mondo sconosciuto a chi non lo conosce.
[...]
Qui non stiamo parlando della mia collezione o di quella di Eric o di quella di Marco.
Al limite, qui non stiamo parlando neppure di francobolli.
Qui si parla di persone che, grazie alla loro collezione, viaggiano per il mondo, ossequiati come se fossero il Sultano del Brunei e trovano ciò lusinghiero ed appagante.
[...]
Non è più un francobollo.
E' qualcosa - come posso dire? - di ... metafisico!
Ma che vuoi che importi se la busta è tagliata, il francobollo staccato, il margine aggiustato, l'inchiostro sistemato?
Ma a chi gliene può mai importare nulla?
E' il 3 lire Rothschild.
E' un bene arduo, anzi tra i più ardui in assoluto.
Puoi essere un milionario, ma ... non ti basta il denaro per comprarlo.
Non basta questo a farne un oggetto mitologico?
Di quanti altri oggetti puoi dire la stessa cosa?
Che non basta il denaro a comprarlo?
Cosa importa quanto sia stato manomesso o massaggiato?
Arrivare a possederlo suggella un percorso di vita, uno stile, una capacità, un'arte, una forza, una determinazione, che in pochi possono possedere.
Possederlo significa passare alla storia (della filatelia), diventare in un certo senso immortali.
Sai che importa che i bordi neri siano stati ripiegati ...

Giuseppe
ps: tutto altro discorso, ovviamente, per francobolli "ordinari", dove, per ordinari, intendo già anche solo un 60 crazie su lettera ... raro quanto vuoi, rarissimo, preziosissimo, ma, alla fine della fiera, pur sempre solo e soltanto ... un francobollo!
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima
Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi
Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello
La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi
Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello
La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
nel senso che nell'ambito di una corretta pratica restaurativa, scelgo quella che più mi appaga"La busta è mia e me la gestisco io"
non arroganza ma consapevolezza di poter scegliereArroganza di arcimiliardari senza cultura.
e nel nostro mondo, vuoi o non vuoi, è il danaro che dà purtroppo questa
libertà di scelta.
Da ciò purtroppo ne consegue che un oggetto come questo, che Giuseppe ci illustra come il top del top,
invece di essere patrimonio di tutti sta in mano al singolo.

sergio
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- Antonio Bove
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Tra le piccole passioni che coltivo c'è il restauro!
Mi piace recuperare vecchi oggetti e riportarli al loro splendore.
Ma restaurare un francobollo è per me impensabile!
Posso ripulirlo dallo sporco depositatosi sopra (patina del tempo) qualche traccia di ossido, qualche segno a matita che può essere rimosso con una comune gomma per cancellare... posso ripulire una busta da segnacci apposti dopo il suo arrivo (ho spesso trovato buste e pieghi che sono stati utilizzati come notes o fogli per fare qualche conto o per comunicare brevi notizie)... ma mettere mano su un francobollo o su una lettera affrancata per riportare l'uno o l'altro o entrambi allo splendore del nuovo NO
Il bello di una lettera o di un francobollo timbrato sta proprio nell'aver adempiuto il proprio compito e se durante quest'adempimento ha subito un danno pazienza! E' la sua storia!
Antonio
Mi piace recuperare vecchi oggetti e riportarli al loro splendore.
Ma restaurare un francobollo è per me impensabile!
Posso ripulirlo dallo sporco depositatosi sopra (patina del tempo) qualche traccia di ossido, qualche segno a matita che può essere rimosso con una comune gomma per cancellare... posso ripulire una busta da segnacci apposti dopo il suo arrivo (ho spesso trovato buste e pieghi che sono stati utilizzati come notes o fogli per fare qualche conto o per comunicare brevi notizie)... ma mettere mano su un francobollo o su una lettera affrancata per riportare l'uno o l'altro o entrambi allo splendore del nuovo NO
Il bello di una lettera o di un francobollo timbrato sta proprio nell'aver adempiuto il proprio compito e se durante quest'adempimento ha subito un danno pazienza! E' la sua storia!
Antonio
Raccolgo tutti i francobolli che reperisco ma le mia preferenza va a quelli della IV emissione di Sardegna e quelli del Regno d'Italia.
Ero già iscritto al vecchio forum ma non ricordo in che data.
Ho deciso di iniziare una raccolta a tema... GATTI
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Attenzione, perché il mercato della filatelia e lo stesso fascino del collezionismo filatelico devono molto al fatto che le grandi rarità sono libere da vincoli e possono essere commerciate e scambiate di mano liberamente.debene ha scritto: Da ciò purtroppo ne consegue che un oggetto come questo, che Giuseppe ci illustra come il top del top,
invece di essere patrimonio di tutti sta in mano al singolo.
A noi "piccoli" filatelisti potrebbe far piacere che le grandi rarità fossero collezionate in un museo in modo da farcene sentire un po' tutti padroni, ma questo non sarebbe di beneficio al mercato filatelico, che poi sostiene la passione di tutti, grandi e piccoli.
Andrea
=====================
Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
la tua considerazione "purtroppo" non fà una piega;A noi "piccoli" filatelisti potrebbe far piacere che le grandi rarità fossero collezionate in un museo in modo da farcene sentire un po' tutti padroni
la mia resta pura utopia, sogni di un filatelista !

sergio
Sergio De Benedictis
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Forse ho scritto più con la testa che con il cuore!


Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
DOMANDA: c'e' qualche sistema per eliminare o ridurre i segni lasciati sulle buste da scotch o adesivi vari?Antonio Bove ha scritto:Tra le piccole passioni che coltivo c'è il restauro!
Mi piace recuperare vecchi oggetti e riportarli al loro splendore.
Ma restaurare un francobollo è per me impensabile!
Posso ripulirlo dallo sporco depositatosi sopra (patina del tempo) qualche traccia di ossido, qualche segno a matita che può essere rimosso con una comune gomma per cancellare... posso ripulire una busta da segnacci apposti dopo il suo arrivo (ho spesso trovato buste e pieghi che sono stati utilizzati come notes o fogli per fare qualche conto o per comunicare brevi notizie)... ma mettere mano su un francobollo o su una lettera affrancata per riportare l'uno o l'altro o entrambi allo splendore del nuovo NO
Il bello di una lettera o di un francobollo timbrato sta proprio nell'aver adempiuto il proprio compito e se durante quest'adempimento ha subito un danno pazienza! E' la sua storia!
Antonio
grazie e saluti emilio calcagno
Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”

Purtroppo, a quanto ne so, non esistono metodi per rimuovere i segni giallastri della colla dello scotch.



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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
Usare con delicatezza uno straccio di cotone e qualche goccia di benzina rettificata ma solo sulla busta e non sul francobollo perché porterebbe via la stampa e ti ritroveresti un francobollo tutto a strisce colorate!
Antonio
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Presso ICRCPAL (Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario) sono conservati i seguenti libri:
Longo, Luigi, Eliminazione da francobolli di macchie di olio prodotte da carta oleata, 1946
Bonaventura, Gustavo et al., Restauro filatelico, 1952
Bonaventura, Gustavo, Termiti e filatelia, 1958
segno evidente che in un certo periodo il restauro del francobollo era ritenuto importante.
(http://www.icpal.beniculturali.it/esito ... rancobolli)
Un articolo sull'argomento è trattato qui:
http://www.afi-roma.it/Pubblicazioni/An ... STAURO.pdf
Longo, Luigi, Eliminazione da francobolli di macchie di olio prodotte da carta oleata, 1946
Bonaventura, Gustavo et al., Restauro filatelico, 1952
Bonaventura, Gustavo, Termiti e filatelia, 1958
segno evidente che in un certo periodo il restauro del francobollo era ritenuto importante.
(http://www.icpal.beniculturali.it/esito ... rancobolli)
Un articolo sull'argomento è trattato qui:
http://www.afi-roma.it/Pubblicazioni/An ... STAURO.pdf
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Re: Restauro filatelico. Il caso (come esempio) del “3 Lire Rothschild”
di acqua ne è corsa sotto i ponti dopo quei testi...
Sono testi che ho anch'io ma sono solo adatti per la storia del restauro e di certo non insegnano nulla. E' comunque meglio una pratica illuminata dal tutoraggio di un vero esperto
Sono testi che ho anch'io ma sono solo adatti per la storia del restauro e di certo non insegnano nulla. E' comunque meglio una pratica illuminata dal tutoraggio di un vero esperto
Cerchi un volume di filatelia? Prova a cercarlo qui:
https://www.comprovendolibri.it/?uid=vignatidanilo
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- Antonio Bove
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Re: Restauro filatelico.
Non conosco i testi in argomento e cercherò di procurarmeli, in particolare il Longo che penso sia più confacente a quello che io intendo per restauro.david ha scritto:Presso ICRCPAL (Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario) sono conservati i seguenti libri:
Longo, Luigi, Eliminazione da francobolli di macchie di olio prodotte da carta oleata, 1946
Bonaventura, Gustavo et al., Restauro filatelico, 1952
Bonaventura, Gustavo, Termiti e filatelia, 1958
segno evidente che in un certo periodo il restauro del francobollo era ritenuto importante.
(http://www.icpal.beniculturali.it/esito ... rancobolli)
Un articolo sull'argomento è trattato qui: http://www.afi-roma.it/Pubblicazioni/An ... STAURO.pdf
In effetti il mio parere è che un restauro debba essere conservativo (nel senso di cercare di riportare l'oggetto allo splendore che la cattiva conservazione ha offuscato) non il restauro totale inteso come ricostruzione e ritocco che non condivido con chi ha del restauro questo concetto.
Potrebbe essere interessante anche il "Termiti e filatelia" se propone soluzioni per evitare che i francobolli vengano attaccati da parassiti.
Antonio
Revised by Lucky Boldrini - August 2018
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